Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: zia Molly    21/05/2013    3 recensioni
[ ... ]
" ALLORA RESTA! Se mi vuoi bene davvero resta! "
Bellatrix non ricordava neanche più l’ultima volta che aveva pianto, anzi credeva di non averlo mai fatto prima, ma quelle lacrime correvano così veloci che sembrava liberala di ogni cosa, di ogni peso che le abitava lo stomaco.
" non posso… "
" Non voglio sposarmi con Lestrange, Sir… " mormorò a mezza voce facendo un passo indietro e ritrovandosi di spalle al muro.
" il tuo destino è già scritto …non puoi cambiarlo "
Bellatrix scosse la testa e lo osservò, lo vide avvicinarsi
" il nostro destino vive dentro di noi, bisogna soltanto avere il coraggio di cambiarlo " mormorò lei a mezza voce, lui si avvicinò ancora e la bloccò per i fianchi.
" cambialo allora... "
a quel punto ...mancava solo l’ultima carta da giocare
[ ... ]
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Bellatrix Black
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il duello di Mezzanotte 





Una fioca luce illuminava il salotto di Grimmauld Place: se non fosse stato per il camino  e una  delle due lampade accesa accanto ad esso tutto sarebbe stato buio.
L’arredamento era scuro: due divani erano postini uno di fronte all’altro accanto al camino, dal lato opposto, vicino alla porta, vi era un pianoforte, lo sgabello accanto aveva due posti, il sedile in velluto era consumato e la donna che in quel momento lo aveva appena superato, scoccandogli un’occhiata veloce e ricordando tutte le volte che vi si era seduta per suonare, lo sapeva bene.
Bellatrix era appena comparsa nel salone di Grimmauld Place.
L’orologio sopra il camino segnava mezzanotte in punto, ma in quel salottino sembrava non esserci nessuno a prima vista.
Fece qualche passo, camminando piano senza fare rumore, esplorando il salotto con lo sguardo mentre si avvicinava sempre più verso il centro pensosa… e forse… un po’ delusa: le cose sembravano non andare come previsto!
Si aspettava di trovarlo già lì, che l’aspettava seduto sul divano…  già si era immaginata che gli compariva alle spalle e lentamente gli calava le mani sul petto, avvicinando le labbra al suo orecchio e sussurrandogli in modo decisamente provocante qualcosa molto simile a “ ‘Sera Cugino”  o “ ‘Sera Cagnaccio”  …ma… ma lui non c’era!
Il cuore mancò un battito quando ipotizzò che forse era tutta una trappola, che Sirius l’aveva tratta in inganno e ora da qualche parte della stanza sarebbe spuntato qualche Auror  o qualche suo amico per catturarla.
Istintivamente, quando si trovò dinanzi al camino, tra i due divani scuri, avvicinò la mano al fianco e estrasse la bacchetta, restando immobile e concentrandosi sui rumori della stanza,  continuandosi a guardare attorno, attenta e pronta a ogni evenienza, a ogni anomala situazione.
Ma intanto qualcuno, poggiato allo stipite della porta osservava la scena divertito.
Sul volto di Sirius un ghigno divertito era comparso osservando come la cugina, si guardava attorno allarmata e diffidente, come sospettosa scrutava la semioscurità.
Sogghignò e lentamente fece vagare la mano sul muro e poi sull’interruttore, spegnendo la luce della lampada accesa accanto al camino.
La vide irrigirdirsi quasi e immediatamente scattare, stringere la bacchetta.
A quel punto Sirius fece un passo avanti e incrociò il suo sguardo quando la vide voltarsi lentamente, per vedere cosa stava accadendo alle sue spalle, vedendola quasi delusa nel notare che in realtà non ci sarebbe stato nessun duello come immaginava, probabilmente.

