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Autore: effe_95    22/04/2013    3 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.

33.Con le guancie imporporate di rosso.

                                                     
<< E cosa sarebbe quella? Una sottospecie di insalata? >>
<< заткнись идиот! >> Zatknis’ Idiot …. Stai zitto idiota … Iliana spintonò con aria corrucciata il fidanzato e per tutta risposta Francesco ridacchiò infilandosi in bocca un’ oliva verde. Quella mattina il sole era caldo e accogliente, così caldo che in quei primi giorni di Maggio se ne stavano tutti con vestitini e magliette a maniche corte.
L’idea di andare a fare un pic-nic al parco era venuta ad Iliana, che aveva insistito così tanto da coinvolgere anche Claudia e Yulian.
<< E tu Clo, cos’ hai preparato? >> Le chiese l’amico con aria critica, Claudia gli lanciò un’occhiataccia e tirò fuori dallo zaino azzurro due contenitori, Yulian se ne stava seduto comodamente con un gomito per terra e gli occhi persi su un enorme libro di letteratura latina, Claudia lo guardò di sfuggita e sospirò.
<< Delle frittate ripiene sicuramente freddissime e una torta salata >> Commentò poggiando la roba sulla tovaglia e sistemandosi i capelli dietro le orecchie, mentre il sole le arrivava sul viso colorandole gli di sfumature d’orate.
<< хорошо моя любовь >> Khorosho moya lyubov’ … Brava amore mio … Borbottò Yulian ancora con gli occhi accigliati e poggiati sul grande tomo, come facesse a studiare in quel modo era davvero un gran bel mistero.
<< Oggi questi due non sanno parlare l’italiano >> Commentò acido Francesco, tagliando con il coltello la torta salata di Claudia e prendendo una fetta con il tovagliolo e una delicatezza unica per non romperla.
<< Claudia, capisco che questa sia una torta salata, ma non così salata! >> Disse Francesco tossicchiando e bevendo frettolosamente dalla prima bottiglietta d’acqua che trovò, per la prima volta da quanto erano arrivati Yulian sollevò gli occhi e guardò Francesco con un sopracciglio sollevato.
<< Quella è la mia bottiglietta глупый >> Glupyy … Stupido … Disse il biondo con aria critica, Francesco si trattenne dallo sputare tutto e inghiottì come se stesse per bere del veleno, Iliana ridacchiò e lo spintonò un po’ con fare scherzoso.
<< Hai praticamente baciato mio fratello >> Francesco trattenne a stento un conato di vomito e si lasciò cadere a peso morto sulle gambe della fidanzata fingendo di morire.
<< Addio mondo crudele! >> Gridò teatralmente alzando le braccia al cielo, Iliana rise come una stupida, Claudia si coprì il viso con le mani e Yulian sollevò gli occhi al cielo per poi riprendere la lettura come se niente fosse.
<< Sarà meglio togliere di meglio questa torta salata >> Disse la rossa facendo per coprire il contenitore, ma Yulian infilò una mano sotto il coperchio e prese una fetta di torta mangiandola tenendo sempre lo sguardo sul libro, non diede sintomi di disgusto e la sua espressione non cambiò di un millimetro.
