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Autore: Asu chan    06/05/2013    12 recensioni
Lucy Heartphilia, figlia del Duca Jude Heartphilia, orfana di madre, compie diciassette anni entrando in quella che suo padre reputa l'età da marito. E dunque è tempo che incontri un pretendente e pensi al suo matrimonio, riguardo cui lei, ovviamente, non ha diritto di parola. Potrà liberarsi dal fardello della nobiltà, da lei tanto odiato, e vivere come tutti gli altri? Riuscirà a fuggire da un padre tanto autorevole?
[Rating Arancione per ogni possibile evenienza 8D]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Levy McGarden, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Lucy era attonita. In tutto lo stato di Fiore non aveva mai sentito parlare di maghi, incantesimi e draghi. Ma forse dipendeva dal fatto che suo padre non le avesse mai consentito di oltrepassare i limiti della loro tenuta, oppure che i libri della biblioteca fossero talmente tanti che non ne aveva letti nemmeno la metà, al contrario di Levy.
« Non è magnifico? » continuò quest’ultima, affascinata. « Era per questo che sono rimasta sorpresa quando hai nominato quel Conte! Fino a poco fa pensavo fosse una stirpe leggendaria, appartenente a una di quelle storie fiabesche che parlano di principi ricchissimi e maghi… Nulla di reale, insomma. E poi ti presenti tu dicendo che sposerai l’erede di questa dinastia! »
« Veramente non ho detto che lo sposerò » la corresse la bionda gonfiando le guance. « Ho solamente detto che è un pretendente. »
« Lucy, si tratta del discendente di una stirpe che è nei libri delle leggende di Fiore! » esclamò la giovane bibliotecaria battendo il dorso delle dita sulle pagine del tomo che giaceva sul tavolo, tra le due ragazze. « Non puoi pretendere niente di meglio. »
« Io non voglio sposare qualcuno che nemmeno conosco, Levy! » sbottò l’altra scattando in piedi. « Voglio che la mia vita sia normale, come qualsiasi altra ragazza. Sposare l’uomo che amo, non quello che mio padre ha scelto per me. Fosse anche un mago o un ricco erede di una dinastia leggendaria. »
« Calmati, Lucy » mormorò la ragazza dai capelli azzurri con un’aria preoccupata. « Non volevo farti arrabbiare, l’ho detto senza pensare. Per favore, non ti offendere. È solo che… beh, non è una cosa che capita tutti i giorni, capisci? Conoscere un ragazzo che discende da personaggi favolosi… dovresti essere almeno un po’ emozionata! E poi potrebbe essere peggio se tu dovessi sposare uno di quei ragazzini terribili che frequentavi quando tuo padre incontrava gli altri nobili qui a palazzo. »
Nella mente della giovane Heartphilia affiorarono le immagini dei bambini dall’aspetto orribile che le ronzavano intorno quando seguivano i loro genitori negli incontri d’affari con Jude e si sedette.
« Sono sicura che non può essere peggio di quegli scherzi della natura » commentò cercando di rimanere seria, ma non poté trattenersi dallo scoppiare a ridere insieme a Levy.
« Ecco, hai visto? Cerca di stare calma e non pensarci. In fondo tutto si definirà alle… A che ora lo incontrerai? »
« Prima di pranzo. Alle undici e mezza in punto. »
« Farete cose in grande, quindi! Pranzerete insieme! E una lunga giornata insieme » cinguettò la bibliotecaria marcando l’ultima parola.