<< Non sei divertente Sir! >> sibilò Bella alludendo allo scherzetto appena fatto, rinfoderando la bacchetta e continuando a dargli le spalle ma restando col volto a tre quarti, osservandolo; incrociando quegli occhi grigi che apparivano quasi rossi dato il riflesso del fuoco in essi.
Si morse il labbro: sarebbe morta per quegli occhi, per quell’intrigante sguardo; ma fu quando scese e posò gli occhi sulle sue labbra che provò un’irrefrenabile voglia di incrociarle.
Trattenne quell’istinto, restando quasi pietrificata nell’avvertire piccoli brividi di piacere attraversarle la schiena quando si sentì bloccare per i fianchi e stringerla.
Una mano del cugino però salì più in su, poggiandosi sul seno e iniziandolo a palpare, sempre con meno delicatezza, sempre con più desiderio e foga.
<< ora?  Lo sono? >> domandò piano Sirius mentre le spostava con l’altra mano i capelli dal collo e iniziava a baciarlo, imitando quanto fatto col suo petto: era un crescendo di desiderio,  di passione e foga.
I primi baci erano piccoli, veloci; poi pian piano divennero passionali, mentre salivano, infine intervenne la foga, la lingua e i denti.
SI sentì mordere, leccare velocemente, baciare bramosamente, come mai le era capitato, e ciò…ciò stava avvenendo così velocemente che, se anche Bellatrix avesse voluto non sarebbe riuscita a fermarlo, ma non solo per la rapidità ma per il piacere che ogni tocco le provocava.
Ma in quel duello non avrebbe comandato lui.
Si voltò di scatto, roteando il collo e obbligandolo ad allontanare le labbra dalle sue, lasciandolo spiazzato quando ritrovò le mani lontane dal seno e unì le labbra alle sue, senza lasciare tempo per un crescendo di foga e passione.
Le loro lingue si incrociarono rapidamente mentre, i denti lottavano per arrivare alle labbra dell’altro, mordendole con rabbia, con odio, quasi arrivavano a farle sanguinare, quando, quei violenti morsi interrompevano bruscamente quei focosi baci.
Si odiavano, l’avevano sempre fatto, ognuno di loro desiderava l’altro in una bara, steso in terra privo di sensi, almeno quanto lo desiderava in quel momento vivo più che mai… eppure ancora lottavano per l’odio che abitava i loro cuori assieme all’amore.
I loro corpi avrebbero lottato in quel modo, senza bacchette, avrebbero duellato a modo loro quella notte.
Fu irrefrenabile per Sirius la tentazione di far vagare le mani velocemente sul corpo di lei, slacciando immediatamente il corsetto e lasciandolo cadere in terra, stringendola nel sentire un suo sospiro.
Ma bastò poco, d’avvero poco per ritrovarsi entrambi seminudi sul divano.

Non sapevano da dove iniziare e tutto avveniva confusamente.
Le labbra di Bella scendevano sul collo di Sirius, baciandolo con foga, non badando agli innumerevoli segni rossi che gli lasciava per via dei succhiotti e lui a sua volta, sopra di lei, le accarezzava bramosamente il seno con entrambe le mani, mentre una lentamente incominciava a scivolare verso il basso, accarezzandole piano il ventre e in fianchi, pietrificandola inerme sotto di lui, scossa dai sospiri che scaturivano dalle sue labbra e dai brividi che la dominavano.
Sirius riusciva a farla sentire donna, padrona del suo corpo più di quanto già non fosse di solito… dopo anni ad Azkaban, in presenza del cugino, Bellatrix, riusciva a sentirsi ugualmente bellissima, ancor più sexy di quanto non appariva normalmente agli occhi degli uomini e di quanto si sentiva.
Le labbra del cugino pian piano scendevano sulla base del suo collo, arrivando poi al seno.
Osservando  quell’oscura anima dannata, quella mangiamorte, a prima vista nessuno avrebbe mai potuto pensare a quanto morbida fosse la sua pelle, a quanto profumata e perfetta potesse essere… perché un essere così malvagio, normalmente, non può essere così perfetto, così bello.
Eppure lei lo era.
Mentre Sirius divorava il suo seno di baci e morsi, di succhiotti, non faceva altro che pensare a ciò, a quanto fosse bella e perfetta, a quanto fosse eccitante trovarsi lì con lei, all’incredibile desiderio che nasceva sfiorandola solamente.
Le sue mani scendevano ancora, arrivando alle cosce, umide, accarezzandole e stringendole forte, tastandole la pelle.
Quel divano era così piccolo che quasi in due non c’entravano l’uno sull’altra…ma erano dettagli… forse pur di aversi sarebbero stati capaci di farlo anche in piedi.
Era così tanto tempo che si desideravano ma sembrava impossibile aversi, sembrava impossibile concretizzare quell’amore platonico… eppure ora tutto accadeva!

