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Autore: mikilily    19/05/2013    8 recensioni
Questa era una piccola O.S., ma forse avrà presto un altro capitolo. è un regalo per i nottambuli, sperando piaccia. Ha come protagonisti Draco e Hermione i due vivono una intensa storia segreta. La guerra è finita da un pezzo ed entrambi sono due stimati e apprezzati maghi, ma nonostante questo tengono la loro storia ( che sminuiscono come un rapporto di solo sesso) segreta. Delle foto sul giornale e il coraggio di Hermione cambiano tutto... se vi ho incuriosito almeno un poco vi aspetto.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Uscì dal bagno allacciando la vestaglia in seta, che aderì al suo corpo nudo; Anche quella notte l’avrebbe passata da lui, ormai le capitava spesso, era un mese che avevano preso a frequentarsi con regolarità anche se, nonostante le intenzioni, non era ancora riuscita a parlare con i suoi amici.
Come poteva andare da Harry e Ron e dirgli, senza non aspettarsi conseguenze nefaste, che lei, Hermione Jean  Granger, si vedeva con Draco Malfoy. Gli avrebbe uccisi o senza dubbio scioccati.
Ammettere di fronte ai ragazzi che si era addirittura innamorata di Draco, dopo tutto l’odio del passato la preoccupava.
Era una vigliacca? No, ma aveva paura di perdere i suoi amici.
E se le avessero voltato le spalle, se non avessero accettato la sua scelta.
Non poteva scegliere, non voleva scegliere tra loro e Draco perché aveva paura. Sì, lei coraggiosa e valorosa Grifondoro aveva paura della sua scelta.
- Hermione, non vieni a letto?- la domanda di Draco la distolse dai suoi pensieri.
La donna guardò in un punto della stanza in cui sapeva esserci il letto, il suo uomo era disteso lì sopra e come al solito, nessun lenzuolo copriva le sue nudità: vanesio. Draco la guardava pensieroso, la flebile luce della luna illuminava a stento il suo volto, gli occhi grigi brillarono, mentre con una mano accarezzava i suoi capelli spettinati, erano state le sue mani a fare quel lavoro ai preziosi crini dorati dell’uomo.
Un brivido e la consapevolezza di non avere più alcuna speranza: lo amava.
Aveva paura perché sapeva che alla fine avrebbe scelto lui, avrebbe scelto Draco.
- Si ora - rispose avvicinandosi e dando le spalle al letto, slegò la vestaglia nell’istante in cui le mani di Draco le afferrarono i fianchi.
- Non sei ancora sazio?- domandò divertita mentre il cuore iniziava a battere frenetico.
Di te, mai... pensò Draco.
Lui non rispose le mordicchiò l’orecchio sinistro soffiando sul collo, un brivido scese lungo la schiena, mentre Draco iniziava a baciarle il collo senza mai smettere di accarezzarla, la vestaglia era caduta ai suoi piedi.
No, non era saziosi rispose lei, mentre ancora una volta per quella sera la passione li avvolse.

