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Autore: kannuki    22/04/2013    0 recensioni
Ogni cura ha la sua controindicazione.
“Lo resusciti per litigarci meglio? Voi donne siete geniali.”
“Tu mi aiuti a fare questa cosa ed io ti faccio tornare vampiro."
Klaus socchiuse le palpebre e il viso si compose in uno di quei sorrisetti irritanti e accondiscendi che Bonnie detestava tanto. “Mi piacciono le streghe mercenarie. Hanno sempre un prezzo che non puoi permetterti.”
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bonnie, Bennett, Caroline, Forbes, Elena, Gilbert
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Rebekah abbandonò il locale all'istante. Elena guardò dietro di se, quando Bonnie le strinse il corpetto sulla schiena. “Non credo, no.”

Graziosissima dopplergänger che dimenticava il proprio ruolo il più delle volte... “E' la tua occasione, strega.”

L'abito le finì in testa e Bonnie annaspò sotto il tessuto.

Vuoi essere eletta Reginetta dell'ultimo anno o no?”

La Reginetta del Ballo doveva essere una e una sola: Caroline. “Non sono neppure registrata sulla lista delle coppie in gara” mormorò infilando il vestito e lasciandolo cadere attorno ai fianchi. Uff, era tutta spettinata...

Sei registrata.”

Bonnie smise di passare le dita fra i capelli e guardò Elena, interrogativa. La ragazza roteò gli occhi in direzione del vampiro con espressione eloquente.

Smettete di agire alle mie spalle!”

La musica è cambiata, gattina. Letteralmente. Rebekah ha corrotto il dj. ”

Rebekah aveva fatto... cosa?! Bonnie trasecolò. “La scaletta è intoccabile! Caroline sceglie personalmente tutte le canzoni dal primo anno di elezione!”

Ora non più.”

Non comprendeva la scelleratezza dell'atto, quel pazzoide! “Aspettami fuori, non ci vorrà molto” sussurrò in direzione dell'amica che annuì dopo una piccola esitazione.

Klaus sorrise alla brunetta e appena restarono soli, Bonnie lo aggredì. “Ti presti agli intrighi dei miei amici? Ti credevo superiore ai nostri drammi adolescenziali!”

Accompagnare una bella donna ad un ballo non è un sacrificio... e poi avevo la serata libera” mormorò, placido. “Perdi il controllo quando si tratta di Caroline.”

Non voglio morire prima del tempo!”

Sei più forte di lei. Spiegami da dove nasce questa insicurezza costante che accompagna ogni tuo respiro.”

La sensazione di essere fuori posto anche in quel momento, con quell'abito (con lui), le aggredì le membra. Provò a dire qualcosa, ma la voce si rifiutò di uscire.

Caroline che decideva per tutte loro. Caroline che a sette anni le rubava il fidanzatino, Caroline che aveva voti migliori dei suoi e una madre pronta a vantarsene...

E' migliore di me” biascicò, umiliata dalle proprie parole. “Non puoi capire, tu la conosci solo da un anno...”

L'espressione di Klaus cambiò e Bonnie lesse 'patetica' nei suoi occhi. Il giudizio la infastidì così tanto che strinse le labbra, chiudendosi a riccio. “Non giudicarmi. Sei l'unica persona...”

Sei la strega più forte e talentuosa che abbia mai conosciuto, sei bellissima eppure soffochi e mortifichi costantemente il tuo potenziale. Non hai alcuna visione esterna di te e non lasci che gli altri te lo mostrino.”

Tu?” domandò con voce tremula. “Dovrei fidarmi di te?”

Ti fidi già di me” mormorò porgendole la mano. “Ti ho persino vista nuda.”

Bonnie arrossì e ripiegò il braccio, annullando il contatto. Klaus ebbe un brusco cedimento. Inspirò e l'afferrò per la vita, stringendola contro di se. “Non credi neppure che ti desideri. Pensi che la nostra notte sia stata solo il frutto dell'eccitazione alcolica...”

Non... non avevamo bevuto...” biascicò posando le mani sugli avambracci. Klaus le accarezzò il viso, tirando indietro una ciocca di capelli e il cuore di Bonnie tuonò, al riparo del corpetto.

Secoli di esperienza mi hanno insegnato che non va mai bene quando una strega e un vampiro si avvicinano. Finisce sempre con un morto ed io non voglio morire.”

Finalmente hai capito chi comanda...” mormorò con la gola chiusa.

