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Autore: Judie    06/09/2004    22 recensioni
Un Demone Sanguinario richiamato dall'Oscuro Signore sconvolge la vita di Harry, Ron e Hermione durante il loro Settimo e ultimo Anno a Hogwarts e li porterà a intrapprendere un pericoloso viaggio per scongiurare una minaccia che potrebbe portare Voldemort alla vittoria assoluta. Per farlo saranno disposti a tutto, anche a morire...
Genere: Avventura, Azione, Dark, Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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BECOMING HEROES

 

BECOMING   HEROES

From The North Lands

 

 

 

Capitolo 1: IL SOGNO

 

 

Era un giorno come un altro…

 

Harry percorreva il corridoio, dirigendosi verso la sala dei trofei. Era piuttosto perplesso, da quella mattina Ginny insisteva perché quella sera la raggiungesse nella sala, dov’era stata messa in punizione dalla Professoressa Sprite.

 

A colazione Ginny lo aveva raggiunto al tavolo dei Grifondoro dove Harry stava facendo colazione con Ron e Hermione. Gli si era seduta accanto e si era messa a chiacchierare insieme a loro, finchè non aveva finito la sua porzione di porridge e prima di andarsene gli aveva sussurrato: “Sta sera dopo cena vieni nella sala dei trofei.”

 

Harry l’aveva guardata interrogativo “Perché? Cosa c’è nella sala dei trofei?”

 

Lei gli aveva strizzato l’occhio “Se vieni lo vedrai.” E si era alzata prendendo la sua borsa dei libri.

 

Così quella sera dopo cena, mentre Ron finiva i compiti e Hermione leggeva un libro accanto al fuoco in Sala Comune, si era defilato e si era diretto verso la sala dei trofei sotto il Mantello dell’Invisibilità per evitare di essere beccato da Gazza.

 

Arrivò davanti alla porta, gettò un ultimo sguardo alla Mappa del Malandrino e una volta sicuro che non ci fosse nessuno nei paraggi, si sfilò il Mantello e bussò. Sentì uno scalpiccio e un secondo dopo Ginny gli aprì la porta, con un fouler in testa, uno spolverino in mano e un sorriso sulle labbra.

 

“Dai entra, svelto!” disse lei tirandolo dentro.

 

“Mi vuoi spiegare cosa stai combinando?” chiese Harry arrotolando il Mantello e lanciandolo sulla sedia più vicina insieme alla Mappa. Ginny intanto chiuse a chiave la porta e si arrampicò sulla scala attaccata all’alto scaffale appoggiato alla parete in fondo.

 

“Vieni a vedere cos’ho trovato ieri sera mentre spolveravo gli annuari.”

 

“Cosa, gli annuari?” ripeté Harry sbalordito. Si avvicinò allo scaffale e lo osservò dal basso all’alto. Era stracolmo di libroni rilegati in pelle nera, mentre nei ripiani più alti erano sistemate in riga alcune vecchie pergamene ingiallite.

 

“Sì, dal primo anno dalla fondazione all’anno scorso, ci sono tutte le foto degli allievi. Pensa che nei primissimi annuari, al posto delle foto, ci sono delle bellissime incisioni medievali!” esclamò Ginny afferrando un librone posizionato nei piani più bassi. Scese i pioli con un salto e spalancò il volume sotto gli occhi di Harry “Guarda qua, li riconosci?”

 

Harry sorrise osservando le fotografie incollate alle pagine. Alcune sorridevano, altre agitavano la mano in segno di saluto, altre ancora facevano le boccacce. In ordine alfabetico erano state posizionate le foto di suo padre, di sua madre e di due giovanissimi Sirius e Lupin, dall’apparente età di diciassette anni

 

“Wow…” fece Harry

 

“E non solo… fatti due risate!” sorrise Ginny, voltando parecchie pagine e mettendogli sotto gli occhi le foto di Lucius Malfoy e di Piton, che gli scoccavano delle occhiate distaccate e altere.

 

“Bè, le facce da culo sono quelle di sempre” commentò Harry e risero entrambi.