« Levy! Smettila! » rise Lucy. « Non sono sicura che vivremo il giorno gomito a gomito. E ti ricordo che non so nemmeno chi sia! » vide la ragazza aprire la bocca per risponderle e si affrettò a interromperla. « E non intendo “di quale favolosa dinastia sia discendente”. »
« Beh, magari possiamo farci un’idea consultando qualche altro volume che parla dei Dragneel » propose la giovane dai capelli azzurri, che appariva già euforica nei confronti della sua stessa idea. « Tanto hai una mattinata da riempire, no? »
« Virgo mi chiamerà alle undici » rispose la biondina, intenerita dalla trepidazione dell’altra. « Abbiamo un po’ di tempo, quindi perché no? »
Levy batté le mani vivacemente e balzò subito sulla scala per recuperare altri tre tomi di leggende riguardanti la nazione di Fiore. Nel lungo tempo che seguì riuscirono a trovare diverse storie riguardanti la stirpe dei Dragneel, e tutte rispettavano la descrizione che ne aveva dato la bibliotecaria. Quella ragazza aveva così tante conoscenze che Lucy rimaneva sempre sorpresa davanti alla quantità di cose che sapeva.
« …la discendenza della Regina delle Fate da allora fu indissolubilmente legata alla stirpe del drago da quella promessa di eterna alleanza. » lesse ad alta voce la giovane Heartphilia, aggrottando le sopracciglia. « Quanta pomposità. Comunque devo dire che tutte queste cose rimangono abbastanza incredibili, per quanto mi riguarda. »
« Fai male ad essere così scettica » ribatté l’altra, traboccante di emozione e curiosità da tutti i pori. « Lo sanno tutti che nelle leggende c’è sempre un fondo di verità. Oh, e senti qui: la magia scorrerà sempre nelle vene dei loro figli e dei figli dei loro figli… Non è affascinante? Potresti conoscere un mago dai mistici poteri! »
« Un fondo di verità, Levy, non significa che sia tutto vero. Non puoi prendere alla lettera tutto ciò che c’è scritto qui! »
« Che male c’è a sognare un po’? » domandò la ragazza dai capelli azzurri, e la giovane aristocratica non poté obiettare nulla a quell’affermazione così accorata. « E poi nulla vieta a tutto questo di essere reale. »
« Lo vieterebbe la razionalità » commentò Lucy con risolino divertito.
« Ma sentitela, la filosofa » rise Levy. « Dovresti lasciarti andare un po’. L’etichetta dell’alta classe ti rende troppo rigida. »
« Mi sa che hai ragione » esalò la bionda in un sospiro, facendo ruotare il capo sulle spalle lentamente. « Dovrei passare più tempo con te, così potrei aprire la mente a queste cose. »
« Ti farebbe un gran bene » replicò l’altra facendole un grande sorriso. « E a me farebbe molto piacere. Ora però muoio dalla curiosità. »
« Curiosità per cosa? » chiese la giovane Heartphilia senza pensare.
« Ma come, per cosa? » esclamò basita la bibliotecaria. In quel momento l’orologio a pendolo della stanza adiacente scoccò le undici in punto. « Per vedere com’è questo Dragneel! »
All’improvviso Virgo fece il suo ingresso, col suo solito passo misurato e la sua aria impassibile.
« Signorina, è ora di andare a prepararsi » informò con tono piatto. Lucy sospirò. Era sempre una sofferenza passare dalla gioiosa e calorosa Levy agli altri servi, che la trattavano sempre con freddo rispetto nonostante le sue richieste. Si alzò in piedi e, d’impulso, abbracciò la giovane che le aveva fatto compagnia quella mattina.
« A presto, Levy cara. Verrò da te appena possibile per descriverti un po’ “questo Dragneel” » le soffiò nell’orecchio con un sorriso mentre percepiva le esili braccia della ragazza dai capelli azzurri stringerla. La sentì ridacchiare.
« Non vedo l’ora. A presto, Lucy. »
Quando si separò dalla bibliotecaria, la biondina sentì che il cuore le si stringeva nel petto per il dispiacere. Non aveva davvero voglia di andarsene e conoscere quello che, con tutta probabilità, sarebbe stato suo marito: voleva solamente rimanere lì a chiacchierare e scherzare su quanto fosse noiosa la sua vita. Abbassò lo sguardo mentre sentiva Levy richiudere i libri e raccoglierli per poterli riporre, quindi raggiunse Virgo in pochi passi.