Non sei in grado di dare ordini neppure al mio gatto” sussurrò premendo la fronte contro la sua. “Non so prendermi cura degli altri. Non sono capace di aggiustare le cose e la mia dose di pazienza quotidiana si esaurisce appena apro gli occhi... ma posso fare uno sforzo. Per te, gattina.”

Perché...” bisbigliò roteando la testa per evitare il contatto con le sue labbra. Se lo baciava, perdeva il controllo. E se perdeva il controllo, Elena avrebbe aspettato in eterno.

Le mani di Klaus scivolarono lungo il corpetto, fino a raggiungere le spalle nude. “Non ho tutte le risposte...” sussurrò, accarezzandola dolcemente, fino a circondarle il collo con le mani. “Lasciati amare...”

LMFAO - Party Rock Anthem

Ahhhh! La canzone del flashmob!” Rebekah urlò e sollevò le mani in aria, seguita da una saltellante Elena. Il dj si era dimostrato ben disposto a cambiare programma e tutti stavano divertendosi come matti. L'abito di Elena era piuttosto ingombrante per permetterle di muoversi in un certo modo, ma Rebekah non aveva lo stesso problema, avendo scelto un modello corto. I ragazzi avevano rifiutato di unirsi alla folla danzante ma nessuno di loro ne sentiva la mancanza. Uh, le coreografie come al primo anno!

Non ci credo!” Rebekah urlò nelle orecchie di Elena, indicando il bordo della pista. “Chi gli ha insegnato i movimenti?”

Ehi, ma erano bravi davvero! Elena alzò le sopracciglia, sorridendo con tutto il viso. “Beh, il bacino lo sanno muovere...”

Detto da te può significare qualsiasi cosa!”

Elena restituì una linguaccia a Rebekah e saltellò in direzione di Damon che la prese al volo. “La tua amica è finalmente uscita dal bagno col suo bello...”

Ehi...” sussurrò Elena, circospetta. “Noi non abbiamo visto nulla, non sappiamo nulla e non ci interessiamo di nulla.”

Posso parlare liberamente?”

Ci stiamo trattenendo tutti, perché credi di essere migliore di noi?” Rebekah ingoiò un sorso di champagne e Damon fece una smorfia delle sue. “Non sto esprimendo un giudizio, ma rimarcando un dato di fatto. Quei due sono...”

... pazzi l'uno dell'altra?” dichiarò Stefan, passandolo loro i bicchieri pieni. “Tutto fatto.”

Tutto fatto cosa? Non dimenticate di votare per il Re e la Reginetta del Ballo!”

Caroline distribuì una manciata di foglietti bianchi agli amici e si guardò attorno, perplessa. “Bonnie è sparita? Non la trovo da nessuna parte.”

Prova alla toilette” suggerì Damon, rimediando una gomitata da Rebekah e un sorriso al vetriolo da Elena che stappò la penna, guardò Stefan e scrisse senza alcuna esitazione il nome della coppia vincente.

Chiunque abbia cambiato la mia scaletta musicale, merita...” Caroline mosse le labbra a vuoto, gli occhi fissi su una coppia apparsa all'improvviso. Alzò piano un dito e indicò una certa direzione, mortalmente pallida.

Quattro teste si voltarono all'unisono. Non si facevano notare per niente, pensò Damon alzando le sopracciglia. “Un outing in piena regola.”

Caroline lo fissò per un breve istante. “Qualcuno dovrebbe...”

Elena la fulminò. “Care...”

... avvertirli... devono... mantenere un certo decoro...” continuò, a disagio. “Se non vogliono essere squalificati... scusate...”

La vampira scappò via imbarazzata e Rebekah piegò le labbra all'ingiù. “Beh? Si rimane a guardare? Forza, andiamo a ballare. Adoro, i Garbage.”

Control - Garbage

Aveva le allucinazioni. Klaus ne fu certo quando una pioggerella di luci piombò dal soffitto, investendoli in pieno e risalì lungo le pareti, congiungendosi al centro con una nuova esplosione. Qualcuno gridò, più di meraviglia che di paura.

