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Autore: Lorenzotop    19/05/2013    3 recensioni
" Dev'essere davvero brutto perdere chi si ama. " Pensò per il resto della notte. Ecco perché non poteva permettere che gli Heartless facessero del male alle prime persone a cui aveva mai voluto bene nella sua vita. Dal Capitolo 8: " Verità ".
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Una scuola, specialmente se si tratta del luogo dove abiterai per cinque anni, dev'essere confortevole e accogliente.
Roxas sta per entrare nella sua nuova scuola, ma siamo sicuri che sarà tutto rose e fiori? Certo, con dei compagni del genere, la sua vita in questa nuova casa sarà un po' fuori dal normale.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Axel, Demyx, Roxas, Zexyon
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano lì, nel bel mezzo del corridoio, in quel momento completamente deserto.
Roxas, disteso a terra e fissato con dei sorrisetti da Demyx ed Axel, che lo scrutavano come se stessero cercando di individuare un qualche punto in particolare nel ragazzo. Ovviamente, il piccoletto si spaventò non poco, e cercò di rialzarsi per poi abbassare per un po' lo sguardo. Credeva, probabilmente, che i due lo stessero prendendo in giro per qualcosa di cui neanche lui era a conoscenza.
<< Quindi dobbiamo portarti a vedere la scuola eh? Che barba! >> Esordì zelante Demyx, facendo sentire Roxas come se fosse stato un peso del quale non riusciva a liberarsi, e che gli fece abbassare ancor di più lo sguardo. In un breve lasso di tempo, Demyx incrociò i suoi occhi con quelli di Axel, e senza neanche dire una parola, insieme alzarono il volto del giovane studente demoralizzato, rilanciandogli dritti in faccia due bei sorrisi.
<< Non c'è alcun bisogno che tu veda la scuola, imparerai ad orientarti in poco tempo. >>  Fece Axel, lasciando Roxas ancora più perplesso di quanto già non fosse prima. << Ma invece, perché non vieni a farti un giretto al parco con noi? >>
 E improvvisamente, guardando dritto negli occhi Axel come per chiedergli se lo stesse prendendo in giro, Roxas partorì sulla sua faccetta un sorriso quasi totalmente uguale a quello dei due ragazzi di fronte a lui, che cominciarono a ridacchiare come se avessero visto una scena particolarmente divertente. 
Senza neanche rispondere, quindi, Roxas si avviò al fianco dei due compagni all'uscita, e una volta sorcata quest'ultima, gli si ripresentò davanti agli occhi quello splendido paesaggio che era il parco della scuola: rigoglioso e floreale, da fare invidia a qualunque normale giardino biologico.
<< Allora.... Roxas, giusto? >> Chiese Axel al ragazzo, mentre Demyx si divertiva a cercare di prendere una farfalla che si librava lì accanto a loro. Il novizio semplicemente annuì con un sorrisetto ebete.
<< Non ci siamo ancora presentati per bene. Io sono Axel, e quel deficiente, come avrai ben capito, si chiama Demyx. >> Mentre arrivavano accanto ad una fontana ed Axel si presentava per bene, a quest'ultimo arrivò uno scappellotto da parte dell'amico, irritato dall'essere soprannominato in quel modo, pareva. A Roxas sfuggì una risatina, che cercò di soffocare. << Un vero deficiente, ma è pur sempre il mio migliore amico! >> E qui anche ad Axel scappò una risata.
<< Già, il suo migliore amico, soprattutto quando gliele do di santa ragione. >> Un'altra risata generale a causa delle parole di Demyx, poi un breve silenzio e poi un secondo intervento del ragazzo coi capelli a spazzola. << E siamo stati anche bocciati insieme il primo anno... Oh, poveri noi. >> 
<< Sì, però ci riprenderemo quest'anno... >>
Le parole di Axel sembravano sicure, ma Demyx non pareva altrettanto d'accordo, seppur non volle continuare il discorso delle bocciature da sé. 
<< Io potrei... darvi una mano... se... volete... >> La flebile e timidissima voce di Roxas si fece sentire per la prima volta, facendo sorridere i due nuovi compagni, che lo presero per il collo con le braccia, quasi strangolandolo, in segno di amicizia\assassinio. Forse si era fatto i primi amici nella scuola, e così presto... era un sogno per il novizio, un vero sogno aver iniziato così bene.
<< Va bene, tu ci darai una mano... nello studio, se non sarai peggio di noi, e noi ti faremo ambientare in fretta. Che ne dici di andare al covo, eh, Dem? >> All'essere chiamato con quell abbreviazione, sembrò che a Demyx fosse entrata una spina nel sedere, visto che fece una faccia rabbuiata, per poi annuire silenziosamente, probabilmente per evitare di imprecare contro il compagno, che invece se la rideva alla grande. << Oh, il covo è semplicemente... un ritrovo di amici, eh, Ro. >>
Ed ecco che anche lui si ritrovava già ad avere un soprannome, un po' buffo, ma amichevole, dopotutto, e lo faceva sentire... già adeguato.
Dopo una camminata di circa cinque minuti, il trio si avvicinò ad un albero nascosto dietro ad una grande fontana in pietra, che sgorgava acqua come una piccola cascata, e Demyx si abbassò, sbattendo il pugno nell'erba circostanze alla grossa pianta. Roxas lo prese per pazzo per qualche momento, ma notando che l'espressione di Axel non era affatto divertita, si rese conto che era una situazione del tutto normale, forse.
<< Ecco qui! Avevo quasi dimenticato dove fosse... >> Esclamò improvvisamente il biondo, sollevando una grossa zolla di terra ricoperta di erba con una velocità impressionante, e indicando agli altri due di lanciarvisi dentro velocemente. Axel si gettò di scatto, senza neanche dare il tempo al povero nuovo studente di capire cosa stesse succedendo, e Demyx spinse Roxas all'interno del buco angusto, che si rivelò condurre ad un piccolo scivolo a forma di tubo. Spinto a pancia in su, Roxas vide per qualche secondo soltanto la terra oltre lo scivolo trasparente su di sé, poi battè lievemente la testa in terra contro un pavimento di legno, e infine, dopo una piccola capriola, si rialzò.
Accanto a lui c'era Axel, che lo aiutò a tenersi in piedi tenendolo dritto (Dato che dopo la rocambolesca discesa gli girava un po' la testa), e lo fece voltare dal lato opposto allo scivolo. Di fronte ai due si presentò una saletta abbastanza grande, con due poltrone grige, qualche tavolo lilla qua e la in giro, e diversi divani attaccati uno all'altro intorno ad un camino spento, essendo ancora a Settembre, qualche piccolo frigo in fondo a destra, e una porta in fondo a sinistra, in cui c'era scritto " Bagno ". 
D'improvviso, Roxas si sentì toccare la testa da una terza mano: Si trattava di Demyx, appena sceso anche lui.
<< Questa è la nostra piccola, umile saletta di svago... Benvenuto nel covo. >> Così il biondo presentò la stanza che appariva di fronte ai suoi occhi, che si illuminarono in poco tempo. Certo, non era una reggia, ma l'aver trovato così presto amici e persino un ritrovo era una vera fortuna per Roxas, la cui mente era ormai piena di speranze per un futuro felice in quella scuola, almeno per la prima settimana...

  
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