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Autore: H cinque    17/04/2013    3 recensioni
Un incontro con i Volturi è una delle più eccitanti sfide che Garrett, intrepido nomade americano, abbia mai accettato. Ma durante la sua avventura incontrerà Kate, una vampira che lo elettrizzerà (letteralmente) e gli mostrerà che la vera sfida è un' altra. Garrett troverà molto di più di ciò che cercava...
"Non immaginavo minimamente che la richiesta di aiuto di Carlisle mi avrebbe cambiato per sempre l'esistenza".
Garrett x Kate. La loro storia ambientata durante e dopo Breaking Dawn.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garrett, Kate
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
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                                                                                         Capitolo 9                                                                                        

                                                                                       Come musica


- Edward sei davvero bravo!
Questa fu la mia esclamazione alla fine della performance del giovane Cullen al pianoforte.
Quella sera ci eravamo riuniti tutti nel salone ed Esme, per farci rilassare e condividere un momento di serenità tutt’ insieme, aveva proposto a suo figlio di suonare qualcosa per noi.
- Sì, papà, sei stato strepitoso! Questa era la ninna nanna che scrivesti per la mamma tempo fa, giusto? - disse Renesmee, la quale era seduta sullo sgabello vicino al padre.
Edward annuì; poi guardò Bella negli occhi.
Lei, appoggiata con le braccia alla coda del piano, abbassò lo sguardo accennando un piccolo sorriso. Era evidentemente molto emozionata. Sembrava che quella ninna nanna le avesse riportato alla mente i vecchi ricordi.
- Già, questo è il brano che mi ricorda di quando Bella era ancora una goffa e fragile umana e non riusciva nemmeno a… - Emmett non finì neanche la frase che Rosalie gli diede una spinta con la spalla.
- Non riprenderlo, Rose. Emmett soffre ancora per la sonora sconfitta che ha subito contro di me a braccio di ferro! - replicò in tutta risposta Bella.
- Ehi, novellina, non te la tirare! Sei forte solo perché sei una neonata! Aspetta ancora un altro po’ e vedrai che a quel punto ti batterò con un dito!
- Staremo a vedere!
- Per adesso la mia mamma è la più forte! - s’ intromise Nessie.
- Non è affatto vero! Anche adesso, se volessi, potrei… - ancora una volta Emmett non completò il suo discorso: Bella fu rapida a bloccargli entrambe le braccia dietro la schiena e con un calcio alle gambe lo fece cadere per terra.
- Dicevi? - domandò sarcastica la neovampira.
Tutti ridemmo; Emmett, invece, si rialzò bofonchiando. Era stato umiliato davanti a tutti da sua cognata!
In quel momento pensai che Bella aveva acquistato molta più fiducia in sé stessa e nelle sue capacità rispetto a quando l’ avevo conosciuta. Forse un po’ era anche merito degli allenamenti speciali?
- Cielo…I miei figli a volte sono peggio dei ragazzini! - disse Esme in tono materno.
Bella e Emmett le sorrisero.
“Non sono un semplice clan…” mi dissi. “Sono una vera e propria famiglia. Si vogliono tutti molto bene: salta subito all’ occhio il forte affetto che li lega! Già... famiglia… affetto… chissà se anch’ io, un vagabondo, un combattente valoroso, un giorno troverò qualcosa del genere... da quando mi sono trasformato ho incontrato tanti buoni amici, certo, ma nessuno con cui creare rapporti simili a quelli che uniscono i Cullen… o i Denali…” Girai la testa in direzione del clan dell’ Alaska.
Kate sedeva sul divano insieme a Tanya e si tenevano per mano; Eleazar e Carmen erano lì vicino in piedi: lei appoggiava la testa sull’ incavo del collo del suo compagno, il quale le cingeva la vita con il braccio destro. Tutti e quattro sembravano avvolti da una nuvola di amore reciproco mentre assistevano alla scenetta dei cugini.
- Grazie per averci fatto ascoltare la tua musica Edward! - disse Siobhan, capo del clan irlandese.
- Aspettate! - esclamò Carlisle all’ improvviso – Dovrei avere anche una chitarra! - e corse via nell’ altra sala.
Ritornò un minuto dopo con una custodia nera in mano; la aprì con cautela e tirò fuori una bellissima chitarra.
- Questa me la regalò un mio vecchio amico inglese. Io però non suono tanto bene…
- Be’ anch’ io suono il pianoforte a livello amatoriale, Carlisle. A orecchio, diciamo. Non sono brava come Edward, ti avverto. Ti va se suoniamo qualcosa insieme? - propose Kate.
