Capitolo 59: un inaspettato nuovo membro della ciurma
“Nami!” bisbilgiò Rufy debolmente, senza svegliarsi. La navigatrice strinse
la presa e gli sussurrò all’orecchio “Sono qui Rufy,
sono qui vicino a te!” disse per poi dargli un bacio sulla fronte, notando che
fortunatamente la febbre cominciava a calare.
Umi arrossì a vedere quella scenetta, non essendo abituata a quel genere di
cose. Nemmeno Tashiji e Zoro, che per lei
rappresentavano la coppia ideale, in quanto Usopp e
Kaya non li vedeva spesso, si scambiavano quelle effusioni di affetto o almeno
non in pubblico. Qualche volta Tashiji ci provava, ma
Zoro si “arrabbiava” in quanto intaccava la sua aria da duro.
Solo all’alba del giorno dopo Robin e Chopper cominciarono a dare i primi
segni di ripresa. L’archeologa fu la prima ad aprire gli occhi e si sentì
spaesata, non ricordando il perché si trovasse in un lettino della marina, con
la testa pesante e con i suoi compagni al suo capezzale e a quello del medico e
del capitano.
Si mise lentamente a sedere, cercando di non svegliare nessuno e cominciò a
cercare di ricordare.
“SUPEEER, l’archeologa è sveglia!” disse Franky
svegliando tutta l’isola.
Robin sorrise a vedere tutti i suoi compagni circondarla e preoccupati per
lei.
“Robin-chan come ti senti, mia adorata?” chiese Sanji buttando a terra Usopp e
rubandogli il posto accanto al letto della donna.
“Uhm…sono un po’ confusa, ma…credo di cominciare a stare meglio. Potrei
avere per favore un bicchiere d’acqua?”
“Ma certo, anche due o tre per la donna più bella del mondo!” disse
idiotamente Sanji, mentre si recava fuori
dall’accampamento.
“Chopper!” disse Usopp abbracciando la piccola
renna, quando lo vide riprendersi e strofinare gli occhietti.
“Che dormita…ma…ma cosa è success…AH la marina ci ha rapiti….aiuto!” disse
Chopper alzandosi in piedi e scendendo dal letto con fare agitato, per poi
ritrovarsi con la faccia a terra a causa della debolezza.
“Oi oi Chopper! Non muoverti! Sei quasi morto. La
marina non consiste un pericolo, tranquillo!” disse Zoro sollevando la renna e
rimettendola sul letto.
“Eh, morto? Cosa? Quando? perché?” chiese più agitato di prima.
“Uhm…si, lei ti saprà spiegare meglio vero U…” cominciò Usopp
venendo bruscamente interrotto da Umi.
“…Karin!” disse, facendo nascere degli sguardi di incomprensione sui volti
dei presenti.
Raccontò quanto successo, sebbene Rufy fosse
ancora nel mondo dei sogni.
“Oh, quindi è questo che è accaduto!” disse Chopper triste “Mi dispiace,
avrei dovuto accorgermene e intervenire prima e soprattutto aiutarvi a stare
bene!” disse rivolgendosi per lo più ai suoi compagni di malattia.
“Chopper, sei un dottore è vero, ma questo non ti rende immune alle
malattie. Sei stato male anche tu, mica
te ne sei fregato!” disse Nami, non ancora alzatasi
dal suo posto accanto a Rufy.
“Sembra che il capitano sia messo peggio di noi!” disse l’archeologa.
“A quanto pare è stato infettato prima di voi” disse Usopp “Ma non
mi sorprenderei se si svegliasse…” Usopp non finì di
parlare, che Rufy di scatto si mise a sedere “…da un
momento all’altro!” terminò il cecchino.
Il capitano si guardò intorno inizialmente confuso, poi un brontolio di
stomaco si fece sentire “Ho fame!” disse, facendo sorridere i presenti.
Umi spalancò la bocca, sorpresa dalla velocità di ripresa dal padre, ma poi
appoggiò la sua richiesta di cibo, in quanto anche lei aveva un certo
“languorino”.
“Oh vedo che i nostri “cari” Mugiwara si stanno
riprendendo!” disse Smoker entrando nella tenda
seguita da una Tashiji zoppicante.
“Smoker!” disse Rufy
con la bocca piena “Puoi aspettare dopo pranzo per catturarci? Sta volta non
finirà come l’ultima volta!”
Nami lo colpì in testa facendogli sputare il
bocco “Babbeo, non hai ascoltato una parola di quello che ti ho appena detto.
La marina non ha intenzione di catturarci grazie a U…”
“…KARIN!” urlò la ragazzina, facendo comprendere a chi conosceva la sua
vera identità, che non voleva farla sapere a Rufy.
Zoro sbuffò, non avendo voglia di pensare al perché di quel comportamento.
