Capitolo 53: Mai un attimo di pace
I mugiwara, che fino a un momento prima erano
rimasti distanti dal luogo dello scontro, quando videro Zoro porgere una mano a
Rufy per aiutarlo ad alzarsi, uscirono urlando i loro
nomi e felici che tutto si fosse sistemato.
Nami corse verso Rufy,
ma un attimo prima di raggiungerlo, vide il ragazzo schiantarsi a terra e un polverone alzarsi.
La navigatrice cominciò a tossire e a sventolar la mano per allontanare
quei granelli di sabbia che volevano soffocarla. Una volta che la visuale tornò
normale, una vena pulsate si formò sulla testa di Nami,
la quale potè vedere Rufy a
terra, con Karin abbracciata saldamente al suo collo.
“Sei stato grande Rufy, anche tu Zo…!” cominciò col dire girandosi verso lo spadaccino, ma
ella perse le parole quando vide lo sguardo omicida di Nami,
trattenuta dal povero Usopp, che dovette sorbirsi i
pugni che la ragazza avrebbe volentieri rivolto verso la nuova arrivata.
Karin lasciò Rufy seccata, andando a controllare
il cecchino, ma non risparmiò una linguaccia a Nami, dalla
quale uscirono insulti non tanto carini.
Chopper e Karin si misero all’opera per curare le ferite dei loro compagni.
La seconda fu costretta, per non creare
altri problemi alla ciurma, a occuparsi di Zoro.
Sospirò.
“Deduco dalla tua espressione che avresti preferito occuparti di Rufy!” disse Zoro, strizzando l’occhio buono, quando la
ragazzina premette troppo su una ferita.
Karin alzò le sopracciglia sorpresa di aver dato quell’impressione. Scosse
subito la testa e sorrise dolcemente allo spadaccino “No, no…Credo che mi sarei
sentita a disagio a curarlo…mi sarei sentita i suoi occhi troppo addosso, per
non parlare di quelli di Nami!”
Zoro era sempre più confuso da quella ragazzina “Disagio? Ma se gli salti
sempre addosso!”
Karin si mise a ridere “Lo faccio per lo più per infastidire Nami, dato che non è minimamente diversa da come mi
aspettavo!”
Zoro non disse nient’altro sebbene quello che la ragazzina dicesse, non
aveva senso.
“Grazie…” cominciò Karin “…per non sommergermi di domande!”
Rufy, nonostante lo scontro fosse finito era
piuttosto pensieroso e si guardava le mani completamente fasciate. Chiamò Chopper, il qual era accanto a lui a
sistemare le bende avanzate nel suo zaino “Perché i miei poteri non hanno
funzionato? C’è qualcosa di sbagliato?”
Chopper scosse la testa. Non sapeva cosa pensare, dato che non aveva
trovato anomalie in lui.
“Forse è stato un puro caso amico!” disse Franky
non prendendola troppo sul serio.
“Caso o meno, capita nei momenti meno opportuni. È già successo contro Akainu e poco fa con Zoro. Bisogna fare attenzione…la
prossima volta potrebbe anche andargli male!” disse Robin pensierosa. Aveva
attribuito una possibile colpa all’acqua dell’oceano che emetteva l’essenza del
mare, ma contro Akainu, le acque erano lontane e
inoltre solo Rufy aveva risentito della perdita di
potere.
Nami guardò preoccupata Robin. In genere era sempre
lei a capire cosa stava succedendo e vederla nel dubbio non l’assicurava,
perché lei non si beveva l’ipotesi di una coincidenza. Poi si ricordò di quanto
Karin avesse affermato sull’isola dei manga e disse “Ehi tu!”
Karin, che stava ancora parlando con Zoro, si alzò da terra dicendo “Ehi
tu? È questo il modo con cui ti rivolgi a una persona?”
Nami non sembrò ascoltarla “Tu sai qualcosa su
Rufy. Quando ci trovavamo sull’isola dei manga,
quando i suoi poteri non hanno funzionato, hai detto che era già cominciato!
Cosa è già cominciato e che cosa ha a che fare con Rufy?”
Karin si fece seria e stava per parlare prima che due brontolii di stomaco
si fecessero sentire. Nessuno fece caso allo stomaco
del capitano, ma si sorpresero di quanto rumore potesse fare lo stomaco di una
ragazzina di 15 anni.
Karin arrossì di colpo “Scusate…è che…sto morendo di fame!”
Tutti sospirarono e Sanji, alzandosi per cominciare
a preparare un banchetto, disse “Ne parleremo con calma mentre mangiamo. Ora
rilassatevi un po’, soprattutto tu Rufy…sarai
esausto!”
“Ehi cuoco da strapazzo, ho combattuto anch’io!” disse Zoro fulminando il
cuoco con lo sguardo. Sanji ispirò dalla usa
sigaretta e guardando lo spadaccino con la coda dell’occhio disse “Affari tuoi marimo!”
Ma i buoni propositi di Sanji vennero meno,
quando improvvisamente si sentirono nell’aria 5 spari. Si svolge tutto così in
fretta che non capirono subito cosa fosse successo, ma i mugiwara
poterono vedere portarsi via, quattro dei loro compagni.
“Rufy, Chopper, Robin, Brook!”
urlò Usopp, vedendo i suoi amici essere trasportati
verso l’altura poco distante da loro, all’interno di reti fatte di algamatolite.
