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Autore: Lallywhite_Lady Norris    08/04/2013    7 recensioni
Finalmente dopo un viaggio lungo due mesi, Ranma è riuscito a cambiare molte cose di se e soprattutto a capire una cosa molto importante. Purtroppo però si troverà a combattere ancora una volta..e ancora una volta dovrà difendere con le unghie e con i denti tutto ciò che ha di più caro al mondo: Akane! Vincerà anche questa battaglia o questa volta sarà la fine di Ranma Saotome??
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aloa ragazzi! Devo dire che sono stata letteralmente entusiasta per tutti i commenti che ho ricevuto…devo confessarvi che ero così: ^////^…bordeaux!!!! xD Sono molto felice che questa storia vi stia piacendo e spero che continuerete a seguirla e ad aiutarmi!! =) Un bacione a tutti!!
 
 
Al Neko Hanten, Shampoo ripensava a quello che era accaduto poco prima con Ranma e c’erano due cose che l’avevano lasciata di sasso: una era che il ragazzo per la prima volta in vita sua era stato deciso e risoluto e aveva detto chiaramente che il suo cuore apparteneva ad Akane e che, anche se lei avesse usato tutti i trucchetti di questo mondo, non gli avrebbe mai fatto cambiare idea. Era sbalordita! Ranma l’aveva rifiutata. Aveva rifiutato lei, una delle amazzoni più belle e seducenti che si potesse mai avere l’occasione di incontrare!
La cosa strana, però, non era questa, bensì un’altra; ciò che l’aveva mandata in uno stato di trance! Dopo aver udito quelle parole, lei si era sporta e, attendendo un passo falso del codinato, lo aveva baciato lasciandolo allibito dopo che si era accorto che Akane era presente alla scena! Subito le era corso dietro e lei, stranamente, non aveva nemmeno cercato di fermarlo! Il perché? Beh, lei lo sapeva, ma si rifiutava di ammetterlo anche a se stessa! Non voleva crederci! Non poteva essere vero quello che aveva creduto di provare dentro di se, quando le era tornato alla mente quel ricordo di sei mesi prima.
Si era ridestata dai suoi pensieri, quando aveva sentito la porta del ristorante aprirsi e si era girata verso l’uscio per vedere chi fosse. Davanti a lei si era presentata una figura maschile, alta e atletica e sembrava persino un bel ragazzo, ma il ristorante era ancora chiuso così con fare gentile si era rivolta verso quel giovane sconosciuto:
«Mi dispiace, ma siamo chiusi. Ritorni questa sera dopo le 18.00!»
«Accidenti Shampoo, adesso non si salutano più nemmeno gli amici?»
Sorpresa da quella risposta, si era avvicinata a quel ragazzo e quando capì chi fosse, per poco non svenne dallo stupore!
«Mousse?!?!?»
«Eh già, proprio io! Vedo che sei riuscita a riconoscermi finalmente! Eheheheh»
Shampoo era sbalordita! Di fronte a lei vi era un Mousse totalmente diverso da quello che aveva lasciato lei sei mesi prima, quando lui si era deciso a partire per la Cina, per effettuare un duro viaggio di allenamenti.
Era decisamente cambiato. Non indossava più i suoi abiti di taglio cinese, ma al loro posto vi erano un paio di jeans blu scuro che gli ricadevano sui fianchi in una maniera che a Shampoo fece decisamente effetto e inoltre indossava una maglietta a maniche corte, che evidenziava il corpo muscoloso e allenato del giovane. Anche in questo caso la cinesina era rimasta senza parole. Ma le cose che proprio l’avevano totalmente sconvolta erano due: la prima era che non portava più gli occhiali, e li Shampoo si domandava come potesse riconoscerla e seconda era la sua nuova acconciatura. Al posto dei lunghi capelli che era solito portare, ora  invece aveva i capelli corti,spettinati. Shampoo non aveva potuto evitare di pensare che era veramente uno spettacolo!
Chi l’avrebbe mai detto? Mousse, bello da far paura.
E insieme a quei pensieri, subito era sgusciato il ricordo di ciò che avvenne sei mesi prima tra di loro. Il motivo per cui non aveva provato niente quando aveva baciato Ranma.
Quel giorno Mousse, stanco di essere ignorato da lei, aveva deciso di partire da solo per un lungo viaggio di addestramento, con il tempo forse sarebbe riuscito a levarsela dalla testa una volta per tutte, ma prima di partire aveva colto Shampoo alla sprovvista e con fare deciso, mentre si stavano salutando, l’aveva attirata a se con forza e le aveva dato un bacio carico di tutto l’amore che provava per lei.
Shampoo era rimasta pietrificata per il gesto, ma quello che l’aveva sconvolta era stato l’immenso piacere che aveva provato con quel bacio. Fosse dipeso da lei non si sarebbe più staccata dalle labbra morbide di Mousse.
Ritornata al presente, Shampoo si era decisa a scusarsi con l’amico per non aver capito chi fosse:
«M – M – Mousse! Scusa, ma non ti avevo riconosciuto! Sei…sei completamente diverso da come ti ricordavo!»
«Beh..si! Ho apportato qualche cambiamento al mio look. Era ora di cambiare! Spero tu non sia delusa! Eheheheh!»
Shampoo era tutt’altro che delusa. Negli occhi verdi di quel ragazzo vi era qualcosa che lo rendeva decisamente diverso dal solito, e non solo per l’aspetto fisico, ma in quelle pupille brillava una luce nuova, forte e decisa.
Con gentilezza lo aveva fatto accomodare e aveva cominciato a chiedergli cosa avesse fatto in tutto quel tempo.
 