« Andiamo, signorina, o farete tardi. »
« Sì » rispose la giovane Heartphilia imitando il tono freddo della serva. Si fece precedere dall’altra mentre usciva dalla biblioteca e imboccava nuovamente i corridoi su cui si aprivano, a media altezza, strette finestre che offrivano una buona illuminazione. In breve raggiunsero la stanza da letto della ragazza e Virgo l’aiutò a indossare un nuovo abito blu notte dai ricami dorati e dalla scollatura rettangolare. Le spalle erano a sbuffo e la gonna del vestito si apriva in due lembi nella parte anteriore, dove lo spazio privo di tessuto scuro era colmato da morbidi merletti bianchi. La serva fece poi sedere la padrona sulla poltroncina imbottita sotto la finestra per farle calzare un paio di sandali bianchi con il tacco, quindi le sostituì il fermaglio rosso con uno candido. Sulle labbra della giovane dai capelli rosa comparve l’ombra di un sorriso mentre osservava Lucy.
« Siete bellissima. »
Aveva omesso il “signorina”. La biondina ricambiò il sorriso.
« Ti ringrazio, Virgo. »
La serva le tese una mano e la aiutò ad alzarsi prima di precederla per aprirle la porta.
« Ora è il momento di andare, signorina. Vostro padre vi sta aspettando, e presumo anche gli ospiti. »
La giovane Heartphilia annuì e sospirò mentre superava la soglia e aspettava che Virgo chiudesse l’uscio e la precedesse verso la sala dei ricevimenti. Mentre si avvicinavano alla loro destinazione, nel silenzio dei corridoi Lucy poté sentire, oltre ai loro passi, anche il battito accelerato del proprio cuore. Si posò una mano sul petto e trasse profondi respiri, sorpresa. I racconti di quella mattina le avevano messo agitazione e aspettativa e l’eccessiva trepidazione di Levy era riuscita ad influenzare la sua compostezza.
L’erede di una stirpe leggendaria. Dio, ora sono curiosa anch’io di vedere com’è, si disse la ragazza. Levy, è colpa tua se mi sto agitando in questo modo!
Virgo la riscosse dai suoi pensieri sfiorandole un braccio con una mano.
« Signorina, siamo arrivati » la avvisò fissandola con i suoi penetranti occhi azzurri. La padrona si affrettò ad annuire ed esalò un ultimo, lungo respiro poco prima che la serva aprisse la porta davanti a lei dopo aver bussato con discrezione. La ragazza sentì immediatamente degli sguardi su di sé e preferì così abbassare il proprio, entrando nella stanza con un contegno molto modesto. Dopo qualche passo e il rumore dell’uscio che veniva richiuso si fermò e fece un inchino rispettoso. Sollevò il viso e incontrò gli occhi di suo padre, che la guardava con approvazione.
« Ah, mio caro Conte, questa è mia figlia Lucy, la mia bambina. »
La mia bambina?
La giovane seguì lo sguardo del padre e vide il volto sorridente dell’ospite, cui dedicò immediatamente una cortese riverenza. Si trattava di un uomo abbastanza giovane, a occhio e croce di trent’anni, dai capelli rossicci che gli ricadevano, perfettamente pettinati, fino alle spalle. I suoi occhi erano neri come la pece.
« Piacere di conoscervi, cara signorina Lucy » pronunciò con tono gentile mentre si avvicinava a lei per baciarle il dorso della mano. La ragazza sorrise.
« Il piacere è mio, signor Conte » replicò con calma compassata. Riuscì a percepire lo sguardo di Jude che la fissava con la soddisfazione nel vederla rispettare l’etichetta con una tale precisione. Cercò di ignorare la sensazione spiacevole che le montava nel petto e gettò lo sguardo dietro all’ospite, che si stava voltando verso il figlio: il famoso pretendente.
