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Autore: Naruto89    08/11/2007    3 recensioni
[CONTENUTO ALTAMENTE SPOILER]
La Grande Guerra Ninja imperversa ormai da troppo tempo, e per mettere la parola fine a questo grande conflitto, lo shinobi più dotato di Konoha viene inviato in missione nel Villaggio del Vortice, dove un incontro cambierà per sempre la sua esistenza...
Genere: Romantico, Erotico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 005 – La guerra è finita

I tiepidi raggi solari entravano dalla stretta apertura nella roccia che aveva permesso ai due giovani di entrare in quella grotta, che era stata spettatrice della più grande meraviglia di cui è capace il genere umano: l’amore.
Kushina si era svegliata ormai da una decina di minuti, ma stava immobile e sorridente a vedere il viso addormentato di colui che aveva risvegliato in lei il piacere dei sensi. Lo osservava e cercava di trattenere una risata che, probabilmente, lo avrebbe svegliato: era appoggiato con la testa sopra ad un roccia e i capelli lunghi e sudati gli erano caduti tutti sul volto solo che lui, con il suo respiro, li sollevava ogni volta che espirava dalla bocca.
Presa da un momento di pazzia, la ragazza iniziò a divertirsi torturando il povero viso dell’amato: lo punzecchiava con le unghie in punti diversi della faccia, osservano la varietà di espressioni infastidite che faceva. Erano gli ultimi attimi che sarebbero potuti stare insieme, e lei voleva goderseli fino in fondo, anche se con dei giochetti a sfondo decisamente sadico.
Dopo pochi minuti di tortura, Minato aprì gli occhi e si alzò, strofinandoseli. Appena si rese conto di dove era e che quello che era successo quella notte non era un sogno, baciò la sua amante. Tastò il terreno alla ricerca dei suoi vestiti, quando si accorse che era la ragazza a tenerli nascosti. A quel punto iniziò a rincorrerla per tutta la grotta, gemendo ogni volta che il suo piede urtava o si feriva con qualche roccia appuntita. Ogni tanto Kushina lanciava al suo uomo un indumento, e lui si vestiva nel mentre che correva: quella era la spensieratezza di due ragazzi che avevano avuto la fortuna di dimenticarsi di essere degli shinobi.
Ad un certo punto, una voce li colse impreparati.
“Ma bene… fuori c’è la guerra e voi state qui a divertirvi!”
Era Ibiki.
“Ehm… no… è che lei si era fatta male ad una caviglia!”
“Vedo che adesso, però, sta molto meglio!”
Ibiki rideva e, appena si resero conto della scena, risero anche i due amanti: Morino stava osservando il suo compagno di squadra quasi completamente nudo che stava rincorrendo una ragazza che, in teoria, doveva essersi fatta male ad una caviglia. A quel punto, come due bravi bambini, Minato e Kushina si misero in riga davanti al loro amico e Namikaze-kun finì di vestirsi. Dopo quella manovra, Ibiki si fece improvvisamente serio.
“Ragazzi… ho una buona notizia che, però, potrebbe non farvi molto contenti…”
I due intuirono subito di che si trattava: la guerra era finita.
“Abbiamo vinto, e il conflitto è giunto al termine… però questo vuol dire che noi, adesso, dovremo tornare a Konoha…”
Il viso dei due ragazzi si rabbuiò, e Minato uscì dalla grotta lentamente e con la testa bassa. Nella sua mente passavano le immagini della notte appena passata, e tratteneva le lacrime per non far intristire ancora di più la ragazza che amava: sarebbe stato straziante per entrambi una scena del genere. Ormai erano destinati a dirsi addio, anche se non volevano.
Ibiki raggiunse il suo compagno, ma non disse nulla: nessuno parlava, e Kushina camminava qualche passo dietro i due uomini, cercando le parole più giuste per un addio che non fosse bagnato dalle lacrime. Ma era una missione impossibile, perché ormai si erano scottati con il fuoco dell’amore…

