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Autore: kannuki    19/04/2013    2 recensioni
Ogni cura ha la sua controindicazione.
“Lo resusciti per litigarci meglio? Voi donne siete geniali.”
“Tu mi aiuti a fare questa cosa ed io ti faccio tornare vampiro."
Klaus socchiuse le palpebre e il viso si compose in uno di quei sorrisetti irritanti e accondiscendi che Bonnie detestava tanto. “Mi piacciono le streghe mercenarie. Hanno sempre un prezzo che non puoi permetterti.”
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bonnie, Bennett, Caroline, Forbes, Elena, Gilbert
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Venerdì

Posso distruggere te e tutta la tua linea di sangue, se non smetti di ridere all'istante.”

La notizia era arrivata alle orecchie di Stefan in modo incompleto. Aveva compreso che c'era una novità nell'aria... non una bomba a neutroni pronta ad esplodere nel salotto di Bex! “Non sto ridendo.”

Stai giudicando.”

Stefan grattò la testa del micino e piegò le gambe, sdraiandosi sul divano. L'affarino traballante restò adagiato sul suo petto, chiuso su se stesso, per nulla curioso o intraprendente. “Come si chiama?”

Spuntino.” Klaus trascinò il dito sul tablet e mugolò internamente, percependo lo sguardo ironico del suo ex 'amico' addosso. “Mi stai giudicando un'altra volta.”

Stefan si rimangiò la presa in giro ma gli regalò un ampio sorriso sarcastico. “Non è da te.”

Non è da me cosa?” mormorò vago, concentrato su un modello di vestito da donna che Rebekah aveva indicato come la prima scelta di Bonnie. Quel colore?! Con la sua pelle e i suoi capelli, sarebbe stato come imbrattare la Gioconda di vernice spray fluorescente!

Due settimane di umanità ti hanno distrutto.”

Il vampiro girò distrattamente la testa e tornò a scorrere le pagine del sito. “Si devono fare scelte impopolari, amico mio.”

Accompagnare Bonnie al ballo è... educato da parte tua.”

Sono stato costretto.”

Stefan non ebbe dubbi sul ruolo giocato da Elena e Rebekah. Klaus mugolò un assenso, smorzando una piccola smorfia. Sarebbe stato più semplice uccidere i Cinque che convincerla a ballare con lui. Forse l'avrebbe fatto... ma solo per dimostrare di essere superiore – e migliore – di Caroline, pensò scrocchiando le dita.

Le streghe vanno pazze per i gatti, non puoi chiedere alla tua ragazza di fare una magia buona e tirarlo su di morale?”

Era capace di trasformarlo in un gatto zombie, altroché! “Non credo di essere adatto a crescere un animale. Il mio cuore non batte, come fa a sentirsi rassicurato?” domandò strappando a Stefan un'occhiata improvvisa. “Su Internet trovi tutto, c'è anche la voce 'Pensi un cattivo genitore? Scoprilo con il test.

Che scemenza...” soffiò grattandolo sotto il musetto. Però aveva ragione, quel gatto era rotto. Era triste e da quando era entrato, non aveva fatto altro che dormire. “Forse gli manca la mamma”

L'ho sottratto alla cucciolata perché non riusciva a nutrirsi. Credevo che nutrimento e cura fossero le basi di un'infanzia felice ma è evidente che non sono capace di aggiustare le cose, o di prendermi cura degli altri.”

Stefan fermò la carezza sul corpicino del micetto e non riuscì ad impedire al collo di girarsi e allo sguardo di fissarsi sul vampiro. Aveva detto ciò che aveva udito?!

Sono pronta, andiamo?!”

Era pronta dopo solo quarantacinque minuti di attesa? Migliorava, pensò Stefan alzandosi con mille precauzioni. Rebekah mugolò in direzione dell'animaletto e tutto il suo viso si compose in un'espressione che fece rabbrividire Klaus. “Scopri la taglia della tua amica” ordinò con voce funebre “e non fare quei versi. E' un gatto, non un dolcetto al cioccolato.”

Che ne vuoi sapere tu dei sentimenti? Hai mollato la lotta” dichiarò, altezzosa. “Se le invii un vestito, non lo indosserà mai.”

