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Autore: Hunterwolf    03/04/2013    1 recensioni
in una certa città, su una certa isola, c'è un detective dal passato torbido... quando ha un caso tra le mani, cammina su un ponte immerso nella nebbia, ma in realtà vaga nell'incertezza e nelle debolezze dell'animo umano. la sua unica certezza è la sua mente razionale e il duo istinto. Tutto il resto è segreto, è immerso nella nebbia...
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diez Drake , Smoker, Tashiji, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fu il lupo grigio ad entrare per primo nella casa e si avvicinò alla gamba di Law per annusarla, mugugnò e il ragazzo si inginocchiò, arrivando al suo stesso livello.
-Jolly !! Ma che ci fai qui ??- gli chiese come se l’animale potesse rispondergli in una qualche maniera.
-Forse non vuole perdere il suo spuntino ambulante.- ipotizzò Drake entrando e guardandolo compiaciuto, era vero il detto “il mondo è veramente piccolo”.
-Che ci fai qui, mister ??-
-Cerco una sistemazione, e qui fuori c’è scritto “vendesi”…-
Nonostante il suo tono di voce neutro, il dottore era contento di vederlo, si alzò la visiera del cappello e notò i suoi occhi verdi che di facevano più intensi, occhi che non si lasciavano sfuggire nulla.
-Scusate, ma voi vi conoscete ??- domandò la governante confusa.
-Veramente, ci siamo incontrati appena ieri…- rispose all’unisono, con una nota di imbarazzo nella voce. Li osservò per un memento,si trinse la braccia, tirando le maniche del suo lungo vestito azzurro con grembiule, poi alla fine parlò con voce interessante.
-Noto che, nonostante vi conosciate da poco, c’è un grande rispetto e intesa tra di voi. Che ne dite di ascoltare un compromesso ?-
Era riuscita ad attirare la loro attenzione : si avvicinarono alla donna turchina e aprirono bene le orecchie.
-Potreste affittare la casa assieme : le stanze in vendita sono due e sono entrambi molto grosse e spaziose, potrete avere la vostra intimità ma se avrete bisogno l’uno dell’altro vi potrete parlare, dato che sono vicine. Inoltre, l’affitto e le spese verranno perfettamente divisi a metà.-
“Metà prezzo… in fondo… è vantaggioso…” pensò Law, e in fondo quel uomo non gli stava poi così antipatico, anche se gli metteva un po’ di paura ; per Drake la cosa era indifferente, non gli importava vivere con un giovane dottore, ne aveva viste troppe in vita sua e ormai non di stupiva più di nulla.
-Per me, va benissimo !! E tu, mister ??-
-D’accordo.- disse semplicemente porgendogli la mano destra ; il ragazzo sorrise e allungò la sua, ma prima di stringere una convivenza, Drake allontanò per un momento la mano e lo guardò serio. – ti avverto, però : sono terribilmente disordinato, fastidioso, misterioso e irritante. Accettate le conseguenze di un eventuale esaurimento nervoso ??-
Law rimase di stucco, ma si riprese e sfoggiò un grande sorriso.
-Ci sto !! Tanto sono un dottore !!-
Si strinsero la mano, strinsero una convivenza, una maniera personale di dire : “Adesso viviamo assieme.”
-Bene, sono contenta per voi !! Allora mi presento : io sono miss Alice, datemi pure del “tu” e non fatevi problemi a chiedermi qualcosa. Preparerò immediatamente tutte le carte necessarie, voi cominciate pure il trasloco !!- fece un piccolo inchino e allargò leggermente la gonna con la punta delle dita, e anche i due inquilini si videro costretti a presentarsi in modo formale.
-Il mio nome è Trafargar Law, neomedico.-
-Drake Banderaross, detective privato.-
Fu questo ultimo ad inchinarsi completamente, togliendosi il cappello nero, per baciarle la mano ; Alice arrossì lievemente e lo ringraziò.
Uscirono poco dopo, con Law che prendeva un po’ in giro Drake.
-Ma che galante… è la tua tecnica segreta e infallibile per far cadere le donne ai tuoi piedi ??-
-Non mi sono mai preoccupato delle donne, non pensare che non ne sia attratto… sono sempre stato affascinato dagli universi inspiegabili.-
Era la sua visione delle donne, o almeno quello che sembrava ; il ragazzo abbassò gli occhi e fece finta di guardarsi le scarpe, come se si fosse ricordato di qualcosa di molto importante.
