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Autore: Neko    25/05/2013    9 recensioni
Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 59: un inaspettato nuovo membro della ciurma

 

Nami!” bisbilgiò Rufy debolmente, senza svegliarsi. La navigatrice strinse la presa e gli sussurrò all’orecchio “Sono qui Rufy, sono qui vicino a te!” disse per poi dargli un bacio sulla fronte, notando che fortunatamente la febbre cominciava a calare.

Umi arrossì a vedere quella scenetta, non essendo abituata a quel genere di cose. Nemmeno Tashiji e Zoro, che per lei rappresentavano la coppia ideale, in quanto Usopp e Kaya non li vedeva spesso, si scambiavano quelle effusioni di affetto o almeno non in pubblico. Qualche volta Tashiji ci provava, ma Zoro si “arrabbiava” in quanto intaccava la sua aria da duro.

Solo all’alba del giorno dopo Robin e Chopper cominciarono a dare i primi segni di ripresa. L’archeologa fu la prima ad aprire gli occhi e si sentì spaesata, non ricordando il perché si trovasse in un lettino della marina, con la testa pesante e con i suoi compagni al suo capezzale e a quello del medico e del capitano.

Si mise lentamente a sedere, cercando di non svegliare nessuno e cominciò a cercare di ricordare.

“SUPEEER, l’archeologa è sveglia!” disse Franky svegliando tutta l’isola.

Robin sorrise a vedere tutti i suoi compagni circondarla e preoccupati per lei.

“Robin-chan come ti senti, mia adorata?” chiese Sanji buttando a terra Usopp e rubandogli il posto accanto al letto della donna.

“Uhm…sono un po’ confusa, ma…credo di cominciare a stare meglio. Potrei avere per favore un bicchiere d’acqua?”

“Ma certo, anche due o tre per la donna più bella del mondo!” disse idiotamente Sanji, mentre si recava fuori dall’accampamento.

“Chopper!” disse Usopp abbracciando la piccola renna, quando lo vide riprendersi e strofinare gli occhietti.

“Che dormita…ma…ma cosa è success…AH la marina ci ha rapiti….aiuto!” disse Chopper alzandosi in piedi e scendendo dal letto con fare agitato, per poi ritrovarsi con la faccia a terra a causa della debolezza.

“Oi oi Chopper! Non muoverti! Sei quasi morto. La marina non consiste un pericolo, tranquillo!” disse Zoro sollevando la renna e rimettendola sul letto.

“Eh, morto? Cosa? Quando? perché?” chiese più agitato di prima.

“Uhm…si, lei ti saprà spiegare meglio vero U…” cominciò Usopp venendo bruscamente interrotto da Umi.

“…Karin!” disse, facendo nascere degli sguardi di incomprensione sui volti dei presenti.

Raccontò quanto successo, sebbene Rufy fosse ancora nel mondo dei sogni.

“Oh, quindi è questo che è accaduto!” disse Chopper triste “Mi dispiace, avrei dovuto accorgermene e intervenire prima e soprattutto aiutarvi a stare bene!” disse rivolgendosi per lo più ai suoi compagni di malattia.

“Chopper, sei un dottore è vero, ma questo non ti rende immune alle malattie. Sei stato  male anche tu, mica te ne sei fregato!” disse Nami, non ancora alzatasi dal suo posto accanto a Rufy.

“Sembra che il capitano sia messo peggio di noi!” disse l’archeologa.

“A quanto pare è stato infettato prima di voi”  disse Usopp “Ma non mi sorprenderei se si svegliasse…” Usopp non finì di parlare, che Rufy di scatto si mise a sedere “…da un momento all’altro!” terminò il cecchino.

Il capitano si guardò intorno inizialmente confuso, poi un brontolio di stomaco si fece sentire “Ho fame!” disse, facendo sorridere i presenti.

Umi spalancò la bocca, sorpresa dalla velocità di ripresa dal padre, ma poi appoggiò la sua richiesta di cibo, in quanto anche lei aveva un certo “languorino”.

 

“Oh vedo che i nostri “cari” Mugiwara si stanno riprendendo!” disse Smoker entrando nella tenda seguita da una Tashiji zoppicante.

Smoker!” disse Rufy con la bocca piena “Puoi aspettare dopo pranzo per catturarci? Sta volta non finirà come l’ultima volta!”