Lo dice il tuo istinto femminile?”

Ti ho mai detto quando sei insopportabilmente maschilista e stronzo?! Hai fatto la stessa cosa con Caroline!” gli ricordò e Klaus alzò la testa dallo schermo e la guardò, colpevole.

Penso io, al vestito. Tu mandami una mail col modello e continua a comportarti come al solito.”

Bonnie non conosce l'identità del suo cavaliere?!” Stefan lasciò andare una mezza risatina che fu seppellita dall'occhiata malevole del vampiro, venne trascinato fuori casa dalla ragazza e solo quando furono soli, scoppiò a ridere di gusto.

Non fa così ridere” borbottò Rebekah agganciandosi al suo braccio e spingendolo verso la macchina. “Credo ci sia qualcosa fra quei due.”

Un paletto di quercia bianca!”

Non dirlo a Damon! E' perfido... ecco... scommetto che l'ha già saputo anche lui” sospirò quando Stefan rispose ridacchiando al cellulare che vibrava impazzito nella tasca del giubbotto. Udì vagamente uno scroscio di risa dall'altra parte e inclinò il collo, rimirando il cielo terso. Sarebbe stata la prima e l'ultima volta che si sarebbe intromessa nelle faccende del fratello. Bonnie e Klaus erano simili su tanti aspetti. Solitari, cocciuti ed bisognosi di prendersi cura di qualcuno. Ognuno a modo suo.

Liceo di Mystic Falls, Ballo dell'Ultimo Anno

Entriamo tutte insieme.”

Ma i vostri cavalieri...”

Tutte insieme!”

Rebekah lisciò le pieghe dell'abito rosso fuoco, mentre Elena la circondava a destra, superba nel suo nero profondo. Bonnie si chiese perché l'avessero costretta che prendere quell'abito assurdo e senza spalline. Non assomigliava a nessun altro indossato prima di allora: era lungo, aderente sul busto e scivolava lungo i fianchi come una carezza. Aveva una sfumatura gialla con inserti di pizzo bianco e quando Rebekah l'aveva indicato sul catalogo, aveva rabbrividito al prezzo.

Caroline?”

Sta effettuando gli ultimi controlli.”

Entriamo senza di lei?”

Che domanda! Nessuna rubava la scena a Caroline. Bonnie si fermò al centro della porta, sentendo mille sguardi addosso. Si sentiva bellissima. A disagio, ma bellissima. Il vestito svolazzava leggero fra le gambe e i capelli sciolti sulle spalle le sfioravano la schiena. Li portava così, la modella su internet che indossava un abito simile al suo. Le scarpe 'gioiello' le aveva comprate in un raptus spendereccio e non le aveva mai indossate. Bonnie sperò in un intervento divino che le garantisse solidità sui tacchi di dieci centimetri. Sarebbe stato come cadere dal primo piano, pensò con un risolino che le illuminò gli occhi.

I ragazzi sono già dentro?”

Settore rinfresco. Laggiù.”

Bonnie respirò a pieni polmoni e cercò gli amici fra la folla, seguendo Rebekah a piccoli passi. Li vide tutti insieme, fermi a guardare nella loro direzione. Ingoiò e mosse un passo avanti, finché non fu sotto le luci della sala da ballo, intimidita fino alla spina dorsale.

Abbagliante.”

Bonnie si voltò, ammutolita.

Lo sguardo d'ammirazione di Klaus la rivestì completamente, facendola fremere. Gli occhi azzurri del vampiro si fermarono sulle scarpe e risalirono veloci alla scollatura del corpetto per fermarsi, infine, sulle labbra. “Un ballo?”

Non ballo con te” farfugliò, imbarazzata. “Sono troppo scoperta per i miei gusti...”

Sei fin troppo vestita, per i miei gusti” mormorò allacciandole al polso un bracciale lavorato e piuttosto largo, al posto dei fiori. “I corsage sono per le ragazze qualunque” mormorò quando vide il punto interrogativo nei suoi occhi. “Tu sei la mia costosissima strega personale.”