**

Si accoccolò meglio tra le sue braccia, appoggiò il capo sul suo sterno sentendo il battito del cuore di Draco regolarizzarsi lentamente, il suo profumo invase le narici: menta e sandalo, mentre i peli scarni del petto solleticavo il naso di Hermione.
Lo accarezzò con la mano, affondando le dita in quei peli fini e biondi, la pelle era accaldata e umida dal sudore ma non le importò: continuò a giocherellare con le dita.
Il silenzio e l’oscurità ammantavano i loro corpi, stavano sempre zitti dopo aver fatto l’amore, Hermione sollevò lo sguardo un attimo incontrando i suoi occhi, sorrise mentre lui le baciava la tempia.
Vorrei che questi momenti durassero in eterno.
Vorrei riuscire a dirtelo senza sembrare stupida e sdolcinata, si corresse tra sé e sé decise di non dire nulla.
- Domani ho una partita - la voce di Draco era ancora roca nonostante fossero passati diversi minuti dall’amplesso.
- Partita?- chiese stupita Hermione – Che genere di partita?- domandò ancora, sollevandosi un poco per poterlo guardare meglio. Il lenzuolo che fino a quel momento teneva stretto sul petto scivolò, scoprendole un seno a Draco, quel particolare non sfuggì.
- Quidditch - replicò con una strana luce negli occhi ora fissi sul corpo della donna.
Non riesco a resistere nemmeno un attimo senza toccarla. Non oso nemmeno immaginare cosa farò il giorno che accetterà di uscire a cena con me, se mai vorrà uscirci. Ormai è passato un mese da quando le ho detto che voglio fare sul serio. Che desidero che tutti sappiano che è mia, solo mia, ma lei cerca ogni scusa per rintanarsi qui dentro questa stanza.
Uno sguardo ammaliato al corpo nudo di Hermione e un sorriso estasiato si dipinse sul viso di Draco Malfoy.
Non che mi dispiaccia stare qui con lei nuda affianco a me, sopra di me...
- Non sapevo giocassi ancora - disse Hermione interrompendo le locuzioni mentali dell’uomo.
- Alcune volte se non ho impegni ricomponiamo la vecchia squadra di Serpeverde, così per divertirci un poco-
- Merlino! Chi sono i poveri malcapitati che subiranno le vostre angherie e scorrettezze?- domandò Hermione storcendo il naso.
Draco si avvicinò un poco per poterla guardare meglio quegli occhi scuri e grandi lo guardavano curiosi, il naso arricciato e la bocca imbronciata la facevano sembrare una bambina, anche se quella donna che l’aveva stregato come mai nessuno aveva mai fatto, non aveva più nulla di infantile
- Non lo so Caposcuola Granger- la canzonò baciandole il naso.
- Come non lo sai?- domandò in un sussurro Hermione mentre portava le mani sul petto di Draco.
- Ha organizzato Theo -
- Nott?-
- Sì Hermione, Theodor Nott. Theo - specificò Draco imitando il suo tono saccente.
- Pensavo che ... -
- Siamo ancora amici, li frequento meno ora visto i mille impegni e rispettive relazioni - disse guardandola un attimo – ma ci sentiamo e siamo molto legati - ammise. Hermione si stranì era strano sentire Draco raccontargli del suo privato, soprattutto se questo non era ricollegabile alla loro storia. Sapeva che Blaise Zabini era un suo amico, oltre che un collega di Hermione molto simpatico e disponibile, che sua madre Narcissa era felice che stessero insieme, visto che lei stessa le aveva dato il benvenuto in famiglia, ma non sapeva che vi fossero altri amici o conoscenti con cui fare i conti.
Perché in quasi due anni di relazione clandestina non aveva mai sentito parlare di partite di quidditch tra serpeverde e di Nott?Si domandò Hermione.
- Capisco – disse, accoccolandosi ancora una volta sul petto dell’uomo, coprendosi il seno con il lenzuolo. Draco protestò accarezzando il lembo del tessuto che teneva stretto tra le dita accarezzandole, infine, delicatamente la pelle nuda.
- Vorrei venissi - disse Draco, mentre continuava a giocare con il capezzolo della donna.
Hermione sentì il cuore fermarsi.
- Dove?- domandò.
- A vedermi giocare - replicò Draco fermandosi un attimo –se ti va intendo, non voglio... – cercò di dire l’uomo.
- Va bene - rispose Hermione, pentendosi un attimo dopo aver accettato.
Che cosa avrebbe fatto per tutto il tempo: chiacchierato con le altre ragazze?
Impossibile, se aveva capito bene Nott stava con Daphne Greengrass, da quanto si diceva sui giornali, e Blaise, nonostante la simpatia che provava per lui, aveva una grande pecca amava Pansy Parkinson, ultima cosa se non la più brutta lei detestava il quidditch.
Draco le sorrise, era raro che lo facesse in pubblico anche se con lei ultimamente si era sbottonato parecchio.
-Dopo andiamo a mangiare tutti insieme, credo che sia l’occasione giusta per uscire allo scoperto: meglio tra amici che a un galà del ministero - finì.
Hermione sentì la gola seccarsi e le parole vennero meno, annuì cercando di calmare il battito del suo cuore. Era agitata, lo sapeva ma sperava che Draco non se ne accorgesse, interpretando quel suo silenzio come eccitazione per le carezze per nulla discrete che le stava riservando.
Come era possibile che avesse ancora voglia di fare l’amore dopo aver sganciato quella bomba?
Già a lui che importa , quelli erano suoi amici era lei che sarebbe andata a pranzo con il nemico, ma doveva aspettarselo lei, con un suo ex nemico, ora ci andava perfino a letto.

