Alla
dolcissima Celeste, in arte Edvige07,
nel
giorno del suo compleanno.
A
Harry Potter non piacciono le donne
“Ti
vedo!”
No,
non stiamo giocando a carte.
Questa
voce non proviene nemmeno da Voi-Sapete-Chi.
È
Ron.
Ron
con la voce più demoniaca che abbia mai assunto.
“Attento,
ti osservo sempre!”
Vi
prego, fatelo smettere!
Apro
di scatto gli occhi, la fronte leggermente imperlata di sudore…è come se mi
fossi appena risvegliato da uno strano incubo.
Mi
volto dall’altra parte e vedo Ron, o meglio, sento Ron russare come un trombone
totalmente avvolto dalle coperte. Non so che darei per accorgermi che sotto quel
piumone non c’è Ron, ma un incantesimo particolare per riprodurre il suo russare
e che lui è andato a far compagnia a Hermione, lasciandomi campo
libero…
Purtroppo
per me, lui è davvero lì, il che significa che devo fare massima attenzione a
scendere da questo dannato letto.
Mi
rigiro un’altra volta e, come prevedibile, finisco a terra travolto da tutte le
coperte. Spero almeno che abbiano attutito la caduta!
Riemergo
dall’ammasso di stoffa e vedo Ron grugnire e rigirarsi dall’altro lato, dandomi
le spalle.
L’ho
scampata, almeno per ora!
Una
volta raggiunta la porta, la maledico un’infinità di volte per il suo lugubre
scricchiolio. Le porte scricchiolano sempre quando devi fare massimo
silenzio!
Sono
fuori dalla stanza, mi sembra un sogno!
Ancora
mi pare di sentire la voce di Ron che mi dice Ti vedo oppure I miei occhi sono su di te oppure Guarda che ti ho visto e ti avverto che se
non la smetti ti strappo le budella e le uso come cappio per impiccarti.
Terrificante…
Talmente
sono preso da questo continuo pensare al mio migliore amico che non mi accorgo
che qualcuno mi ha chiamato e, come conseguenza, sono andato a sbattere il naso
contro qualcosa.
“Ahi…”
“Harry…tutto
ok?”
No,
cavolo!
No
che non è tutto ok!!!
Se
per disgrazia Merlino decidesse di lanciarmi addosso più sfiga di quanta io non
ne abbia già, Ron si alzerebbe e mi vedrebbe in compagnia della sua bella
sorellina nel cuore della notte!
Tengo
ancora la mano sul naso, senza alzare lo sguardo su Ginny.
Poi
però, quando lo faccio, mi accorgo di non riuscire a vederla
bene…
Porca
Puffola, ho scordato gli occhiali in camera!!! Ma come ho potuto essere tanto
imbecille???
Non
posso di certo ritornare là per recuperarli col rischio di svegliare Ron e di
finire i miei giorni alla benemerita età di diciassette
anni…!
Deduco
che dovrò restare senza occhiali.
Riduco
gli occhi a fessura per poter mettere meglio a fuoco e scorgo il viso
preoccupato della mia Ginny.
“Harry,
va tutto bene?”, mi chiede.
“S-si…”
“Sicuro?”
“No”
“Vuoi
dirmi che c’è?”
“Ehm…”
“Queste
risposte monosillabiche non sono molto sufficienti”
Mi
sto rendendo molto idiota in questo momento.
Forza,
Harry, esci il leone che è in te e dille cosa ti affligge!
“Questa
notte ho avuto un incubo…uno dei peggiori che abbia mai avuto, persino peggiore
di quelli che implicavano lo zampino di Voldemort…”
Mi
guarda apprensiva, ma non ha la benché minima idea di cosa dovrò dirle. Mi fa
cenno di seguirla giù per le scale, ma poi si ferma e mi tende la mano in modo
che io possa afferrarla.
“Visto
che sei senza occhiali, non vorrei non vedessi dove metti i piedi e finissi per
ruzzolare giù”
“Spiritosa”
“Ma
se poco fa hai anche sbattuto il naso contro il muro”
“Non
c’entra questo. Io il muro l’ho visto!”
“E
allora perché non lo scansavi?”
“Colpa
tua”
“Mia???”
“Già!”
Non
vorrei dirle che la sua presenza mi provoca tachicardia…
Andando
a noi, siamo giunti in cucina, dove Ginny sta trafficando con pentole e
pentolini al fine di preparare…
“Che
stai facendo?”, le domando, dato che non so cosa abbia in
mente.
“Voglio
prepararti un po’ di camomilla, così avrai sonni più
tranquilli”
“Guarda
che non è a me che devi dare la camomilla”
“E
a chi, allora?”
Mi
rendo conto di essere finito in guai piuttosto seri.