 

“Ginny?”

 

“Uhm?”

 

“Da che ora è che sei qua?”

 

“Ehm… dalle cinque di oggi, praticamente dalla fine delle lezioni.” Rispose lei risistemando nel fouler un ciuffo di capelli che era scivolato fuori.

 

“E cosa ci fai qui a spolverare annuari e vecchie coppe ossidate alle nove di sera?”

 

Ginny arrossì leggermente e fece per aprire la bocca quando da dietro la porta si sentì bussare e qualcuno provò ad aprire la porta.

 

Entrambi si bloccarono di colpo.

 

“Signorina Weasley?” la maniglia prese di nuovo a muoversi su e giù “Signorina Weasley apra la porta!” chiamò la voce della professoressa McGranitt.

 

Ginny lanciò un’occhiata terrorizzata a Harry “Ti ha visto entrare?” sibilò strappando a Harry l’annuario e rimettendolo velocemente a posto.

 

“No!” sussurrò Harry prendendo in tutta fretta la Mappa del Malandrino e il Mantello dell’Invisibilità.

 

“Signorina Weasley??”

 

“Eccomi professoressa!!” Ginny spinse Harry verso la porta “Io ti tengo la porta aperta, tu esci ok?”

 

“Ok!” Harry si coprì in tutta fretta “Hey Ginny…”

 

“Sì?”

 

“Grazie per avermi mostrato le foto.”

 

Ginny fissò il punto in cui Harry era scomparso sotto il Mantello e sorrise “Di nulla. Ora sta’ pronto!” poi si affrettò ad aprire la porta mentre la McGranitt la chiamava ancora. Quando Ginny le aprì la porta le fece un sorrisone.

 

“Perché ti sei chiusa a chiave signorina Weasley?” chiese la McGranitt guardandola sospettosa e entrando nella stanza.

 

“Oh… ehm… sa com’è, per stare più sicura.” rispose Ginny passandosi da una mano all’altra lo spolverino e cercando si sembrare disinvolta, mentre le sembrò che Harry le fosse passato vicino per uscire dalla sala.

 

La McGranitt continuava a guardarla “Signorina Weasley?”

 

“Sììì?”

 

“Puoi anche chiudere la porta, io sono dentro ormai.”

 

“Ah sì, certo.” Fece Ginny affrettandosi ad accostare la porta.

 

La professoressa McGranitt fece un breve giro per la stanza poi si fermò a guardarla “Vedo che hai fatto un buon lavoro. La punizione è terminata… mi raccomando, la prossima volta vedi di comportarti meglio nei confronti dei tuoi compagni, hai capito? Ora puoi tornare al tuo dormitorio, senza deviazioni!”

 

Ginny annuì vigorosamente, si tolse il fouler dalla testa e appoggiò lo spolverino su una poltrona “Buona notte Professoressa!” e così dicendo si avviò verso la Torre Est.

 

La McGranitt fece per seguirla quando sentì un tonfo alle sue spalle. Si girò e vide una cornice si era staccata dalla parete ed era finita per terra. Si avvicinò e la raccolse, era la foto che era stata scattata tre anni fa poco prima che si concludesse il Torneo Tremaghi; erano ritratte la delegazioni di Beaubaxton e di Durmstrang insieme a tutti altri gli allievi di Hogwarts. Il vetro si era rotto nell’angolo in basso a sinistra della cornice, come se fosse stato colpito da qualcosa. La McGranitt osservò da vicino la frattura, che si trovava esattamente sopra l’immagine di Ginny Weasley che, sorridente, salutava abbracciata a due amiche.

 

“Che strano…” pensò la professoressa McGranitt. Con un colpo di bacchetta riaggiustò il vetro e riappese il quadretto alla parete, poi uscendo si chiuse la porta alle spalle.

 

 

**********************

 

 

Nello stesso momento a centinaia di chilometri di distanza…

 

In una stanza buia, con le finestre coperte delle spesse tende, su una poltrona di velluto rosso con le mani appoggiate sui braccioli, Lord Voldemort fissava davanti a sé l’uomo inginocchiato e incatenato in mezzo alla sala, trattenuto da tre Mangiamorte.