<< Direi che può bastare >> Costatò il biondo chiudendo il libro e infilando in bocca l’ultimo pezzo di pizza, artigliò Claudia per i fianchi e la fece cadere tra le sue braccia.
<< Non è così salata >> Le sussurrò nell’orecchio, lanciando un’ occhiata significativa a Francesco, Claudia sorrise divertita, lo sapeva bene che Yulian l’aveva detto solamente per farle piacere, la verità era che lei non sapeva cucinare e non poteva farci niente, ma quel gesto lo apprezzò tantissimo.
<< Si può sapere come fai a studiare in questo modo? >> Gli chiese Claudia baciandolo sul collo, Yulian rabbrividì e le risolse un sorriso speciale, mentre sulle braccia scoperte aveva la pelle d’oca.
<< Infatti non mi ricordo nemmeno una parola di quello che c’era scritto sul libro >> Disse lui con una naturalezza imbarazzante, Claudia non sapeva se scoppiare a ridere, piangere o picchiarlo fino a fargli uscire il sangue.
<< E tu dovresti fare un esame di stato tra un mese? Come hai fatto ad arrivare al quinto anno senza farti bocciare? >> A quelle parole Yulian si mise seduto di schiena con la faccia rivolta verso il sole che contrastava spaventosamente con la sua pelle, i capelli più biondi del solito e un braccio ancora stretto attorno alla sua vita.
<< Guarda signorina, che prima di conoscerti studiavo diligentemente >> Claudia chiuse gli occhi in due fessure e lo fissò intensamente, sperando che Yulian avesse la decenza di aprire gli occhi in quel momento, ma ovviamente non lo fece, e allora Claudia gli tirò uno schiaffò sulla pancia piatta facendolo alzare di scatto.
<<  что ты делаешь? >> Chto ty delayesh’ ? …. Che stai facendo? Sbottò il biondo massaggiandosi la pancia, Claudia gli fece la linguaccia e incrociò le braccia al petto, ma per tutta risposta Yulian le afferrò saldamente i polsi e con un movimento solo la fece ribaltare sotto di lui e la bloccò con il suo peso.
<< Sei pazzo >> Mormorò lei guardando i suoi occhi azzurro- turchese- grigio, erano davvero molto belli in quel momento, sotto la luce del sole.
<< да, моя любовь >> DamoyalyubovSi amore mio …<< Di te >>
Disse il ragazzo con una semplicità unica, e poi la baciò, la baciò in una maniera tale da toglierle il respiro, se non ci fossero state tutte quelle persone e se non si fossero trovati in un luogo pubblico, nessuno dei due si sarebbe fatto lo scrupolo di andare oltre, l’avrebbero fatto e basta, ma fu Francesco a riportarli nel mondo reale.
<< Ehi spudorati, ci sono dei bambini in questo parco >> Commentò lanciando una mollica di pane sulla testa di Yulian, i due si separarono e Claudia costatò con imbarazzo di aver addirittura intrecciato le gambe dietro la schiena del fidanzato.
Si alzarono entrambi rossi in viso e si scambiarono un’occhiata veloce per poi scoppiare a ridere, mentre Iliana e Francesco li prendevano in giro spudoratamente.
 