Nami lo colpì in testa facendogli sputare il bocco “Babbeo, non hai ascoltato una parola di quello che ti ho appena detto. La marina non ha intenzione di catturarci grazie a U…”

“…KARIN!” urlò la ragazzina, facendo comprendere a chi conosceva la sua vera identità, che non voleva farla sapere a Rufy.

Zoro sbuffò, non avendo voglia di pensare al perché di quel comportamento. Chiuse l’occhio buono sperando di farsi un bel pisolino, conciliato dalla pancia pena, ma un’ombra davanti a sé, lo costrinse a riaprirlo.

Tashiji lo guardò dall’alto verso il basso con aria seria.

Bhe…che vuoi?” chiese Zoro, con una vena pulsante, vedendo con la coda degli occhi i suoi compagni osservarlo per vedere che tipo di mossa avrebbe fatto verso la ragazza.

Tashiji sbuffò contrariata e gli lanciò le spade che gli aveva preso qualche giorno prima “Tieni, te le ho messe in sesto, soprattutto la Shussui che era alquanto danneggiata!”

Zoro sfoderò le spade e le osservò. Ammise che la ragazza avesse fatto un buon lavoro, soprattutto con quella da lei  menzionata, in quanto era stata danneggiata durante lo scontro con il capitano.

“Consideralo un ringraziamento per avermi salvato, ma la prossima volta quelle spade saranno mie!” disse con sguardo determinato, per poi andarsene.

Umi sbuffò “Ma Zoro…perché non le dici qualcosa? Così la perderai per sempre!” disse la ragazzina non contenta di come si stavano mettendo le cose.

“Non  mi interessa!” disse secco.

Umi mise il broncio.

“è solo un idiota insensibile, quella testa di cactus!” disse Sanji, dando il via a un suo litigio con lo spadaccino.

 

Ormai quello che i Mugiwara dovevano compiere su quell’isola era stato portato a termine e, sotto consiglio di Nami, Rufy decise di riprendere il largo prima che Smoker potesse cambiare la sua idea di lasciarli andare, sebbene egli fosse un uomo di parola. Caricarono provviste e tutto il necessario per affrontare un nuovo viaggio e prepararono la nave per salpare.

Franky era nella cabina di pilotaggio della nave e aspettava che tutti fossero pronti. Ma se gli altri avrebbero dato l’ok per la partenza, Zoro non era della loro stessa idea.

Lo spadaccino con fare agitato si guardava intorno. Era sicuro di averle tutte e tre al suo fianco mentre caricava le provviste sulla Sunny, ma improvvisamente le sue Katane erano sparite. Si mise a cercarle su tutta la nave, ripercorrendo i passi che aveva compiuto da li a poco tempo.

Preso dalla fretta di ritrovarle, non avvertì i suoi compagni della sparizione delle sue armi e l’ordine di levare l’ancora fu dato.

Zoro sbiancò quando sentì il comando e recandosi sul ponte urlò di aspettare. Non fu però l’unico a chiedere di fermarsi.

Tashiji corse come meglio potè e salì sulla nave e con sguardo adirato si recò nuovamente davanti a Zoro “Brutto idiota che non sei altro. Non so nemmeno perché lo faccio! Ma come puoi lasciare le tue spade in giro così? Non sono un bene prezioso? A quanto pare mi devo essere sbagliata e…”

Zoro con una vena pulsante in testa la bloccò “Ma che diavolo stai dicendo mocciosa…”

Tashiji tirò fuori da dietro la schiena le katane dello spadaccino e gliele sbatte sul petto “Sto parlando di queste. Le ho trovate nella  MIA tenda! Che cavolo ci facevi lì!” urlò la ragazza infuriata.

Sanji si avventò contro Zoro e lo afferrò per il colletto “Che cosa hai fatto a questo angelo, brutto cactus che non sei altro? Se scopro che le hai torto un solo capello io ti…”

Zoro si liberò dalla presa del cuoco e infastidito urlò “Io non ho fatto niente e non ho la più pallida idea di come ci siano finite le mie spade nella sua tenda. Meno ho a che fare con lei meglio è. Che sia chiaro a tutti!”