 
Ranma e Akane nel frattempo erano ritornati a casa e appena i famigliari lo avevano visto arrivare, subito gli erano corsi incontro per abbracciarlo e dargli un caldo bentornato. Il ragazzo era imbarazzato, ma sotto sotto era molto felice di tutto quel calore famigliare che gli veniva dedicato, visto che lui una vera famiglia, non l’aveva mai avuta. Con questa scusa aveva chiesto a tutti di sedersi in soggiorno perché aveva delle novità di cui voleva renderli partecipi.
«Innanzitutto vi ringrazio di cuore per il tutto il calore che mi avete dedicato all’entrata! Forse per voi è normale, ma io non sono abituato a ricevere simili gesti d’affetto, essendo cresciuto praticamente solo. Quindi grazie! Non riuscirò mai a sdebitarmi per tutto quello che avete fatto per me da quando sono entrato in questa casa. L’amore di una famiglia è migliore di qualsiasi allenamento o arte marziale. È insostituibile!
Ora passiamo al perché ho voluto riunirvi qui. Visto che vi reputo anche la mia famiglia, colgo l’occasione per dirvi che in quei due mesi che sono stato via, sono andato in Cina e sono riuscito finalmente a guarire dalla mia maledizione! Ora sono un uomo a tutti gli effetti!»
A quelle parole tutta la famiglia Tendo era rimasta senza parole. Finalmente Ranma aveva vinto anche questa battaglia. Era tornato normale! Così Soun voleva complimentarsi con lui e alzandosi si era avvicinato a quel ragazzo che ormai era diventato come il figlio maschio che non aveva avuto:
«Figliolo, sono molto orgoglioso di te! Hai vinto anche questa battaglia e ti meriti davvero di essere considerato uno degli uomini più forti del Giappone. Hai sfidato qualsiasi cosa pur di tornare te stesso! Complimenti!»
«Ti ringrazio, Soun! Ma non l’ho fatto solo per me. C’è un motivo ancora più valido: tua figlia! Due mesi fa sono partito con l’intenzione di guarire una volta per tutte, perché non potevo più nascondere i sentimenti che provavo per lei e volevo che fosse orgogliosa di me. Si meritava di avere un uomo normale al suo fianco! Certo non ero sicuro che lei mi ricambiasse, ma avevo sospettato qualcosa, così sono partito per risolvere alcuni dei miei problemi e una volta tornato a Nerima, ho chiarito anche con le altre presunte fidanzate. Non c’è niente e nessuno che adesso potrà impedire il matrimonio tra me e Akane, perché è per questo che ho voluto guarire dalla maledizione, per sposare Akane!»
Inutile dire che casa Tendo era diventato un vero e proprio manicomio! Tutti avevano cominciato a urlare come pazzi e a festeggiare la coppia che finalmente aveva trovato il coraggio di dichiararsi e di unirsi per la vita.
La ragazza aveva le lacrime agli occhi. Lei non sapeva che Ranma fosse guarito dalla maledizione e men che meno sapeva che avesse intrapreso un viaggio così rischioso solo per rendersi degno di lei.  Avvicinandosi a lui, si era fatta accogliere in quelle braccia forti e protettive e abbracciandolo forte si era avvicinata al suo orecchio:
«Non c’era bisogno di farlo per me. Io ti avrei accettato così com’eri, perché ti amo e l’unica cosa che mi importa è che tu sia qui al mio fianco! Ma sono ugualmente molto contenta che tu finalmente sia riuscito a vincere anche questa sfida!»
«E’ per quello che l’ho fatto! Tu non mi hai mai chiesto niente e non mi hai mai obbligato a fare niente che non volessi! Essere al tuo fianco come uomo intero era il minimo che potessi fare per sdebitarmi! Ti amo, Akane. Io sbaglierò ancora e purtroppo ci saranno incomprensioni, non sarò un fidanzato sdolcinato, ma ti chiedo solo di restare sempre con me!»
«Sei perfetto come sei, con i tuoi pregi e con i tuoi innumerevoli difetti! Non voglio che cambi, vai benissimo come sei, altrimenti non saresti tu! Ti amo anche io, Ranma e resterò sempre con te!»
 
