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Autore: The_Storm    22/04/2013    2 recensioni
Lei:una normale diciannovenne che studia e lavora. Simpatica e dolce con chi se lo merita,acida e stronza con chi le sta sulle palle. Non ha peli sulla lingua,se gli stai antipatico,te lo dice senza problemi e senza girarci intorno
Lui:probabilmente il cantante più famoso nel suo paese e anche in molti altri. Arrogante,egocentrico e presuntuoso.
Lei:Scarlett Johnson
Lui:Dylan Smith
Cosa succederà tra questi due?
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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ATTENZIONE: da questo capitolo in poi parlerò al passato. Bhè volevo dirvi solo questo quindi.... Buona lettura, ci vediamo giù. 
Come tutte le mattine, mi alzai ancora assonnata dal letto e mi feci una doccia veloce, giusto per svegliarmi. Presi le prime cose che mi capitarono sotto mano dall'armadio e le indossai, poi scesi in cucina per il mio solito latte e Nesquik e i Pan di Stelle. Finita la colazione, infilai la giacca, presi soldi, chiavi di casa e della moto, cellulare e uscii chiudendo la porta a chiave. Le lezioni passarono lentamente e io, come al solito, avevo guardato per tutto il tempo fuori della finestra, perdendomi nella bellezza della natura che si riusciva a vedere dalla finestra dell'aula. Quando anche l'ultima ora finì, raccattai in fretta le poche cose che avevo messo sul banco buttandole nello zaino a casaccio e uscii velocemente dall'aula. Stavo per varcare la soglia del cancello della scuola, quando una mano gentile mi si posò su di una spalla bloccando la mia corsa. Mi girai incuriosita e vidi Adam con il fiatone. 
-Certo che corri piuttosto veloce, eh? È da quando è suonata l'ultima campanella che ti chiamo e cerco di raggiungerti- riuscì a dire dopo aver ripreso fiato. Lo guardai dispiaciuta, non lo avevo proprio sentito. Tuttavia, non mi pareva di aver fatto questa gran corsa, sarà stato lui quello fuori allenamento. 
-Scusami non ti ho proprio sentito- dissi. Lui mi sorrise e fece un gesto della mano come a dire "Non fa niente, lascia stare". 
-Comunque, volevo solo confermare l'appuntamento di oggi- disse. Storsi il naso alla parola "appuntamento", io non lo consideravo affatto tale, ma credevo si riferisse al significato letterale del termine, quindi lasciai perdere. 
-Certo. Alle 16:30 a casa mia come avevamo deciso- confermai. 
-Perfetto, allora a dopo- 
-A dopo- ricambiai il saluto e poi, appena salita sulla mia Ducati, partii. Arrivai a casa e mi feci un panino veloce per pranzo. Di solito facevo la pasta, ma non avevo molta fame e volevo sistemare un po' l'appartamento prima dell'arrivo di Adam. 
Alle 16:30 suonarono al campanello. Però, puntuale il ragazzo. Un punto a suo favore. Aprii la porta e lo salutai con un bacio sulla guancia. 
-Ciao. Vieni entra- dissi spostandomi per farlo entrare. Lui sorrise ed entrò. Presi i libri che ci sarebbero serviti e il mio fedelissimo computer portatile e cominciammo a lavorare. Ogni tanto, con la coda dell'occhio, lo sorprendevo a guardarmi, ma feci finta di niente, probabilmente era solo la mia immaginazione. 
Verso le 18:30 mi stiracchiai e sbadigliai, coprendomi la bocca con la mano. Ormai erano due ore che studiavamo ed ero esausta. 
-Ok, credo che per oggi possa bastare. Ci siamo portati molto avanti con il lavoro, credo che dovremmo incontrarci solo un'altra volta per definire gli ultimi dettagli- disse lui. 
-Bhè, è grazie a te se siamo riusciti a fare così tanto- dissi ed ero sincera. Si era organizzato molto bene e aveva trovato degli argomenti molto validi di cui parlare nel progetto. Lui arrossì leggermente. 