**

Si stiracchiò un poco sentendo la schiena tendersi, allungo le braccia e batté più volte gli occhi prima di aprirli. Il sole penetrava dalla finestra aperta, le tende, anche se ancora tirate, non schermavano i raggi. Sospirò girandosi dalla parte del letto in cui sapeva trovarsi Draco, si stranì trovandolo vuoto e con una mano tastò le lenzuola sentendole fredde.
Si era alzato dal letto e lei non se n’era accorta.
- Signora - un elfo si smaterializzò all’improvviso, Hermione sobbalzò afferrando le lenzuola per coprirsi, l’elfo nemmeno se ne curò avanzando verso il letto con un vassoio carico di cibo.
- Il signore mi ha detto di pendermi cura di lei, signora -
- Io non sono la tua signora - disse Hermione sconvolta. Come osava mandarle un elfo domestico sapeva che lei detestava quel genere di sfruttamento...
Morgana! Passi le tue notti al vecchio manor, è logico che ci siano gli elfi, cosa pensi che sia lui a cucinare per te quando ti invita a cena qui? Si domandò adirata sapendo già la risposta.
L’elfo abbassò il capo.
- Certo che lei è mia signora, il signore mi ha detto che lei è la sua signora, quindi è anche signora di Tibly- replicò l’esserino.
- Prego mangi – aggiunse posando il vassoio sul letto e dopo aver fatto un inchino sparì.
Hermione però non toccò cibo aveva lo stomaco chiuso e non appena si accorse di una busta bianca poggiata sotto una bella e profumata rosa rossa, la prese tra le mani e l’aprì.

Buongiorno dormigliona!
Dormivi così beatamente che non ho voluto disturbarti, ho dato ordine ai miei elfi affinché si prendano cura di te. Quindi, mangia tutto quello che hanno preparato, sono dei bravissimi cuochi e se qualcuno non mangia quello che loro cucinano con tanto amore hanno la tendenza a infilare le orecchie nel forno ancora caldo: tu non vuoi che succeda?
Dio che stronzo, mi sta ricattando.
Preparati con calma la partita inizierà verso le dieci al vecchio stadio di Wembley, tranquilla useremo incantesimi anti babbani e nessuno si accorgerà di nulla.
Ti aspetto, Draco.

