LA
LUCE DEI MIEI OCCHI
CAPITOLO
TRE
Era
passata ormai una settimana da quando lo Stormo
soggiornava a casa di Jo e Shary e tutto sembrava procedere
magnificamente.
I
ragazzi erano proprio contenti; avevano cibo buono
da mangiare tutti i giorni, un letto comodo e caldo nel quale dormire e
un
tetto sotto al quale proteggersi. Per di più non avevano
ancora ricevuto alcun
attacco né da parte degli Sterminatori né di
nessun altro.
E,
cosa che succedeva raramente si stavano proprio
divertendo tutti quanti, parlavano di un sacco di cose, facevano
svariati
giochi e tutti trovavano simpatiche le due sorelle, specialmente Shary.
Meglio
di così non poteva andare.
L’unica
che pareva ancora un po’ titubante era Max,
ma lei si faceva sempre un sacco di paranoie, glielo dicevano anche i
suoi
amici.
Sembrava
però che tra lei e Fang si fosse creato un
rapporto ancora più intimo rispetto a prima, capitavano
spesso occasioni in cui
si trovavano soli loro due, occasioni in cui parlavano del
più e del meno,
oppure di cose più importanti, come della loro situazioni,
di quello che erano,
di quello che dovevano fare e di quello che sarebbe successo. E in
queste
occasioni capitava spesso che Max si imbarazzasse, per qualcosa che
Fang diceva
o che provava a fare.
Per
quanto riguardava Shary e Iggy invece… be’, dopo
quell’episodio in piscina non era più successo
niente e non cercavano mai di
rimanere da soli.
Almeno,
non fino a quella mattina…
I
due ragazzi si erano alzati nello stesso momento,
o meglio Shary, dopo aver abbandonato il suo comodo letto, era scesa in
salotto
e poco dopo era stata raggiunta da Iggy che se ne stava davanti a lei
in boxer
e canottiera, i capelli spettinati e gli occhi ancora gonfi dal sonno.
“Credo
che… che andrò a preparare la
colazione”, disse
lei allora, per togliersi dall’imbarazzo.
“Posso
aiutarti?” le chiese lui.
Lei
alzò un sopracciglio scettica, così lui
continuò
come se avesse visto la sua espressione: “Sono bravo, sai?
Cucinavo sempre io
per i miei amici”.
La
ragazza annuì, ma poi si ricordò che lui non
poteva vederla e allora rispose: “Va bene, andiamo in
cucina”.
I
due ragazzi cominciarono a cincischiare con le
pentole; Shary aveva messo a bollire il latte mentre Iggy aveva preso
delle uova
per romperle in una scodella. Ma quando stava per farlo
spostò lo sguardo verso
la ragazza che gli stava lì accanto e mancò la
scodella andando a colpire il
tavolo e facendo sfracellare l’uovo a terra.
“E
tu dovevi essere bravo in cucina, vero?” gli chiese
lei trattenendo a fatica le risate.
Lui
la guardò male: “Non ho mai fatto cadere le uova
prima di adesso”.
Ed
era vero, non gli era mai successo di rompere
niente, né di mancare una stupida scodella nonostante fosse
cieco. Gli bastava
solo un po’ di concentrazione. Ma lei… lei in
qualche modo sembrava fargliela
scomparire completamente, la concentrazione. E lui non sapeva
perché. Non
capiva perché, ogni volta che sentiva la sua presenza
accanto, il cuore
cominciasse a battergli così forte come se volesse uscirgli
dal petto e
sentisse una strana sensazione nello stomaco.
“Dai,
stupidotto, spostati che devo prendere la farina”,
gli disse Shary cercando di tornare seria. Iggy si spostò,
ma soltanto di poco,
lo spazio necessario per permetterle di avvicinarsi alla credenza che
stava
sopra la sua testa. La ragazza l’aprì ma, proprio
in quel momento, la farina,
che se ne stava in bilico, cadde per terra tra loro due e Shary la
guardò
spargersi su tutto il pavimento sbigottita.
“Perché
ho come la sensazione che sia cascato
qualcosa per terra?” le chiese Iggy che, però, non
stava guardando per terra
come avrebbe fatto normalmente, capendo che l’attenzione
doveva spostarsi lì.
Stava guardando lei, o meglio aveva gli occhi puntati su di lei.
“Credo
che ci toccherà cucinare per terra”, rispose
Shary a voce bassa osservando l’impasto di farina e uova che
si era creato sul
pavimento. Poi alzò lo sguardo verso di lui, scontrandosi
coi suoi profondi
occhi azzurri. Lei sapeva che lui non la vedeva però
sembrava che invece ci
riuscisse, talmente la fissava. E questo la metteva un po’ in
soggezione, i
suoi occhi così azzurri e così magnetici
la… incantavano, la catturavano. Le
facevano dimenticare tutto.