Lei suonava, anche se non come il cugino? Quella donna non finiva di sorprendermi.  
- Mi piacerebbe davvero tanto, Kate. Ma non so davvero cosa ne uscirebbe fuori… cedo volentieri il mio posto a qualcuno. - le rispose Carlisle.
Io, invece, con la chitarra me la cavavo un poco. Un poco, s’ intende. Colsi la palla al balzo.
- Suonerò io! - dissi convinto.
- Dici sul serio? Un pivellino come te sa anche suonare? - mi canzonò Kate.
- Anche io suono a orecchio. Girovagando sempre ho imparato qualcosina.
- D’ accordo, piccolo menestrello. Suoniamo qualcosa d’ improvvisato!
- Sì! Perfetto!
- Ok. Stammi dietro. - disse prendendo il posto di Edward sullo sgabello. Renesmee rimase lì.
Come sempre ero io che la seguivo, non viceversa.
- Non darmi ordini, donna! - la rimproverai scherzando.
Lei mi fece una linguaccia.
Sentii gli altri vampiri ridacchiare sottovoce.
- E... un, due e tre! - e cominciò a suonare.
Io la seguii subito. Mi accorsi immediatamente che ci trovavamo in perfetta armonia. Certo, ero un po’ arrugginito con la chitarra, ma nel complesso venne fuori una cosa piuttosto gradevole.
Le nostre note si mescolavano alla perfezione. Ci veniva naturale suonare insieme così. Tutti ci guardavano entusiasti.
A fine esibizione tutti gli altri vampiri applaudirono, persino Amun e i rumeni. Emmett si mise due dita in bocca e fischiò.
Io mi alzai in piedi e urlai:
- Grazie Madison Square Garden! Vi amo tutti!
Nuovamente tutti risero per quella mia imitazione da grande star del rock.
- Voglio un tuo autografo! - mi gridò Jacob, fingendo di essere un fan scatenato. Non mi aspettavo un comportamento del genere da parte del licantropo.
- Rispetta la fila, lupo! - gli risposi.
- Ahahah! Lo ammetto: sei stato abbastanza bravo, Garrett! - si complimentò Kate con me, ancora seduta al piano.
- No, donna. Siamo stati abbastanza bravi! - esclamai sottolineando bene con la voce la differenza di persona.
Mi piaceva da matti giocare, scherzare, trascorrere il tempo con Kate. E mi ero divertito anche a suonare con lei.
- Per una volta ti do ragione!
Mi sorrise teneramente. 
E fu un attimo. Un attimo che non dimenticherò mai per il resto della mia vita.
All’ improvviso il mondo si fermò; cadde il buio sulle persone che ci circondavano. C’ eravamo solo io e Kate.
Un lampo mi attraversò la mente: rividi il momento in cui la conobbi, quando testai per la prima volta il suo potere; poi il nostro abbraccio e la mia prima caccia vegetariana. Infine vidi me che vagavo per casa Cullen, impaziente di trovare risposte alle mie domande interiori.
Ero felice.
Il mio corpo si fece leggero e tutti i pensieri andarono via. Avrei potuto fare di tutto in quel momento, anche sconfiggere l’ intero esercito dei Volturi da solo.
Volevo urlare, dimenarmi, saltare, correre. Per la gioia, ovviamente.
Niente mi avrebbe fermato. Mi sentivo più carico di energie.
Non so cosa dissero gli altri a vedermi in quello stato di trance perché non sentivo più alcun rumore.
L’ unico suono che avvertivo era quello delle mie emozioni. Erano talmente tante, talmente esplosive che avevano un loro suono. Un suono ritmato, forte, che dall’ interno del mio animo avanzava sempre più verso l’ esterno. Avrei potuto suonare la batteria anziché la chitarra in quelle condizioni.
Quando in un millisecondo quel ritmo venne fuori, scoppiò come un fuoco d’ artificio.
Fu così che mi sentii pervadere da un senso di pace.
Ora ero sereno.
Avvertii i muscoli facciali distendersi in un gigantesco sorriso.
Una delle sensazioni più belle che abbia mai provato: la consapevolezza di aver trovato quello che cercavo. Quello che mi stava dando il tormento, che mi impediva di essere completamente lucido.
Sì, perché la soluzione della domanda a cui stavo tentando invano di rispondere era proprio davanti a me. Era sempre stata lì ma io non ci avevo fatto caso. O forse si, ma solo inconsciamente.
“Non è nascosto come pensi…” 
Aveva ragione.
A che cosa si riferiva Edward? 
Adesso sapevo cosa intendesse.
L’ amore. 
E quell’ amore aveva anche un nome.
Kate.  










Dopo poco più di una settimana torno ad aggiornare!! 
Con questo nono capitolo possiamo dirlo: finalmente! Il nostro Garrett ha aperto gli occhi e le orecchie :P 
Il titolo del capitolo è anche una canzone di Jovanotti. 

Continuate a seguirmi per conoscere i prossimi sviluppi :) 

H.
   
 
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