-Non mi sembri fidanzato, anzi, sembri uno che soffoca di fronte ad una relazione fissa… chissà quanti cuori hai infranto…- ipotizò con voce sarcastica, togliendosi il cappello ; in fondo, il cielo, da prima limpido, si era rannuvolato e quello non serviva più.
-Quando parli, sei pregato di mettere un segnale di pericolo. Quella tua mente da investigatore fa paura !!- lo fermò  si allontanò da lui di circa un metro, doveva essersi proprio spaventato.
-Cambiando discorso… stamattina vi siete recato su una “scena di un crimine”, ma temo di non aver capito…-
Drake si fermò di nuovo e lo guardò malamente, era vero che i giovani erano di corte vedute, ma non pensava che fossero anche così ottusi e distratti.
-Non avete letto tutto il giornale ?? C’è stato un crimine, e l’ipotesi del commissario Smoker mi ha incuriosito.-
-Bene !! Sono contento per te, mister : sei in questa città da due giorni appena, e già ai trovato un caso !!- si congratulò con lui dandogli una sonora pacca sulla spalla, avvicinandogli di nuovo ; tuttavia, la sua mente era altrove, ripensava a Smoker, faccia del commissario cominciava a fargli tornare alla mente degli antichi ricordi… forse, l’aveva già visto, ma raramente si dimenticava di un volto, perché perdere memoria del suo ?
Avvertì uno strano senso di angoscia e irritazione, poi notò la mano di Law sulla sua spalla.
-Nessuno mi ha assunto, quindi è come se non avessi trovato nulla.- lo corresse con freddezza, togliendosi di dosso la sua mano; da qual punto in poi, non si dissero altro, tornarono alla locanda e presero le loro cose.
-Ve ne andate di già ??- chiese il proprietario arruffando i colti baffi grigi, attraversati dal fumo della pipa.
-Grazie per tutto, signore.- e detto questo pagarono e uscirono dalla porta principale, ma prima di sparire tra le nebbie di Gardendark, Drake si rivolse ancora al vecchio.
-Sa per caso dove posso trovare la casa editrice del giornale cittadino ? Vorrei fare un annuncio.-
-Intendete “Le nebbie del giardino nero” ? Dovete recarvi nella zona nord, vicino alle vecchie rovine del castello abbandonato…- fece una pausa e svuotò la pipa, ormai colma solo di cenere, mentre il detective lo guardava con sospetto : i suoi occhi si erano tinti di cupa amarezza, forse c’era qualcosa che non gli piaceva riguardo o il giornale o il castello abbandonato.
-Vi ringrazio. Comunque… io non credo né alle maledizioni, né ai fantasmi. Sono piuttosto scettico.-
Uscì lasciando il vecchio di stucco, forse aveva ragione il suo giovane dottore, era fin troppo schietto per la gente normale.
Nel pomeriggio si recò alla sede del giornale ; andò a nord, lo capiva perché faceva più freddo, e si ritrovò ad attraversare un ponte sospeso su un fiume che non aveva mai visto : era fatto di pietra antica scura, con lampioni sul corrimano e nebbia, che lo avvolgeva quasi completamente, la superficie dell’acqua si notava a malapena.
Jolly esitò e cominciò a ringhiare contro quella struttura di pietra, tutto il suo pelo grigio di arruffò e gli occhi di sangue di scurirono ancor più, doveva esserci qualcosa che lo intimorita.
“Bello… ma che ti… prende…” pensò cercando di farlo calmare, ma fu tutto inutile : si accucciò vicino a un lampione all’inizio del ponte e non si mosse, fermo come una statua.
“Strano… forse… è meglio… lasciarlo lì…”
La nebbia era fredda, penetrante e si infiltrava violenta sotto i vestiti, si era fatta strada nel lungo cappotto di velluto nero, e la sciarpa rossa non lo riscaldava più di tanto ; si strinse nelle spalle e abbassò il cappello per coprirsi il volto, ma non vedeva nulla.
Camminò per un po’, ma era come se non si fosse mosso di un passo, quel ponte non gli era sembrato così lungo, ma adesso che ci stava camminando sopra… il tempo era sospeso nello spazio e lui con esso ; si fermò e si appoggiò ad una delle due pareti e si lasciò scivolare  fino a sedersi sulla roccia nuda.
“Perché… perché proprio… in quella posizione…” pensò all’improvviso : nella sua mente, tornarono le strane immagini che aveva visto quella mattina, si ricordò della postura del cadavere della vittima. Non aveva senso, se fosse stata violentata, la posizione sarebbe stata distesa sul pavimento, invece lei era rannicchiata, le braccia chiuse verso il petto e  le gambe piegate… no, c’era qualcosa che non quadrava.
