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Autore: ludohutcherson    30/04/2013    6 recensioni
Dal prologo:
Intanto, due teste rosse (meglio conosciute come Ginny e George) avevano assistito alla scena.
«5 galeoni che si innamoreranno. » disse il ragazzo porgendo la mano alla sorella.
Ginny, presa alla sprovvista, considerò un momento l'idea. La sua migliore amica e suo fratello? Non li avrebbe mai visti insieme. D'altronde, Hermione non avrebbe mai ceduto a Fred-fratellocombinaguai-Weasley tanto facilmente. Così, estasiata dalla sfida quasi impossibile che le stavano offrendo, la rossa strinse la mano al fratello.
«D'accordo.»
[Storia in revisione]
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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CAPITOLO XIII

George era steso sul letto. Dopo aver parlato con sua sorella, sapeva che le cose tra Hermione e Fred non andavano bene e che quindi quest ultimo non stava tanto bene. Ma questo non lo preparava affatto allo spettacolo che gli si mostrò:
Fred entrò nella stanza aprendo la porta con uno scatto, la faccia imbestialita e rossa come i suoi capelli. Si fece avanti a grandi passi finché non incontrò il comodino (di George) e lo prese a calci imprecando parole che non si possono ripetere.
Quando George decise che il comodino stava per rompersi, raggiunse suo fratello e lo fermò.

«E tu che cazz..» Fred si bloccò non appena si rese conto che stava per imprecare anche contro suo fratello, l'unica persona che avrebbe potuto capirlo.
Lo abbracciò di slancio. 
«George, mi sono innamorato della Granger.»
«Lo so.»

Quando Fred si fu calmato, si sedettero entrambi sul letto per fare una partita agli scacchi dei maghi.
«Sai Fred, io devo aiutarti.» George sottolineò la parola "devo", e Fred ci fece caso.

«Oh sì. E ora non rifilarmi la storia "noi siamo fratelli bla bla bla". So bene della tua scommessa con Ginny.» rivelò Fred.
«Non avevo intenzione di rifilarti una scusa del genere.» disse George ridacchiando. «Ma come facevi a saperlo?»
«Orecchie oblunghe.» rispose Fred.
Regnò il silenzio per un po', mentre Fred uccideva i cavalli di George.

«Fred ma che è successo prima? No, perché sembravi parecchio sconvolto.» disse improvvisamente George trattenendo le risate.
Fred imprecò, di nuovo. 
«Samantha.» e disse una brutta parola con la P.
A George bastò come risposta.

«Freddie, sul serio sei innamorato della Granger? Non sarà mica una fissazione?» chiese George.
Fred rispose con un'espressione scandalizzata. 

«Bene, perché domenica c'è la gita a Hogsmeade. E io e Ginny abbiamo un piano.»

«Herm, domani vieni a Hogsmeade?» chiese Ginny il Sabato seguente.
«Ma certo!» rispose Hermione.
Ginny rimase scioccata da una risposta del genere. Aveva temuto di dover insistere e arrivare a supplicare la sua amica.

«Come mai così entusiasta?» chiese allora.
«L'ultimo anno della Durmsyrang viene a Hogsmeade in viaggio per tre giorni. Ci sarà anche Victor e spero di incontrarlo!» rispose Hermione.
Ginny trasalì. George e Fred, ascoltatori indesiderati, quasi non sputarono il succo di zucca che stavano bevendo.

«Hermione, parli di Victor Krum?» chiese Ginny con voce quasi acuta.
«Proprio lui.» disse Hermione con un sopracciglio alzato. L'espressione di Ginny era molto sorpresa e Hermione, mentre la salutava dicendole che andava a lezione, si chiese cosa ci fosse di male se voleva chiedergli un autografo per suo padre, improvvisamente patito di Quidditch.


Fred camminava a Hogsmeade, il giorno dopo, in cerca di una testa riccia. Si ripeteva il piano, dicendosi che sarebbe andato tutto bene, ma era nervoso. 
Per Fred, quella era la prima volta che si innamorava di una ragazza, per non parlare del fatto che la suddetta era anche arrabbiata con lui! Quest'ultima cosa, in effetti, non era la prima volta che succedeva dato che tutte le ragazze che aveva scaricato erano deluse/arrabbiate con lui. Ma questa era la prima volta che glie ne importava qualcosa.
Decisamente, pensò Fred, ci sono troppe prime volte in questo periodo della mia vita.
Poi la vide. Era li, lo sguardo altezzoso, il mento alto e il passo svelto. La raggiunse velocemente e la chiamò.

«Hermione!»
La ragazza si girò, il volto confuso.
E in effetti Fred non si era aspettato diversamente. In tutta la settimana non gli aveva detto una sola parola, avendo già il piano pronto e trovando controproducente farla arrabbiare.