 

“Sai perché sei qui…?” chiese all’uomo davanti a lui con la sua voce sibilante.

 

Quello alzò la testa e ricambiò lo sguardo di colui che gli sedeva di fronte. Aveva occhi duri come il vetro, impassibili e sul volto un’espressione di totale crudeltà. L’infossatura degli occhi nel volto stretto e scarno era accentuata dagli zigomi alti, e la pelle olivastra era costellata di cicatrici.

 

“Non posso leggere nella mente degli uomini, posso solo tirare ad indovinare.” Rispose quello in tono beffardo.

 

“Bene… anche perché io so che tu puoi fare ben più che leggere nella mente… Ora, hai intenzione di scappare?”

 

“No. Mi avete portato qui… perché?”

 

“Perché io so che sei potente… più potente di tutti i Metamorfomagus mai esistiti.” Fece Voldemort con un ghigno sulle labbra.

 

“Voi mi offendete se mi comparate a un Metamorfomagus.” Rispose quello dando una scrollata alle catene che lo bloccavano.

 

“Hai ragione, ma io so di averti reso un grande servigio richiamandoti qui…” Rispose Voldemort sporgendosi verso l’uomo di fronte a lui “Dico bene… William Coldfog?”

 

L’uomo chiamato William Coldfog fece un leggero inchino con la testa e sogghignò maligno “Dite bene mio Signore, ero braccato e mi avete sottratto alla caccia. Vi devo la salvezza, questo mi rende vostro debitore.”

 

Voldemort scoppiò in una risata soddisfatta dando una pacca ai braccioli della poltrona e si alzò “Era proprio quello che volevo sentirti dire… perciò se ti faccio liberare dalle catene, non tenterai di scappare, vero?”

 

“Il mio debito mi lega a voi, sono un uomo d’onore…”

 

Con un’espressione soddisfatta Voldemort schioccò le dita e i tre Mangiamorte slegarono William Coldfog. Lui gli restituì uno sguardo malevolo e quelli si affrettarono ad allontanarsi.

 

“Non temere William Coldfog, ho subito pronto un modo con cui ti potrai sdebitare…”

 

William Coulfog si drizzò in tutta la sua statura “Sono il vostro servo… da subito.”

 

Il ghigno di Voldemort si allargò “Molto bene, allora ascoltami attentamente…”

 

 

***********************

 

 

Harry arrivò ansimante davanti al ritratto della Signora Grassa e si tolse il Mantello.

 

Stellasplendore” disse e il quadro scattò in avanti per farlo passare.

 

La sala comune era ancora abbastanza affollata, anche perché era ancora relativamente presto e dopo aver posato Mantello e Mappa nel Dormitorio, raggiunse Ron e Hermione che erano seduti sulle loro poltrone preferite davanti al fuoco.

 

“Ehi, avete finito di farvi due occhi così coi compiti?” esclamò sedendosi accanto a Hermione che lo guardò storto da sopra il libro che stava leggendo.

 

“Non è che se lo facessi anche tu ti farebbe male, sai?” replicò Hermione senza staccare gli occhi dalle pagine.

 

Ron alzò la testa della sua relazione di Trasfigurazione “Ehi ma dove sei andato? Mi hai lasciato da solo con questa pressata che non mi ha mollato un attimo!”

 

Hermione mise giù il libro e si sporse a guardare la relazione che Ron teneva sulle ginocchia “Bè almeno l’hai fatta come si deve!” poi si girò di nuovo verso Harry e lo guardò “Allora?”

 

Harry alzò le spalle “Sta mattina Ginny mi ha chiesto di raggiungerla nella sala dei trofei credo che fosse in punizione…” Ron alzò un sopracciglio “Mi ha mostrato l’annuario dell’ultimo anno di mio padre!” sorrise fra sé ricordando le foto.

 

Ron si appoggiò pensieroso allo schienale della poltrona “Cosa ci faceva mia sorella in punizione? Non è da lei… Chissà cos’ha combinato!”