Lucy rimase colpita. Aveva una singolare zazzera ribelle di capelli rosa, un viso dai lineamenti decisi e splendidi occhi verdi e allungati. Gli abiti erano simili a quelli che indossava suo padre quella mattina: giacca a due code celeste, un panciotto, pantaloni alla zuava e calze bianchi, scarpe nere e lucide. Ma i capi di abbigliamento furono la cosa che meno interessò la ragazza: rimase immediatamente folgorata da quello sguardo. Il giovane si avvicinò con aria amichevole.
« Questo è mio figlio » esclamò il Conte, con una punta di orgoglio malcelato nella voce. « Natsu Dragneel. »
Il giovane esitò e fu un leggero colpetto con il gomito da parte del padre a smuoverlo e fargli afferrare in modo inesperto la mano della bionda, che ebbe la tentazione di sorridere. Vi posò le labbra per un attimo e poi la abbassò con delicatezza.
« Piacere, signorina Lucy » la salutò. Lei dovette fare del suo meglio per mantenere il contegno che tanto stava rendendo soddisfatto suo padre.
« Piacere mio, signorino Natsu » ricambiò con una leggera riverenza. « Vi prego, chiamatemi solamente Lucy. »
« Come volete, Lucy » acconsentì senza esitazioni il giovane con un sorriso radioso e sincero che la ragazza non poté far altro che ricambiare. Si sedettero poi gli uni davanti agli altri, Heartphilia di fronte a Dragneel, su due ampi divanetti imbottiti disposti sui lati opposti di un basso tavolino da tè. Jude, il Conte e Lucy si accomodarono compostamente e sembravano perfettamente a loro agio; Natsu sembrava invece adattarsi con difficoltà a quelle posizioni rigide e forzate, tuttavia imitò quasi subito i gesti degli altri tre.
Dopo un attimo di silenzio, fu il padre della giovane a prendere parola.
« Mio caro Conte, sono lieto che abbiate voluto conoscere mia figlia. »
« Il piacere è tutto mio, Duca Heartphilia » rispose pacatamente l’interpellato. « Vostra figlia mi sembra una ragazza deliziosa. »
Quest’ultima sorrise con gentilezza. In fondo erano pure formalità. Sarebbero rimasti a scambiarsi convenevoli per almeno mezz’ora mentre aspettavano che il pranzo fosse pronto, dopodiché avrebbero mangiato in silenzio, con qualche occasionale frase di circostanza.
« Anche vostro figlio è molto ben educato » si complimentò Jude lanciando un’occhiata penetrante al giovane Dragneel. Per un istante, a Lucy parve che lo sguardo di quest’ultimo si indurisse.
« Vi ringrazio. Spero che manterrete questo parere alla fine del nostro soggiorno qui » commentò il Conte con un sorriso. « Confido che lo riteniate un buon partito per vostra figlia. »
« Sono sicuro che lo sarà. »
La futura promessa sposa da quel momento in poi smise di ascoltare e tenne lo sguardo basso, limitandosi a qualche sorriso d’occasione quando serviva e a lanciare un’occhiata o due a Natsu di tanto in tanto. Si accorse che continuava a guardarla e la cosa la agitava non poco, a giudicare da quanto il suo cuore aveva cominciato a battere. Quando incrociò lo sguardo del giovane per la terza volta sentì il petto stringersi e il battito a mille e per un attimo temette che suo padre potesse sentirlo. Tuttavia l’uomo continuò a chiacchierare come se nulla fosse.
Stai calma, Heartphilia. Non montarti la testa.
Quando finalmente fu il momento di recarsi a pranzo, per un attimo Lucy fu sollevata nel potersi alzare e rilassare i muscoli della schiena, tenuti in tensione per mantenere la postura rigida che le era prescritta. I due adulti precedettero i loro figli mentre si incamminavano per andare a mangiare insieme e la ragazza si ritrovò affiancata dal giovane Dragneel, che le riservò un’espressione amichevole. Aveva un sorriso talmente sincero e radioso da risultare disarmante.