Hermione portò al naso la rosa che Draco le aveva fatto mettere sul vassoio, l’annusò inebriandosi del suo dolce profumo.
Adulatore.
La posò sulla parte del letto in cui normalmente dormiva lui e infine mangiò.
Quando ebbe finito si andò a preparare, una doccia veloce la ridestò dal sonno, mentre l’ansia iniziava a impossessarsi di lei.
Era sulle spine, tra poco avrebbe rivelato al mondo che stava con Draco, non era pronta per affrontare da sola quel momento anche se lo desiderava. Voleva mettere in chiaro con tutte che quell’uomo bello e potente che tutti i giorni appariva nella gazzetta del profeta, era suo.
Infilò i jeans che aderivano al corpo come una seconda pelle, mise la camicia a pois neri che lasciava intravedere la sua lingerie questa volta castigata visto la trasparenza dell’indumento e infine, si indossò la giacca scura a taglio maschile: era pronta e senza indugiare ancora si smaterializzò.
*
Londra era avvolta da una strana atmosfera o forse era lei che si sentiva diversa; camminava lentamente verso gli spalti, in lontananza si sentivano risate e urla, tutto nella norma visto che su quel suolo si stava svolgendo una partita di quidditch.
Salì le scalinate che l’avrebbero portata agli spalti , il cuore batteva forte e le mani le sudavano, a stento riusciva a guardare dove stava mettendo i piedi.
Perché si era infilata quelle decolté così alte se sapeva che avrebbe dovuto stare su delle grate con il rischio di rompersi il tacco?
Si diede della stupida ma quella mattina , visto cosa stava per fare non ci stava con il cervello.
Trattenne il fiato prima di salire l’ultimo gradino e poi espirò quando ormai era giunta alla meta, davanti a se il campo verde di Wembley si ergeva in tutta la sua bellezza; tre anelli a sinistra e tre anelli a destra adornavano quel vecchio terreno di gioco ormai usato solo per le partite della nazionale di calcio inglese, nel cielo i giocatori già volavano sulle loro scope.
Hermione guardò su alla ricerca di Draco e il cuore si fermò riconoscendo alcuni giocatori avversari. Un brivido scese lungo la schiena e all’improvviso, nonostante il caldo sole che baciava la sua pelle, sentì freddo.
- Hermione - la voce famigliare di Ginny la ridestò si voltò a sinistra e la vide la sua migliore amica come un automa la raggiunse superando le altre spettatrici.
- Che ci fai qui?- domandò la Weasley – come ti sei vestita?- aggiunse guardandole i piedi.
- Io... - cercò di ribattere ma non riuscì a dire nulla, interrotta da una serie di sfortunati eventi.
- Hermione sei venuta a fare il tifo per noi? Come l’hai saputo?- la voce di Harry era ben udibile, secondo Hermione in tutto il campo, le sue domande non attendevano risposta e Hermione non era intenzionata a darne alcuna.
Tremava forse per la prima volta, sapeva che oggi avrebbe deluso qualcuno, perfino lei era delusa da se stessa e dalla sua codardia.
Annuì preoccupata vedendo comparire un sorriso rassicurato sul viso del suo migliore amico, Harry non sospettava nulla e nemmeno Ron che la salutava vicino ai tre anelli sembrava preoccupato.
- Hermione sei bellissima oggi - la voce di William colpì Hermione come una bolide in pieno viso, sbiancò un attimo mentre le gote si imporporavano.
Sapeva che a nessuno era sfuggito quello che il collega di Harry le aveva detto, la Parkinson e la Greengrass la guardavano e chiacchieravano tra loro, era certa che stessero parlando delle foto che solo un mese prima erano uscite sulla gazzetta.
Per tutte le sottogonne di Morgana.
- Potter, Bloon se siete pronti noi vorremmo incominciare - Harry si girò a guardare Draco Malfoy che livido lo fronteggiava a poca distanza dal punto in cui il capo auror si trovava.
Merlino come ti detesto, pensò Draco.
Se non fosse per te lei... dannazione!
- Certo Malfoy iniziamo – rispose Harry scuotendo il capo non appena Draco si era girato.
“Imbecille” mimò con la bocca Harry rivolgendosi a Ginny e Hermione.
- Hermione, se segno ti dedicherò i gol- disse William sorridendo affabile all’indirizzo della Granger.
Hermione si irrigidì.
- Bloon fossi in te, sarei più interessato a non cadere dalla scopa, non sembri molto abile su una scopa  - replicò Draco Malfoy con cattiveria. Le sue parole veleggiarono nell’aria provocando le risatine delle sue amiche e uno sbuffo sonoro di Ginny.
Ti distruggo se solo osi avvicinarti ancora a lei, a costo di litigare con Hermione.
Non ammetto che la mia donna sia corteggiata davanti a me da un damerino qualsiasi.
Hermione incrociò i suoi occhi un solo istante: era furioso e lei, ne era certa, era la causa di tutto.
- Perché sei qui?- domandò Ginny quando finalmente si furono allontanati tutti.
- Ginny ti prego -
La signora Potter soffocò una risata.
- Hai sentito che giocava e non hai resistito - disse l’amica.
- No, mi ha invitato lui - replicò offesa proprio quando Valentine, la nuova fidanzata di Ron, arrivò sedendosi accanto a loro.
Morgana! Allora fa sul serio ?!Pensò la signora Potter.
- Hanno già iniziato? – domandò ma nessuna delle due rispose, la francese non se ne curò salutando con le mani il suo fidanzato.
Sentiva gli occhi di Ginny su di se, ma non le importò: guardò in cielo e trattenne il fiato, sapeva che per William quella sarebbe stata una partita orribile.
Gli occhi di Draco, il suo viso contratto, la sua postura rigida lasciavano intendere a chi come lei lo conosceva bene che Malfoy si sarebbe vendicato, William aveva ancora una volta flirtato con lei e lei non era riuscita a dire nulla per freddare l’auror.