 

Hermione riaprì il libro “Ha inondato di letame di Drago una Serpeverde” rispose con noncuranza.

 

“Eeeh??!” esclamarono stupefatti Harry e Ron.

 

Hermione riabbassò il libro e sorrise “Avete presente quella Serpeverde del suo anno che sbandiera sempre ai quattro venti di avere una villa nel Norfolk e almeno una cinquantina di Elfi Domestici al servizio della sua famiglia?”

 

Harry aggrottò la fronte nello sforzo di ricordarne il nome “Ehm… Grace Treward?”

 

Hermione annuì “Sì lei. Ieri erano ad Erbologia e credo abbia detto qualcosa sul fatto che la divisa di seconda mano di Ginny gli ricordava i vestiti dei suoi Elfi Domestici e che quindi sarebbe stata perfetta per aiutarli in casa sua… insomma gli ha dato della sguattera e così Ginny le ha rovesciato un secchio di letame di drago in testa.”

 

Ron alzò il pugno in segno di vittoria “Grande sorellina!”

 

“Però alla Sprite non è andata molto giù. Sapete, gli insegnanti hanno questa strana tendenza a intromettersi nelle discussioni tra studenti, quindi le ha affibbiato una settimana di punizione: lucidare e spolverare la sala dei trofei.” Concluse Hermione.

 

“Bhe, chiunque sommerge di merda un qualsiasi Serpeverde non dovrebbe essere messo in punizione, ma premiato con una medaglia!” fece Ron raccattando le pergamene e i libri di Trasfigurazione sparsi davanti a lui e mettendoli via nella borsa. “Mi sono rotto di fare i compiti, Harry ti va una partita a scacchi?”

 

Hermione si drizzò sulla poltrona “Ehi,dovete ancora finire i compiti!”

 

“Dai Hermione, basta! Concedimi una tregua, è tutta la sera che sgobbo!”

 

“Ma Harry…”

 

“I compiti li finiamo domani mattina ok? Dai Harry prendi la scacchiera.” Tagliò corto Ron sedendosi al tavolino più vicino.

 

Harry annuì e fece un sorrisetto “Sta volta me lo sento, ti faccio il culo!”

 

Ron gli rispose con un sorrisetto altrettanto strafottente “I bianchi sono miei. Tieniti pronto all’ennesima disfatta, Harry Potter!”

 

Hermione sbuffò e riaprì il libro borbottando “Irresponsabili…”

 

 

***********************

 

 

Nel suo letto Ginny si rigirava tra le coperte. Era da qualche giorno che si sentiva inquieta e aveva spesso giramenti di testa. Non era come quando aveva avuto quella brutta esperienza col diario di Tom Riddle, quando si sentiva svenire e poi si risvegliava in un posto senza sapere come… Questa volta era diverso. Le si sovrapponevano davanti agli occhi delle immagini, flash confusi che non riusciva a distinguere.

 

Si girò per l’ennesima volta e da dietro le cortine rosse intorno al letto sentì Eleanor Richardson e Rebecca Fidelh sbuffare nel sonno in un punto imprecisato alle sua destra. Si alzò e scostò le tende, sebbene fosse solo Aprile faceva già abbastanza caldo. Ginny si avvicinò alla brocca sotto alla finestra e si riempì un bicchiere d’acqua.

 

C’era quell’inquietudine che non passava? Tornò a letto e si mise a fissare il raggio di Luna che filtrava nella stanza e piano piano la sua mente si svuotò, facendola scivolare nel sonno.

 

Ginny si trovò a fissare una serie di persone. Li conosceva tutti ed erano chini su di lei, come se lei si trovasse in una specie di buco per terra e a separarli ci fosse uno spesso vetro. La più vicina a lei era sua madre china su quella specie di buco in cui si trovava Ginny, dietro di lei stava suo padre, poi c’erano Ron, Hermione e Harry. Dall’altra parte invece la osservavano i suoi fratelli, compresi Charlie e Bill che non vedeva dall’estate passata. Sembravano tutti molto addolorati e guardavano qualcosa che era alle spalle di Ginny.

