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Autore: la luna nera    29/03/2013    1 recensioni
E se si fosse sbagliata sul suo conto?
E' facile restare schiavi dei pregiudizi, specie se si ha a che fare con i soliti raccomandati....
Conoscendo meglio il suo collega, Ely scoprì che dietro quell'incallito Casanova c'era molto, molto di più. Lei per prima cambierà e diventerà una donna forte, arrivando a capire che la forza dell'amore a volte fa miracoli.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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UN VELO DI MISTERO
 
 
 
L’atmosfera era strana per lei…. Le pareva quasi irreale, eppure in quelle stanze aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita….eppure nell’aria c’era qualcosa di insolito. Si guardava attorno smarrita.
Fu Dario a condurla nel suo ufficio, a farla sedere alla sua scrivania e ad avviarle il computer. Come guidata dall’istinto rivolse lo sguardo verso l’altra scrivania, quella di Gabirel.
Vuota.
Ancora non aveva aperto bocca.
Sentiva provenire dal corridoio il rumore della macchina del caffè, contornata da quelle odiose voci delle tre colleghe….  Scomparvero totalmente quando comparve il capo sulla porta del suo ufficio.
“Bentornata al lavoro!”
“….Grazie….” La sua voce tremava leggermente.
“Era ora che ti decidessi! Qui non facciamo beneficenza, se vuoi mantenerti il posto, devi dimostrare di meritartelo!”
La ragazza non rispose.
“Vedi di rimetterti in pari, ci sono talmente tanti arretrati che dovrai trattenerti ben oltre il normale orario di ufficio! E ora al lavoro! Hai già perso troppo tempo!”
Non appena Rinaldi uscì da quella stanza, Ely cominciò a tremare più forte… “Mi sembra di essere in uno di quegli incubi che faccio da settimane….” Si strinse fra le sue braccia.
“Quello non ha un briciolo di umanità!”
“E’ fatto così, lo conosci. Per lui esistono solo il lavoro ed il profitto….”
“Bastardo…. Prima o poi gli si ritorcerà tutto contro, me lo sento.” Accese il computer di Gabriel. “Oh, a proposito! Sai che nell’ultima settimana abbiamo avuto un paio di visite della Guardia di Finanza?”
“Ah si?”
“Forse è per questo che è più nervoso del solito e…..Oh! …..Vieni un po’ qui…”
Ely si alzò quasi a fatica e lo raggiunse: sul desktop del computer di Gabriel  c’era una loro foto di Parigi! Come vide quell’immagine la ragazza sentì un fortissimo nodo alla gola e i suoi occhi iniziavano a gonfiarsi di lacrime…. “Non sai quanto mi manca…..”
“Tornerà da te molto presto, me lo sento…… Non è uno stronzo come credevo all’inizio…”
“No, è una persona fantastica…. Sotto ogni aspetto…” Ripensò all’istante al calore percepito fra le sue braccia, alla dolcezza dei suoi baci e delle sue parole…. E a quando finalmente aveva fatto l’amore con lui….. Giusto in tempo prima dell’inferno…. Stava continuando a tremare….
“Ehm…. Senti, ho fatto alcuni progettini per degli anelli. Dai un’occhiata!” Era decisamente il caso di cambiare discorso e Dario ne approfittò per farle inconsapevolmente scegliere quell’anello di fidanzamento che Gabriel gli aveva chiesto di realizzare tempo fa.
Ely osservò quei disegni con attenzione. “Accidenti a te! Ma come diavolo ti vengono in mente queste cose?! Io…. Sei un mago!!!”
“Ti piacciono?”
“Altrochè! Questo qui poi è una favola!” Indicò un anello con un brillante rotondo dalle tenui sfumature rosa, circondato da brillanti più piccoli, di colore bianco, dalle forme di foglioline e attaccate a tre fasce d’oro rispettivamente bianco, giallo e rosso. Dario sorrise soddisfatto: la sua amica si era appena scelta l’anello di fidanzamento!
 
La prima giornata di lavoro era passata. L’ostacolo più difficile era stato superato.
Con il trascorrere del tempo, Ely aveva come la sensazione di essere tornata indietro di mesi: Dario in ufficio con lei, Elena sempre con l’orecchio teso nella speranza di sentire l’ultimo pettegolezzo da riferire a destra e a manca, Roberta perennemente a caccia di maschi e Ombretta a piangersi addosso per qualunque cosa…..
Tutto insomma stava lentamente tornando nella norma.
Mancava solo Gabriel.
Sarebbe stato rischioso per lei se si fosse scoperta la loro relazione? In fin dei conti Rinaldi non ammetteva flirt fra dipendenti e lei aveva già ricevuto una lettera di richiamo…. Forse rischiava grosso, forse con Gabriel alle spalle no….. Chi poteva dirlo?
Si erano sentiti spessissimo negli ultimi tempi e stava decisamente meglio. Diceva pure di essere pronto per tornare al lavoro, ma stranamente ancora quel momento non era arrivato. Per di più continuava ad affermare di trovarsi ancora in clinica. Cosa che non corrispondeva al vero.
 