Chiuse l’occhio buono sperando di farsi un bel pisolino, conciliato dalla
pancia pena, ma un’ombra davanti a sé, lo costrinse a riaprirlo.
Tashiji lo guardò dall’alto verso il basso con
aria seria.
“Bhe…che vuoi?” chiese Zoro, con una vena
pulsante, vedendo con la coda degli occhi i suoi compagni osservarlo per vedere
che tipo di mossa avrebbe fatto verso la ragazza.
Tashiji sbuffò contrariata e gli lanciò le spade
che gli aveva preso qualche giorno prima “Tieni, te le ho messe in sesto,
soprattutto la Shussui che era alquanto danneggiata!”
Zoro sfoderò le spade e le osservò. Ammise che la ragazza avesse fatto un
buon lavoro, soprattutto con quella da lei
menzionata, in quanto era stata danneggiata durante lo scontro con il
capitano.
“Consideralo un ringraziamento per avermi salvato, ma la prossima volta
quelle spade saranno mie!” disse con sguardo determinato, per poi andarsene.
Umi sbuffò “Ma Zoro…perché non le dici qualcosa? Così la perderai per
sempre!” disse la ragazzina non contenta di come si stavano mettendo le cose.
“Non mi interessa!” disse secco.
Umi mise il broncio.
“è solo un idiota insensibile, quella testa di cactus!” disse Sanji, dando il via a un suo litigio con lo spadaccino.
Ormai quello che i Mugiwara dovevano compiere su
quell’isola era stato portato a termine e, sotto consiglio di Nami, Rufy decise di riprendere
il largo prima che Smoker potesse cambiare la sua
idea di lasciarli andare, sebbene egli fosse un uomo di parola. Caricarono
provviste e tutto il necessario per affrontare un nuovo viaggio e prepararono
la nave per salpare.
Franky era nella cabina di pilotaggio della nave
e aspettava che tutti fossero pronti. Ma se gli altri avrebbero dato l’ok per
la partenza, Zoro non era della loro stessa idea.
Lo spadaccino con fare agitato si guardava intorno. Era sicuro di averle
tutte e tre al suo fianco mentre caricava le provviste sulla Sunny, ma improvvisamente le sue Katane
erano sparite. Si mise a cercarle su tutta la nave, ripercorrendo i passi che
aveva compiuto da li a poco tempo.
Preso dalla fretta di ritrovarle, non avvertì i suoi compagni della
sparizione delle sue armi e l’ordine di levare l’ancora fu dato.
Zoro sbiancò quando sentì il comando e recandosi sul ponte urlò di
aspettare. Non fu però l’unico a chiedere di fermarsi.
Tashiji corse come meglio potè
e salì sulla nave e con sguardo adirato si recò nuovamente davanti a Zoro “Brutto
idiota che non sei altro. Non so nemmeno perché lo faccio! Ma come puoi
lasciare le tue spade in giro così? Non sono un bene prezioso? A quanto pare mi
devo essere sbagliata e…”
Zoro con una vena pulsante in testa la bloccò “Ma che diavolo stai dicendo
mocciosa…”
Tashiji tirò fuori da dietro la schiena le katane dello spadaccino e gliele sbatte sul petto “Sto
parlando di queste. Le ho trovate nella MIA
tenda! Che cavolo ci facevi lì!” urlò la ragazza infuriata.
Sanji si avventò contro Zoro e lo afferrò per
il colletto “Che cosa hai fatto a questo angelo, brutto cactus che non sei
altro? Se scopro che le hai torto un solo capello io ti…”
Zoro si liberò dalla presa del cuoco e infastidito urlò “Io non ho fatto
niente e non ho la più pallida idea di come ci siano finite le mie spade nella
sua tenda. Meno ho a che fare con lei meglio è. Che sia chiaro a tutti!”
Tashiji infuriata dall’atteggiamento dello
spadaccino urlò a sua volta “Bene, allora posso pure andarmene! Non voglio
rimanere su questa lurida nave pirata un minuto di più e la prossima volta Roronoa Zoro, io e te chiuderemo i con…” non riuscì a
terminare la frase che un forte scossone, la fece cadere a terra come anche
molti dei Mugiwara.
“La marina sta attaccando!” disse Usopp, vedendo
non poco lontano da loro.
“A quanto pare lo zietto ha cambiato idea!” disse Rufy
tranquillo e preparandosi a respingere diverse cannonate in direzioni della Sunny.
“Non credo che il capitano Smoker attaccherebbe
la nave, con Tashiji a bordo!” disse Robin, fermando
una palla di cannone sfuggita a Rufy con il suo
potere. “Credo che siano dei marine arrivati ora, che non sanno dell’accordo
tra noi e Smoker!”