Il cecchino prese la sua kabuto per attaccare
chiunque li avesse attaccati, cogliendoli in un momento in cui avevano
abbassato la guardia e sgranò gli occhi quando capì che tutti loro erano
circondati da centinaia di marines.
Zoro si alzò immediatamente da terra, ignorando il dolore che percorreva il
suo corpo e portandosi le mani alle spade, si accorse con orrore, di non
possederle più.
“Cerchi queste Roronoa Zoro?” disse un marine che
sogghignava divertito. Infatti il quinto sparo, aveva lanciato una rete alle
spade dello spadaccino, che le aveva posate momentaneamente a terra per farsi
bendare.
“Senza di queste non potrai fare molto!” disse un altro marine.
“Non crederete che non sappia combattere senza le mie spade?” disse poco
preoccupato. I nemici erano in tanti, ma potevano benissimo metterli ko senza troppi problemi, se non si fosse dimenticato di un
dettaglio.
Dopo un ordine tutti i marine tirarono fuori le loro pistole, fucili,
alcuni addirittura delle mitragliatrici e questo complicò non poco le cose.
Senza spade Zoro non poteva sbloccare i proiettili e senza Rufy,
erano tutti ben piazzati per far giocare il nemico al tiro al bersaglio.
Nami sfoggiò il suo climat
attack per preparare qualche spiacevole sorpresa, ma
quando provò a muoverlo per puntarlo verso le nuvole, si accorse di non
riuscire a smuoverlo.
Alzò gli occhi e per capire cosa stesse succedendo “Ma questo è…fumo?”
“Finalmente vi ho preso Mugiwara!”
“S-smoker!” disse Rufy
che cercava inutilmente di liberarsi.
“Salve cappello di paglia. Non ti dispiacerà se mi impossesso di tutte le almi dei tuoi amici e se vi consegno alla
giustizia, vero?”
Rufy strinse i pugni e guardò minaccioso il
capo dei marines, cercando di riuscire a trovare un modo per tirarsi fuori da
quei guai.
“Non conosco il motivo per cui combattevate fra di voi, ma questo ci ha
permesso di preparare un’imboscata senza che voi sospettasse nulla!” disse Smoker, incrociando le braccia al petto.
Sanji cominciò a camminare in avanti. Cercava
di mostrarsi calmo buttando e la sigaretta a terra disse “Saremo disarmati e
con meno compagni disponibili alla lotta, ma sei davvero convinto che ci
arrendiamo così?” disse Sanji sicuro di sé,
nonostante Usopp e Nami,
quest’ultima soprattutto, non erano abili nel corpo a corpo e non essendo dotati
dell’haki dell’osservazione non potevano schivare le
pallottole nel caso avessero sparato nella loro direzione.
“Ben detto amico!” disse Franky, che non aveva
subito alcun tipo di danneggiamento, essendo lui stesso un arma, sebbene Smoker avrebbe tranquillamente annientato i suoi poteri.
Smoker sogghignò, negli ultimi tempi non aveva
mai portato tanto rispetto per una ciurma di pirati come quella dei Mugiwara “Ammetto che siete molto coraggiosi, ma meglio
arrendersi quando siete ancora in tem…” non terminò
la frase che uno sparo partì da un marine, diretto verso Sanji.
Il cuoco nemmeno si preoccupò di
guardare. Sentiva quella piccola pallina di ferro avvicinarsi sempre lui ed era
in procinto di schivarla con un piccolo movimento, se qualcuno non lo avesse
gettato a terra.
I mugiwara erano tanto sorpresi quanto Smoker, non avendo nemmeno notato quella ragazzina.
“Chi ha sparato?” chiese Smoker arrabbiato.
“Scusi capitano, ho-ho sbagliato!” disse il colpevole.
Sanji si tirò su e aiutò Karin ad alzarsi “Non
era necessario che intervenissi, sarei riuscito comunque a schivarlo!”
“Scusa è che…scusa!” disse Karin abbassando la testa.
Robin, nonostante la sua prigionia, riuscì a notare un particolare, che
solo lei, insieme a Smoker, sembrò notare.
“Allora cosa volete fare? Combattere o, dato che abbiamo già quattro vostri
amici catturati, tre dei quali non immuni alle pallottole farvi catturare e
basta?” disse, mentre uno dei marine puntava la pistola contro Robin.
“Robin!” urlò Chopper, mentre Rufy diceva di
calmarsi.
“Tsè…non è il tuo stile sparare contro qualcuno
indifeso a scopo di ricattare gli altri. Non ci caschiamo!” disse Zoro
incrociando le braccia.
Sanji era pienamente d’accordo con lo
spadaccino, sebbene vedere Robin minacciata gli faceva ribollire il sangue
nelle vene.
Smoker sbuffò per quanto lo conoscessero bene i
pirati. “Tashiji, prendi!” disse l’uomo lanciandole
le spade di Zoro “Tu occupati di queste, io mi occupo dei mugiwara
rimasti!”
E anche questo capitolo è andato. È più corto degli altri, ma se
continuavo a scrivere sarebbe venuto un
capitolo luuuuuuuuuunghissimo e ho preferito
fermarmi ora.
Allora, avete qualche idea di cosa succederà adesso?
Fatemi sapere qualcosina e…alla prossima!!!
Ciao Neko =^_^=