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Autore: Noir93    12/05/2013    2 recensioni
"Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, Malfoy dannazione! Mi stai ascoltando?" Gli gridò dietro la Mezzosangue. Lui ghignò nella sua direzione, le mani affondate nelle tasche, la mente che gli intimava di andarsene, il desiderio che gli ribolliva nelle vene invece, di prenderla e farla stare zitta in qualche modo. Ma non è questo d'altronde, quello contro cui lottiamo una vita intera? L'eterna lotta tra cuore e ragione?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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La mattina successiva durante l'ora di colazione la professoressa Mcgranitt, col suo cipiglio spiccio e severo, distribuiva i nuovi orari delle lezioni. 
Hermione, che sedeva tra Ginny e Ron, voltava il capo ad intermittenza, controllando ansiosamente che la professoressa non si dimenticasse di lei.
Arrivati circa alla quarta volta in cui voltava la testa di scatto, Ron fece un sonoro sbuffo, spruzzando pezzetti di bacon da tutte le parti: 
"Hermione, ti romperai l'osso del collo se continui a voltarti ogni trenta secondi!" 
Ginny ed Harry fecero una smorfia schifata per tutti i pezzetti di bacon volati nella loro direzione, e si limitarono a sorridersi a vicenda, sfiorandosi le gambe sotto il tavolo. 
Se Ron e Hermione avevano vissuto il proprio momento di gloria, per poi lasciarsi consapevolmente tutto alle spalle, scegliendo il terreno sicuro dell'amicizia, niente di tutto ciò era avvenuto per Ginny ed Harry. 
L'addio che i due si erano scambiati per far sì che Harry potesse dedicarsi alla disperata ricerca degli Horcrux, si era poi tramutato in un semplice arrivederci. 
Harry ricordava alla perfezione il momento in cui l'aveva rivista, entrambi ricoperti di polvere e sangue, i volti contratti dalla disperazione. 
Il petto sembrava scoppiargli di un'emozione senza nome, il cuore gli martellava furiosamente; le sue mani furono imprigionate tra quei capelli rosso fiamma prima ancora che potesse chiedersi i perchè e i come. 
Le sue labbra divorarono quelle di Ginny come un assetato in mezzo al deserto, e mentre sfogava tutta la paura, la rabbia, l'amore e la disperazione in quel bacio, la sua mente riusciva a mettere insieme un solo, semplice, pensiero: "Mai più." 
Mai più senza di lei. 
Da allora erano inseparabili. Certo, con le dovute precauzioni, dato che era ben noto il fatto che Ron non amasse che il suo miglior amico si "prastugnasse" in pubblico con la sua sorellina, benchè ormai diciassettenne. 
 
"Grazie Ronald, i tuoi interventi mattutini mi sono sempre indispensabili!" rispose Hermione seccata, scoccando uno sguardo di disapprovazione all'amico. 
Il Rosso la guardò con un mezzo sorriso, la bocca gonfia come un pallone aerostatico, a causa di tutto il cibo che era riuscito ad introdurvi: 
"E dai Herm, figurati se la Mcgranitt si scorda di te! Se ci sarà qualcuno che quest'anno terrà alto l'onore della casa nei M.A.G.O sarai tu! Sei l'unica di tutto il nostro anno che sa fare delle trasfigurazioni degne di questo nome.. Per quanto riguarda me, quest'anno voglio proprio rilassarmi un po' dopo..." 
Ron pero' venne interrotto bruscamente dalla voce della Mcgranitt, che si ergeva altera alle sue spalle: " ..Dopo cosa signor Weasley? La sto avvertendo, se lei e il signor Potter mi farete fare una figuraccia durante l'esame di trasfigurazione, salvatori del mondo magico o no, vi prenderò a pedate fino a Diagon Alley! "
I due amici si guardarono impallidendo, atterriti. 
"..E non sognatevi nemmeno di non vincere la Coppa del Quiddich quest'anno, non ho alcuna intenzione di regalarla ai Serpeverde!" continuò poi severa. 
Poi pero' la piega rigida delle sue labbra si ammorbidì in un piccolo sorriso:
 "Bentornati a Hogwarts ragazzi". 
 