Le mani di Sirius le sfiorarono l’intimo, mentre le non faceva altro che ansimare di piacere sotto di lui a ogni tocco e bacio, giocando nervosamente con i suoi capelli e sgraffiandogli le spalle, insinuandosi all’interno e iniziandola a sfiorare, premendo.
Le labbra scendevano ancora, arrivando sotto al seno e pian piano arrivavano al ventre.
Il cuore di Bellatrix intanto batteva velocemente, il desiderio cresceva e dentro di se si era ripromessa che se ancora una volta qualcuno li avesse interrotti avrebbe afferrato la bacchetta poco distante e l’avrebbe ucciso all’istante… chiunque fosse stato.
Probabilmente se avesse sentito il marchio bruciare neanche vi avrebbe badato…  e pensando a ciò sgranò gli occhi.
No, non poteva davvero averlo pensato… ma non ebbe tempo di odiarsi, l’ondata di piacere arrivò nuovamente sentendosi sfiorare in quel  modo e si trovò costretta ad aprire leggermente le gambe per goderne di più.
Intanto però, in tutto quel passione l’odio restava per un secondo represso.
Ciò perché Bellatrix ancora non aveva preso il comando, perché ancora si stava trattenendo per godersi il momento.

D’improvviso lo spinse in terra, facendolo gemere e restare spiazzato quando si trovò sul pavimento, disorientato.
Sirius non poteva continuare a divertirsi ancora, ora toccava a lei prendere il comando della situazione, perché in quel gioco, il quel duello, chi avrebbe vinto sarebbe stata lei. Doveva guidare lei quello scontro.
Si ritrovò sopra di lui e si chinò sfiorando i loro bacini, sogghignando nel sentire il cugino eccitato…
povero… credeva che si sarebbe concessa subito!Peccato che il povero Sir non sapeva che non si era concessa facilmente neanche al marito... figurarsi se ora avrebbe fatto eccezione con un lurido traditore come lui.
Affondò le unghie nelle sue spalle mentre le loro labbra tornavano a incrociarsi con foga e continuò a provocarlo premendosi contro di lui, lasciando vagare le sue mani sul suo corpo, sfiorandogli il bassoventre, scendendo piano nei suoi boxer mentre si limitava a ghignare maliziosa contro le sue labbra.
Con l’altra mano gli accarezzava la spalla, il petto sgraffiandolo, sfogando quella goccia d’odio che dominava il suo cuore in quel momento, anche se da lì a poco si sarebbe consumato l’amore.
Fu proprio in quell’istante che l’odio scaturì persino in  Sirius non riuscì a trattenersi, le morse violentemente la spalla e di conseguenza sentì sgraffiarsi il petto.
Ma la cosa non faceva altro che attirarlo sempre più nel desiderio.
Doveva averla o sarebbe morto!
Le afferrò i polsi e la spinse stesa sotto di se, mentre il desiderio diventava irrefrenabile …odiava esser provocato così tanto!
Di conseguenza fu spinto sotto e la cosa continuò diverse volte, spingendoli a rotolandosi in terra tra baci e morsi sulle labbra; sembrava idiota come gesto ma nessuno dei due avrebbe ceduto facilmente, entrambi volevano comandare.
Incominciava così a serpeggiare il nervoso nel desiderio: dovevano aversi, nessuno dei due avrebbe aspettato ancora, anche se entrambi non avevano intenzione di cedere!
Quella lontana notte c’erano solo loro e così come quella sera.
 << non cederò >> sibilò Bella al suo orecchio quando fu nuovamente sopra di lui, ma Sirius la guardò ghignando, incrociando nuovamente le loro lingue, stanco e indispettito da quell’atteggiamento.
La spinse sotto nuovamente e le calò di scatto l’intimo, la vide sgranare gli occhi e arrendersi… tutto iniziò con una spinta che ne seguì altre.

