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Autore: effe_95    12/04/2013    4 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.

32.Io ti volevo vivere, ma ti sapevo uccidere.

 
 
Andrea Andreotti contemplava quella donna con i suoi grandi e tristi occhi verdi, era invecchiata dall’ultima volta che l’aveva vista, eppure allo stesso tempo non era cambiata di una virgola.
I capelli rosso fuoco sempre mossi alle punte, le sopracciglia sottili e quasi invisibili perennemente tese, le labbra sottili, quegli occhi verdi dal taglio di cerbiatto e il viso sottile dai lineamenti taglienti.
Era sempre stata bella, e Andrea ricordava molto bene che si erano conosciuti in un frangente simile, di notte, quando lui era corso in ospedale dopo essersi rotto tibia e perone.
Dall’ altro lato però, Luna Rossi osservava quell’uomo come se fosse un estraneo o un ricordo vago e scomodo, era invecchiato tantissimo e lo si capiva dalle rughe che circondavano gli occhi e l’accenno di capelli bianchi sul capo, gli occhi grandi e dalle mille sfumature di verde erano tristi e spenti, non avevano più niente di quell’uomo di cui lei si era innamorata da ragazza, sembrava pelle ed ossa, il viso come quello di Nicola, le labbra carnose accompagnate dal neo piccolo e quasi invisibile sul lato destro del viso, no, non era l’uomo che quando l’aveva guardata la prima volta, in preda ai dolori e alle allucinazioni aveva sussurrato :” Sono in Paradiso? Qui c’è un angelo” A ripensarsi adesso era stata una frase davvero banale, eppure Luna era arrossita davvero.
<< Ti ho disturbata? >> Domandò l’uomo con una voce quasi esile, Luna non rispose perché non trovava le parole adatte, dopo dieci anni non sapeva più come comportarsi, non sapeva se picchiarlo, se urlargli addosso e cacciarlo via, non sapeva se doveva fare quello che non aveva fatto quando Andrea le aveva confessato l’esistenza di Laura, Eteocle e Daniela.
<< Sei bella come ricordavo sai? >> Era la frase peggiore che potesse utilizzare in un momento del genere, ma gli era proprio sfuggita, fu a quel punto però che Luna ritrovò la voce, e con la voce la rabbia.
<< Che cosa vuoi da me ?! >> A quelle parole Andrea sorrise automaticamente, adesso aveva capito da dove veniva il carattere così cinico di Nicola, la donna aveva usato lo stesso tono e contratto la faccia nella stessa maniera del figlio.
<< Lo trovi divertente? >> Commentò acida lei, poi scosse la testa e si girò di spalle per lasciare quell’uomo ai suoi deliri personali, Andrea comunque non glielo permise e la fermò prima che lei potesse andarsene, anche se Luna sapeva che l’avrebbe fatto.
Quando la mano dell’uomo toccò quella della donna, Luna sentì un brivido di ribrezzo salirle per tutta la schiena e scansò l’uomo con una violenza esagerata e uno scatto repentino, Andrea non se la prese troppo, era anche normale.
<< Scusami, non ridevo per le tue parole, solo che in quel momento assomigliavi tantissimo a Nicola >> Spiegò Andrea Andreotti e a quel punto Luna si rigirò di scatto e lo fulminò con lo sguardo, come non aveva mai fatto prima.
<< Hai parlato con i miei figli?! Tu non devi avvicinarti mai più a loro! >> Gridò la donna spingendolo sul petto con tutta la forza, Andrea fece un passo indietro tanta fu la violenza esercitata da Luna, ci mancò poco che inciampasse in un divanetto e cadesse a terra.
<< Non preoccuparti, Nicola non ha intenzione di perdonarmi se può farti piacere >> Rispose l’uomo con voce moderata, ma nelle sue parole non c’era assolutamente cattiveria o ironia, lo disse come se fosse un dato di fatto e lui non potesse fare altro per evitarlo, Luna si odiava in quel momento per essere stata cattiva, ma Andrea non aveva fatto niente per non meritarsi quel trattamento.
<< Claudia? >> Chiese allora la donna passandosi le mani sui capelli già completamente imprigionati in quel codino strangolatore, Andrea sorrise mesto.
<< E’ diventata davvero una bella ragazza, hai dei figli bellissimi Luna >> Si limitò a rispondere il castano, ma tanto Luna conosceva bene la figlia da poter capire come aveva reagito, perché Claudia era fatta così, lei perdonava tutti, indipendentemente dal male che le veniva fatto, aveva perdonato Yulian e avrebbe perdonato ugualmente anche Andrea, nonostante tutto.
<< Che cosa vuoi da me? >> Chiese la donna con voce stanca, non ne poteva più di combattere una guerra persa da anni, una guerra con se stessa più che con lui, e si odiava, perché anche dopo dieci anni il suo cuore aveva accelerato il battito alla vista di Andrea Andreotti.
<< Non fraintendermi, non sono qui per pregarti di tornare con me, sarei banale nel farlo e non lo meriterei nemmeno, volevo solo vedere se stavi bene e chiederti scusa, niente di più, ho rimandato questa cosa anche per parecchi anni, adesso basta >>
Luna non rispose e così Andrea fece un sorriso mesto e si voltò dandole le spalle, non c’era bisogno che Luna lo perdonasse, a lui era bastato potersi scusare con lei personalmente, guardarla negli occhi e dirglielo, questo non gli avrebbe reso la coscienza meno sporca di come la sentiva, ma almeno quella notte avrebbe dormito sereno.
Luna lo vide allontanarsi verso la porta d’uscita, aveva finalmente capito quanto fosse veramente difficile perdonare, e nel suo cuore il perdono non lo trovò ancora, nemmeno quella volta, però forse aveva odiato un po’ di meno.
<< Andrea! >> Lo richiamò lei e lui si girò ancora sorridente, ma con gli occhi morti.
<< Come sta Laura? Sei stato felice con lei? >> Erano quelle le domande che si era portata nel cuore per tutti quegli anni, quando le pronunciò, sentì il cuore libero da un peso e per poco non pianse. Andrea continuò a sorridere, ma i suoi occhi piangevano, anche se non uscivano lacrime.
<< Prima di morire, mi disse che le era rimasto un solo rimpianto in questa vita, ed era quello di non averti chiesto perdono per non essere stata coraggiosa come te >>
Sul volto di Luna cadde una sola lacrima silenziosa, sfuggita quasi per gioco, lei non voleva perdonare nemmeno quella donna che aveva sbagliato con Andrea, ma in cuor suo, quel perdono le era stato strappato.
<< Quando avrò voglia di farlo, quando sarà sparito il mio orgoglio, quando ti odierò di meno, verrò a trovarti per sentire tutte le tue ragioni, per farmi del male, ma adesso no >>
Disse Luna con voce ferma e lo sguardo fisso in quello dell’uomo che un tempo aveva amato e di cui adesso non sapeva praticamente più niente, Andrea chinò il capo in una sorta di inchino.
<< Questa volta sarò li solo per te >> Andrea se ne andò lasciando nell’aria quella frase, e solo quando Luna non lo vide più oltre i vetri, crollò seduta su una delle poltrone vicine e pianse, pianse come non aveva fatto dieci anni prima e si sentì molto meglio per questo, un passo alla volta, bisognava fare solo un passo alla volta.
 