 
Draco Malfoy sedeva al tavolo dei Serpeverde, come un re siederebbe sul suo trono nella sala ricevimenti. Il suo cipiglio sprezzante, era se possibile più irritato del solito. 
Nel nuovo orario delle lezioni i Serpeverde erano abbinati in un sacco di lezioni con quegli idioti dei Grifondoro. Poteva essere la sorte più crudele? 
Almeno tre volte a settimana gli sarebbe toccato sopportare la vista dei tre salvatori del mondo magico, e tutto il resto della marmaglia dei coraggiosi nel cuore e nello spirito. Pensò disgustato. 
Mentre faceva segno a Daphne di versargli dell'altro succo di zucca, il suo sguardo annoiato si posò sulla Mezzosangue che gli stava proprio di fronte, a distanza di due tavolate. 
Oh, Salazar.
 Gli sarebbe toccata l'insopportabile, frigidona, so-tutto-io ,Sanguesporco no stop. 
Sempre con quel suo braccio scattante, l'espressione soddisfatta dopo aver risposto correttamente a una domanda, come se fosse la prima volta. 
Notando il suo sguardo corrucciato, Theodore diede una gomitata a Blaise per attirare la sua attenzione, e i due presero a fissarlo divertiti.
"Che avete da guardarmi imbabolati come due coglioni?" gli chiese seccato Draco, resosi conto dei loro sguardi insistenti. 
"No, no, Draco non volevamo disturbarti..continua pure a fissare la Granger." risponde Theodore soffocando una risata. 
Draco alza gli occhi al cielo, annoiato. "Ma che cosa avete tutti e due con questa Mezzosangue? Se vi piace tanto scopatevela voi, no?" 
"Nessuno qua stava parlando di scopare con nessuno Draco, ma dato che hai tirato fuori il discorso.." Intervenne Zabini con un ghigno furbo sulle labbra. 
"Non vedo perchè dovrei abbassarmi a scopare una che mi disgusta, quando posso avere tutte le ragazze che voglio. Davvero piantatela, state diventando più noiosi di Ruf." 
Nott e Zabini si guardarono e fecero spallucce. Contento lui, contenti tutti. 
 
 
Minerva Mcgranitt aveva smosso mari e monti per cercare un nuovo professore di Difesa contro le arti oscure. Peccato che, se prima circolavano semplici dicerie sul fatto che il posto fosse maledetto, adesso quelle voci venivano prese per oro colato. 
Nessuno perciò aveva accettato l'incarico, che di fatto era rimasto vacante. 
Dopo aver riunito tutti i professori in una riunione straordinaria, era stato stabilito che tutti gli insegnanti avrebbero coperto la cattedra basandosi su turni settimanali.  
Certo era una soluzione scomoda per tutti, ma strettamente necessaria, e tutti avrebbero dato il proprio contributo. 
Il primo turno settimanale toccò al professore Vitious: un'ora e mezza con gli studenti del settimo anno di Grifondoro e Serpeverde. 
 