E mentre tutto aveva inizio mille pensieri  esplosero nella mente di entrambi.
Il piacere li portava a confonderli, ma l’odio verso l’altro e verso se stessi li portava entrambi a desiderare di morire.
Ancora una volta il peso del tradimento li faceva rabbrividire, e i brividi purtroppo si confondevano con quelli di piacere, che svanivano tra i gemiti e i baci…
Probabilmente se non fossero arrivati a quel punto il buon senso li avrebbe portati a fermarsi, ma ora, ora che finalmente erano una cosa sola e la passione bruciava come l’ardente fuoco nel camino nessuno li avrebbe fermati.
Le labbra vagavano sul collo e tornavano a incrociarsi mentre il tempo scorreva, e infine quell’ardente fuoco si spense… lentamente.

Si ritrovarono entrambi stesi sul tappeto a fissare il soffitto, il respiro veloce e il cuore che batteva forte, così forte che nella completa oscurità della notte, nel silenzio più totale, i battiti potevano sentirsi.
<< sento il tuo cuore Trix …>> sussurrò Sirius sogghignando appena, sorridendo leggermente tenendo una mano sul ventre
<< e io il tuo fiatone Sir… >> sogghignò lei voltandosi a guardarlo, beffarda , provocandolo divertita.
Sentendo ciò, il moro si accigliò e si voltò, incrociando il suo sguardo nel buio, soffermandosi a pensare e cercando di confermarsi se davvero avesse il fiatone. Forse un po’ lo aveva ma… era normale! Insomma l’aveva tenuto in pena per quasi tutto il tempo, divertendosi a provocarlo e basta, alla fine si era lasciato andare, dopo quel momento di tensione.
<< ti ricordo che mi hai provocato per tutto il tempo… se mi avessi lasciato fare dall’inizio…>>
<< …sono io che guido certi giochetti cugino >> sussurrò lei, sporgendosi a baciarlo.
Sirius sogghignò appena, ricambiando quel bacio. << non mi pare cugina >> sentenziò infine per poi tornare a incrociare le sue labbra con passione mista a strana dolcezza a cui nessuno dei due era abituato.
Continuarono con quei baci, sino a quando non si caddero entrambi addormentati, abbracciati, stesi sul pavimento del salone.

Passarono diverse ore quando il sole accarezzò i volti di entrambi delicatamente,  ricordandogli che era sorta l’alba e che presto tutto sarebbe tornato alla normalità: un nuovo giorno dove avrebbero dovuto fingere di odiarsi dinanzi a tutti.
Bella aprì gli occhi piano e sorrise, voltandosi e ritrovando Sirius ancora addormentato.
Era così bello mentre dormiva, sembrava morto (e magari lo fosse stato! Perché quel maledetto bastardo la stava attirando in una strada tortuosa, quella dell’amore e lei…lei non poteva! Non voleva!  E poi non era neanche certa che lui l’amasse).
Si alzò e si vestì, per poi chinarsi e baciarlo sulla fronte.
<<  questa volta sono io a fuggire all’alba, Sir >> sussurrò al suo orecchio, vedendolo accigliarsi nel sonno e fare una smorfia.
Anche lui era fuggito dopo una notte come quella.
Era Agosto, una dannata notte d’Agosto, una notte che Bellatrix non avrebbe mai dimenticato, perché  fu la notte più dolorosa della sua vita.
Nonostante ciò però, non si disturbò a svegliarlo!
Anzi!
Lo lasciò nudo in salotto, smaterializzandosi ridendo, curiosa di sapere cosa avrebbe spiegato ai suoi amichetti dell’Ordine quando l’avrebbero trovato così.




SdA: Cari lettori ecco un nuovo capitolo.
Sinceramente non so come me la cavo a scrivere cose simili... giuro che qualsiasi cosa voi abbiate pensato mentre leggevate è lecito e mi adeguo.
Attendo vostre recensioni, opinioni.
Zia Molly 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: zia Molly