 
Dalla “Piccola Ukyo” nel frattempo una ragazza con delle piccole spatole alle mani e un ragazzo con una curiosa bandana fra i capelli,stavano discutendo sulle ultime novità, ovvero sull’unione di Ranma e Akane. Ryoga si era ritrovato davanti al ristorante di okonomiyaki per puro caso e così aveva deciso di entrare e salutare la padrona, oltre che sfamarsi, e così era venuto a sapere che il suo eterno rivale era tornato e che aveva dichiarato i suoi sentimenti alla sua Akane. Era rimasto un po’ shockato, ma in fondo al suo cuore sapeva fin dall’inizio che per quella dolcissima ragazza, lui altri non era che il suo inseparabile P-Chan, quel maialino nero in cui era costretto a trasformarsi quando entrava in contatto con l’acqua fredda.
«Sai Ryoga, in fondo credo che mi aspettassi un finale così, Ranchan non mi ha mai fatto capire di tenere a me come ad una fidanzata. Certo mi vuole bene, ma per lui rimango la sua migliore amica e basta! Forse in fondo in fondo, nemmeno io ero così convinta di amarlo! Mi sono attaccata a quella promessa fatta a mio padre, forse per il semplice fatto che avevo paura di rimanere sola!»
«Beh, Ukyo, credimi, ti capisco perfettamente! Anche io mi sento un po’ amareggiato per Akane, ma sotto sotto credo che il mio cuore sapesse che per me non c’era posto accanto a lei, se ci penso bene, ha sempre voluto che fosse Ranma colui che la salvasse in ogni occasione! Hai ragione..forse anche io mi sono attaccato a lei per avere qualcuno a cui aggrapparmi! Siamo stati solo degli egoisti. Dovremmo congratularci con loro che invece hanno saputo credere nei loro sentimenti e alla fine sono riusciti a dichiararsi! Sono da ammirare!»
«Dovremmo mettere in piedi un club di cuori infranti io e te, altro che ristorante di okonomiyaki!! Ahahahah!»
«Vedrai che un giorno l’amore suonerà anche alle nostre porte! Evidentemente non è ancora ora per noi di dividere la vita con qualcun altro!»
«Credo che tu abbia ragione, Ryoga! Beh questo però potrebbe essere l’inizio di una bell’amicizia tra me e te! In fondo sappiamo essere una gran bella squadra insieme!»
«Hai proprio ragione! Eheheheh!»
Detto questo il ragazzo si concentrò sul pasto fumante che Ukyo gli aveva messo davanti agli occhi.
 