-Ma non è solo merito mio. Tu sei riuscita a capire subito quello che volevo far percepire alla gente e hai sistemato le parole in modo più convincente, mettendo anche dei bellissimi ragionamenti- disse cercando di sminuirsi. Cazzo, era davvero raro trovare un ragazzo così. Tutti quelli che conosco io, se gli avessi fatto un simile complimento avrebbero iniziato a pavoneggiarsi in una maniera che avrebbe fatto rimangiare quelle parole a chiunque. Scrollai le spalle 
-Si, ma il lavoro più duro lo hai fatto tu, quindi non cercare di sminuirti- diedi voce ai miei pensieri. Adam mi sorrise come ringraziamento. 
-Posso offrirti qualcosa?- chiesi cercando di essere un minimo ospitale. So che questa frase avrei dovuto dirla appena fosse entrato in casa, ma me ne ero completamente dimenticata, tanta era la voglia di finire questo fottuto progetto in fretta. 
-No, grazie. Devo tornare subito a casa- disse alzandosi e io annuii. Lo accompagnai fino alla porta e poi lo salutai con un bacio sulla guancia. Andai in cucina per prepararmi il solito panino e poi mi lanciai sul divano a peso morto con la mia solita delicatezza. Accesi la TV e iniziai a girare un po' per i vari canali. Quando iniziai a sentire le palpebre pesanti, andai a lavarmi e poi mi misi nel letto, addormentandomi profondamente. 
Il giorno dopo, mi svegliai con una strana sensazione, come se oggi dovesse succedere qualcosa di strano. Pensando che guardavo decisamente troppi film, scossi la testa come a far sparire quel pensiero assurdo. Mi preparai velocemente e poi andai a scuola. 
Si fecero le 14:00 e non era ancora successo niente, ma quella strana sensazione ancora non era sparita, tuttavia non ci badai più di tanto e mi avviai allo Starbuck's. Entrai nel bar e salutai con un cenno della mano Jade e Jake che stavano sistemando alcune attrezzature vicino ad un palco che avevano appena allestito. Mi appuntai mentalmente di chiedergli cosa cazzo stava succedendo. Quando finii di cambiarmi, mancavano ancora dieci minuti all'apertura, quindi mi avvicinai a quei due e chiesi cosa stessero facendo. 
-Giusto, ieri era il tuo giorno libero, quindi non puoi saperlo- disse Jade. La guardai interrogativa  
-Sapere cosa?- chiesi. 
-Che per tutta la settimana ci sarà il karaoke e, se avrà successo, lo faremo tutti i giorni- spiegò Jake. Annuii, ignorando il groppo in gola che mi era venuto pensando a tutte le volte in cui avevo cantato ai karaoke. Prima di iniziare a piangere, scacciai quei ricordi dolorosi e finsi un sorriso. 
Quel giorno c'era più gente del solito e oggi il mio turno durava fino alla fine della giornata, visto che il giorno dopo non sarei dovuta andare all'università. 
Quando anche l'ultimo cliente della giornata uscì, crollai sulla sedia esausta. Era stato più faticoso del solito, ma anche più divertente e mi è sembrato che anche i clienti si siano divertiti. Sul piccolo palco, infatti, si sono esibite persone che erano davvero molto brave, ma anche altre che erano completamente stonate e che hanno fatto fare grandi risate a tutto il bar. Mi alzai dalla sedia e iniziai a pulire. Ero rimasta completamente da sola a fare le faccende, ma mi andava bene così. Mentre pulivo un tavolo, sentii il suono dei campanelli appesi alla porta che annunciavano l'arrivo di qualcuno. 
-Spiacente siamo chiusi- dissi senza alzare gli occhi dal tavolo che stavo pulendo. 
-Lo so signorina, ma Julie ci ha dato il permesso di provare qui durante l'orario di chiusura- disse una voce mascolina. Alzai gli occhi e vidi sulla porta Kate, Dylan, Cody, l'oca e i due signori dell'altra volta. Quando quell'uomo finì di parlare, mi ricordai che Julie mi aveva detto le stesse identiche parole, solo che me ne ero completamente dimenticata. Annuii e sistemai l'impianto stereo, il microfono, le casse e tutto il resto, poi continuai a pulire. 
Ormai erano le 20:00, avevo finito le pulizie, ma non potevo andarmene visto che c'erano ancora quei sei a provare. 
