Dicembre 2017 - #5 anno
La guerra è un'entità bulimica.
La guerra mastica vite e rigetta parodie grottesche, scheletri di vetro e sangue.
Ingurgita speranze e domani senza porsi alcuna domanda e con altrettanta rapidità ne vomita l'essenza.
È la bestia che spezza le catene della libertà e della razionalità, sogghignando feroce ed erompendo dal centro del tuo petto, costringendoti a specchiarti in un riflesso che sa di sangue e fumo.
Corre rapida e ferma sotto le strade, strisciando negli argini della tua mente e armandosi di sentimenti mutilati e repressi per anni, cibandosi di futuri avariati e sorseggiando un coraggio che gronda solo veleno.
La guerra è l'odore di una famiglia strappata, una speranza frantumata, un'umanità prosciugata.
La guerra, quella vera, per te possedeva il profilo regale di Krypton e la grammatica crudele del comando.
"Non c'è più nessun noi, Selina."
Chiudi gli occhi, lasciando che l'aria d'una nuova Gotham ti sfiori gli zigomi.
"Non c'è più nessun noi, Selina."
Si alza sulla baia un'alba dolente e tra i cirri rossastri intravedi l'ombra d'un pipistrello mai domato davvero.
"Non c'è più nessun noi, Selina."
Potevi mai chiedere una conclusione diversa?
Credevi davvero nella favola a lieto fine?
Mi dispiace.
Catturano il simbolo della Wayne Enterprise i tuoi occhi e ti copri il volto con le mani, in un gesto di resa incondizionata.
Mi dispiace tanto, Bruce.
È caduto il blasone del tiranno e si innalza ora il simbolo di un'umanità ritrovata e conquista con il sangue - nel sangue.
"Non c'è più nessun noi, Selina."
La guerra è finita.
La guerra è finita e Clark ha perso.
E tu hai forse vinto?
E sono le tue stesse lacrime a risponderti.