 
Quella mattina Claudia entrò in classe giusto un minuto prima che suonasse la campanella, con i capelli scombinati e la cartella che minacciava di caderle dalla spalla da un momento all’altro. Francesco se ne stava seduto nel suo banco con una maglietta a mezze maniche, nonostante la pelle d’oca e lo sguardo fisso fuori dalla finestra, era pensieroso e Claudia interpretò immediatamente i pensieri dell’amico ancora un po’ scosso, sembrava più maturo però, in fondo anche lui ne aveva passate di tutti i colori, pur uscendo sempre a testa alta e con il cuore frantumato.
<< Eccomi! >> Esordì la rossa sedendosi e facendo cadere la cartella a terra con un tonfo, Francesco si girò verso di lei con un bel sorriso e gli occhi più grigi del solito.
<< In orario per un pelo eh? >> Commentò il moro picchiettando con la mano sul banco dell’amica che prendeva l’astuccio e il diario dalla cartella.
<< Ho fatto davvero le corse, ma ieri sera ho finito di fare gli esercizi di matematica all’una passata! >> Disse lei sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, e proprio mentre faceva quel gesto Francesco le fermò bruscamente la mano e la costrinse a girarsi verso di lui.
<< Claudia, che cosa hai fatto? Sei più bella del solito, se non fossi follemente innamorato di Iliana e tu non fossi la mia migliore amica ci proverei con te! >> Disse con una serietà pazzesca, tanto che Claudia arrossì furiosamente, all’inizio non era tanto convinta di volerlo dire all’amico, ma non c’era niente di male no? Si conoscevano praticamente dalla nascita e lei gli aveva sempre detto tutto, anche se non riusciva a spiegarsi perché tutti la considerassero più bella.
<< Ho fatto l’amore con Yulian >> Bisbigliò la rossa accostando la bocca all’orecchio dell’amico, e proprio in quel momento la campanella di inizio ora suonò, Francesco spalancò la bocca e sgranò gli occhi, mentre Claudia arrossiva terribilmente.
<< No! Era ora, finalmente! E dimmi, com’è stato?>> Chiese, prima con una voce allegra, poi maliziosa, Claudia tornò a guardarlo con aria imbarazzata, ma gli parlò con franchezza.
<< Non lo so con precisione, è stato un po’ strano >>
<< Ti ha fatto male? >> Chiese il moro con nonchalance, Claudia lo fulminò con lo sguardo.
<< Bah, nonostante tutto ha usato tatto >> Francesco ridacchiò e non riuscì ad aggiungere altro, perché nella classe entrò la professoressa di greco che reggeva tra le braccia un plico di fogli sospetti.
<< Compito in classe a sorpresa! >> Esordì la donna con un sorriso cattivo dipinto sulle labbra, Claudia storse la bocca, Francesco picchiò la testa sul banco quasi fino a rompersela, avrebbe dovuto studiare la sera prima, invece di giocare alla play station.
 