Cominciò
a sentire le farfalle nello stomaco quando
si accorse che erano talmente vicino da potersi sfiorare con la punta
dei nasi,
ma comunque sembrava stessero molto attenti a non farlo, a non avere
alcun
contatto fisico. C’era parecchia tensione.
All’improvviso
si sentì uno strano fischio acuto e
qualcos’altro che si rovesciava sul pavimento. Ma nemmeno
questo servì per
distrarre i due che continuarono a tenersi gli occhi puntati addosso.
Shary era
sicura che se lui avesse potuto vederla veramente lei non lo avrebbe
guardato
così, ma avrebbe sicuramente spostato lo sguardo.
“Era
il latte quello?” le chiese lui con una voce
che a lei parve terribilmente sensuale.
“Credo…
credo di sì”, Shary non voleva che la sua
voce uscisse così insicura e debole ma… non ci
poteva far niente. Se non avesse
smesso di guardarlo probabilmente si sarebbe fottuta il cervello.
Finalmente
i due ragazzi riuscirono a distrarsi e a
smettere di scrutarsi, soltanto quando si sentì sbattere la
porta della cucina
e una Jo alquanto incazzata, dopo aver visto il casino che avevano
fatto,
gridare: “Ma si può sapere che cosa avete
combinato qui?”
Shary
e Iggy si voltarono verso di lei guardandola
come se lei non dovesse assolutamente trovarsi lì.
“Dai,
per favore uscite che sistemo ‘sto casino. E
vi farò bandire dalla cucina!” la sorella
più grande li cacciò via a pedate e i
due ragazzi si ritrovarono in salotto dove incontrarono anche gli altri
ragazzi
dello Stormo che li guardavano curiosi.
“Ma
che avete combinato?” chiese loro Max.
“Niente!”
le rispose Iggy facendo il finto tonto.
Quando però incrociò di nuovo lo sguardo di Shary
che gli stava accanto,
scoppiarono entrambi a ridere, come se qualcuno dei due avesse appena
fatto una
battuta.
Gli
altri questa volta li guardarono come se fossero
impazziti; soltanto Angel sorrideva maliziosa.
Era
tardo pomeriggio e Shary si trovava da sola in
salotto che disegnava con i suoi acquerelli su un grande blocco da
disegno.
Presto
però venne raggiunta da Max e i suoi amici;
Angel e Nudge le si avvicinarono per vedere che cosa stesse facendo.
“Wow!
Che bello!” esclamò la più piccola
ammirando
il bellissimo paesaggio marino che la rossa aveva dipinto. Una
moltitudine di
pesci colorati che nuotava in mezzo alle alghe e alle onde
dell’acqua. L’aveva
dipinto talmente bene che sembrava quasi reale. Disegnava spesso i
pesci, le
erano sempre piaciuti il mare e le creature che lo abitavano, fin da
quando era
piccola. Quindi lei all’inizio non ci aveva visto niente di
sbagliato nel fatto
che fosse una sirena, anche se questo significava essere una ragazza
mutante,
diversa dagli altri. L’unica cosa che non le piaceva erano
gli esperimenti e
gli esercizi che le facevano fare alla Scuola.
“Sì,
è molto bello. E a me piacciono anche le tue
unghie”,
aggiunse Nudge osservando le dita ornate di French che usavano
delicatamente il
pennello.
“Grazie.
Se vuoi posso farle anche a te”, le propose
la ragazza con un sorriso.
“Davvero?!”
esclamò la bambina guardandola con un
paio d’occhi che sembrava avrebbero assunto una forma a
cuoricino, tipo cartoni
animati.
“Certo!”
Così
Shary e Nudge si ritrovarono in cucina, sedute
al tavolo davanti a tutti gli strumenti per fare le unghie che una
volta erano
appartenuti alla madre della rossa, mentre gli altri ragazzi erano
fuori che si
divertivano a volare nel cielo azzurro. Total dormicchiava su una sedia
accanto
alle due ragazze.
Mentre
aspettava che la prima passata di smalto si
asciugasse sulle unghie di Nudge, Shary spostò lo sguardo
fuori dalla finestra
aperta e i suoi occhi caddero inevitabilmente su Iggy che stava facendo
delle giravolte
in cielo, come se fosse sulle montagne russe. A lei sarebbe venuta la
nausea.
Si fermò a guardargli le ali; erano grandi e bianche ed
erano molto belle.
Sembravano quelle di un angelo. Beh, tra l’altro lui era
biondo con gli occhi
azzurri, proprio come gli angeli.
Il
suo angelo, si trovò stranamente a pensare. Ma
cercò subito di scacciare questi strani pensieri dalla
testa. Però le sarebbe
piaciuto, che lui fosse il suo angelo. Aveva anche un bel sorriso, un
sorriso
un po’ furbetto, uno di quelli che si fanno quando si hanno
in mente degli
scherzi. Ma a lei piaceva tanto quel sorriso sghembo. Come le piaceva
tutto di
lui, anche la sensazione che le dava ogni volta che gli stava vicina.