Il sole era alto nel cielo, quando Minato stava raccogliendo le sue ultime cose nella stanza nella quale aveva pernottato per tutto il periodo bellico appena finito. Prendeva i vestiti e li metteva in una piccola borsa, assieme a delle armi di emergenza e alcuni rotoli che ormai sapeva a memoria, ma che rimanevano comunque un caro ricordo. Una lacrima solcò il suo viso, pensando a chi avrebbe lasciato, a ciò che non era possibile mettere nella valigia e portare via con sé.
E, nello stesso tempo, Kushina si era chiusa nella sua camera a pensare a Namikaze-san: non voleva lasciarlo, e non voleva nemmeno andare a salutarlo… stava già soffrendo abbastanza e sapeva che, se per caso avesse visto il viso del giovane sofferente e la sua schiena che si allontanava per sempre dal suo villaggio, non avrebbe resistito a piangere e a lasciarsi andare completamente disperata e succube degli eventi.
Minato aveva lo zaino in spalla, e i suoi compagni lo stavano aspettando fuori dalle mura. Il ragazzo stava salutando gli abitanti del villaggio, sperando di veder spuntare la figura della Uzumaki che lo abbracciava e lo baciava per l’ultima volta. Malgrado la tristezza che gli avrebbe procurato questa scena, non voleva andarsene senza salutare colei che amava. E, infatti, aspettava e ritardava il momento della partenza intrattenendosi in discorsi senza senso, assieme agli anziani del villaggio. Nell’assoluta inutilità delle parole che stava dicendo in quel momento c’era tutto il suo desiderio di rivedere per un’ultima volta la ragazza con la quale aveva passato il periodo più bello di tutta la sua vita.
Passò mezz’ora, ma non si vide arrivare nessuno e Minato fu costretto a partire. I suoi compagni erano contrariati dall’atteggiamento del ninja, ma in fondo lo comprendevano e non se la sentirono di rimproverarlo. Ogni tanto il biondo si guardava indietro e rallentava l’andatura, con la speranza di veder spuntare quei capelli rossi e sentire quella voce roca e impertinente che lo chiamava ripetutamente.
“Minato-kun! Minato-kun!”
Gli sembrava quasi di sentirla.
“Minato-kuuuuun! O’ stordito!!!”
A quelle parole, non esattamente gentili, si voltò e la vide: i corti capelli rossi che si muovevano contro il vento e uno zaino troppo grande per il suo fisico piccolo, anche se era tutt’altro che debole. Lo shinobi restò esterrefatto dalla visione, e abbracciò il suo amore appena ella fu alla sua portata. I due erano senza parole, ma Namikaze-sama ruppe il silenzio:
“Perché sei qui? Cos’è quello zaino?”
“Vengo… con… voi…” disse lei, con il fiatone per la corsa.
I due compagni di team sorridevano, mentre i due ragazzi si prendevano per mano. In quel momento stavano entrando nella foresta che era giusto fuori dal Paese del Vortice ed entrambi guardavano davanti a loro. Finalmente potevano guardare al futuro senza pene o pensieri cattivi e tristi per la testa. E per questo sorridevano… sorridevano, come sa sorridere soltanto chi non ha più paura del domani…

FINE

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Ed eccoci arrivati alla fine di questa fanfic: non vi immaginerete mai che sforzo immane è stato lasciare la mia lettura dei numeri arretrati di “Gantz” (*_*) per venire a computer e scrivere questo ultimo capitolo! Ma mi sono impegnato, e alla fine questa ultima fatica non mi ha dato troppi problemi a livello di stesura… spero che anche questo ultimo atto piaccia, anche se non succede nulla di che! XD A questo punto mi potrò impegnare per trovare idee per un’altra mini-fic, stavolta su Gaara! Grazie per avermi seguito sino ad ora, e passiamo alle recensioni:
MoonCristal: Ebbene sì, questo è l’ultimo capitolo! Sono contento che tu abbia apprezzato, malgrado la mia incapacità a scrivere delle lemon! XD
terrastoria: Sono felice che la mia incapacità di calcare su argomenti sessuali si sia rivelata proficua… anche se una lemon è ben altra cosa =(
princess of angel: Grazie mille! ^_^
_The Darkness_: Ancora una volta mi stupisco che la mia inettitudine verso le lemon abbia colpito in positivo! XD Grazie!
Romance: Ulala (Tobi rulezzz!) che commentone! Beh, come sopra… sono felice che il non aver calcato sull’argomento sessuale sia stata una scelta acclamata dal pueblo (XD)! E, in effetti, hai centrato il punto… riguardo all’entrare nel vivo di certi argomenti, divento timido (anche se ne parlo sovente, quando si tratta di descrivere un rapporto sessuale… beh… >/// Thank you so much a tutti! Gia’ ne, by Naru-kun!!

   
 
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