 
Ranma aveva notato che qualcuno all’interno della famiglia era contento per il suo ritorno, ma sembrava che qualcosa lo avesse disturbato parecchio. Quel qualcuno era suo padre Genma. Con fare deciso si era diretto all’interno della palestra per concretizzare che i suoi non fossero solo sospetti.
«Papà! Ho girato tutta la casa per trovarti! Si può sapere perché te ne stai qui in disparte? Non sei contento che io sia ritornato e che sposi Akane? Mi sembrava che fosse l’unico scopo della tua vita!»
«Certo che sono felice, Ranma! Ma non credevo di avere un figlio così ingrato! Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, mi hai escluso come se per te non contassi nulla!»
«E da cosa ti avrei escluso sentiamo! Ah, no aspetta! Lascia rispondere me, forse conosco la risposta! Ci sei rimasto male perché sono guarito dalla maledizione, mentre tu no! È per questo che ce l’hai con me?? RISPONDI!!»
«CERTO! CREDEVO CHE, NONOSTANTE LE NOSTRE INCOMPRENSIONI, IO CONTASSI QUALCOSA PER TE E CHE TUTTI GLI ALLENAMENTI CHE ABBIAMO FATTO INSIEME SIGNIFICASSERO UN RICORDO CHE TI PARLASSE DI TUO PADRE!! E INVECE TE NE SEI FREGATO! SEI UN PESSIMO FIGLIO!»
«Allora, tralasciamo quello che dovrei pensare io di mio padre, visto tutti i casini in cui è riuscito a ficcarmi!!! Comunque…i nostri allenamenti li ricorderò sempre e li porterò con me, perché è grazie a tutte quelle fatiche che sono l’artista marziale che sono! E per quanto riguarda la maledizione eccoti il rimedio!»
Aveva lanciato verso il padre una bottiglietta contenente del liquido e senza attendere ulteriori domande:
«E’ l’acqua della sorgente di Jusenkyo, quella che ti farà guarire per sempre dalla maledizione! Ne ho portate alcune bottigliette per aiutare anche gli altri che sono caduti nelle sorgenti! Come pessimo figlio, direi che è il massimo che potessi fare verso mio padre! Non ti pare?»
Genma stava allagando la palestra con le sue lacrime e si era fiondato contro Ranma abbracciandolo peggio di una morsa. Il ragazzo stava soffocando.
«P – p – pa – pà! M – m – mi st- stai str- strit - to – lando! La – lasci – ami!»
«Oooh, mio adorato Ranma!!! Ho sempre saputo che tu mi volessi bene!! Ritiro tutto ciò che ho detto prima!! Sei il figlio migliore che si possa desiderare!!!!»
«V – va b – beeene, ma mol –mollami ora!»
Una volta ripreso a respirare, Ranma aggiunse;
«Ti meriteresti di restare con la maledizione, visto tutto quello che ho dovuto passare a causa tua, ma in fondo sei mio padre e soprattutto non sopporto quando ti trasformi in quel dannato panda non facendoci capire nulla quando parli! È questo il motivo per cui l’ho fatto!»
«Grazie! Grazie!!»
Senza aggiungere altro Genma si era già dileguato con l’acqua delle sorgenti.
 
 
I giorni erano passati e finalmente le tanto attese nozze di Ranma e Akane erano arrivate. I due sposi avevano deciso di celebrarle nel Tendo – Dojo con una cerimonia molto semplice e molto intima, infatti erano presenti solo i parenti e gli amici più stretti. Gli unici assenti erano il maestro Happosai e Obaba, partiti per la Cina.
Akane era rimasta sorpresa quando Ranma le aveva raccontato che in quei due mesi di viaggio, aveva avuto un compagno di avventure e che quel compagno fosse Mousse. Il ragazzo inoltre le aveva spiegato che anche lui ora era guarito dalla sua maledizione e aveva anche cambiato totalmente aspetto. Ora aveva i capelli corti e non aveva più gli occhiali. Era guarito anche dalla sua miopia, grazie ad una pozione che un anziano cinese gli aveva regalato, dopo averlo ringraziato per avergli salvato la vita da un precipizio dove stava rischiando di cadere e di morire.
Grazie a questo viaggio i due ragazzi avevano legato parecchio e ora Mousse si ritrovava a fare il testimone dello sposo, e insieme all’amico, attendeva l’arrivo di Akane.
 