-No, Meredith, no. Quante volte devo dirti che quell'acuto non va fatto così? Stai stonando troppo. Ricominciamo- sbraitò per l'ennesima volta l'uomo e io, per l'ennesima volta, sbadigliai annoiata. Cosa cazzo ci voleva a fare quel fottuto acuto, io proprio non lo sapevo. Quando ancora riuscivo a cantare, ne facevo alcuni che erano mille volte più difficili di questo, eppure non ci ho mai messo così tanto a impararli. All'ennesimo sbaglio di quell'oca, mi innervosii e quando io mi innervosisco agisco senza pensare. 
-Sentimi bene brutta oca che non sei altro, vedi di cantare questa fottuta canzone decentemente perché le mie povere orecchie stanno bestemmiando di brutto e io sono esausta- sbottai innervosita. A sentire le mie parole, tutti si zittirono e l'uomo e l'oca mi guardarono rossi in faccia. 
-Se credi che sia così facile, perché non vieni tu qui a provare?- mi sfidò quella bionda senza cervello. 
-Con molto piacere- dissi. Lo avevo detto che quando mi innervosivo parlavo senza pensare? Bhè, eccone un esempio. Mi alzai incazzata dalla sedia e mi avviai al palco sotto gli sguardi preoccupati di Kate, Dylan e Cody, quello incuriosito della signora e quelli carichi di sfida dell'oca e dell'uomo. Ricambiai immediatamente questi ultimi e salii i tre gradini che mi dividevano dal microfono. Quando alzai gli occhi una sensazione di familiarità mi invase e mi sentii, dopo tanto tempo, al mio posto. Feci un cenno affermativo all'uomo e lui fece partire la base. 
Putting my defenses up
Cos I don't Wanda fall in love
If I ever did that, I think I'd have a heart attack
Never put my love out of the line
Never said yes to the right guy
Never get trouble getting what I want
But when it comes to you I'm never good enought
When I don't care
I can play him like a Ken doll
Won't wash my hair 
Than make him bounce like a basketball
But you make me wanna act like a girl
Paint my nails and wear hight heels
Yes you make so nervous that I just can't hold you're hand
You make me blow
But I cover up, won't let it show
So I'm putting my defenses up
Cos I don't wanna fall in love
If I ever did that, I think I have a heart attack
I think I have a heart attack
I think I have a heart attack
Never break a sweat for the other guys
When you come around I get paralyzed
And everytime I try to be myself
It comes out wrong like a cry for help
It's just not fair
Brings more trouble than it all is worth
I gasp for air
It feels so good, but you know it hurt
But you make me wanna act like a girl
Pianto my nails and wear high heels
Yes you make so nervous that I can't just hold you're hand
You make me blow
But I cover up, won't let it show
So I'm putting my defenses up
Cos I don't wanna fall in love 
If I ever did that, I think I have a heart attack
I think I have a heart attack
I think I have a heart attack
The feelings got lost in my lungs
They're burning, I'd rather be numb
And there's no one else to blame
So scared I'll take off and run
I'm flying too close to the sun
And I'll burst into flames
You make me blow
But I cover up, won't let it show
So I'm putting my defenses up
Cos I don't wanna fall in love
 if I ever did that, I think I have a heart attack
 I think I have a heart attack
I think I have a heart attack 
I think I have a heart attack
I think I have a heart attack
Quando finii di cantare anche l'ultima parola, guardai quei due con la stessa aria di sfida di prima. La mia soddisfazione nel vedere la faccia sconvolta di quei due non aveva prezzo. Avevo messo tutta me stessa in quella canzone, forse per cacciare tutta la voce che per tre anni non avevo più tirato fuori. Guardai i volti di tutti i presenti che avevano la stessa espressione dell'oca e di quell'altro, ma quando vidi il volto coperto di lacrime di Kate, spalancai gli occhi e mi portai istintivamente le mani alla gola. Avevo cantato. Finalmente ero riuscita a cantare di nuovo. Con le lacrime agli occhi, scesi dal palchetto con un salto e mi fiondai sulla mia migliore amica abbracciandola stretta fin quasi a soffocarla. Lei ricambiò e singhiozzò più forte. Forse, potevo tornare a cantare, forse, sarei di nuovo salita su di un palco a far vedere quanto era potente la mia voce. O forse no. 
ANGOLO AUTRICE
Non dire una parola, ma devo andarmene perché non ho proprio tempo oggi quindi lascio a voi i commenti. Alla prossimaaaaa. The_Storm

 

 

  
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