Se
io parlo a Ginny dei problemi che la nostra relazione causa a suo fratello Ron –
evito di dire al mio amico Ron – che
conseguentemente causano problemi di insonnia al sottoscritto, lei di sicuro mi
rifilerà una serie di rimproveri del tipo: se ti decidessi a parlare con Ron sarebbe
tutto molto più semplice! Siccome ho a che fare con dei bambini, la cosa mi
sembra alquanto infattibile! Vado da Hermione, almeno lei mi capisce… E così
via.
Ma
come potrei mai dire a Ron sto con tua
sorella??? Quello, come minimo, mi crucia per poi gettarmi fra i rami del
Platano Picchiatore, tagliarmi in minuscoli pezzettini e darmi in pasto a
Fierobecco.
Vado
a sedermi sul divano del soggiorno, emettendo un sospiro di rassegnazione.
Qualche istante dopo, Ginny appare dalla porta per venirsi a sedere accanto a
me. Evidentemente ha lasciato perdere la preparazione della
camomilla.
Mi
prende il viso tra le mani e inizia a baciarmi dolcemente…
Qualche
secondo dopo, apro gli occhi e mi rendo conto che il mal di schiena si è appena
impossessato di me. Questo è accaduto perché mi sono risvegliato disteso sul
divano ma senza accanto la mia pic…
“Che
miseriaccia ci fai sul divano?”
“Buongiorno
anche a te, Ron”, lo saluto, rigirandomi dall’altra parte.
“Ehm…ah,
si, giusto…buongiorno.”
Sento
i suoi passi da elefante allontanarsi verso la cucina, mentre io mi schiaccio un
cuscino sulla testa.
Da
un lato sono contento che Ginny non sia qui con me, non oso immaginare quello
che Ron avrebbe avuto da dire sia su di me sia su di lei:
Harry,
non sei altro che uno sporco, schifoso, viscido verme! Come hai potuto toccare
la mia sorellina con le tue sudice mani??? E tu, Ginny, mi meraviglio che ti sia
lasciata toccare…ti cancellerò dal mio testamento!!!
E
via discorrendo.
“Posso
sapere come mai sei venuto a dormire qui?”, mi domanda Ron, tra un biscotto e
l’altro.
Mi
libero dal cuscino e prendo fiato, “Perché russi come un trombone e non riesco a
prendere sonno.”
“Potevi
anche svegliarmi e dirmelo.”
“Per
poi ricominciare da capo? No, lascia stare.”
“Ginny,
tua madre mi ha dato una tazza colma di latte che sembra un bacile, lo
divideresti metà con me?”
Ecco
Hermione che spunta dalla cucina puntando lo sguardo verso le scale e facendosi
puntare lo sguardo addosso da Ron.
Se
loro due la smettessero di fare gli imbecilli e si decidessero a mettersi
insieme, io avrei più possibilità di rendere più palese la mia relazione con
Ginny. È vero che Ron l’ha accettata di buon grado quel giorno in cui ho baciato
Ginny davanti a cinquanta e più persone, ma non l’ha ancora digerita del
tutto.
E
questo è il gran casino in cui mi sono messo.
“Se
non ti alzi entro un paio di secondi, rimarrai digiuno”, mi avverte
Ron.
Ed
io non posso far altro che seguire il suo suggerimento.
Quando
ci sediamo tutti a tavola – Ginny accanto a me, Ron di fronte a noi due – noto
che il viso del mio migliore amico ha cambiato radicalmente
espressione.
Adesso
somiglia molto al Ron che ho sognato questa notte, quello che mi ripeteva in
continuazione “Ti vedo!” e “Ti osservo!”.
“Harry,
mi passi la marmellata?”, mi chiede Ginny.
Io
faccio per allungare la mano, quando vedo Ron che mi leva il barattolo da
davanti gli occhi e lo porge a lei con fare sgarbato.
“Ron,
sei un cretino!”, lo insulta lei, strappandogli il barattolo dalle
mani.
“Il
barattolo l’avevo vicino io, non c’era alcun motivo di far scomodare Harry!”,
ribatte lui.
Mi
chiedo se Ginny stia escogitando un modo per chiedere a me qualcosa che stia
lontano da Ron…che ragionamento complicato, meglio lasciar
stare.
E
forse Ron sta escogitando un modo per cambiare la disposizione di coloro che si
siedono a tavola.
Non
mi rimane altro da fare che godermi la colazione in religioso
silenzio…
Ginny
ha perfettamente ragione quando mi dice che in certi casi dimostro di non avere
gli attributi.
“In
certi casi dimostri davvero di non avere gli attributi!!!”
Che
vi avevo detto?
“Ginny,
abbi pazienza…”, le dico, mentre faccio avanti e indietro per tutto il perimetro
della sua stanza, “Tuo fratello è uno da prendere con le pinze…e se tu davvero
tieni alla mia incolumità, devi lasciare che il tempo faccia il suo
corso.”
“Sono
secoli che continui a ripetermi questa frase, ma ormai non ci casco più! Adesso
vai da Ron e gli sbatti in faccia come stanno realmente le
cose!”