Claudia stava cominciando ad innervosirsi, era davvero molto difficile studiare con Yulian che le mordicchiava l’orecchio, oppure ogni tanto commentava quello che stava leggendo ad alta voce, la sua pazienza cessò quando il biondo infilò una mano sotto la sua maglietta.
<< Stai fermo! >> Esplose scacciandolo bruscamente, Yulian sbuffò infastidito e riprese a leggere il libro di greco con aria annoiata e l’espressione di un cane bastonato, ma tornò all’attacco poco dopo, circondandole la vita con le braccia e baciandole il collo.
<< No! >> Disse lei scansandosi bruscamente e allontanandosi dal fidanzato, Yulian la guardò stralunato.
<< Cosa нет ? >> Net … No … Domandò lui con una voce tagliente da far paura, Claudia aveva le guancie in fiamma e non lo guardava negli occhi.
<< Devo studiare >> Rispose la rossa, Yulian però fece come se non la sentisse proprio, l’afferrò per un polso e la trascinò verso di lui facendola cadere proprio tra le sue braccia.
<< лгун >> Lgun … Bugiarda … Mormorò il biondo facendola rabbrividire, poi aspettò che Claudia si rilassasse e le strinse la vita con delicatezza, ma la rossa avrebbe dovuto saperlo che non c’era da fidarsi di quel ragazzo impertinente, infatti Yulian la fece scivolare all’indietro, Claudia perse l’equilibrio e cadde per terra, mentre lui la bloccava con il suo peso.
<< Lo sai che non devi fidarti di me >> Disse lui con un sorriso cattivo e una mano poggiata nell’incavo del suo collo, Claudia lo fulminò con lo sguardo e le guancie le si colorarono di rosso, ma non per l’imbarazzo questa volta, per la rabbia.
<< Tu però potresti avere un po’ di tatto >> Lo ammonì lei facendo leva per cercare di alzarsi, ma ovviamente era impossibile sollevare i settanta chili di Yulian, il biondo sollevò un sopracciglio e la guardò scettica.
<< Voglio fare l’amore con te Claudia, non credo ci sia bisogno del tatto per fartelo capire >> Rispose acido, ma ovviamente una frase gettata così non migliorò assolutamente la situazione, Claudia si infuriò ancora di più e prese ad agitarsi come un cavallo impazzito, Yulian però non si scomponeva di una virgola.
<< Io non voglio però! >> Gridò lei, Yulian stava davvero per perdere la pazienza, aveva opposto meno resistenza la prima volta, non poteva comportarsi in quel modo dopo.
<< Почему? Sei scema?! >> Pochemu … Perché … Sbottò lui e Claudia gli tirò un vero e proprio schiaffo da far male, così male che sul viso del ragazzo rimase il segno delle cinque dita, Yulian comunque lotto contro la tentazione di toccarsi il viso e la tenne ancora prigioniera.
<< Perchè non voglio che diventi un abitudine, non voglio che la nostra storia ruoti solo attorno a quello! >> Gridò lei combattendo un’ ultima volta, aveva davvero sprecato tutte le energie di cui era a disposizione, Yulian rimase in silenzio e contrasse le sopracciglia in una smorfia non identificabile.
<< Come?!>> Chiese lui mordendosi il labbro inferiore per non scoppiare a ridere, Claudia aveva quasi le lacrime agli occhi dall’esasperazione.
<< Cretino! >> Esplose, ma era più un lamento che un vero e proprio urlo, Yulian le accarezzò dolcemente la fronte e le lasciò un bacio a fior di pelle sul naso.
<< Ma tu non devi pensare che voglia stare con te solo per quello Clo, se l’avessi voluto ti avrei lasciato subito dopo нет, моя любовь? Yпрямый моя любовь. >>
Net moya lyubov … No amore mio … Upryamyy moya lyubov … Ostinato amore mio …
A quel punto Yulian non la lasciò nemmeno parlare e a lei toccò fidarsi ancora una volta. 




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Effe_95
 
Buona sera a tutti ;)
Come al solito sono in ritardo, ma come vi avevo già detto do avuto una settimana allucinante con tre compiti in classe e per concludere in bello una bella versione di greco.
Passando al capitolo, comincio con il dire che il titolo del capitolo è tratto dalla canzone di Marco Masini, “ Io ti volevo”, in un certo senso quasi la canzone di Luna e Andrea.
Vi è piaciuto come è andato il loro incontro?
Io ci ho lasciato l’anima e il sangue, e forse è anche un po’ per questo che ho ritardato l’aggiornamento, fatemi sapere cosa ne pensate se vi va, mi farebbe davvero molto piacere.
Adesso vi lascio e non rompo più le scatole, grazie mille a tutti.
Alla prossima. 

  
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