 
Finché un giorno arrivarono alla Golden due agenti della Finanza con un Carabiniere.
Si chiusero nell’ufficio di Rinaldi e ci restarono per quasi due ore. Dall’esterno Elena tentava continuamente di sentire cosa si stavano dicendo. Parlavano a voce bassa, senza urlare, come se volessero nascondere qualcosa… C’era puzza di bruciato.
I tre uomini uscirono e poco dopo furono convocate Ombretta e Roberta.
Ma ancora da quella stanza non era trapelato nulla di interessante. Elena se ne stava appiccicata alla porta nel disperato tentativo di sentire qualche parola. Tutto inutile.
Quando la piccola riunione terminò, i tre lasciarono l’azienda senza dire nulla a nessuno.
Ed Elena, da brava segretaria tuttofare, moriva dalla voglia di sapere tutti i retroscena per poter aiutare il suo datore di lavoro!  ………aiutare a modo suo, è ovvio!
 
Gabriel ancora non si era fatto vivo. Ely tentava di chiamarlo, ma ora più di prima trovava il cellulare spento oppure squillava a vuoto.
Perché faceva così?
Possibile che dopo tutto quello che era accaduto fra di loro non volesse più vederla o sentirla?
Che ci fosse qualcosa di scottante sotto?
Oppure il vizio del Casanova non si era mai assopito del tutto?
I dubbi nella sua mente si facevano sempre più grandi….
Ed iniziava a temere di essere stata fregata per l’ennesima volta.
 
Dopo una settimana tutti questi interrogativi iniziarono a ricevere risposte.
Quel mercoledì mattina infatti si aprì la porta d’ingresso della Golden ed entrò Gabriel in splendida forma, seguito dal maresciallo della Guardia di Finanza e dei Carabinieri.
Come lo vide Ely si alzò di scatto muovendosi nella sua direzione. Lui a gran fatica le fece cenno di tornare al suo posto e si diresse con i due uomini nell’ufficio di Rinaldi.
Tutti restarono senza parole.
Cosa voleva dire?
Sbigottiti, i dipendenti si guardavano in faccia: cosa c’era sotto?
E Gabriel, era solo un semplice raccomandato o c’era dell’altro dietro la sua persona?
Quella più smarrita ovviamente era Ely. Tornato dal Qatar, segregato in una clinica in riabilitazione… almeno così le aveva detto, e poi se lo ritrovava in ufficio in piena forma seguito dai militari!!!
Circa venti minuti dopo Rinaldi uscì dal suo ufficio scorato dagli altri che stavano con lui. Prima di uscire si voltò verso i suoi dipendenti. “Vado a scambiare due parole con questi signori. Continuate pure a lavorare.” Poi lanciò un’occhiata verso Ombretta e Roberta, un’occhiata esplicita per loro. Sapevano bene cosa fare e quello era il segnale per dare il via all’operazione.
Ely non ci stava più! Si avvicinò a Gabriel giusto un attimo prima che uscisse dietro agli altri e gli bloccò la mano. “Che diavolo sta succedendo?”
“Scusa….. Al momento opportuno saprai tutto. Ora non posso parlare….” E se ne andò senza aggiungere altro.
Quell’episodio fu lampante: dietro la faccia apparentemente affascinante e pulita di Gabriel se ne nascondeva un’altra.
Quale?
 