“Ehi, sono qui!” disse Tashiji sventolando le
mani, cercando di farsi vedere e arrestare l’attacco contro i pirati di
cappello di paglia.
“è inutile, non ti vedono! Sono troppo concentrati a…è quella cos’è?”
chiese Chopper con gli occhi fuori dalle orbite.
Una palla di cannone gigante si stava recando contro di loro, ma Rufy non avrebbe potuto fermarla, tanto meno Sanji con i suoi calci e Robin con il suo potere.
“Quella ci farà tanto male yohohoho!” disse Brook coprendosi gli occhi quando la palla di cannone,
oltre a manifestare milioni di agi acuminati fittissimi sulla sua superficie,
si illuminò facendo un flash abbagliante, che impedì anche a Zoro di attaccare
sentendosi improvvisamente accecato.
I Mugiwara ancora abbagliati, tirarono un sospiro
di sollievo, sentendo uno strattone familiare.
“Ottimo lavoro Franky!” urlò Usopp,
cercando di farsi sentire dal cyborg, che prevedendo la minaccia, aveva dato il
via a un coup de bust che aveva fatto volare la Sunny per vari chilometri su nel cielo.
“Siamo salvi…nuovamente grazie alla Sunny!” disse
Chopper buttandosi a terra.
“Salvi o meno…abbiamo un problema!” disse Zoro seccato.
Tashiji con aria terrorizzata era aggrappata al
parapetto della nave. Aveva già visto quella capacità della Sunny,
ma oltre a non essere pronta a viverla sulla sua pelle, ora si ritrovava sulla
nave dei mugiwara, lontanissima dalla base della
marina.
La ciurma di cappello di paglia si
radunò intorno a lei, chi con uno sguardo preoccupato, chi tranquillo.
“E ora che facciamo? Non possiamo tornare indietro. Quella palla di cannone
era sicuramente progettata in modo tale che non potessimo contrastarla con le
nostre abilità e riportarla alla marina, sarebbe pericoloso per noi!” disse Nami pensierosa.
“Non c’è problema, benvenuta a bordo Tashiji!”
disse Rufy sorridendo “Tanto lei e Zoro si metteranno
insieme no?” chiese ai suoi compagni.
“In teoria!” disse Robin divertita.
“Quindi sarebbe comunque diventata una nostra compagna!” disse Rufy.
“Bisogna vedere quale futuro si avvererà, nel primo futuro che abbiamo
visto lei e Zoro non stavano veramente insieme, c’era solo una storiella e lei non era nostra compagna!”
disse Usopp “Ma d’altro canto il secondo futuro che
conosciamo, loro sue sono una coppia e…”
“Secondo futuro?” chiese Rufy, non conoscendo
quella parte della storia, ma nessuno sembrò volergli rispondere, anche se Nami avrebbe tanto voluto, ma uno sguardo di Umi, le fece
capire di non farlo.
“Io non mi metterò con nessuno, volete ficcarvelo in testa babbei che non
siete altro?” urlò Zoro, prima di vedere Umi che se la rideva di tutto gusto, in
disparte rispetto agli altri.
La ragazzina si sentì sollevare da dietro per la maglia e vide lo sguardo
adirato di Zoro.
“Ehm…ciao paparino!” disse sorridendo colpevole.
“Tu! Scommetto che sei stata tu a rubarmi le spade per fargliele trovare a
quella donna, per far sì che rimanesse con noi!”
“Ehm…forse, ma non credevo che la marina attaccasse, facendo il modo che il
mio piano funzionasse così perfettamente!” disse, per poi ritrovarsi a
supplicare Zoro a non lasciarla andare, quando sotto i suoi piedi vide solo
acqua del mare. Lo spadaccino infatti l’aveva sporta fuori dalla nave.
“Dammi una sola ragione per non lasciarti!” disse l’uomo.
“Perché poi tanto dovresti buttarti a recuperarmi!” disse Umi.
“Sempre ammesso che venga a riprenderti Umi!” disse Zoro piano.
La ragazzina divenne pallida, temendo la minaccia dello spadaccino, ma si
rilassò quando vide il resto della ciurma tranquilla, ricordandosi delle mille
minacce di morte che le aveva spesso fatto il suo Zoro per spaventarla, per poi
non metterle mai in atto.
Era quasi una sorta di gioco fra i due. Lei gli faceva i dispetti e lui si
vendicava facendole prendere qualche spavento.
“Shhh, non dire quel nome, Rufy
non deve sapere chi sono!” disse la ragazzina sussurrando, quando lo spadaccino
gli fece toccare nuovamente il ponte della nave.
Zoro sogghignò “Fammi un altro scherzo del genere e accidentalmente
spiffero tutto a tuo padre!”.
Umi annuì, temendo questa volta che la minaccia venisse attuata.