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Autore: Chutch    02/05/2013    2 recensioni
Questa storia è diversa da tutte le altre, o è forse meglio dire che sono i personaggi ad essere molto particolari. In effetti la nostra storia parla della passione dei mortali, di amori, intrighi, alleanze, tradimenti, e molto altro. Questo mio racconto narra di una ragazza che insegue il suo sogno, semidea figlia di Poseidone, ella desiderava con tutto il suo cuore divenire dea. Un'impresa assai ardua. Se non fosse per gli Hunger Games. Ogni 500 anni si svolge infatti un'edizione di questi giochi, vi prendono parte 24 tributi semidei appartenenti alle 12 cabine. Sono volontari poiché sono coloro che aspirano alla vita eterna. Ma per un così grande dono c'è sempre un grande prezzo, infatti solo uno di questi semidei raggiungerà il suo sogno. Tutti gli altri moriranno. Agli Dei non è permesso intervenire in modo diretto ma molto spesso trovano comunque il modo di aiutare i propri figli, o di vendicarli.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Altro personaggio, Apollo, Percy Jackson, Poseidone
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
CACCIA ALLA BANDIERA


Mi sveglio di soprassalto. Un altro incubo, maledizione. Non ne posso più. Ormai è un mese che non riesco più a dormire. Percy mi aveva avvertita che sarebbero iniziati, ma non credevo fosse così stancante. Mi alzo dal letto e vado verso il bagno. Stark e Percy stanno ancora dormendo, quindi cerco di fare piano. Mi faccio una doccia veloce, mi vesto e sono pronta. Nel frattempo Percy si è alzato e sta litigando con Stark per non so cosa. Sto per uscire quando Percy mi chiama -Chiara il letto, devi rifarlo. E sistema un po' le tue cose, vuoi forse pulire il bagno per tutto il mese?-. Una volta messo tutto in ordine finalmente esco e vado a sbattere contro Eliot. 

-Ehi, che ci fai fuori dalla porta? Mi hai fatto prendere un colpo!- chiedo, allontanandomi un po' da lui. -Scusa, stavo venendo a chiamarti! Nicolò e Sasha sono già andati a far colazione!- così ci avviamo anche noi verso la mensa, parlando del più e del meno. Arrivati li ci dividiamo, io mi siedo da sola al tavolo di Poseidone, e inizio a mangiare. Pochi minuti dopo arrivano anche Stark e Percy che mi aggiornano sulle alleanze per caccia alla bandiera -Abbiamo con noi la casa di Efesto, Ade, Atena, Afrodite e Dionisio. Ho provato a convincere la casa di Apollo ma non mi hanno dato retta, sarà per la prossima volta.- dice con tono risoluto. -Okey, grazie per averci provato!- detto ciò inizia ad informarci su altre cose, per esempio che non puliremo il bagno... una bellissima notizia!
Finito di mangiare andiamo a prepararci. Nicolò e Sasha mi corrono incontro. -Allora, - dice Sasha -pare che saremo contro oggi, eh?!- continua, ridacchiando -Già, spero che non ve la prendiate se vinciamo..!- ribatte Nicolò in fretta.
-Dai Nico vieni, dobbiamo andare a preparare la strategia- gli prendo la mano e lo tiro perché si muova, noto che Sasha mi tira un'occhiataccia che spaventerebbe pure Crono. Pare proprio che sia cotta di Nicolò!

Organizzata la procedura da seguire, ci prepariamo. Con il dito faccio un po' di pressione alla perla che porto al collo e questa prende subito a trasformarsi in un’armatura. Così, pronti, ci avviamo al campo di battaglia. Io starò vicino al fiume: essendo figlia di Poseidone posso usare l'acqua per creare una barriera e non far passare gli avversari nel nostro campo. Percy e Stark invece andranno in attacco insieme a Nicolò. Poco prima dell'inizio Dylan si avvicina a me, è figlio di Zeus quindi sarà un nostro avversario, mi prende una ciocca di capelli e giocandoci mi dice arrogante -Su piccola, non ti preoccupare se perdete, d'altronde loro sono in netto vantaggio con me dalla loro parte.- e se ne va. Mi sento ribollire dalla rabbia. Mentre me ne vado noto che Eliot sta discutendo con Dylan. Sto per avvicinarmi quando sento Nicolò che mi tira via. -Dai Chiara, andiamo!-.