«Tu?» disse Hermione alzando un sopracciglio.
«Facciamo due passi insieme?» chiede Fred, sapendo già la risposta.
«No.» 
Ecco, appunto.
Hermione girò sui tacchi e prese a camminare. Fred imperturbato, camminava dietro di lei con le mani nelle tasche. Sembrava disinvolto a chiunque lo guardasse, ma Hermione non era chiunque e vedeva la rigidità nella sua postura. Si chiese perché tanto nervosismo.

«Per quanto mi vuoi seguire?» chiese senza girarsi a guardarlo.
«Finché non...» ma fu interrotto.
«Hermione!» era Krum.
Hermione guardò Krum che camminava verso di lei e lo abbracciò.

«Victor!»
Si staccarono e il bulgaro chiese: «Lui chi è?»
Hermione si girò, come se non sapesse di chi stava parlando, ma lo sapeva benissimo. 
«Oh lui? Lui è...»
«Fred Weasley, il piacere è tutto tuo.» la interruppe Fred, stringendo la mano di Krum.
«Scusaci, scusaci davvero. Dobbiamo andare! Ciaoo!» continuò poi e il saluto finale sapeva tanto di presa in giro.
Victor li guardò andare via. Allora aveva saputo leggere tra le righe delle lettere di Hermione: la ragazza era innamorata.


«Fred! Perchè mi hai trascinata via?!» esclamò Hermione togliendo la sua mano da quella del ragazzo quando furono a debita distanza. Ovvero quando lei ebbe superato lo shock e quando i brividi provocati dalla consapevolezza che era mano nella mano con lui furono passati.
«Non dirmi che volevi pomiciare con lui davanti a me!» esclamò Fred esasperato.
«Pomiciare? Volevo solo chidergli un autografo per mio padre!»
Fred rimase in silenzio. Allora loro due...
Scoppiò a ridere.
Hermione, al limite della pazienza, lasciò il ragazzo in preda alle risate e se ne andò.
Fred se ne accorse, si costrinse a tornare serio e raggiunse la ragazza.

«E ora dove vai Granger?» le chiese notando che stava entrando in un bar. Ma quello non era un bar, si accorse Fred, ma il bar. 
«In bagno»
Sorrise. Quella ragazza collaborava con lui e non se ne accorgeva.

Quando Hermione uscì dal bagno, Fred era ancora lì.
Hermione si chiese, per l'ennesima volta, cosa volesse da lei. 
Aveva giocato con lei, fin qui Hermione c'era arrivata, ma ora cosa voleva?
Decise di ignorarlo. Si avvicinò al bancone del bar e chiamò la barista.
«Mi scusi potrei avere quella torta?» chiese, indicando una torta alla panna tagliata a fette dietro la vetrina. Una mano, quella mano, le spinse il braccio puntandole il dito non più sulla torta alla panna, ma su una al cioccolato con le ciliege. C'era anche un altro ingrediente in quella torta, ma Hermione non riusciva a leggerlo dal cartellino che era troppo a destra rispetto a lei. 
Sbuffò, visto che la barista si era già affrettata a prenderle non una, ma due fette. Hermione si chiese se la barista non pensasse che lei stesse con Fred. 
Le consegnò due piattini con un sorriso malizioso (ma che...?) e guardò verso Fred in attesa dei soldi. 
Come non detto.
E ovviamente Fred non era il tipo che si lasciava scappare un occasione: pagò in fretta e furia, prese entrambi i piattini e s'incamminò verso un tavolo non lasciando scelta a Hermione se non seguirlo.
Tipico di Fred.
La ragazza si sedette di fronte a lui vicino ad un tavolo. Mangiarono la torta in un silenzio inquietante, con Fred che aveva tutta l'aria di uno che sta a proprio agio ma, proprio come pochi minuti prima, Hermione riusciva a vedere la sua tensione.
Poi Hermione guardò fuori ad una vetrina proprio vicino al loro tavolo. Notò che alcune ragazze guardavano il locale con occhi a cuoricino. Poi una indicò proprio lei e Fred e le ragazze sorrisero maliziosamente in loro direzione.
Hermione arrossì.
«Ehm, Fred. Quelle ragazze ci fissano in modo strano» sussurrò muovendo le labbra quanto meno possibile.
Fred si girò verso di loro che, imbarazzate, corsero via. Poi Fred si girò ridendo.
«Non fissano noi, ma il locale.»
«Il locale? Ma è vecchissimo!»
«Esatto ma è anche l'unico fornito di Love's cake.»
Hermione guardò la sua torta, chiedendosi se quella fosse Love's cake. Quando alzò la testa Fred annuiva; si, era proprio Love's cake.
La torta non era buonissima di sapore o, almeno, non era così buona da giustificare un gruppo di ragazzine che squittivano solo guardandola. Hermione deglutì, chiedendosi quale fosse allora la specialità della torta.
Fred si lanciò nella spiegazione delle Love's cake.
«In genere non le danno mai ad una singola persona, perchè in quei casi provocano vomito. Per questo motivo è stato fin troppo semplice riuscire a stare a tavola con te (sì, volevo riuscire a sedermi con te). Quando le due persone che la mangiano allo stesso tavolo provano sentimenti reciproci, si leccano le labbra dopo aver finito la torta.» Hermione era a bocca aperta.
«Stai dicendo che hai fatto tutto questo per farmi capire i tuoi sentimenti?» chiese incredula.
Fred evitò di farle notare che neanche i suoi, di sentimenti, erano molto chiari. Annuì.
«Non credi di avermelo fatto capire già abbastanza bene?» sussurrò Hermione trattenendo le lacrime e alzandosi.
«Hermione!»
Poi fu un attimo. La ragazza si girò e nessuno dei due lo fece volontariamente. Ognuno dei due leccò le proprie labbra.
Hermione sgranò gli occhi poi girò sui tacchi e corse via.
Fred la seguì.