 
Lunedì, circa mezz’ora prima della pausa pranzo.
Gabriel si ripresentò in ufficio per riprendere il lavoro, comportandosi come se nulla fosse accaduto.
Come si sedette al suo tavolo, Ely chiuse la porta e gli si piantò davanti, decisa come non mai a venire a capo di tutti i misteri. “Allora?”
La fissò senza rispondere. Si sentiva divorato dai sensi di colpa per tutto quello che non aveva potuto dirle. Si alzò e la raggiunse, le prese le mani. “Ti chiedo scusa…..”
“Cosa?!” Incredula!! “Mi chiedi scusa?! …io….io non ti capisco!!! Sei stato in bilico fra la vita e la morte, sei sparito chissà dove per settimane intere, credevo fossi in ospedale ma non era così!!!! Ci siamo appena visti in tutto questo tempo, poi ricompari all’improvviso con quelli e mi chiedi solo scusa?!”
“Lo so…. E’ poco, ma sotto c’è roba che scotta e…. qui non posso parlare…. E’ troppo rischioso.”
“Gabriel…così mi spaventi…. Ma chi sei tu veramente?”
“Sono quello che si è innamorato di te…. E tu sei…”
“Sono la scopata numero 101 della tua collezione, vero? Che idiota sono stata a credere che facessi sul serio…”
“Io faccio sul serio!”
“Come posso credere alle tue parole!? Non so neanche chi sei!!! Continui a girare intorno all’argomento senza affrontarlo mai direttamente!!! Credevo ti fidassi di me!!!!”
“Io mi fido di te, ma ti dirò tutto quando sarò nella condizione di poterlo fare!” Sibilò fra i denti. Vicino alla porta del loro ufficio iniziavano ad esserci troppe orecchie indiscrete.
“Mi hai deluso Gabriel…..”
“Tesoro, non dire così, non prendere decisioni affrettate….”
“Leoni!!!! Subito nel mio ufficio!!!” Una voce sinistra risuonò come un tuono in quell’ufficio. Rinaldi la stava chiamando.
E ora cosa c’era?
Aveva forse scoperto quella specie di rapporto non meglio definito fra lei e Gabriel?
 
Passarono solo quindici minuti.
Gabriel la vide comparire sulla porta…. Sembrava un cadavere.
“Porca puttana… Che è successo?!”
Con un filo di voce Ely rispose… “Mi ha licenziata…..”
“Che cosa?!” In quelle due parole sputò tutta la rabbia che covava dentro. Si alzò di scatto e come un uragano irruppe nell’ufficio di Rinaldi.
“Si può sapere che cazzo ti frulla nel cervello?!” A stento si trattenne dall’afferrare il boss per il collo.
“A cosa ti riferisci?” Calmo, pacato ed indifferente.
“Perché l’hai licenziata?!”
“Non sono affari tuoi.”
“Ora tu mi dici tutto, brutto bastardo!”  Ringhiò sbattendo con violenza un pugno sul tavolo.
Quello lo guardò con stupore e gli rispose con strafottenza. “Ha creato un danno economico all’azienda e non so se sarò in grado di ripararlo. E chi rompe, paga. Intanto mi trattengo la sua liquidazione, poi potrei anche chiederle un risarcimento….”
“Tu stai scherzando con il fuoco! Quello che spari è tutto da dimostrare!”
“Cosa ne sai tu?! Sei sparito per settimane intere e ti ripresenti qui con queste pretese?! Ricordati che qui ancora comando io!!!!”
“Si, ma per poco!! Ti sei messo contro la persona sbagliata!!” Prima di uscire da quella stanza, si voltò verso di lui. “Ricordati che io posso rovinarti con un semplice schiocco di dita. Prendendotela con Ely, è come se te la fossi presa con me. Stai attento.” Sbattè violentemente la porta e tornò in ufficio.
Ely non c’era più.
Arrivò Dario di gran lena… “Che è successo?! Dov’è lei?!”
“Il bastardo l’ha licenziata!”
“Cosa?!”
“E credo se ne sia andata….” Afferrò la giacca e si precipitò giù per le scale con Dario.
Giunti in strada cominciarono a guardarsi intorno, cercandola, cercandola, cercandola……
Dopo la batosta del Qatar dalla quale ancora non si era ripresa del tutto, ora su di lei si era abbattuto un altro fulmine…..
“So io dov’è! C’è un solo posto in cui si rifugia nei momenti neri!” Dario la conosceva troppo bene e infatti dopo una breve corsa, trovò Ely seduta sotto il vecchio ciliegio che da decenni fa da cornice alle scalette che conducono al laghetto del parco.
“Eccoti finalmente…. Sapevo di trovarti qui.”
Ely sollevò la testa. Vide Dario. E dietro di lui Gabriel.
Aveva gli occhi consumati dalle lacrime.
In un istante tutti i sacrifici fatti per costruirsi la vita erano stati cancellati via da parole scritte su di un foglio di carta……..
 
 
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Di nuovo GRAZIE a change_your_life per la sua recensione!  ; )
 
E a tutti voi, si, anche a te che stai leggendo adesso, che ve ne pare della storia?
Manca poco al finale ed ho voluto aggiungere un pizzico di mistero….
Che fareste al posto di Ely se la persona che amate si comportasse in quel modo?
Cosa ci sarà veramente sotto?
 
Un abbraccio
La Luna Nera 

 

  
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