Klaus le prese le mani e le braccia di Bonnie si ripiegarono in fretta, portandola a stretto contatto col vampiro. Avrebbe abbreviato la sua vita, se Caroline l'avesse scoperto, pensò. “Lasciami...”

Dillo un'altra e la mia reazione sarà violenta e immotivata” l'avvertì, sfiorandole l'orecchio con le labbra. “Non ho voglia di litigare con te, stasera.”

Che ha di diverso dalle altre?” miagolò, sperando che un problema tecnico/organizzativo – o un'unghia rotta – trattenesse Caroline il più possibile, evitandole la visione del loro abbraccio. “Che cosa devo fare per liberarmi della tua presenza?”

Balla con me.”

Ballare? Bonnie guardò in basso, cercando di capire perché le gambe rifiutassero qualsiasi sollecitazione. Era immobilizzata, tutt'uno col pavimento, nel suo stupido, bellissimo abito senza spalline. “No” soffiò premendo per farsi lasciare. Le braccia del vampiro si aprirono di scatto e Bonnie fece un passetto indietro, perdendo un po' di equilibrio.

L'hai voluto tu.”

Quando Klaus sorrideva in quel modo, il tuo parente più stretto moriva. Bonnie inspirò, messa alle strette. “Te ne pentirai...”

Non mi pento mai di niente.”

***

Bonnie aveva più curve, ma Caroline vinceva in altezza e sembrava una dea asgardiana, nel suo abito blu cobalto. Accompagnata da Matt, facevano una figura niente male e, come al solito, la vampira non passava inosservata. Klaus abbassò lo sguardo sulla strega e la strinse leggermente. “Sorridi, è una festa.”

Sto elencando mentalmente le spiegazioni che dovrò dare alle mie amiche ed escogitando piani di fuga da Caroline” borbottò tenendo lo sguardo fisso oltre le sue spalle e cercando di intercettare le ragazze che sembravano scomparse. Bonnie si preparò al peggio, quando Caroline abbandonò repentina le braccia di Matt. Strinse le dita attorno alle sue spalle, tanto che Klaus la guardò incuriosito e qualcosa gli suggerì di volteggiare via. Bonnie frenò col tacco per fermarne il movimento, gli inciampò addosso e bastò un secondo per cambiare il ritmo del suo cuore che risvegliò il predatore sopito. Prima era solo eccitato, ora bramoso di possederla.

Allontanati da lei!”

Klaus batté le palpebre una volta sola, muovendo appena la mascella. “Mia cara, sei uno splendore” mormorò seducente e Caroline smise di essere cortese e gentile e lo fissò con l'intento di ucciderlo.

Fa il tuo dovere di cavaliere ma fermati dove si tocca” sussurrò, sibillina.

Si da il caso che la tua amica mi piaccia molto. Ha qualcosa che manca a molte donne, in questa città: la dolcezza. Ora togliti dalla mia vista o questo vestito diventerà il tuo sudario.”

Caroline divenne livida e se era possibile, ancora più gelida e altezzosa.

E' un servizio a pagamento.”

Caroline guardò Bonnie, sospettosa. “Hai pagato per farti pagare al ballo? Sei impazzita?”

La strega mi ha noleggiato per la serata” affermò il vampiro, intrigato dalla sua bugia. “Servizio base, niente extra.”

L'extra ce l'ha addosso” mormorò indicando il vestito di Bonnie. “Sei ripetitivo e privo di fantasia. Riprenditi i soldi, ti trovo io un cavaliere decente, onesto, carino e adatto a te. Mi basta fare una telefonata e sarà qui in un lampo.” Caroline aprì la borsetta e il cellulare schizzò fuori dalla minuscola pochette. “Quanto hai sborsato per il servizio? Ciao, Clyde!”

Carol non ho bisogno che un ragazzo qualsiasi mi accompagni al ballo...” cominciò tentando di fermarla. “Care, attacca quel telefono... Care!”

Che c'è?” esclamò posando la mano sul microfono. “E' carino, ti piacerà!”

Non è Jeremy!”

Caroline la fissò in silenzio, salutò l'interlocutore e richiuse la pochette. “Uscire con costui ti aiuta a dimenticarlo?”