Calma gli spiriti, strega” mormorò nell'orecchio di Bonnie che di tutta risposta, si voltò e lo baciò con una tale violenza da lasciargli assaporare il sangue. Nessuno si accorgeva di niente, sembrava un effetto speciale creato ad arte. Un piccolo fuoco artificiale nero scoppiò accanto alla sua guancia ma non provocò dolore. Bonnie spinse il bacino contro il suo e la sala si illuminò di una strana colorazione rossastra che ricordava il sangue. Klaus chiuse gli occhi, stringendola tanto da udirla gemere. La luce si fece più intensa, colorata e il torrente vorticante si lanciò attraverso di lui, come un'ondata brillante. Non aveva mai provato una sensazione del genere. Era totalmente benigna... come essere accarezzati dalla propria madre. “Argh!” Klaus stritolò la camicia sotto le dita e una stilettata dolorosa lo trafisse al torace. Più cercava di combatterlo, più... “che cosa mi hai fatto...” bisbigliò sentendo le forze abbandonarlo e la vista indebolirsi. Quel dolore... lo stesso dolore... dopo che Katherine...

***

Non so cosa è successo! Stavamo parlando e ad un certo punto è svenuta!”

Rebekah sventolò la tavola periodica sul volto di Caroline mentre Elena la scuoteva e cercava di rianimarla. La porta dall'aula si spalancò e Stefan e Damon trascinarono dentro il secondo moribondo, seguiti da Bonnie che si affrettò a sbarrare l'entrata. Damon mollò poco gentilmente il corpo di Klaus a terra e stirò le pieghe della giacca. “Ora, strega” cominciò. “Ricorda esattamente le parole dell'ultimo incantesimo. Gioca a Ruzzle con le sillabe e vedi di rimetterli in piedi. Non mi va di dare spiegazioni, ne di allontanarmi in tutta fretta.”

Che cosa hai fatto a mio fratello?!”

Ester ha usato l'espressione per trasformarvi in vampiri. Io ho usato la stessa magia per riportarli in vita. Avevo bisogno di un gran quantitativo di energia e ho attinto da tutte le persone presenti nella sala.”

"Per quello non riesco a tenere gli occhi aperti?" Elena stropicciò la radice del naso soffocando uno sbadiglio. “Perché l'hai fatto?”

Bonnie evitò di rispondere e massaggiò il collo. "Noia, credo..."

Damon le sbarrò la strada, allegro. “Qualcuno dovrà dare loro molte spiegazioni, e indovina? Ti è toccata la paglia più corta, stella.”

***

L'hanno presa bene.”

Caroline ha solo avuto LA crisi isterica della storia...”

Le passerà.”

Rebekah sospirò pensando che aveva ragione Stefan. Sarebbe andato tutto bene, d'ora in avanti. Sarebbero stati una famiglia normale. “Torniamo a casa?”

Non hanno ancora annunciando il re e la reginetta.”

Rebekah alzò le spalle e sorrise, appoggiandosi al ragazzo. “Forse abbiamo qualche chance con tutte le coppie fuori gara.”

Elena e Damon stavano portando a casa Caroline (legata e imbavagliata) mentre Bonnie affrontava l'ira silenziosa di Klaus. Il suo mutismo alla notizia, l'aveva preoccupata non poco. Lo choc aveva cancellato l'uso della parola?

Qualche chance? Siamo i Tom Cruise del liceo!”

Rebekah inarcò un labbro e lo abbracciò. “Sogna, biondino...”

Molto tempo dopo

Le graduate avevano ordinato cibo, alcool e uomini in quantità. Avrebbero ridotto l'abitazione dei Salvatore uno schifo. Klaus pulì il pennello nella trementina e osservò il quadro quasi completato. Era più semplice, con una modella in carne ed ossa.

Posso vederlo?”

No.”

Vieni, stasera?”

E' l'ennesima festa in cui tutti si ubriacano e vomitano fra le azalee del giardino, non c'è nulla di nuovo” mormorò fra i denti. “Stanca?”

Un po'.”

Pausa” disse e Caroline sospirò, perdendo la posizione. Aveva la schiena e le spalle indolenzite, ma quando due mani calde la tastarono con perizia, chiuse gli occhi mugolando.

Non farci l'abitudine e non metterti cose strane in testa” mormorò conficcandole le dita nei muscoli.

Ma quali strane idee! Tu ed io abbiamo chiuso!” gli ricordò, scacciandolo con un gesto stizzoso. “Sto prostituendo il mio corpo all'arte perché Bekah...”

... si è offerta di organizzare la festa al posto tuo e non hai nulla da fare. L'hai detto mille volte.”

Non ti entra in testa, però! Per quanto tempo le terrai il muso?”