Appena partita la tradizionale marcia nuziale, subito Ranma aveva mostrato un certo nervosismo..finalmente Akane sarebbe diventata sua, era da quando aveva messo piede al Dojo che non aspettava altro che quel momento. Mousse accortosi del suo stato d’animo, gli si era avvicinato e poggiandogli una mano sulla spalla:
«Coraggio, amico. Rilassati! Finalmente è arrivato questo momento. Goditelo fino in fondo! Tu e Akane vi meritate di essere felici!»
«Grazie amico mio! È che aspetto questo giorno praticamente da sempre e adesso ho paura che vada a finire come la volta scorsa, facendoci saltare le nozze!»
«Beh, oggi non capiterà niente di tutto quello che è accaduto la volta scorsa! Ora siamo tutti qui più uniti che mai e finalmente tutti hanno capito che non c’è posto se non per Ranma con Akane! Quindi smettila con i pensieri negativi e attendi la tua sposa..che sta entrando adesso!»
Mousse infatti aveva ragione. Abbracciata  a suo padre, Akane stava avanzando verso l’altare e Ranma per poco non svenne dall’emozione quando vide il vestito che indossava! Era bianco, lungo e si allargava leggermente dai fianchi in giù, sottolineando le forme della ragazza che, secondo Ranma, erano a dir poco favolose! Il corpetto al centro era composto da una treccia grossa molto particolare e da sopra il seno partiva una striscia sottile di stoffa in modo che una sola spalla veniva fasciata dal tessuto del vestito, lasciando nuda l’altra. I capelli erano raccolti con tante mollettine. Vedendola, Ranma perse un colpo al cuore. Non respirava più.   
Appena si era avvicinata, il ragazzo prese la mano della fidanzata tra le sue e avvicinandosi all’orecchio:
«Sei semplicemente stupenda!»
Akane era arrossita e per mandare via quel lieve imbarazzo, aveva sorriso a colui che tra poco sarebbe diventato suo marito. Era felice, come non lo era mai stata.
 
Era arrivato il tanto atteso momento degli anelli e una volta scambiati, finalmente erano stati dichiarati marito e moglie! Ora la cerimonia era finita e si poteva passare a festeggiare i novelli sposi.
Le danze erano iniziate e Ranma e Akane erano al centro a ballare, circondati dai loro amici, che avevano preso ad imitarli.
Qualcuno però si stava mantenendo in disparte, perché ignorata. Quel qualcuno era Shampoo! Era tutto il giorno che cercava di mostrare interesse verso Mousse, ma questi sembrava ignorarla completamente. Certo era stato gentile ed educato, come sempre, ma si stava dedicando ad altre persone e a lei questo non era andato giù!
Il ragazzo infatti, quale testimone dello sposo, stava ora ballando con l’altra testimone, ovvero Kasumi, e sembravano divertirsi un mondo. Lei rideva per ogni cosa che diceva Mousse!
Akane, notando lo sguardo accigliato di Shampoo, aveva chiesto se fosse possibile avere un ballo con il testimone, così mentre Ranma ballava con la cognata, lei si stava facendo condurre da Mousse. Approfittando della situazione, Akane aveva iniziato a parlare con lui:
«Sai, Mousse..devo dire che stai proprio bene senza occhiali e con i capelli corti!»
«Grazie, Akane! Era tempo di cambiamenti! Comunque anche tu stai bene vestita da sposa, e soprattutto stai bene al fianco di Ranma!»
«Eheheheheh! Grazie! Sinceramente non ci speravo più in questo giorno! Comunque..approposito di cambiamenti..ho notato che non gironzoli più dietro a Shampoo! È acqua passata?»
«Credo di si! Vedi..lei rimane pur sempre una bella ragazza, e mi sento ancora attratto da lei, ma non ho più voglia di sprecare tempo dietro ad una che non mi vede nemmeno! Ora ho solo voglia di stare per conto mio e fare altre cose.»
«Beh, forse fai bene a pensare di più a te stesso! Se cambierà qualcosa in futuro, sarai solo tu a dover scegliere!»
«Già..ti ringrazio Akane!»
 
Un’altra coppia stava osservando i giovani sposi, ma senza invidia. Avevano capito perfettamente quanto fossero stati stupidi a mettersi in mezzo ad un amore così forte..e soprattutto a quanto tempo avevano sprecato inutilmente. Tempo che potevano dedicare a loro stessi. Ora stavano recuperando!
«Ehy Ryoga! Vacci piano con quel saké! Casa mia è lontana e non ho voglia di portarti sulle spalle per tutto il tragitto!»
«Eddai, Ukyio! Lasciati andare per una volta! Oggi bisogna festeggiare! A casa tua ci arrivo da solo, con le mie gambe!»
«Mah..speriamo!! Comunque hai ragione! Brindiamo allora!»
Detto questo avevano passato il resto della serata a brindare per ogni sciocchezza.
 