 

“Ehi!! Ehi!!!” si ritrovò a gridare Ginny. Non capiva perché ma si sentiva angosciata, i suoi parenti ed amici si stavano allontanando, come se il buco stesse sprofondando. “MAMMA!!! PAPA’!!! Non mi lasciate qui!! TIRATEMI FUORI!!!” Ginny cominciò a battere su vetro sopra di lei “NO!!! Non lasciatemi qui!!! NOOO!!!”

 

Ad un tratto tutto intorno a lei prese fuoco e sentì centinaia di urla rimbombarle nelle orecchie. Tra le fiamme apparvero due occhi, neri come la notte. Ginny cercò di chiudere i suoi e urlò.

 

Si svegliò di scatto, fradicia di sudore. Le tende del suo letto si aprirono immediatamente e apparve la faccia preoccupata di Rebecca.

 

“Ginny!! Stai bene? Ti ho sentito urlare.” Le chiese Rebecca spostandole i capelli appiccicati alla fronte.

 

Ginny tremava leggermente, ancora scossa da quella sensazione angosciante che l’attanagliava. Si asciugò la fronte “S-si, sto bene… credo…”

 

“Hai avuto un incubo?”

 

“Uh uh… forse… forse ho mangiato qualcosa di pesante a cena…”

 

“Su, rimettiti giù. Io sto sveglia finchè non ti sei riaddormentata.” La rassicurò Rebecca, aiutandola a rimettersi sotto le coperte, ma vedendola ancora abbastanza scossa le accarezzò un braccio e le sorrise “Coraggio Gin. E’ passato tutto, era solo un incubo.”

 

Vedendo gli sforzi che faceva la sua compagna di stanza per tranquillizzarla, Ginny le sorrise e chiuse gli occhi, anche se in cuor suo sentiva che non era tutto passato.

 

 

*************************

 

 

Una settimana dopo…

 

Nel suo ufficio, Albus Silente sistemava l’ultima lettera arrivata via gufo da Guillermo Alvarez, il preside della Scuola di Magia spagnola El Coimbales, situata tra i bassi monti della Cantabria. In quel momento qualcuno bussò alla porta.

 

“Avanti!” esclamò allegramente il professor Silente.

 

La porta si aprì ed entrò la professoressa McGranitt con un sorriso “Mi hai mandata a chiamare Albus?”

 

“Sì, ho delle buonissime notizie!”

 

“Hai ricevuto l’ultima di Guillermo?” chiese la McGranitt avvicinandosi alla scrivania di Silente e sedendosi su una delle due sedie posizione di fronte.

 

“Certo Minerva, l’ho appena finita di leggere, arriveranno Giovedì sera. Certo che questa volta siamo riusciti ad organizzare tutto molto più velocemente, non trovi? I ragazzi saranno contenti, gli faremo proprio una bella sorpresa!” rispose Silente appoggiando allo schienale della sua poltrona con un sorriso soddisfatto.

 

“Proprio così! Allora questa notte faccio affiggere gli avvisi dagli Elfi?”

 

“Sì Minerva, così i ragazzi si potranno organizzare. Sai, sono rimasto molto sorpreso quando una settimana fa Guillermo mi ha spedito la proposta dello Scambio Internazionale… tutta via dopo il terribile episodio del torneo Tremaghi, era giusto che i nostri ragazzi facessero un’esperienza piacevole, senza traumi.”

 

“Hai assolutamente ragione e poi Guillermo è una persona straordinario, ti ricordi tutte le volte con cui ha collaborato con Hogwarts?”

 

Silente annuì “Me lo ricordo eccome, tutte quelle volte che abbiamo accolto i suoi allievi più dotati… E mi comunica che anche quest’anno hanno frequentato molti studenti davvero validi. Dice che non vede l’ora di farceli conoscere Davvero un uomo meraviglioso! Avranno molto da trasmettere ai nostri ragazzi…”

 

“Bene, allora è deciso. A dopo Albus!”