**

Il boccino d’oro roteava tra le dita di Draco Malfoy, gli ex Serpeverde avevano vinto, il loro capitano tutto tronfio poggiò i piedi per terra guardandosi in giro. Hermione trattenne il fiato guardandolo, il cuore si strinse in una morsa dolorosa, lui nemmeno si girò a guardarla.
Tristezza.
 Ginny andò incontro a Harry che non riusciva a mascherare il suo scontento, Ron veniva abbracciato e consolato da Valentine, William atterrò poca distanza da Hermione che sussultò ancora persa nei suoi pensieri.
- è andata male - disse sconsolato l’auror, Harry sollevò lo sguardo furioso ma poi, non disse nulla.
Hermione lo conosceva bene e sapeva che mai il buon Harry Potter avrebbe affossato un amico , anche se lo riteneva il responsabile di quell’umiliante batosta : cinquanta a trecento per i Serpeverde.
Non avevano mai perso così sonoramente, non avevano mia perso contro i Serpeverde, contro Draco.
- Se non si sa volare è meglio non salire su una scopa, se poi non sai nemmeno giocare a quidditch fossi in te eviterei di promettere dediche o quant’altro – disse Malfoy avvicinandosi con la solita andatura elegante.
Bellissimo e mio, pensò Hermione stupidamente, anche se, il tono e la postura che il suo fidanzato mostrava davanti ai suoi amici ricordava un Draco diverso, un Draco Malfoy versione Hogwarts.
- Dai su, non litighiamo - li interruppe Blaise Zabini frapponendosi tra i due – abbiamo organizzato una specie di pranzo dopo partita, volete unirvi?- domandò ancora Blaise rivolgendosi direttamente a Harry, Nott si era affiancato a lui osservando il gruppo degli ex Grifondoro.-Ragazze?- domandò Harry volgendo ora i suoi occhi verdi verso sua moglie e l’amica, la rossa Weasley annuì Hermione sentì le guance ardere.
- Va bene - disse a bassa voce.
- Quanto entusiasmo Granger - la sua voce fu come ricevere un pugno nello stomaco, non replicò.
Che cosa avrebbe potuto dirgli? Non era certo euforica di pranzare con lui e Harry essendo ben conscia del fatto che si sarebbero punzecchiati ogni istante, poi c’era il problema William che non la smetteva nemmeno un istante di provarci non capendo il pericolo in cui andava incontro: stava giocando con il fuoco.