E
non capiva… non capiva perché le succedeva tutto
questo. Non le era mai capitato. Cosa poteva essere? C’era
una parola che le
girava continuamente nella testa come a rispondere a questa domanda.
Amore. Ma
non poteva essere. Non si era mai innamorata lei, cosa poteva saperne?
Forse
avrebbe potuto chiedere a sua sorella, lei sì che si era
innamorata. Ma non
voleva risvegliare brutti ricordi in Jo. E poi, dai, era troppo
assurdo, lo
conosceva da poco più di una settimana.
E
se anche fosse stato così lui sicuramente non la
ricambiava quindi tanto valeva toglierselo dalla testa.
“Ehi,
che stai guardando?” le chiese una vocina che
le stava davanti.
Shary
si girò di scatto verso Nudge che la guardando
curiosa. Cazzo, se ne stava completamente per dimenticare.
“Cosa?
No, niente!” si affrettò a rispondere e
subito riprese a sistemarle le unghie, cercando di nascondere il viso
che
sentiva stava per diventare del colore dei suoi capelli.
“Sicura?”
insistette la bambina.
“Certo!
Ero solo immersa nei miei pensieri”.
“E
quali?”
“Ma
no, niente. Stavo solo pensando a quanto deve
essere bello volare”, mentì la rossa.
“Be’,
sì è bello. Ma deve essere bello anche nuotare
come un pesce”.
“Sì.
Lo è”, dopo un attimo di silenzio, Shary
continuò sperando che la bambina si dimenticasse di quello
che aveva visto e
sperando che pure lei si distraesse da certi pensieri. “Tu
conosci la fiaba
della Sirenetta?”
“No,
cos’è?”
“E’
una fiaba molto bella che parla di una
bellissima sirenetta dai capelli biondi che viveva in fondo al mare. Un
giorno
vede un bellissimo ragazzo che, avendo fatto un naufragio, stava per
annegare come
tutti i suoi compagni. La Sirenetta però riesce a salvarlo e
a portarlo sulla
spiaggia”.
“E
scommetto che lui si innamora di lei”.
“Oh,
purtroppo no. Lui viene accolto a casa di una
principessa e si innamora di lei. La Sirenetta però vuole
tentare di
conquistarlo così chiede alla strega che vive nel fondo del
mare di aiutarla.
Lei le dà una pozione che le trasformasse la coda in gambe
con la condizione
che in cambio lei le desse la sua bellissima voce. E inoltre, ogni
volta che avesse
mosso un passo le gambe le avrebbero fatto male”.
“Oh,
poverina”.
“La
Sirenetta però riesce a conoscere il principe e
diventano amici. Ma non poté mai dirgli la verità
e confessargli il suo amore,
non avendo più la voce. Un giorno però arrivarono
le sue sorelle che erano
riuscite a procurarsi un coltello dalla strega in cambio dei loro
capelli. La
Sirenetta poteva tornare a vivere con loro in fondo al mare come prima
se
riusciva ad uccidere il principe e la sua amata, altrimenti si sarebbe
trasformata
in schiuma”.
“E
lei che cosa ha fatto?” adesso Nudge sembrava
piuttosto rapita dalla storia.
“Non
è riuscita ad uccidere l’uomo che amava.
Così
si è trasformata in schiuma di mare”.
“Oh,
che storia triste”.
“Già.
Preferisco di gran lunga la sirenetta dei
fumetti, che tra l’altro ha i capelli rossi come
me”.
La
Sirenetta e il suo
angelo…
MILLY’S
SPACE
Ciao
ragazzi come va?? Spero tutto bene… allora, vi è
piaciuto il capitolo?? È un po’ noiosetto, lo
ammetto, ma questi primi capitoli
saranno un po’ di transizione perché vorrei
introdurre ben bene i personaggi.
Penso
però si sia capito qual è il mio personaggio
della
saga preferito… *.*
Ok,
adesso vi lascio e mi raccomando, continuate a
seguirmi e lasciatemi qualche recensione, mi raccomando, please. E
venite a
trovarmi sulla mia pagina facebook. In bacheca potete lasciarmi qualche
vostro
parere oppure darmi consigli o magari suggerirmi che cosa vi piacerebbe
leggere
(tipo se c’è una coppia su cui vorreste che mi
concentrassi di più o magari se
volete qualche scena in particolare). Mi piace venire incontro ai miei
lettori,
per quanto posso. (il link alla pagina https://www.facebook.com/MillysSpace)
A
presto.
Milly.
P.S.
non ho voglia di rileggere il capitolo, pertanto se
ci sono degli errori perdonatemi : )
MAXBARBIE:
eeehi : ) eh sì, Shary ci prova spudoratamente e neanche se
ne accorge ^^ per
Shary devo ammettere che mi sono ispirata un po’ alle sirene
di H2O (è un
telefilm, non so se lo conosci) però mi sembrava carino
inserire una
sirena. E poi anche
io adoro il mare : )
Bene, spero di sentirti presto. Un bacione, M.