La caccia è iniziata da poco che subito compare uno dei figli di Ares sul perimetro, lo lascio alla cabina di Efesto che lo blocca e lo fa prigioniero. Percy mi ha detto di mantenere le forze per quando arriverà Clarisse, altrimenti non riuscirò a fermarla. Arrivano altri due gruppetti di nemici che vengono fatti anche loro prigionieri (uno era quasi riuscito a scappare quando si è bloccato a bocca aperta dopo aver visto una delle figlie di Afrodite.) dopo questi arriva Clarisse. E così io alzo il muro. Lei indietreggia insieme ai suoi e cerca un passaggio. Noto che insieme a lei ci sono Eliot e Dylan, entrambi hanno dei lividi in viso. Poi Clarisse dice qualcosa a Dylan ed io inizio a sentire piccole scosse in tutto il corpo, maledetto. -Fermate Dylan, o non riuscirò a mantenere il muro- urlo. Accorrono subito i figli di Atena e di Efesto. Lascio un piccolo varco e lo richiudo subito dopo il loro passaggio. Mi accorgo di star tremando e contorcendomi a causa delle scosse. Cado in ginocchio mentre i miei alleati stanno facendo il possibile. Il dolore aumenta, le scosse ora sono più forti. Non riuscirò a mantenere la concentrazione ancora a lungo. Sto per lasciarmi andare quando finalmente le scosse s’interrompono. Si, sono riusciti a bloccarlo. Con la coda dell'occhio vedo Percy che tiene in mano la bandiera dell'altra squadra e così lascio cadere il muro d’acqua e solo allora mi accorgo che non sono stati i miei alleati a fermare Dylan, è stato Eliot. E poi il buio.

Mi risveglio in infermeria. Vicino a me ci sono Nicolò e Sasha. Uno mi da l'ambrosia, l'altra il nettare. -Stai meglio?- mi chiedono dopo qualche minuto. -Si, sono solo un po' stanca ma cosa ė successo?- e così iniziano a raccontarmi. Finisco con lo scoprire che quando Eliot mi ha visto cadere ha dato un pugno a Dylan per farlo smettere, e beh, ha funzionato, se non fosse per il fatto che poi Dylan gli ha rotto una costola. -E ora come sta?- chiedo cercando di alzarmi per andare a vederlo. - Ehi, stai giù! Dove credi di andare? Eliot è nella stanza qui affianco, i suoi fratelli lo stanno curando.- dice Nicolò parandosi davanti a me.
Nel frattempo entra nella mia stanza anche Dustin che sta masticando delle lattine. -Chiara, mi hai fatto preoccupare!- -Ora sto meglio! Ma abbiamo vinto?- chiedo guardando Nicolò che, sorridendo, indica uno stendardo blu con sopra un tridente. -È bellissimo!-. Continuiamo a parlare per un po' fino a quando escono tutti per lasciarmi riposare. Io però non riesco a far nient'altro che pensare ad Eliot. A come mi ha aiutata. Così, la sera, quando sono sicura non mi veda nessuno, mi alzo e mi dirigo verso la camera accanto. Mi accorgo di essere un po' instabile ma trovo appoggio sui muri. Quando lo vedo, rimango senza parole. I sui capelli color biondo cenere sono tirati indietro. Il suo viso è violaceo a causa dei lividi. E il suo braccio è ingessato. Mi avvicino al suo letto e mi appoggio su una sedia, vicino a lui. Gli prendo la mano. -Chiara- dice con voce soffocata -Shh shh! Non parlare, sono qui! Non ti affaticare.- Lui ovviamente essendo un ragazzo non mi ascolta -Chiara, come stai? Io, io avevo paura che... quando sei caduta... io... non sapevo cosa fare.. Dylan non si fermava..-. Gli metto una mano sul petto per calmarlo, sperando non fargli male -Dylan è uno stronzo, è lui che ti ha conciato così?- chiedo, anche se già conosco la storia e vi posso assicurare che sono davvero infuriata con Dylan. -Si, però anch’io gli ho fatto male!- dice sorridendo. -Oh non ne dubito!- rispondo ridacchiando. Poi continuiamo a parlare per un po' fino a quando non ci addormentiamo.
 
  
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