* L'ULTIMA SPERANZA *
CAPITOLO 2 DI 2
La storia finisce,
finalmente.
Il nostro mondo è cambiato. Nulla sarà come prima.
Abbiamo riso insieme.
Abbiamo pianto insieme.
Qualcuno non c'è più. Ma ci guarda e ci protegge dall'alto.
Chi è rimasto si abbraccia, senza distinzioni.
Perchè "rimanere" è importante. E fa sentire uniti.
Ho avuto paura.
Ho avuto solo tanta paura.
Strinse il suo corpo tra le
braccia mentre correva al di sopra delle sue forze.
Ormai non c'era nulla da fare. Non sentiva nulla.
Per poco non calpestò la coda del grosso cane di Hagrid, Thor, accucciato
all'ingresso della scuola.
Si guardò intorno per scovare un'anima in quel deserto silenzioso.
Nessuno.
Non c'era nessuno.
Draco scosse per un ultima volta il corpo inerme della ragazza. Non notò
nessuna differenza, lei era totalmente immobile.
Il viso gli si contorse in una smorfia di dolore.
Disperato.
Salì le scale che conducevano all'infermeria senza neanche guardarle e
spalancò con un calcio violento l'enorme porta.
Nessuno.
Neanche lì.
Urlò invano il nome di Madama Chips, svoltò ogni angolo della stanza, senza
ottenere risultati.
Soli, anche lì.
Hogwarts era solo un castello. Un castello abbandonato.
Appoggiò con dolcezza un pò affrettata il corpo di Hermione su una lettiga e
si accasciò a terra, poggiando il capo e le braccia sul bordo di essa.
La mente troppo vuota per comprendere appieno ciò che era successo.
"Tu stai dormendo".
Nessuno rispose.
"Hermione svegliati..."
Le afferrò la mano e chiuse gli occhi.
Perchè proprio lei? Perchè proprio lei? Perchè lei?
Voldemort era felice. Il suo intento quella sera non era uccidere Harry Potter.
Era uccidere Harry Potter dopo averlo visto soffrire come un cane.
Avrebbe ucciso i suoi amici uno ad uno.
E poi avrebbe donato a Draco quella maschera bianca, simbolo di potere e
fedeltà, dopo avergli mostrato il simpatico spettacolo della disfatta del
bambino che gli aveva rovinato i piani.
Draco sarebbe rimasto indifferente di tutto se non ci fosse stata lei a terra.
La rabbia lo aveva accecato.
Una pietra. Aveva infilato una pietra nell'occhio destro del padre.
Ed era scappato. Con Hermione. Col corpo di Hermione.
La guardò intensamente.
I suoi capelli erano sempre morbidi, nonostante fossero sudici di terra e
fogliame.
Il pigiama le avvolgeva il corpo con eleganza. Morbido anche lui.
Non avrebbe più sentito il suo calore.
Si sentì tutta la pesantezza di quelle ore crollargli addosso.
Respirò a fondo appoggiando la testa su quella mano, stretta tra le sue.
Voleva dormire. Solo questo.
***********************************************************************************************
Sentì una piccola stretta alle
dita.
Ancora imbambolato dal sonno, Draco mugugnò qualcosa e scostò il capo senza
svegliarsi.
Rimase così ancora per qualche secondo.
Poi sentì di nuovo una stretta debole.
"Perchè siamo qui, Draco?"
Lui aprì gli occhi di botto. "Hermione?"
Se li stropicciò incredulo e proseguì a voce alta, come per rendersi conto che
non stava sognando "Hermio...? Hermione?"
La ragazza si era messa a sedere e gli sorrise flebilmente. Il pallore quasi
scomparso, timide chiazze rosee le apparvero sul viso.
"Ma allora tu..."
Gli bastò un'occhiata agli occhi ambrati della ragazza per capire tutto.
Le si lanciò addosso senza ritegno e si abbracciarono a lungo.
"Come stai..." Draco le accarezzò il viso sorridendole sincero.
Hermione si diede un'occhiata addosso, come per controllare di essere ancora
intera "...sto...bene...un pò intontita magari..."
Lui la zittì subito premendole un dito sulle labbra "Tutti credevamo tu
fossi morta"
Draco deglutì sonoramente. Lei gli scoccò un'occhiata sbigottita senza
replicare.