 
In quel centro commerciale c’era più confusione del solito quel giorno, Nicola camminava tra la gente con fare impacciato, reggendo con una mano il carrello e con l’altra la lista della spesa, era una cosa che aveva sempre odiato fare, ma gli toccava per forza.
Afferrò velocemente il pacco dei biscotti preferiti di Claudia per la colazione e scappò da quella bolgia infernale diretto al settore frigorifero, li l’aria era un po’ più fresca del normale e Nicola si passò la mano che reggeva la lista della spesa sul braccio nudo a causa della pelle d’oca. Prese tutto quello che gli serviva e andò a pagare facendo una fila chilometrica dove aspettò per quasi menti minuti, la sua pazienza era davvero al limite quando uscì dal quel girone gratuito dell’inferno, s’incamminò con fare stanco verso casa e non prestò molta attenzione a tutto quello che lo circondava, così si vide cadere letteralmente addosso una ragazza.
<< Ehi? Ragazzina riprenditi! >> Disse Nicola lasciando le buste della spesa per terra e reggendo con tutti il suo peso quella ragazza che sembrava avere si e no un sedici anni.
Nicola la trascinò fino ad una panchina e la fece stendere per poi alzarle le gambe, ma proprio in quel momento lei aprì gli occhi grandi e verdi e si guardò intorno con aria distratta. << Ah, meno male >> Commentò Nicola passandosi una mano sulla fronte imperlata di sudore, era la prima volta che qualcuno gli sveniva tra le braccia e non sapeva comportarsi al riguardo.
La ragazza lo guardò, aveva i capelli neri come la pece corti fin sotto le orecchie, e sparati un po’ a caso, gli occhi erano di un taglio particolare e le guancie erano completamente spruzzate di lentiggini, era piccola e minuta, sembrava potersi spezzare da un momento all’altro e Nicola notò con orrore che era incinta di e no di sei mesi, sotto la spessa maglietta nera di intravedeva un gonfiore alquanto eloquente.
<< Come ti senti? >> Chiese il castano frugando nelle buste delle spese che aveva momentaneamente appoggiato sulla parte della panchina libera.
<< Un po’ stordita >> Rispose quella mostrando di possedere una voce roca e profonda, Nicola risorse dalle buste reggendo tra le mani un succo di frutta, lo porse alla mora che lo guardò con gli occhi spalancati.
<< Puoi berlo, non è avvelenato … almeno credo >> Commentò lui facendo spallucce, la ragazza lo prese con aria titubante e continuò a tenere i suoi grandi occhi verdi in quelli di Nicola che la guardava un po’ imbarazzato.
<< Ti senti un po’ meglio vero? >> Domandò infilando le mani delle tasche dei pantaloni, la mora prese a sorseggiare il succo e fissò un punto preciso della strada con le sopracciglia contratte. << Suppongo che in queste condizioni la mattina sia importante fare colazione vero? >> Commentò giocherellando con il tappo del succo di frutta, Nicola prese posto accanto a lei e si grattò la testa.
<< Credo di si, boh >> Disse vago, la ragazza sorrise lievemente mostrando due profonde fossette e si massaggiò la pancia con aria non proprio protettiva, piuttosto brusca.
<< Lo so che stai pensando male di me, ma non ho il cuore di ucciderlo >> Commentò acida, Nicola ritrovò nuovamente la faccia e l’espressione tagliente che era solito portare con se, la mora lo guardò con ancora più curiosità e arrossi imbarazzata.
<< Non parlare di queste cose con così tanta facilità, non lo augurerei nemmeno al mio più grande nemico quello che hai detto >> Disse lui freddo, mentre lei intrecciava i piedi sotto la panchina e si stringeva le braccia attorno alla pancia, come se all’improvviso la prospettiva che gli venisse strappato dalle viscere quell’esserino che si portava dietro la terrorizzasse.
<< Assomigli a mio padre lo sai? >> Buttò li, cambiando velocemente argomento, Nicola contrasse le sopracciglia e scosse la testa, perché se ne stava li a parlare con quella sconosciuta quando le cose nella busta si scongelavano pericolosamente o andavano a mele? Perché gli aveva ricordato Claudia, perché quella ragazza l’aveva sentita vicina in un modo tutto strano.
<< Vuoi dire che sono un vecchio moralista? Sempre se tuo padre è davvero così >> Rispose sarcastico, ma la ragazza non sorrise o scherzò, lo guardò serio come se fosse una questione di fondamentale importanza.
<< No dico fisicamente, siete quasi uguali! >>
<< Sarà un caso, adesso devo andare però >> Disse Nicola alzandosi e raccogliendo le sue buste, la ragazza continuava a guardarlo come se avesse assolutamente bisogno di lui in qualche modo. << Tanto ce la fai a tornare a casa da sola vero? >>
La mora annuì impercettibilmente, Nicola sorrise e si incamminò verso la strada che lo avrebbe portato a casa.
<< Io mi chiamo Daniela! E tu? >> Gridò Daniela per attirare la sua attenzione, Nicola si girò con un bel sorriso stampato sul viso, quando lo vide, le guancie della ragazza si colorarono di rosso. << Nicola >> Rispose semplicemente il castano.
<< Grazie Nicola >> Replicò lei, Nicola sorrise mostrando la linea perfetta dei denti bianchi e poi le diede definitivamente le spalle andando via, era stato bello dare anche solo in parte una mano a quella ragazza un po’ stordita, Nicola sperò davvero con tutto il cuore che la gravità del fardello che portava, non le cadesse miseramente sulle spalle.
 
 
 
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Effe_95
  

Buonasera :)
Mi scuso come sempre per il ritardo, ma diciamo le solite cose, mi hanno impedito di poter postare prima.
Allora, credo che abbiare riconosciuto la ragazza, ma ovviamente, a scanso di equivoci non dirò niente, fatemi sapere cosa ne pensate :)
Ovviamente, ci tenevo a dire che ho un pò tracurato l'argomento " gravidanza a sedici anni", ma solo temporanemanete, non ho intenzione di maltrattarlo in questo modo.
Grazie mille a presto.
  
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