Cavolo,
Ginny ha più che ragione!
Questa
sarà la mia prova d’amore, e non m’importa se ne uscirò morto o, peggio, con un
bastone conficcato nel…
Quando
capisco che è giunto il momento di chiarire una volta per tutte questa
situazione, mi viene voglia di affogarmi nello stagno.
Vorrei
parlare a quattr'occhi con Ron, ma credo non ci sia migliore dimostrazione
d’amore che urlare la mia relazione con Ginny a tutta la famigliola Weasley,
riunita per ignoti motivi nel soggiorno della Tana.
La
signora Weasley mi guarda e mi fa cenno di accomodarmi, dato che ognuno di loro
è seduto a fare chi una cosa, chi un’altra.
“Harry
caro, hai bisogno di qualcosa?”, mi domanda gentilmente.
“Avrei…bisogno
della vostra attenzione”, dico con voce – stranamente –
ferma.
Adesso
tutti gli occhi sono su di me, tranne quelli del diretto interessato, impegnato
a sfogliare una rivista sul Quidditch.
Ok,
è giunta l’ora di salire al patibolo. Il mio sguardo sfreccia per un breve
istante su Ginny, che mi fa un cenno d’assenso con la testa per infondermi
coraggio.
Ce
la posso fare, ce la devo
fare!
Inspiro
profondamente e…
“PORCA
PIOVRA, LA FORD ANGLIA STA VOLANDO VIA!!!”
L’urlo
oltre i limiti dell’umano del signor Weasley fa scattare tutti in piedi. Io
rimango immobile esattamente dove sono, cercando di fare mente
locale.
Non
posso assolutamente sprecare l’occasione di avere tutta la famiglia riunita in
una stessa stanza!!! Al diavolo la Ford Anglia, poi gliela ricompro
nuova!
“LA
VERITA’ E’ CHE…”, inizio il mio discorso urlando.
Tutti
si bloccano e lasciano perdere la Ford, per girarsi verso di me con aria
sconvolta. Forse pensano che sia stato io a farla evadere?
Inghiotto
il vuoto e proseguo, “…AMO ALLA FOLLIA UN COMPONENTE DELLA FAMIGLIA
WEASLEY!!!”
I
presenti mi guardano sbalorditi, compresa Ginny.
Ok,
forse avrei dovuto specificare a chi mi riferivo.
“Fred
e George sospettavano che tu avessi gusti sessuali differenti, Harry”, dice Ron
sconvolto.
Bene…
E
adesso chi glielo spiega a questi come stanno realmente le
cose?
A
me non piacciono le donne, è questo che hanno capito.
La
situazione è decisamente catastrofica: tutta la famigliola sarà rimasta
sconvolta dalla scottante verità sui miei gusti sessuali, Ron si tiene a
benemerita distanza da me ed io non posso far altro che prendere tutto ciò in
modo positivo, se non altro non mi sta più attaccato per via di
Ginny.
“Non
ho motivo di preoccuparmi, giusto?”, mi domanda scherzosamente Ginny, mentre
siamo entrambi distesi sul suo letto.
“Dovresti”,
rispondo io con altrettanta ilarità.
Lei
stacca la testa dalla mia spalla per guardarmi dritto negli occhi, “Spero tu
stia scherzando!”, mi dice seria.
“Ovviamente
si.”
“Beh,
meno male…”, sospira, ritornando a poggiarsi a me, “Saresti
sprecato.”
“Sprecato?”
“Si…non
mi chiedere in che senso!”
Sto
ancora a rimuginare sulla parola sprecato, quando sento le sue labbra
posarsi sulle mie. Posso dire addio alle mie funzioni
cerebrali.
Ricambio
appieno il bacio e faccio in modo di ribaltare le posizioni. Adesso, però, sorge
un piccolo problema dal mio cervello che non ha ancora fatto il biglietto per le
Bahamas.
“Ginny,
senti…”, le dico, staccandomi da lei, “E’ meglio che io vada. Non vorrei che
entrasse Ron e ci cogliesse in flagrante.”
“Non
verrà.”, mi rassicura lei, strappandomi un altro bacio.
“Come
fai ad esserne così sicura?”
“Per
due ragioni: la prima è che lui ormai è convinto che a te non piacciano le
donne…”
“E
la seconda?”
“Beh…diciamo
che ho detto a Hermione di tenerselo buono…”
Mi
sorride maliziosa ed io rispondo con un medesimo sorriso.
Credo
che non avremo più bisogno di parole all’incirca fino a domani
mattina.
Fine
Ok,
questa è la mia prima Harry/Ginny e capisco che non è un granché…se al fatto che
non le so scrivere ci aggiungete la totale mancanza di ispirazione, vedrete che
bel cocktail ne viene fuori XDXD
Voi
che ne pensate?
Bacini^^