Mi ricorda quant'era speciale e buono.”

E hai bisogno di uscire con Klaus per ricordarlo?”

Qualcuno mi vede o sono diventato trasparente?”

Zitto tu. Sto parlando con la mia migliore amica!” Caroline inclinò la testa e incrociò le braccia, guardandola negli occhi. “Allora?

L'ho aiutato quando aveva un problema e lui ha ricambiato il favore” soffiò, seccata dalla sua insistenza, voltandosi verso il vampiro. “Che vuol dire che sei ripetitivo?” Rebekah era così curiosa di conoscere la sua taglia e quanto aveva insistito, affinché prendesse quell'abito... “l'hai scelto tu?! Nik, sto indossando un vestito che hai scelto per me?!”

Perché lo chiamavano tutti Nik, quando dovevano sgridarlo? “Il precedente era pessimo, e la tua carnagione non meritava un tale insulto.”

Bonnie illividì di rabbia e lo fissò dritto negli occhi. “Ora la mia reazione ora sarà violenta e immotivata!”

Qual è il problema? Se non ti fosse piaciuto, non ti saresti mai lasciata convincere da Rebekah.”

Non potevo permettermi di comprarlo!” esclamò focalizzandosi su un particolare: Rebekah non aveva la carta di credito, si limitava ad usare quella dei fratelli. “L'hai pagato tu!”

Klaus scosse la testa, perplesso. “E allora? Ho pagato le tue pozioni fino all'ultimo centesimo.”

Quelli erano affari! Hai comprato un servizio, non me!”

Che razza di giro mentale aveva fatto?

Bonnie tirò giù la zip nascosta dell'abito e lo sfilò, lasciandolo sul pavimento. “Puoi gettarlo nel cassonetto, il tuo vestito!” sibilò talmente arrabbiata da ignorare i fischi dei compagni di classe e marciare via in mutandine e reggiseno coordinati.

Un misto di incredulità, ammirazione e divertimento lo dominò. Non la ricorda così delineata... e non aveva dovuto farla bere per convincerla a spogliarsi!

***

B, esci dal bagno...”

Non posso, sono nuda.”

Elena contò fino a dieci, paziente. “Ti sei spogliata di fronte a tutti.”

Oh, dio! Si era spogliata di fronte a tutti! Quella scena sarebbe entrata negli annali! Bonnie picchiò la nuca contro le maioliche del bagno e mugolò sconsolata, desiderando scomparire dalla faccia della terra.

Mi dici che ti è preso?”

Il vestito l'ha pagato Klaus...”

Il vestito è un regalo di Rebekah per tutte le ripetizioni di chi...” Elena si spostò in fretta dalla porta, quando Bonnie la spalancò, furente. “E' stata una vostra idea!”

La brunetta risucchiò le labbra, sorvolando l'accusa finché poté. “Sei mia amica ed io devo dirti quel che sto per dirti...”

Bonnie sbiancò. Lo sapeva?! Elena sapeva...

Litigare con Klaus ti fa un gran bene” disse, invece, attirando tutta la sua attenzione. “Sei più attiva mentalmente.”

Rebekah entrò nel bagno, di punto in bianco, trafelata. “Ho recuperato il vestito! Ehi, siamo appena arrivate e sei già ubriaca? Caroline mi ha raccontato una scenetta niente male...”

Traditrice!” soffiò Bonnie, rifiutando di prendere l'abito. “Tu sapevi!”

Sapevo cosa?”

Calma...” sussurrò Elena ponendosi fra le due. “B, se non vuoi indossarlo, torniamo a casa e frughiamo nell'armadio.”

Non ho un vestito di riserva!” esclamò, arrabbiata con se stessa. Quando Caroline le diceva di pensare alle emergenze, lei guardava le farfalle svolazzare.

Frughiamo in tutti i nostri armadi...”

Sta solo facendo i capricci.”

Bonnie trasalì e si nascose dietro Elena, arrossendo. “Non sai leggere?! Questo è il bagno delle donne!”

Klaus sorrise, placido. Aveva notato la sagoma in gonnella sulla porta... per quello che era entrato. “Signore, ci lascereste soli?”

  
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