In attesa dell'arrivo del professore Harry e Ron spalleggiati da Dean e Seamus si erano lanciati in un'avvincentissima partita di Mini Quiddich per tutta l'aula di Difesa. 
Hermione era intenta a leggere un interessantissimo saggio sugli Elfi Domestici e non prestava particolare attenzione a nessuno, anche se tutto il fracasso provocato da quei quattro la stava letteralmente mandando al manicomio. 
Una ventata che era un misto tra alcool, sigarette e una serie di improperi sdegnati annunciarono l'arrivo dei Serpeverde nell'aula.
Hermione alzò appena lo sguardo dal suo saggio, giusto per trovarsi davanti gli occhi la raccapricciante scena di una Pansy letteralmente spalmata sulle gambe di Malfoy. 
Quest'ultimo si lasciava accarezzare i capelli dalla ragazza adorante, ma aveva un'aria estramamente annoiata. 
Il Biondo pero' notò poi i quattro Grifondoro che si divertivano inseguendo le piccole scope e e la mini pluffa per l'aula, e commentò sprezzante:
"Divertitevi pure Potter, tanto questo è l'unico Quiddich in cui quest'anno avrete speranze di vincere." 
Ron si voltò arrabbiato nella sua direzione: "Sta' un po' zitto Malfoy, la nostra squadra vi batterebbe anche bendata!" 
Harry e Dean si avvicinarono ai due, prevdendo che probabilmente la situazione sarebbe degenerata a breve. 
"Se utilizzate ancora quei catorci spennacchiati che spacciate per scope, il semplice sollevarsi da terra è già da considerarsi una vittoria, vero Weasley?" gli rispose mellifluo Malfoy. 
"Sempre meglio di essersi comprato il posto in squadra Malfoy!" intervenne Harry, il volto arrossato dalla rabbia. 
La situazione stava per l'appunto sfociando in approcci pericolasamente fisici tra le due fazioni, quando entrò il professor Vitious che li separò prontamente. 
"Vediamo di darci un po' una calmata ragazzi, che ne dite eh?" e poi continuò "Se impiegaste anche solo un quarto dell'impegno che sfruttate per litigare tra di voi negli incantesimi, a quest'ora sareste tutti da Eccezionale". 
Tutti ripresero i propri posti e finalmente il silenzio s'impadronì dell'aula. 
"Come avrete notato, non vi sarà nessun nuovo insegnante di DIfesa quest'anno, per beh..ovvie ragioni. Perciò la materia in questione verrà insegnata da noi professori, suddividendoci in turni settimanali. Seguiremo comunque tutti lo stesso programma, perciò i turni sono una semplice necessità burocratica. Se non ci sono domande adesso vorrei iniziare.."
Interpretò il silenzio degli studenti come un tacito consenso, e riprese a parlare: 
"Benissimo, dato che la maggior parte di voi ha una discreta conoscenza degli incantesimi base di difesa e attacco, per oggi avevo in mente di sottoporvi ad un piccolo test..per così dire." 
La classe eplose in sonore proteste, come se si trattasse di un unico corpo. 
"Potete lamentarvi quanto vi pare ragazzi, il professore sono io e si fa quello che decido" concluse con un amabile sorriso.  "Ora, se non vi dispiace, dovreste uscire dall'aula e attendere qui fuori in corridoio mentre io preparo tutto ciò che vi occorre per il test."
I ragazzi presero ad uscire dall'aula simili a uno sciame di api imbizzarite, la porta dell'aula gli venne chiusa in faccia.  
 
Trascorsi all'incirca cinque minuti in cui i ragazzi delle due case si fissarono in cagnesco, finalmente il professore si decise a uscire dall'aula. 
 
"Benissimo ragazzi, adesso è tutto pronto. Vi dividerò in gruppi di otto e al mio segnale il primo gruppo potrà entrare dentro l'aula. Voglio pero' avvertirvi che la maggiore difficoltà là dentro non è costituita dagli incantesimi che dovrete utilizzare per superare il test.. ma dal buio." spiegò il professore ergendosi impettito sulla pila di libri che lo rendevano alto quasi quanto una persona normale. 
Un mormorio inquieto si diffuse nella piccola folla di Grifondoro e Serpeverde. 
Malfoy scoppiò in una risata incredula e senza nascondere il suo disprezzo disse al professore: 
"Il buio? Il buio sarebbe la maggiore difficoltà? E cosa siamo, bambini di cinque anni?" 
Vitious pero' non si scompose minimamente, ma anzi gli sorrise  bonario: 
"Mi creda signor Malfoy, il buio può far emergere aspetti della nostra personalità che nemmeno potrebbe sospettare di avere. Rimarrebbe sorpreso di quello che è in grado di fare una persona nel momento in cui agisce nella certezza di non poter essere vista.
Detto ciò: Brown, Finnigan, Granger, Zabini, Parkinson, Potter, Nott e Malfoy siete il primo gruppo, preparatevi ad entrare.." 
  
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