Non teneva il muso a Bonnie. Semplicemente, non voleva vederla. Klaus si inginocchiò sul tappeto sbirciando il gatto con la coda dell'occhio. Era sempre traballante e malandato e a quanto sembrava, timido (ma Caroline avrebbe intimidito anche una tigre in gabbia). “La sessione è scaduta, sei libera di prostituire il tuo corpo con qualcun altro e per qualche altra...” Un cuscino gli arrivò in faccia e ricadde sulle nappe del tappeto. Klaus sbuffò e risistemò i capelli mentre Caroline raccoglieva le sue cose, lo mandava al diavolo e giurava di non mettere mai più piede in casa sua. Utopia, pensò verseggiando il gattino che corse verso di lui. Sarebbe tornata per avere il ritratto. “Stai sempre chiuso in casa tu.” Dava sempre l'idea di cadere a pezzi da un momento all'altro, quell'animale. Klaus raccolse la scatola e uscì nel giardino, deponendola sull'erba appena tagliata. L'odore era magnifico, pieno, corroborante. Il sole non era forte ed era piacevole sonnecchiare sotto il portico. Klaus si sdraiò sul dondolo e provò di nuovo la sensazione di essere in pace. Sorrise solo quando vide il gattino alzare il musetto verso il cielo, poi, il movimento del dondolo lo assopì.

***

La sensazione dolorosa non era nuova. Klaus aprì gli occhi, ritrovandosi a contatto con il cotto del portico. Era caduto di nuovo (la terza volta in tre giorni), fortuna che non c'era nessuno...

Ti agiti nel sonno.”

Bonnie, seduta sugli scalini all'entrata, teneva in braccio Spuntino e torceva la schiena nella sua direzione con un sorrisino divertito sul viso. “Fatto male?”

No...” Mugolò strangolando una smorfia. Perché cadeva sempre sulla stessa spalla? Il sole stava tramontando e la luce aranciata filtrava fra i suoi capelli e il pelo del gattino che sembrava vagamente più vivo e curioso del solito. Saltò via dalle braccia della strega e lo raggiunse, girandogli attorno. Provò a scalare il polpaccio sinistro, rinunciò, si piegò sulle zampette e gli saltò sul bacino, tastando bene la superficie. Klaus lo lasciò fare e uno stupido sorrisetto gli piegò le labbra.

Sei ancora arrabbiato con me?”

Aveva solo tradito la sua fiducia, pensò allungando un dito e lasciandosi mordicchiare dal gattino.

Ehi...”

Klaus la guardò e Bonnie inclinò la testa, voltandosi del tutto. Occhioni e aria innocente. Stavolta era stata attenta alle lezioni di Caroline. “Scusa.”

Klaus trattenne il micino contro di se ed entrò in casa, lasciando la porta aperta. Bonnie alzò un sopracciglio e si affrettò a raggiungerlo. L'aria si fece subito pesante. Sembrava intenzionato a parlare o quanto meno, ad urlarle addosso. Klaus non fece nulla di tutto questo: avanzò verso di lei, fino a costringerla contro il muro. “Non era mia intenzione farti del male... non ti sei fidata, gattina.”

Bonnie morse il labbro superiore, trattenendo il respiro.

Cerchi disperatamente di tenermi sotto controllo. Hai così paura di me?”

Lo sguardo di Bonnie si velò e un remoto ricordo salì dal profondo del suo animo. Klaus ne seguì le evoluzione e quando la nostalgia la ricoprì, le sue labbra si mossero da sole, a diretto contatto con le sue. “Tu in cambio dell'immortalità...” sussurrò accarezzandola lungo i fianchi. “Me lo devi, gattina...”

***

Al suo risveglio non ci sarebbe stato. Al suo risveglio, avrebbe capito.

Klaus indossò la giacca, lasciando le falde aperte, attraversò il salotto e aprì il portone esterno cercando di minimizzare i rumori. “Sei infine giunto, mio buon amico.”

Non potevo certo ignorare una chiamata del mio signore.”

Mfph. Signore delle Terre di Nessuno, pensò stringendo il braccio del vampiro con un gesto amichevole.

Se posso azzardare un giudizio...”

Klaus batté le palpebre, avvicinandosi all'auto che aspettava nell'ombra del sicomoro del vialetto.

L'umanità ti dona, mio signore.”

Klaus sorrise e una scintilla maliziosa passò attraverso i suoi occhi. “Non dire stronzate, Marcel. Metti in moto questa carretta e torniamocene a casa.”


It's always darkest right before the dawn...
(Control - Garbage)


To be continued...

  
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