« Mi sembri un po’ a disagio » la canzonò sottovoce, con suprema sorpresa della biondina. Le ci volle qualche attimo per riprendersi.
« La stessa cosa vale per voi, signorino Natsu » replicò recuperando la calma impostale dall’etichetta. « A dirla tutta mi sembrate poco avvezzo agli usi dell’alta società. »
Lucy sollevò di scatto la mano destra e si posò la punta delle dita sulle labbra, stupefatta dalla sua impertinenza. Si conoscevano da poco più di mezz’ora e già lei gli lanciava frecciatine.
Complimenti, Lucy, si disse amaramente mentre studiava il ragazzo in attesa della sua reazione. La spiazzò quando, dopo averla fissata per qualche istante, scoppiò a ridere di gusto, senza preoccuparsi di farsi sentire dal proprio padre o da quello della giovane.
« Te ne sei accorta, eh? » esclamò mentre fermava l’accesso di risa. « Deve essere molto evidente, anche a giudicare dallo sguardo di tuo padre. Per fortuna papà sa di avere un figlio senza speranza. »
La biondina non poté fare a meno di intenerirsi e sorridere. Quel ragazzo aveva la capacità di aprire il cuore. Sicuramente era molto diverso da come se l’aspettava: da tutti quei racconti pieni di grandi parole si era immaginata un ragazzo serio e altezzoso, di certo non un giovane che era così affabile e alla mano.
Papà…
« Sembrate molto legato a vostro padre, signorino » mormorò con voce dolce, ma con una punta di amarezza. Avrebbe tanto voluto che il rapporto con il proprio unico genitore potesse essere più roseo e meno teso.
« Per favore, chiamami solo Natsu » replicò il giovane grattandosi la nuca con aria imbarazzata e distogliendo lo sguardo. « E dammi del tu. Come hai notato tutta questa formalità mi mette a disagio, non fa per me. »
Lucy lo fissò in silenzio, con le labbra schiuse. Avevano qualcosa in comune, a quanto sembrava.
« Come vuoi, Natsu » sussurrò mentre si fermavano e la porta della sala da pranzo veniva spalancata. Si voltò e studiò con calma la stanza: rispetto a quella mattina c’erano più servitori e il tavolo era perfettamente apparecchiato per quattro, due alle posizioni di capotavola e gli altri uno di fronte all’altro sui lati lunghi del piano di legno lucido. I passi dei quattro nobili furono attutiti dal tappeto rosso disposto all’entrata.
Jude e il Conte furono condotti da due servi agli estremi opposti del tavolo, mentre altrettanti domestici guidarono i giovani fino alle sedie che si fronteggiavano. Dovettero aspettare una manciata di minuti, durante i quali i genitori si scambiarono qualche altro convenevole, prima che venisse servita la prima portata di cibo.
La ragazza tenne lo sguardo basso, tentando di evitare di vedere le espressioni affamate dei servi che le porgevano il cibo proprio come quella mattina, e cominciò a mangiare in silenzio ciò che c’era nel proprio piatto. Quando alzò gli occhi vide che Natsu la stava ancora studiando: era come se stesse cercando di esaminarla per valutare ogni suo gesto. Arrossì e chinò subito il capo concentrandosi sulla zuppa che emetteva morbide volute di fumo davanti a lei. Non si spiegava tutte quelle emozioni, non era nulla che le fosse mai capitato. Probabilmente erano tutti quei racconti meravigliosi sulla stirpe dei Dragneel ad averla condizionata, o forse era lo sguardo del giovane a metterla a disagio. Ma per il bene della soddisfazione di suo padre, doveva fare del suo meglio per mantenere il giusto contegno almeno fino alla fine del pranzo.
