E' un soldato. E' un ragazzo. E' un uomo.
Zax Fair.
E la sua storia.
Disseminata in un cammino che conduce verso la Fine e poi raccolta briciola dopo briciola.
[SephirothxZax] -pre e post crazy-
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sephiroth, Zack Fair
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Crumb of Bread
Serie: Final Fantasy VII: Crisis Core
Rating: Nc-14
Pairing: SephirothxZax
Note: Flashfic forse un pochetto dolciosa v_v... ma vabbeh>.>!
Disclaimer: I personaggi di Final Fantasy VII appartengono alla
Square-Enix, ma visto che punto a conquistarla insieme al mondo, presto Zax
e Sephiroth saranno miei*¬*v.
I
themes qui svolti e l'idea appartengono a
10_passions.
+†+Crumb of Bread+†+
I passi si muovono da soli verso
una meta che dovrebbe essergli sconosciuta.
Non è così.
Non c'è parte di quel luogo che non conosca a memoria, pavimenti che i suoi
piedi non abbiano percorso, muri che le sue mani non abbiano toccato o finestre
da cui i suoi occhi non abbiano guardato.
Scivola nel silenzio della notte, avvolto soltanto dalla cappa oscura di un
cielo riempito di nubi e dalle pareti di un corridoio apparentemente infinito,
trattenendo perfino il respiro.
Un passo. Due. Tre. Quattro... Finchè non giunge davanti alla porta di un
ufficio sempre chiuso.
Sono in pochi ad aver avuto accesso a quelle stanze.
Pochi fortunati a conoscere cosa si ciela al di là di una porta bianca.
Pochi eletti.
E' solo un ufficio in realtà e, quando la porta si apre senza produrre neppure
un cigolio, lui può di nuovo temporeggiare nel rimirare un arredamento semplice
ed elegante: una scrivania in legno di mogano, una poltrona in pelle nera dietro
di essa e due librerie riempite da volumi che non riuscirebbe a leggere neppure
se gli fosse concesso tutta la vita. Non che ne avrebbe voglia. Non è un ragazzo
che ama particolarmente tenere la testa tra i libri.
Preferisce l'azione.
Anche per quello lo sguardo ritrova subito l'unico occupante della stanza.
In piedi accanto alla porta, al suo fianco, che tende la mano verso di lui
afferrandogli il polso, trascinandolo a sè per tappargli la bocca con la propria
prima che lui si lasci sfuggire qualsiasi parola di sorpresa. E' in essa che
muore il suo unico gemito di stupore, mentre il suo corpo si stringe contro
quello dell'uomo che ancora lo trattiene per il braccio e gli occhi si chiudono.
Non ha bisogno di vedere nulla di quello che succederà.
Conosce a memoria i passi di quella danza e le battute di quel copione.
- Sei in ritardo. -
Ops. No, forse non conosce proprio tutte le battute.
- Chiedo scusa. -
- Non sono sufficienti le tue scuse. -
Lo sguardo dell'uomo si fa più severo mentre osserva con particolare interesse
il volto del più giovane.
Quattro anni di differenza soltanto.
Quattro anni che all'altro sembrano cento.
Forse è anche merito della carica che l'uomo ricopre: Generale dei SOLDIERs.
Forse è solo perchè si tratta di Sephiroth. E perchè lui è Zax. Nient'altro.
- E un "Non lo faccio più"? - azzarda la recluta, con un sorriso sbarazzino.
Non è altro che un ragazzo, diventare l'amante del generale non lo ha cambiato
affatto.
- Non credo proprio, Recluta. -
C'era da immaginarselo.
Zax si imbroncia, fissa Sephiroth per qualche istante. Lui non ha cambiato la
sua espressione, non la muterà facilmente, neppure per quel ragazzino
impertinente.
Questo è Sephiroth.
Allora Zax ride, trattenendo la voce ad un volume che sia abbastanza basso da
non esser udito da altri all'infuori di loro e piano si sporge alla ricerca
delle labbra del più grande, soffiando in esse il suo respiro caldo insieme alla
sua frase e alla malizia adolescenziale: - Cosa devo fare per farmi perdonare? -
Sephiroth lo fissa.
Immobile.
Gli occhi di un liquido colore acquamarina lo scrutano a lungo, soffermandosi
alle iridi blu del più giovane, penetrando nel suo sguardo.
Basta uno sguardo soltanto per sedurre la recluta ed ogni fibra del suo corpo
vibra.
Poi, finalmente, le labbra sottili del generale si schiudono nel primo ed unico
sorriso che Zax otterrà da lui.
Sensuale e carismatico, come ogni cosa formi quell'uomo, posa le labbra al collo
di Zax lappandone la pelle rosea e passandovi sopra la lingua, facendolo tremare
al contatto con quel muscolo umido e ruvido e con il suo respiro che soffia
direttamente su di lui. Bollente.
- Potresti iniziare con l'essere mio questa notte. -
Le mani di Zax raccolgono il volto di Sephiroth obbligandolo ad alzarlo da sè,
per poterlo guardare negli occhi, specchiandosi nuovamente in quelli che sono
laghi ghiacciati di un verde abbagliante.
E' la prima volta che si permette di fermare il suo generale, in qualsiasi cosa
lui stia facendo.
Si promette che sarà anche l'ultima, il disappunto sul volto dell'uomo non è
cosa che possa riuscire a gestire così facilmente.
Si sporge verso di lui, le labbra si sfiorano in un tocco troppo fugace, che
subito gli fa rimpiangere il sapore della bocca del più grande, desiderando di
approfondire il contatto e lasciare che lui lo prenda, lì, ora, strappandogli
pure i vestiti di dosso ed entrando dentro di lui senza troppi complimenti. Ma
c'è tempo per quello e, comunque, non è sicuro di non preferire i preliminari ad
un atto sessuale così animalesco.
In ogni caso, nulla gli vieta di prendersi un altro bacio. Fugace come il primo.
Altrettanto dolce.
- Sarò tuo ogni volta che vorrai, generale. -
Sorride.
Impertinente, ma allo stesso tempo imbarazzato, per aver detto ciò che ha detto
e, soprattutto, per esser riuscito a tinteggiare di stupore lo sguardo
smeraldino di Sephiroth.
- Allora dovrai trovare una buona scusa per incontrarmi più spesso, recluta. -
Si è meritato un altro sorriso.
- Agli ordini, mio signore. -
E di nuovo un bacio, che questa volta gli toglie il fiato, poi le mani di
Sephiroth strattonano la casacca di Zax, levandola dai pantaloni, passando con
le dita fredde sulla sua pelle calda, e allora le parole divengono di troppo.
Meglio i gemiti.
Meglio il piacere.
Per il resto c'è tempo.
+†+THE END+†+