 
Era ormai notte fonda e Ranma e Akane erano stati chiamati all’attenzione da parte di Soun. Ancora dovevano ricevere il regalo da parte della famiglia Tendo/Saotome.
«Ragazzi, per augurarvi una felice unione, io, Genma, Nabiki, Kasumi, Nodoka e il maestro Happosai, abbiamo deciso di regalarvi una cosa molto particolare che spero accetterete con il cuore. Prendete questa scatolina!»
I due ragazzi, piuttosto confusi, avevano cominciato a scartare quel pacchettino e una volta aperta la scatola, vi avevano trovato un mazzo di chiavi.
«Che significa? Da dove arrivano queste chiavi?»
«Figlia mia, quello è il nostro regalo! Sono le chiavi del villino qui a fianco che confina con il Dojo. In questo modo sarete qui vicino a noi, ma con la vostra intimità!»
Ranma e Akane non credevano alle proprie orecchie! La loro famiglia gli aveva regalato una casa! Incredibile! Erano davvero sorprendenti certe volte!
«Soun, papà, mamma e mie care cognate..grazie di cuore! È il regalo più bello che potessimo ricevere!»
«Ci credo, caro cognatino! Adesso potrai spassartela a rendere felice la mia cara sorellina in tutta privacy! Ahahahahah!»
«Nabiki!!! Sei sempre la solita!!!»
Inutile dire che i due ragazzi erano viola per l’imbarazzo.
 
Aperta la porta di casa, Ranma voleva rispettare in pieno la tradizione e così aveva preso sua moglie in braccio. Ovviamente non poteva mancare una battutina “maligna” da parte sua:
«Uhm, mia cara…se cominci così diventerai altro che vita larga, hai decisamente mangiato troppo oggi!!! Ahahahah!»
«Ranma sei un idiota! Lasciami!! Non voglio essere portata da nessuna parte da te!»
«Uffa..sempre permalosa! Lo sai che scherzo!! E comunque non ho intenzione di lasciarti andare!»
Arrivati in camera da letto, subito era caduto il silenzio tra loro. Fino a quel momento non avevano pensato che quella era la famosa “prima notte di nozze” e ora Akane era decisamente nervosa. Accortosi che la ragazza era terrorizzata, Ranma si era avvicinato a lei e mettendole un dito sotto il mento, l’aveva costretta a guardarlo negli occhi. Voleva rassicurarla.
«Akane, senti..lo leggo nei tuoi occhi che hai paura e quindi io non voglio forzarti a fare niente! Anche se è la prima notte di nozze non voglio che tu ti senta in obbligo a fare qualcosa che non te la senti! Preferisco aspettare, piuttosto che rovinare un momento che deve essere bello e che debba unirci più di quanto già siamo!»
«Ranma…io vorrei lasciarmi andare..ma sinceramente non penso di essere pronta. Scusami. Sono un disastro, lo so.»
«Sshh! Non dire assurdità! Sei fantastica, non un disastro! Non azzardarti a dire mai più parole di questo genere! Non è importante se non accade stanotte, è importante che tu ti senta pronta..e poi anche io ho paura cosa credi?»
«D – d – davvero?»
«Si! L’unica cosa che ti chiedo è se però posso tenerti abbracciata…»
Mentre pronunciava queste parole, il suo viso aveva cominciato a colorarsi di tutte le varietà di rosso presenti sulla Terra e Akane, vedendo quel viso così imbarazzato, non poteva far altro che provare tenerezza verso il suo dolce marito e così abbracciandolo si era avvicinata a lui, cingendogli il bacino con le sue braccia:
«Certo che puoi tenermi stretta a te! Devi farlo!»
Compiaciuto per la risposta, le aveva riservato un sorriso carico d’amore e avvicinandosi a lei ulteriormente, le diede un dolcissimo bacio.
 
Era già da qualche ora che erano crollati in un sonno profondo, ma quello di Ranma era profondamente disturbato da qualcosa…un sogno. Le immagini che stava vivendo nel sonno erano raccapriccianti: stava sognando un pavimento che si sgretolava e Akane che precipitava, seguendo i pezzi di marmo che si perdevano nel vuoto. E lui che non riusciva a salvarla.
Stravolto da quell’incubo, si era svegliato di scatto con il fiatone e una volta capito che era stato solo un brutto sogno si era girato verso la moglie e cingendola da dietro, l’aveva accolta nelle sue braccia, tenendola stretta a sé più che poteva.
 
Quell’incubo lo aveva shockato.
 
 
 
 
Bene..anche questo capitolo è finito…spero di aver accontentato qualche richiesta che mi era stata fatta!! =) E spero di non avervi deluso!!! Ora attendo ancora i vostri pareri!! Un bacione!! Aloaaaaa  
 
   
 
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