**

Ginny fece sedere William di fronte a Hermione, Draco aveva seguito con attenzione la scena, era livido e i suoi occhi grigi saettavano da lei alla signora Potter posandosi infine sull’auror Bloon.
- Hermione che bello siamo seduti uno di fronte all’altro - disse l’auror.
La Granger annuì preoccupata ma non disse nulla ascoltando le mille chiacchiere e vaneggiamenti di William.
- Sabato c’è un concerto al Godric, suonano i felicitate; sono riuscito a procurarmi due biglietti, ti va? - disse William.
Hermione divenne rossa e balbettò la prima scusa che le venne in mente.
- Penso di essere impegnata... – disse, ma l’auror continuò per buona parte del pranzo a domandarle un appuntamento.
Damerino.
Se avesse potuto l’avrebbe cruciato lì davanti a tutti pensò Hermione ma era convinta che il grande Draco Malfoy non si sarebbe sporcato le mani e quando distolse lo sguardo iniziando a parlare con Astoria Greengrass la gelosia la corrose fino alle viscere.
Bastardo
- Hermione - Blaise Zabini con la sua solita voce melodiosa e simpatica la riportò al presente – hai ricevuto l’invito per la cena in onore di Mia -
Hermione portò la sua attenzione verso il moro che stava poco lontano da lei.
Mia, che c’entrava ora la stagista del ministro?
- Sì  -
- Andrai? - domandò il moro.
Pansy Parkinson sbuffò senza vergogna, Ginny la guardò curiosa, mentre il resto della comitiva sembrava interessantissima allo scambio di parole tra Hermione e Blaise.
- Sì, perché tu non vai?- domandò stupita, era convinta che i due fossero amici o forse lo erano stati, sicuro erano in ottimi rapporti e ogni volta che incontravano Mia negli anditi del ministero si salutavano cordialmente.
Blaise sembrò pensarci un attimo
- Beh, io non ci vedo nulla di male. Sì, vorrei andarci solo che la mia fidanzata non è molto convinta – ammise.
- Penso - disse Pansy – che sia veramente da maleducati fare una cena ed invitare il proprio ex senza invitare la sua nuova compagna, ma da Mia Fusterbeng non posso aspettarmi certo grandi cose -
Hermione sgranò gli occhi stupita, Nott scosse il capo e con lei Daphne, mentre Draco sembrò finalmente interessarsi al discorso.
- Dai Pansy ancora gelosa di Mia?- chiese.
La Parkinson fece una smorfia schifata.
- Assolutamente no - replicò stizzita sbattendo la forchetta sul tavolo e alzandosi, a Blaise si spense il sorriso.
- Scusatemi- disse la Parkinson alzandosi e uscendo.
- Pansy- disse Blaise vedendola andare via –Pansy non fare la ...-
Blaise non terminò la frase che la sua fidanzata era già scomparsa oltre la porta.
- Credo che la Parkinson sia gelosa - constatò Ron.
- Credo che dovresti farti gli affari tuoi Weasley- replicò Draco.
- Beh che ho detto?! è evidente che è gelosa, non so come sia questa Mia ma sono convinto che... -
- è molto bella – disse Astoria - ma è sempre stata innamorata di Draco non di Blaise- ad Hermione andò di traverso l’acqua.
- Che cretinata... – replicò Malfoy.
Volle chiederli se anche lui era stato invitato, ma non osò dire nulla si sentiva ferita e offesa per non essere stata informata di quante donne lo desideravano.
Merlino sai che è uno degli uomini più desiderati del mondo magico, si disse, solo ora te ne rendi conto?!
- Beh non tanto cretinata, non era forse Mia, quella che aveva fatto emettere i volantini per il vostro matrimonio dopo che te l’eri... - replico Nott divertito per la piega che stava prendendo il discorso, Blaise l’avrebbe assecondato se non fosse con la testa decisamente da un’altra parte.
- Per favore siamo a tavola - disse Hermione pallidissima.
- Merlino! Non pensavo fossi ancora così tanto bacchettona – disse Nott.
Hermione aprì la bocca ma fu William a parlare.
- Sì vede che non la conosci, Hermione è mille miglia lontana da quel genere di persone che frequentate voi - concluse ricevendo uno sguardo d’assenso del suo capo.
- Ah sì, perché tu Bloon la conosci forse?- domandò Draco furioso.
- Malfoy?!- lo richiamò Hermione.
- Rispondimi Bloon ?- domandò ancora il biondo ignorando il richiamo della sua fidanzata.
Io ti distruggorimuginò tra se Draco.
- Draco smettila! – urlò Hermione battendo le mani sul tavolo. In quell’istante tutti fecero silenzio, Draco si sedette un’altra volta ,visto che, la rabbia l’aveva portato ad alzarsi di scatto, poggiò la schiena alla sedia e guardò irritato prima William poi Hermione.
- Esilarante! Dopo anni riusciamo a litigare perfino a causa di una che nessuno a parte uno o due in questa tavola conoscono- disse Daphne sconcertata.
 
- Non stiamo litigando per questo Greengrass,- lo corresse Harry,- ma perché il tuo amico insinua cose su Hermione che non... -
- Mi hai stancato Potter, me ne vado - Hermione sentì il cuore spaccarsi, lo seguì con lo sguardo fino a quando Draco uscì dalla sala.
Era incredula.
- Merlino come fate a sopportarlo è perfino peggio di come lo ricordavo - aggiunse Harry.
Blaise stava quasi per rispondere al capo auror ma fu interrotto dal rumore sordo di una sedia strisciata a terra. Hermione si alzò senza nemmeno porgere le sue scuse uscì.
- Ora si ride - disse Theo alzandosi, Harry e Ron curiosi lo seguirono, William in un primo momento rimase seduto come Blaise ma poi anche lui uscì a vedere cosa stesse succedendo, Ginny e Daphne furono le ultime ad alzarsi lo fecero con ritrosia quasi scocciate di lasciare i loro posti.

