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Autore: Athwen    11/11/2007    1 recensioni
Questa è una raccolta di scritti brevi in onore della figura del Licantropo, che amo come fa la luna piena.
Ogni scritto cambierà tono ed ambientazioni, raccontando modi diversi di vedere questa creatura che in fondo è la più umana di tutti i mostri.
Genere: Dark, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mi è sempre piaciuto camminare la sera nelle strade affollate dalla gente che torna a casa dal lavoro o ragazzi che ridono, gustandosi i loro ultimi momenti di libertà prima che scatti il coprifuoco. Anche ora, mentre mi amalgamo con la calca nelle vie principali, non posso fare a meno di guardare affascinato quella calma quotidianità, talmente familiare per loro – e per me – da renderla tanto cara.
Ma c’è qualcosa di diverso, stavolta. Tutto è diverso da quel dannato giorno. Angosciato, affondo nel caldo conforto della sciarpa, per proteggermi dalle folate di vento che sono comparse in città da quando è iniziato l’inverno. O forse per proteggermi dai brutti ricordi.
Da quando, neanche un mese fa, quel dannato lupo – non lupo, cane, cane! Devo continuare a ripetermelo, i lupi non ci sono nelle città! – quel dannato cane rabbioso mi è saltato addosso in quel vicolo, nulla è più lo stesso. Affondo ancora di più nella calda sciarpa di lana, cercando di dimenticare il dolore del morso e del terribile ululato che aveva fatto scappare quell’enorme cane prima che riuscisse a farmi a brandelli. Chiudo gli occhi cercando di non tremare, mentre mi si rizzano tutti i peli del corpo al ricordo di quel richiamo bestiale.
Non ha alcuna importanza che quel morso sia scomparso il giorno dopo – mi avrebbe dato molto fastidio avere cicatrici sul corpo! – l’unica cosa rilevante è che ora tutto è diverso. O forse è solo una mia impressione e sto impazzendo.
Scuoto la testa cercando di lasciar andare quei pensieri e di godermi la mia passeggiata serale.
Il buio invernale è calato da un pezzo e ormai solo i lampioni accesi e i negozi aperti illuminano le strade. Per me non fa differenza. I miei occhi vedono perfettamente, come se fosse ancora primo pomeriggio. Da quando è successo la mia vista è migliorata al buio, ma alla luce ha qualche problema. È come se i miei occhi, a contatto col sole, si volessero proteggere e formassero una membrana leggermente opaca fra me e il mondo.
Scuoto nuovamente la testa. Non pensarci, non pensarci!
Mi concentro sulle persone che passano, ma è cosa vana. I loro odori sono talmente forti ed i l rumori talmente alti. Il profumo di una donna mi colpisce come se me l’avessero appena spruzzato in faccia, mentre parte della sua conversazione al telefono mi segue fino a quando non scompare dietro l’angolo. L’uomo alla mia destra odora di sudore e sapone, deve aver ritirato da poco la giacca dalla lavanderia, e la sua tosse arriva alle mie orecchie come un tuono. Due ragazzini si guardano complici mentre mi superano correndo, lasciandosi dietro un forte odore di sigarette e di paura, probabilmente per il terrore che la madre scopra la loro bighellonata, le loro risate mi trapanano la mente. Il profumo delle castagne avvolge tutta la strada, emanato dal carretto ai margini del marciapiedi, lo sfrigolio dei tizzoni ardenti è forte come se avessi la brace al mio fianco. Il barbone nell’angolo puzza di alcol e sporcizia.
Comincio a correre. Spaventato da tutti quegli odori e rumori che mi riempiono la testa. Mi fermo in una piccola stradina buia, che odora di stantio. Alzo gli occhi verso il cielo, a me così luminoso, e vedo la luna piena che si nasconde fra le luci dei lampioni. Almeno quella posso ancora guardarla, lei non fa rumore e il suo odore non mi arrivi alle narici.
Mentre mi perdo nelle sua luminosità un dolore improvviso mi spezza le gambe, come se il mio sangue fosse diventato fuoco liquido, corrodendomi le vene. Il pulsare accelerato del mio cuore mi tappa l’udito. E’ come se qualcosa mi stia rompendo in due, distruggendomi in mille pezzi, per poi ricostruirmi lentamente e altrettanto dolorosamente. Piango e urlo in mezzo a tutto quel male fisico, sento di star per svenire.
Io non volevo tutto questo, volevo solo una vita immersa nella quotidianità, una calda e semplice vita. Lacrime di rammarico si aggiungono a quelle di dolore.
La luna, dall’alto, sembra ridermi in faccia.
 
NdA:
Lo so, chiedo umilmente perdono, ho saltato un aggiornamento, ma ho passato tutta la settimana sui libri e ho avuto a malapena il tempo di respirare, figurati di scrivere!
Comunque, per farmi perdonare, oggi – attenzione perché non si ripeterà XD – ve ne posto due.
Spero che vi piacciano e se commentaste mi fareste un grande favore!
Dark Ailbhe: troppo buona, davvero! In effetti anche a me piace molta la scorsa shot, ma quella prima era un disastro! :P No, ti prego non nasconderti in un luogo sperduto di EFP, o io come farò senza le tue recensioni?
Nikeforos: eh eh! Siamo nemiche quindi! XD Io adoravo Richard, ma la Hamilton me l’ha fatto proprio cadere in basso…e solo per i suoi sporchi scopi! Tzè! Può essere, ma se è vero è una cosa del tutto casuale. No, non ho letto i libri in inglese ma so vagamente cosa succede… Il prossimo capitolo è nuovamente con protagonista da carattere tipo Anita…XD alla prossima!
Arianrhod
 

  
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