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Autore: MadgeKZo    13/04/2013    0 recensioni
Ambientata in un Centro di cura 12 adolescenti broblematici (anoressia, bulimia, alcol, dorga, autolesionismo, depressione..) si ritrovano a dover fare da cavie per una nuova cura per uscire dai loro problemi.
Genere: Drammatico, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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personaggi capitolo 2
G1: Elizabeth.
G3: Denisa. Depressa con problemi famigliari
B5: Dylan. Bulimico anoressico. Gemello di B6
B6: Charlie. Anoressico, autolesionista.
 
 
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8.55. Iniziamo a radunarci in massa verso il giardino interno. Mi guardo intorno. Vedo la cresta verde di mio fratello tra la folla. Ok, lui c’è. Faccio per avvicinarmi quando qualcosa mi tira per la gonna. E’ G1. Le metto le mani sulle spalle e le faccio strada verso il giardino.
Conosco G1 da quasi tre anni ormai, siamo molto legate. Non dimenticherò mai il giorno che arrivai qui. Era appena passato natale quando mi portarono al Centro. Avevo una famiglia molto unita, ma i miei divorziarono quando avevo 12 anni. Mia madre andò a vivere da un vecchio amico di famiglia. Alexander. Quel nome mi fa ancora venire i brividi. Quell’uomo che da quando io avevo 8 anni si è servito del mio corpo ora è il compagno di mia madre. Essere entrata nel Centro è stata una specie di via d’uscita. Ero una bambina chiusa e lo sono ancora, non ho mai detto a nessuno quello che Alexander mi faceva. Mi chiudevo in camera e piangevo tutte le sere. Ho ancora gli incubi di notte ripensando a quei momenti. Il primo pranzo al centro fu una catastrofe. Mi trovai su un tavolo lungo; di fronte avevo una bambina piccola, simile ad una bambolina, dai capelli lunghi, biondi. Era seduta con le mani sotto al tavolo e lo sguardo fisso sul suo misero pranzo. Rimase più di mezzora a guardare il cibo senza dire una parola. Suonata la campanella che annunciava la fine del pranzo, lei si alzò. Era alta sul metro e cinquanta, le gambe magrissime. Probabilmente anoressica, portava una felpa almeno di due taglie più grande come per nascondere quel corpo fragile che lei stessa si era importa di avere.  Iniziò ad incamminarsi per tornare alla sua camera quando un infermiera le fece notare che non aveva toccato cibo e cercò di convincerla a ingerire almeno metà dei 100 grammi della bistecca di pollo che aveva sul piatto. Lei rifiutò più volte. E successe il casino. G1 che per tutto il tempo era rimasta ferma, immobile, scoppiò. Si mise a urlare isterica, come impazzita. Le infermiere arrivarono a fermarla ma lei urlava e scalciava ovunque. Era straziante. Poi un infermiera protestò:-“ Devi mangiare o non uscirai mai da qui!!”. Per un attimo tutto si fermò, lei si fermò. Guardava fisso verso il piatto con gli occhi sbarrati, come se si fosse appena accorta di quello che stava facendo. Le scesero le lacrime, lente e silenziose. La bocca si contorse, prima in una smorfia di dolore poi in un sorriso sforzato:-“ Non posso, io.. non posso” disse piano. E impazzì di nuovo, questa volta una pazzia contenuta come se si stesse punendo da sola; aveva le mani nei capelli e gli occhi ancora sbarrati e pieni di lacrime:-“ Non.. posso. Non posso, no, no, no, io.. non posso mangiare. Voi.. voi non capite un cazzo in questo posto. Poi tutto finì, così come era iniziato. Cadde sulle ginocchia piangendo e due infermiere la portarono via.  Il giorno dopo si scusò con me, si sentiva in colpa per avermi scioccata e non le dispiaceva molto che il mio primo pranzo alla clinica fosse finito in quel modo. Da quel giorno iniziammo a frequentarci. 
Una voce mi svegliò dai miei pensieri:-“ G1, G3 pronte per la selezione?!”. Erano B5 e B6, i gemelli che, come sempre, parlavano in coro. B5 si avvicinò:-“Ehi  G1, hai paura piccola cucciola”. Tanto per cambiare la stava prendendo in giro:-“ Taci B5”. Ribatté lei. Loro risero rumorosamente:-“ Tenera come sempre, ma a parte gli scherzi noi siamo un po’ in ansia.. secondo voi cosa ci faranno dall’altra parte?!”. Non avevano torto, i dati che ci hanno fornito sono molto vaghi. La fantasia di una persona si spinge molto lontano : c’è chi pensa che vogliano offrirci come sacrificio in un rito satanico o darci qualche pass per uscire dal Centro oppure, come la pensano i gemelli, vogliono trasferirci per farci avere una “vita migliore”. G1 mi tira per la gonna e mi fa notare che la folla si sta dividendo. Salutiamo i gemelli e prendiamo posizione. G1 da la sua opinione su cosa potrebbe succedere ai selezionati, io sinceramente preferisco non pensare.
  
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