 

 

************************

 

 

Harry entrò nello spogliatoio dietro il campo di Quidditch e vi trovò Ron, Seamus Finnigan, Dean Thomas che si stava cambiando. Tutti gli rivolsero un cenno di saluto.

 

“Dov’è il resto della squadra?” chiese appoggiando la sua borsa su una panca vicino a Ron.

 

“Andrew e Jack sono andati a prendere le palle.” rispose Seamus che si stava infilando la casacca della divisa.

 

“E Ginny?” chiese a Ron.

 

“E’ in infermeria, è una settimana che ci finisce in preda ai mal di testa.” Rispose Ron finendo di sistemarsi i guanti.

 

“Bhe, nell’ultima settimana ha già saltato gli ultimi due allenamenti… Non può aspettarsi che vinciamo la finale se continua a mancare!” sbottò Harry cominciando a cambiarsi anche lui.

 

“Allora vai a parlarle, io sono talmente in dietro con ripasso per i M.A.G.O. che non ho nemmeno il tempo di grattarmi in testa.”

 

“Va bene, ci vado dopo l’allenamento.” Poi Harry si rivolse a Jack Sloper e a Andrew Kirke, i due battitori, che in quel momento stavano entrando nello spogliatoio, tenendo uno per parte la cassa delle palle “Avete visto se c’è qualcuno fuori sugli spalti?”

 

“Sì, i soliti idioti di Serpeverde che si divertono a rompere i coglioni ogni volta che ci alleniamo.” Rispose Jack lanciando andare pesantemente la cassa.

 

“Forse credono che questo gli aiuti a prevedere le nostre tattiche…” aggiunse Seamus prendendo la sua scopa “Che idioti… e per di più abbiamo perso i nostri pochi sostenitori… anzi oserei dire l’unico. Hermione ci ha abbandonati.”

 

Harry si voltò di nuovo verso Ron “Perché? Dov’è andata Hermione?”

 

Ron scrollò le spalle “Da Ginny, dice che ha bisogno di qualcuno che le stia costantemente vicino.”

 

Harry non capiva cosa fosse successo a Ginny. Dall’ultima volta che l’aveva vista nella sala dei trofei sembrava allegra come al solito, ma da una settimana a quella parte era diventata strana, insolitamente silenziosa. Senza contare che era in infermeria un giorno sì e l’altro pure.

 

“Non importa, ce la caveremo anche senza lei. Forza, sulle scope! La finale deve essere nostra!” tagliò corto Harry.

 

“Agli ordini capitano!” esclamarono in coro Seamus e Dean.

 

 

*************************************************************************************************************

 

 

 

Voilà!! Concluso il primo capitolo!!

Se non fosse stato per milioni di interruzioni avrei finito anche prima, comunque…

Wow come sono emozionata, la mia prima FF… non so se sono riuscita ad essere abbastanza coinvolgente ma d’altronde è solo il primo capitolo… lo sapete che il meglio arriva dopo!

Quindi se volete sapere come mai Ginny si comporta così e come andrà questo Scambio Internazionale (qualcuno di voi l’ha mai fatto?? Io sono stata in Lussemburgo e in Lituania e ho conosciuto un sacco di gente da tutto il mondo, è stata l’esperienza più bella della mia vita!) non dovete far altro che continuare a leggere!!

 

Ovviamente ringrazio con tutto il mio cuoricino coloro che hanno recensito “CHE NE SARA’ DI NOI” :

 

Pervinca, Riley (tesoro, la tua FF è sempre più bella!!), AvaNa Kedavra e Elros

 

… un saluto speciale a tutti gli iscritti alla Mail List del Gruppo “Il Fantastico Mondo di Harry” – siamo tantissimi e vi adoro tutti!! (Omaggi alla Moderatrice Nenè!)

 

E per finire, ma non per ultimi, GRAZIE a tutti quelli che spenderanno mezz’oretta del loro tempo per leggere questa FF!!

UN BACIONE,

*Giulia*Judie*

  
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