Tenne gli occhi bassi per il resto del pasto, riuscendo così a non scorgere il giovane che la fissava né i poveri servi digiuni che le facevano stringere tanto il cuore. Dopo quasi quattro interminabili ore, la tortura ebbe fine. I nobili si alzarono e uscirono dalla sala che sarebbe stata ripulita e riordinata dai servitori in vista dell’uso successivo, dopodiché tutti si fermarono all’esterno della stanza.
« Immagino che siate stanco » cominciò Jude, rivolgendosi con perfetta calma al proprio ospite. Lucy stette al fianco del padre in silenzio, lo sguardo rigorosamente a terra. Natsu a sua volta rimase vicino al proprio senza dire nulla.
« Un poco, mio caro Duca » replicò il Conte Dragneel sistemandosi la giacca sul petto. Osservandolo di sfuggita la giovane Heartphilia si rese conto per la prima volta che indossava dei guanti bianchissimi. « Ma sarei lieto se voleste accompagnare me e mio figlio a visitare il vostro superbo palazzo. »
Il padrone di casa indugiò per qualche istante oscillando lo sguardo tra i due ospiti, per poi distendere le labbra in un freddo sorriso di circostanza.
« Ma certo, con piacere, Conte » rispose mentre tendeva la mano verso la propria destra, indicando la strada all’altro uomo. « Vogliate precedermi lungo il corridoio. Vorrei scambiare due parole con mia figlia. »
Lucy s’irrigidì e sollevò istintivamente il viso lanciando un’occhiata a suo padre, di cui non riuscì a decifrare lo sguardo, finendo per distogliere il proprio al fine di cercare una qualsiasi ancora di salvezza. La trovò negli occhi di Natsu, che la stava osservando con un singolare misto di preoccupazione e conforto. Si sentì stranamente meglio.
« Certamente. Vi aspetterò » concluse il Conte mentre, con un leggero colpetto con il gomito al figlio, si avviava al suo fianco verso l’estremità del corridoio alla sua sinistra. La ragazza poté sentirlo iniziare a chiacchierare placidamente con il giovane dai capelli rosa, che invece rispondeva più vivacemente, quasi con foga. Fu costretta però a staccare gli occhi dal duo nel momento in cui Jude si voltò verso di lei con il solito contegno perfetto e distaccato che le infondeva timore e tristezza. Avrebbe dovuto sorridere di più.
« Puoi ritirarti nelle tue stanze fino all’ora di cena » la informò brevemente, come se fosse un semplice automa da comandare. « Io accompagnerò i nostri ospiti attraverso il palazzo. Hai qualche domanda? »
« Posso andare in biblioteca? »
Suo padre la fissò per alcuni secondi senza parlare, quindi disse:
« Preferirei che rimanessi ritirata nelle tue stanze. »
Certo, non sia mai che la sua bambina gli faccia fare una figuraccia mentre mostra quanto obbedienti sono i suoi servi e quant’è bella la sua casa.
« Come desiderate, padre. Potrei almeno chiedervi di saltare la cena? » Non sarebbe riuscita a sopportare una simile tortura psicologica per la terza volta, quel giorno. « Prometto di essere di compagnia per i nostri ospiti domani. »
Altra pausa di silenzio.
« D’accordo. Allora a domani » concluse il Duca congedando la figlia con un gesto del capo.
« Buona serata, padre. Vi prego di porgere le mie scuse al Conte e a suo figlio » aggiunse rispettosamente Lucy dopo una breve riverenza. Fu sufficiente che Jude annuisse perché lei si voltasse e cominciasse ad allontanarsi nella direzione opposta rispetto a quella del genitore. Solo quando girò l’angolo del corridoio tirò un lungo sospiro di sollievo, poi si fece accompagnare nella sua stanza da una Virgo comparsa magicamente al suo fianco.
Le chiese di portarle un buon libro da leggere e si sentì sollevata quando, non appena vide il sole tuffarsi dietro l’orizzonte, poté finalmente indossare la vestaglia da notte e andare a dormire.