"Io ho...avuto paura."
Paura.
"Una grande paura...io...credevo...non ho trovato nessuno...poi...non
respiravi..."
Molta paura.
Il sole spiccava tra le tende dell'infermeria e le illuminava il viso. Draco si
sedette sul letto, accanto a lei incredulo.
"Cosa mi ha fatto?" Hermione aveva una gamba fasciata. Un
brusio lieve proveniva dall'esterno della stanza.
Proprio in quell'istante Madama Chips li interruppe "Ti sei svegliata?
Signor Malfoy esci dalla stanza devo visitarla"
L'infermiera gli diede uno strattone alla spalla e il ragazzo si alzò di
scatto.
Confuso e pieno di dubbi lasciò la stanza. Nel farlo si guardò attornò. Altri
letti erano occupati, le tende issate intorno per garantire la privacy dei
pazienti. Immaginò che in quei letti ci fossero Harry Potter e Ron Weasley.
Dopo avrebbe chieso spiegazioni a qualcuno.
Uscì dalla stanza e accostò il capo alla porta tentando di ascoltare la
conversazione che si teneva all'interno.
"Sei stata fortunata Signorina Granger. La maledizione non ti ha presa
in pieno."
Draco fece appello ai suoi ricordi. Harry un attimo prima aveva scagliato un
grosso ramo contro Voldemort. Probabilmente quello non aveva permesso all'Oscuro
Signore di prendere bene la mira.
Sospirò pesantemente e si lasciò cadere a terra.
Hermione era salva, e questo era l'importante.
***********************************************************************************************
La stazione di King's Cross era
avvolta da un'afa terrificante. Studenti pallidi e accaldati trascinavano i loro
bauli in cerca dei genitori, il viavai era insopportabile e non era difficile
perdersi di vista.
Hermione, che dopo una settimana di riposo forzato era uscita come nuova, si
tirava dietro il sudicio carrello in ferro guardandosi attorno. La scuola era
finita. I M.A.G.O. erano andati a meraviglia e l'estate sarebbe passata
nell'attesa di riceverne i risultati.
A precederla vi erano Harry e Ron, quasi indenni anche loro dal tremendo giorno.
Una mano le si appoggiò alla spalla e lei si voltò di scatto.
"Ciao..."
Hermione sorrise "Draco...ti ho perso appena siamo scesi dal treno..."
lasciò il carrello all'istante e gli strinse la mano sorridendo.
"Quando ci rivedremo?"
Lei gli si chinò all'orecchio sussurrandogli "Chissà...potrei
casualmente volermi fare un viaggetto da sola tra qualche settimana..."
"E potresti avere casualmente bisogno di una guardia del corpo...?"
le rispose malizioso. Alla ragazza si illuminarono gli occhi.
"Chissà...magari...".
Hermione gli schioccò un veloce bacio sulle labbra e si allontanò individuando
i suoi genitori che la attendevano appena all'uscita della stazione
"Ti mando un gufo! Appena torno a casa!"
Draco sorrise e sventolò la mano guardandola allontanarsi.
Era tutto finito.
Durante la battaglia Voldemort era stato sconfitto. I suoi Mangiamorte
arrestati.
Restava solo un'enorme senso di angoscia.
Angoscia per il futuro, per il presente.
Angoscia per la fine di una guerra che ha fatto paura.
Che si era portata via tante anime innocenti.
Spinse il carrello verso l'uscita. Sua madre era lì, le braccia incrociate e
un'espressione persa.
Aveva sua madre. Aveva Hermione.
Poteva andare avanti.
Perchè se era lì in quel momento gli si stava dando un'altra possibilità.
E doveva sfruttarla.
***********************************************************************************************
FINE
***********************************************************************************************
Devo essere sincera con tutti
voi, sta fanfic non mi ha dato nessuna, ma nessuna soddisfazione. Questa
capitolo è stato tirato con le pinze perchè proprio non sapevo come esprimere
al meglio le sensazioni dei personaggi. Questa trama l'avevo ideata per un
fumetto e lì mi riesce molto più facile esprimermi. Scusate se il finale è
così deludente ;_; spero di non avere difficoltà simili in futuro ;_;.
Ringrazio tutti quelli che l'hanno letta! Grazie mille!