Si alzò di scatto il vento, che si prese il cappello del detective, svelando i capelli arancione tirati distrattamente all’indietro ; atterrò a pochi metri da lui e si alzò per prenderlo, ma il vento continuò a farlo rotolare e Drake fu costretto ad inseguirlo. Quando finalmente lo prese, aveva attraversato tutto il ponte e si vide davanti un grande edificio di mattoni bianchi e rossi, non aveva una forma precisa, piuttosto si poteva dire che era opera di un architetto moderno ; all’orizzonte c’erano alcune rovine di un castello medievale, anche se la prima facciata era quasi completamente intatta, forse le torri e le mura erano un po’ ammaccate, ma nel complesso non era male.
Si riprese il cappello e si incamminò verso l’interno dell’edificio, oltrepassò un grande portone di legno di quercia e si ritrovò in una grossa sala quadrata stracolma di gente rumorosa. Prese la prima rampa di scala che vide, che lo portò in un’altra immensa stanza, divisa in tanti piccoli uffici, che dire chiassosa era sminuirla : centinaia di giornalisti che parlavano, urlavano ai telefoni, fumavano come ciminiere, e battevano veloci le dita sulle macchine da scrivere ; era tardo pomeriggio, ma sembravano l’ora di punta. Faceva un gran caldo lì dentro, quindi si tolse la giacca e la sciarpa, che appese su un attaccapanni, e restò in gilé, camicia e cravatta, per poi cercare la giornalista dell’articolo.
La trovò in uno di quegli uffici che scriveva l’articolo per l’edizione del mattino successivo, ma sembrava piuttosto arrabbiata ; Drake bussò alla porta, ma non rispose subito, ci mise un po’ a farlo entrare.
-Forza !! Entra e sii veloce !! Non ho tempo da perdere !!- lo avvisò seccata. Aprì la porta e vide una giovane ragazza dai capelli lunghi e rosso acceso, vestita con camicia bianca a righe nere, cravatta rossa  e bretelle nere, attaccate ad una minigonna marrone scuro.
-Nami Scritter ?? Vorrei che pubblicaste un mio annuncio.- disse secco.
-A si ?? E chi sei tu ??- chiese distrattamente, rileggendo quello che aveva scritto.
-Un detective privato che cerca di trovare un impiego… mi chiamo Drake Banderaross.- spiegò, e subito quella alzò lo sguardo.
-Banderaross… ma voi non siete quel investigatore che…- non la fece finire che si avvicinò di scatto alla scrivania colma di carte.
-Non sono qui per parlare del mio passato. Allora, me lo fai questo favore, Nami ??-
Fece una smorfia, ma poi si mise subito all’opera : scrisse di getto un primo abbozzo dell’annuncio e lo legge ad alta voce.
“Detective professionista offre i suoi servigi e la sua mente dedutrice al servizio dei bisognosi. Operazioni discrete e accurate verranno fatte per risolvere anche i casi più inspiegabili, dove solo la ragione e la razionalità prevalgono…”
-Allora, che ne dici ??-
-Che devi modificarlo un po’, ma che ci siamo. Non voglio niente sui miei casi passati. Tutto chiaro ??- domandò schietto, e lei si alzò e lo salutò con un gran sorriso.
“Sta tranquillo… se puoi…” pensò perfida, era più che ovvio che non avrebbe mantenuto la parola.
Il viaggio di ritorno verso la nuova casa fu decisamente più breve, e non appena arrivato firmò il contratto d’affitto e pagò la prima rata ; spiegò tutto quanto a Law e ad Alice, che lo guardarono con occhi ammirevoli per tutta la sera.
-Quindi, voi credete che la pista del commissario Smoker sia giusta ??- chiese la governante portando via i piatti sporchi.
-Non dovete chiederlo a me, ma al nostro medico.-
-Da quello che ho capito, la posizione non è quella da stupro… a me sembra avvelenamento rallentato. Forse ci servirebbe un campione di sangue o la scheda del patologo.-
-Non ce ne sarà bisogno… io sono sicuro che presto qualcuno mi ingaggerà per investigare una sparizione.- sorrise quasi macabro e accarezzò la testa di Jolly.
Infatti, il mattino seguente, assieme al giornale arrivò una donna a cui serviva un investigatore.
  
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