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Autore: FairyJuls    03/04/2013    1 recensioni
Infine si rivolse a Percy, avvicinandosi a lui di qualche passo, -Ciao Percy. E' bello conoscerti.- il sorriso che rivolse a lui fu probabilmente il più radioso.
L'espressione di Percy non era delle più eroiche, aveva gli occhi sgranati e la bocca leggermente aperta;
Annabeth fu la prima a notare l'espressione da pesce lesso sul volto di Percy, trattenne una risata e lo affiancò dandogli una leggera gomitata.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con il capitolo otto, e non è di certo l'ultimo!!!
Spero che sia di vostro gradimento.
Un mega grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono...
 
Premetto dicendo che le parti in corsivo sulla sinistra sono sogni e incubi...
Detto questo,
BUONA LETTURA!!!

 
 
 
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Nulla, nessuna parola riusciva ad uscire dalla bocca di Ginevra una volta che vide Thom in quelle condizioni.
Restò nel più totale silenzio anche mentre spostava la poltroncina da vicino alla finestra al fianco del letto, vi si rannicchio sopra e si addormentò li, in una posizione non troppo comoda.
 

Il sole batteva forte sui campi e sulle colline del campo mezzosangue,
era stranamente tutto vuoto e silenzioso;
Ginevra stava camminando a piedi nudi nell'erba fresca,
era vestita con un paio di shorts di jeans e la maglietta arancione del campo mezzosangue.
Camminava, fermandosi di tanto in tanto ad osservare il paesaggio.
Stava mangiucchiando un paio di fragole quando arrivando vicino al laghetto delle canoe vide una figura,
stesa all'ombra di un salice piangente le cui fronde ricadevano in acqua creando piccoli cerchi concentrici sul pelo dell'acqua.
Avvicinandosi ancora un pò, riconobbe quella figura,
e con un sorriso vi si avvicinò andando a sedersi accanto a lui.
Era Thom.
-Ciao Gin. Hai visto che tranquillità?- la voce del ragazzo era rilassata e serena,
-Mi hai sentito arrivare?- domandò lei ridendo appena e stendendosi accanto a lui a pancia in sotto.
-No, ma sapevo che eri qui.- sorrise lui riaprendo gli occhi, un paio di occhi grigi come le nuvole in tempesta.
-Comunque si, c'è una tranquillità sovrannaturale... Ma incantevole.- asserì lei facendo scendere lo sguardo dall'albero che aveva davanti al ragazzo che aveva accanto.
Era vestito con un paio di jeans lunghi e anche lui indossava la maglia arancione del campo mezzosangue e anche lui aveva i piedi nudi.
Lui alzò lo sguardo verso il volto di lei e sorrise -L'ultima volta che ci siamo incontrati qui sotto hai cercato di buttarmi in acqua...- asserì sicuro di se, e a quell'affermazione lei sgranò gli occhi e si alzò velocemente imitata da lui.
-Si, e ci sarei anche riuscita se non fosse arrivata Annabeth.- rise lei mentre lui si avvicinava,
-Ma fammi il favore... Non ci saresti mai riuscita.- asserì lui tutto convinto mentre con lenti passi si avvicinava sempre di più a lei fino ad arrivarle vicino e con un gesto veloce le afferrò i fianchi con le mani e se la caricò sulle spalle dirigendosi poi verso il laghetto, deciso a gettarcela dentro.
Ginevra urlacchiò divertita mentre picchiava con i pugni sulla schiena di lui,
e quando lo sentì entrare in acqua con i piedi, avvinghiò le braccia attorno al collo di lui,
-Se vado giù io, vieni giù anche tu!- asserì lei ridacchiando.
Lui rise divertito e continuò a camminare in acqua fino a che non gli arrivava alla vita e da li si immerse portandosi dietro la semidea.
Risero e scherzarono, schizzandosi l'acqua fresca in faccia e buttandosi già l'un l'altro.
Giocavano come bambini, si rincorrevano addirittura nuotandosi uno dietro l'altra;
quando Thom le afferrò i fianchi con entrambe le mani, lei si girò verso di lui e si ritrovarono faccia a faccia con il naso ad un centimetro dal naso dell'altro.
Erano li, si fissavano negli occhi, mentre le mani di Thom erano sui fianchi di Ginevra.
Le loro labbra si stavano avvicinando pericolosamente quando ad un certo punto un tuono e un lampo di luce abbagliarono l'aria.
Con estrema velocità, Thom prese la mano destra di Ginevra con la sua sinistra e la trascinò dietro di se fuori dal laghetto, ma era troppo tardi.
Il cielo si annuvolò facendosi sempre più scuro
un tuono rimbombò nel cielo ed un lampo di luce crepitò nell'aria attorno a loro,
due figure vestite con delle toghe greche comparvero davanti a loro.
Atena e Poseidone.
La Dea prese il figlio per un braccio e il Dio fece la stessa cosa con la figlia.
-Atena!- ruggì il Dio dei mari, -Tieni lontani i tuoi figli dai miei!-
-Fammi il piacere Poseidone, se tu che devi tenere al guinzaglio i tuoi.- rispose la Dea.
 

Sulla poltroncina, Ginevra iniziò a dimenarsi.
L'incubo aveva la meglio.
 

Tra le braccia di entrambi, Thom e Ginevra cercavano di liberarsi, ma era inutile.
Fu Thom a liberarsi per primo dalla presa della madre, cacciò un urlo che fece addirittura zittire i due Dei.
In quella frazione di secondo Poseidone lasciò la presa sulla figlia che subito ne approfittò per liberarsi del tutto e correre verso Thom, che la prese tra le braccia.
Una volta sciolto l'abbraccio si presero per mano e a quel gesto i due Dei esplosero di rabbia.
Si scambiarono sguardi d'odio ed iniziarono a scagliarsi contro di ogni, maledicendosi a tutt'andare.
Il cielo si fece nero e dal profondo della terra si sentì una risata malefica, il terreno prese a tremare e tutto d'un tratto la terra sotto i piedi dei due semidei si spaccò e l'ampio cratere che si formò arrivò a dividerli.
La voce di Crono tuonò nell'aria.
-Con gli Dei l'uno contro l'altro, avrò io la meglio.-
E tutto si fece buio...

 
Ginevra si svegliò di colpo cacciando un urlo.
Si lasciò qualche momento per riprendersi dall'incubo, era ancora pieno giorno.
Si guardò attorno e notò che Thom era sveglio, la stava guardando.
Lei sorrise e lui, senza dire nulla, le fece cenno di stendersi accanto a se.
Lui si era sistemato sul fianco, e cosi, quando lei gli si coricò accanto, lui si avvicinò a lei e le passò un braccio dietro la schiena stringendola a se.
 
Rimasero in silenzio fino a che non si addormentarono entrambi.
 
 

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TO BE CONTINUED...

 
   
 
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