**

- Draco - la voce di Hermione era tesa e preoccupata, così parve a Draco che era in procinto di smaterializzarsi nel suo studio per far scemare la rabbia accumulata.
- Hermione – ribadì lui, girandosi per fronteggiarla, con la coda dell’occhio vide che i loro amici, quasi tutti erano usciti per vedere cosa stesse succedendo.
- Ti ha invitato?- domandò la donna i suoi occhi grandi e scuri brillavano alla luce del sole, era pallida e spettinata per via del vento.
Draco fece un passo riducendo le distanze, Harry si irrigidì osservando la scena, il silenzio avvolse tutti, nessuno osò dire nemmeno una parola.
Hermione sollevò gli occhi specchiandosi nelle iridi di Draco, il cuore prese a battere, lo faceva sempre quando erano così vicino, quando lui la guardava in quel modo. Sentì la sua mano gelida accarezzarle il viso, giocare con un ciuffo che era sfuggito alla coda per metterla poi dietro l’orecchio.
- Draco -, lo richiamò Hermione - Mia ha invitato anche te?- domandò. La sua voce era ora un sussurro, sapeva di tremare. Non avrebbe voluto mostrarsi a lui gelosa e preoccupata , ma non poteva farci nulla, lo amava.
Il loro rapporto era così da tempo lei si corrodeva nella gelosia per le tante pretendenti che aspiravano a rubare il cuore dell’uomo che amava e la sua parte di letto. Sarebbe stato semplice se tutti sapessero che era lei la donna che lui amava, ma lui non le aveva mai detto di provare per lei qualcosa di così profondo; certo aveva deciso di uscire allo scoperto ma alla fine non avevano annunciato nulla a nessuno, lei stessa si era trattenuta da dirlo ai suoi amici.
Merlino, lo sto perdendo.
- Sì- le soffiò quasi sulle labbra .
- Hermione fece un passo indietro scottata da quell’ammissione.
- Andrai?- chiese.
Draco rise di gusto senza mai distogliere i suoi occhi da quelli di Hermione.
Sei gelosa. Sei bellissima. Sei mia.
- Tu andrai al concerto dei felicitate ?- domandò Draco curioso sollevando il sopracciglio.
Hermione sgranò gli occhi, sorridendo subito dopo.
Sei geloso. Sei bellissimo. Sei mio.
Draco la guardò curioso avvicinarsi a lui, il profumo di Hermione lo inebriò e quando si sollevò sulle punte per baciarlo finalmente si sentì bene.
Quel bacio, nella strada principale di Diagon Alley, sancì agli occhi di tutti i presenti l’inizio della stranissima storia tra Draco Malfoy e Hermione Granger.
Harry e Ron erano rimasti senza parole, Blaise e Theo erano soddisfattissimi mentre William aveva il cuore spezzato.
Draco la strinse a se facendo aderire i loro corpi, sciolse la coda, inserendo le dita tra i capelli, la baciò con passione, era sua.
- Ora, siamo usciti allo scoperto- disse staccandosi da lei.
Hermione sospirò un attimo poi lo ribaciò.
Non riusciva a stragli lontano, non più ormai.
Però, aveva paura a girarsi per non dover vedere la rabbia e lo stupore di Harry e Ron, lo sconcerto in William e il disgusto dei Serpeverde.
- Draco – lo richiamò Hermione, poggiando il capo sul petto dell’uomo.
- Tranquilla va tutto bene, se stiamo insieme va tutto bene - affermò alla fine prendendole il viso tra le mani - Se stai con me va sempre tutto bene- aggiunse baciandola.
- Ho paura che... - lui capì immediatamente il suo timore, scoccò uno sguardo oltre le spalle della donna, Harry Potter era ancora lì, immobile ad osservarli e con lui Ron Weasley: sembravano scioccati.
- Immagino che per te loro siano più importanti di me - cercò di dire Draco, ma venne interrotto.
- No – rispose Hermione, chiudendoli le labbra con le dita. - Tu per me se i importante. Tu sei la persona più importante -
Draco sorrise, anche i suoi occhi brillarono, la baciò con trasporto e fu un sussurro o solo suggestione ma Hermione sentì un “ ti amo” echeggiare tra il vento e i suoi capelli.
- Anch’ io -  rispose Draco che la guardò e non sembrò stupito.
- Ti amo anch’io Hermione – ammise Draco stringendola a se quasi timoroso di guardarla per non dover rivelarle l’essenza più intima di sé.
Sei l'unica che ho mai amato, l'unica .
Il cuore della donna batté furioso sul petto, finalmente l’uomo che amava era riuscito a dirle quelle due parole, l’aveva capito di essere importante. Quel bacio davanti a tutti aveva dato inizio alla loro relazione, ma quelle due parole per lei erano la conferma che per Draco Malfoy lei, Hermione Granger, era importante. Era l’unica.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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