Hermione
corse via come il vento, talmente veloce che le lacrime alla fine scesero, senza che lei lo volesse. Come senza che lo volesse arrivò anche il singhiozzo.
Era un trucco, si disse. Fred gli aveva ormai dimostrato di non provare niente per lei.
Come poteva fidarsi di lui?
Era quello il punto. Cercava di non fidarsi, ma si fidava di lui. Ciecamente.
Arrivò nei pressi della Stamberga Strillante e si sedette su una pietra.
Spiegazioni. Era quello che gli avrebbe chiesto. Dopo le spiegazioni, tutto sarebbe stato più chiaro. Almeno così sperava.
Stava per alzarsi e tornare indietro per cercare Fred, quando questo comparve.
E' venuto, pensò Hermione compiaciuta.
E' bellissima, pensò Fred.
Anche mentre cercava di asciugarsi le lacrime, era bellissima.

«Hermione, è la seconda volta in tutta la settimana che non sai qualcosa. Mi stupisci.»
«Quale sarebbe l'altra?» Cos'era, un sorriso quello sul suo volto?
«Be', l'amortentia.»
Hermione s'irrigidì.
«Hermione, ma lo sai che gli effetti dell'amortentia si annullano se si vede la persona di cui si è realmente innamorati?»
Hermione rimase interdetta. Certo che lo sapeva, ma lui non...
«Io non credo che tu...»
«Ma certo che sì, Hermione. Ti amo da quando sei entrata nella nostra cabina il primo giorno del tuo primo anno, dicendo che io non sono divertente; come se fosse possibile. Ti amo da quando hai detto a Malfoy che si era comprato l'ammissione nella squadra di Quidditch.»
Fred si avvicinò alla ragazza. «Non lo sapevo, Hermione. Ma ti amo da sempre.»
Hermione fece un passo verso di lui «Anch'io.» e lo baciò.

Ron era sul divano della Sala Comune dei Grifondoro, solo.
George e Angelina erano in un angolo a pomiciare. Ginny e Harry lo stesso.
Lui, lui era sul divano. Da solo.
Sarebbe voluto andare a Hogsmeade con Hermione, ma quando lei aveva detto qualcosa riguardo all'incontrare Krum, aveva cambiato idea. Possibile che, ora che si era tolto di mezzo Fred, tornava Krum? Possibile che, per Hermione, lui non era altro che un amico?
Possibile che lui dovesse sempre essere lì, su quel divano, da solo?

«Ehi Ron!» una voce. Lavanda.
«Ciao!» rispose lui.
«Vieni a fare due passi?» chiese lei.
No, non era possibile.

«Ma certo!»

Quando Fred e Hermione entrarono in Sala Comune con le guance arrossate e le labbra gonfie, nessuno fu sorpreso.
«Ehi Ginny!» fece George alla sorella, dall'altro lato della stanza. «Sai, dovresti darmi cinque galeoni!»
La rossa sbuffò tirò fuori i soldi e li consegnò al fratello.
Hermione allibita alzò un sopracciglio e Fred si affrettò a farla sedere sul divano per raccontargli della scommessa tra George e Ginny. Intanto i due si avvicinarono.
Finito il racconto, Hermione alzò ancora una volta il sopracciglio.

«Che hai ora, Granger?» chiese George.
«Io e Fred siamo una coppia che vale molto più di cinque galeoni!»
Fred non seppe trattenersi. Tra gli applausi generali, la baciò.

NOTE D'AUTORE:
Ragazze, siamo arrivate alla fine. Credo che farò un epilogo. Parlando del capitolo,vorrei precisare che per l'amortentia ho lavorato un po' di fantasia. Stessa cosa per la "Love's Cake" che sono anche ispirate alla one-shot di notteinfinita, Dolci Rivelazioni (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1609560)
E' stato bellissimo scrivere per voi. Le vostre recensioni sono state fantastiche e approfitto anche per ringraziare le recensitrici (?). Ringrazio anche tutti i lettori; quelli che seguono/preferiscono.
Mi piacerebbe, nell'ultimo capitolo, leggere recensioni anche di chi non ne ha mai fatte. Per sapere un'opinione sulla storia intera.
Detto questo, alla prossima!
Ludo.





  
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