« Buonanotte, signorina » la salutò la domestica mentre apriva la porta per andarsene. Lucy le sorrise.
« Buonanotte, Virgo. E grazie. »
La serva si inchinò e chiuse l’uscio con delicatezza, lasciando la ragazza sola con se stessa. Fece un lungo sospiro e chiuse gli occhi, tirandosi la coperta fino al mento. Di sicuro era stato un diciassettesimo compleanno… singolare. Aveva scoperto di doversi sposare, molto probabilmente, con il discendente di una dinastia leggendaria la cui storia era affascinante, ricca di mistero e magia, e quando lo aveva conosciuto aveva visto non il solito nobile altezzoso, freddo e mellifluo, ma un ragazzo che sembrava molto semplice e solare e che sapeva aprire il cuore delle persone con la sua sincerità. Al pensiero, il suo battito cardiaco accelerò e le affiorò un sorriso. Un giovane davvero strano, ma nonostante questo… le piaceva. Il giorno successivo avrebbe certamente avuto tutto il tempo di conoscerlo meglio…
 
 
Stava dormendo tranquillamente, quando una sensazione curiosa la costrinse a destarsi e socchiudere le palpebre. Alla sua vista, appannata dal sonno, si presentò la luce argentea della luna, che penetrava dai lati della finestra non coperti dalle tende. Lucy mugugnò fissando il soffitto, richiuse gli occhi e cercò di voltarsi sul fianco, ma si accorse che un peso estraneo sul letto limitava i suoi movimenti. Il cuore le balzò in gola, sbarrò gli occhi e si voltò di scatto. Vide due occhi verdi e dei denti bianchissimi luccicare nella penombra. Percepì il battito cardiaco arrestarsi, il respiro morirle in gola. Sentì un sussurro leggero.
« Ciao, Lucy. »





Angolo dell'Autrice
Ok, forse sono stata troppo frettolosa, l'ho concluso con troppa foga e troppa trepidazione e fa schifo, ma tant'è. Morivo dalla voglia di pubblicare, mi esaltate troppo voi çAç Ho riletto il capitolo per tre volte, ma potrebbe essere che non abbia visto qualche errore. In quel caso vi prego di segnalarmelo e provvederò a correggerlo!
Vi avviso subito che ho fatto in fretta a pubblicare semplicemente perché il capitolo era già a metà del compimento quando ho pubblicato il primo. XD Il terzo, ora, è tutto da scrivere, e queste settimane mi dovrò mettere a studiare per bene (tanto per darvi un'idea, ho glissato un po' su fisica oggi e non avrei dovuto... Disintossicatemi), sapete, mi capita di farlo ù_____ù Quindi aspettate con fede, vi prego!

Spero che il capitolo vi abbia soddisfatto *_* Ecco che Natsu ha fatto il suo ingresso! Vi aspettavate che fosse così, mh? XD per l'ultima scena, ammetto di invidiare molto Lucy
Ho già una manciata di idee per la continuazione e, magia delle magie, ho in mente la scena finale de todo XD Ma non temete, data la lunghezza dei capitoli non credo che passerà in fretta.... Questo è stato più lungo del previsto O_O
Bene, adesso sono in ansia. Ditemi che è ok çAç

Ringrazio chi ha messo la storia fra le preferite (oh *-*), ricordate, seguite, lette per caso, insomma a chi è arrivato in fondo a questi due capitoli! Siete meravigliosi, mi date una carica assurda per scrivere, ne ho bisogno! Davvero, non potete immaginare quanto rendano positiva una persona i vostri commenti <3 Grazie infinite! *_____________________________*

Al prossimo capitolo, dunque! Se avete domande, chiedete e vi sarà dato (non faccio spoiler, solo piccolini. Anche perché, come ho detto, il capitolo 3 è bianco. xD)
   
 
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