Tashiji infuriata dall’atteggiamento dello spadaccino urlò a sua volta “Bene, allora posso pure andarmene! Non voglio rimanere su questa lurida nave pirata un minuto di più e la prossima volta Roronoa Zoro, io e te chiuderemo i con…” non riuscì a terminare la frase che un forte scossone, la fece cadere a terra come anche molti dei Mugiwara.

“La marina sta attaccando!” disse Usopp, vedendo non poco lontano da loro.

“A quanto pare lo zietto ha cambiato idea!” disse Rufy tranquillo e preparandosi a respingere diverse cannonate in direzioni della Sunny.

“Non credo che il capitano Smoker attaccherebbe la nave, con Tashiji a bordo!” disse Robin, fermando una palla di cannone sfuggita a Rufy con il suo potere. “Credo che siano dei marine arrivati ora, che non sanno dell’accordo tra noi e Smoker!”

“Ehi, sono qui!” disse Tashiji sventolando le mani, cercando di farsi vedere e arrestare l’attacco contro i pirati di cappello di paglia.

“è inutile, non ti vedono! Sono troppo concentrati a…è quella cos’è?” chiese Chopper con gli occhi fuori dalle orbite.

Una palla di cannone gigante si stava recando contro di loro, ma Rufy non avrebbe potuto fermarla, tanto meno Sanji con i suoi calci e Robin con il suo potere.

“Quella ci farà tanto male yohohoho!” disse Brook coprendosi gli occhi quando la palla di cannone, oltre a manifestare milioni di agi acuminati fittissimi sulla sua superficie, si illuminò facendo un flash abbagliante, che impedì anche a Zoro di attaccare sentendosi improvvisamente accecato.

I Mugiwara ancora abbagliati, tirarono un sospiro di sollievo, sentendo uno strattone familiare.

“Ottimo lavoro Franky!” urlò Usopp, cercando di farsi sentire dal cyborg, che prevedendo la minaccia, aveva dato il via a un coup de bust che aveva fatto volare la Sunny per vari chilometri su nel cielo.

“Siamo salvi…nuovamente grazie alla Sunny!” disse Chopper buttandosi a terra.

“Salvi o meno…abbiamo un problema!” disse Zoro seccato.

Tashiji con aria terrorizzata era aggrappata al parapetto della nave. Aveva già visto quella capacità della Sunny, ma oltre a non essere pronta a viverla sulla sua pelle, ora si ritrovava sulla nave dei mugiwara, lontanissima dalla base della marina.

 La ciurma di cappello di paglia si radunò intorno a lei, chi con uno sguardo preoccupato, chi tranquillo.

“E ora che facciamo? Non possiamo tornare indietro. Quella palla di cannone era sicuramente progettata in modo tale che non potessimo contrastarla con le nostre abilità e riportarla alla marina, sarebbe pericoloso per noi!” disse Nami pensierosa.

“Non c’è problema, benvenuta a bordo Tashiji!” disse Rufy sorridendo “Tanto lei e Zoro si metteranno insieme no?” chiese ai suoi compagni.

“In teoria!” disse Robin divertita.

“Quindi sarebbe comunque diventata una nostra compagna!” disse Rufy.

“Bisogna vedere quale futuro si avvererà, nel primo futuro che abbiamo visto lei e Zoro non stavano veramente insieme, c’era solo  una storiella e lei non era nostra compagna!” disse Usopp “Ma d’altro canto il secondo futuro che conosciamo, loro sue sono una coppia e…”

“Secondo futuro?” chiese Rufy, non conoscendo quella parte della storia, ma nessuno sembrò volergli rispondere, anche se Nami avrebbe tanto voluto, ma uno sguardo di Umi, le fece capire di non farlo.

“Io non mi metterò con nessuno, volete ficcarvelo in testa babbei che non siete altro?” urlò Zoro, prima di vedere Umi che se la rideva di tutto gusto, in disparte rispetto agli altri.

La ragazzina si sentì sollevare da dietro per la maglia e vide lo sguardo adirato di Zoro.

“Ehm…ciao paparino!” disse sorridendo colpevole.

“Tu! Scommetto che sei stata tu a rubarmi le spade per fargliele trovare a quella donna, per far sì che rimanesse con noi!”

“Ehm…forse, ma non credevo che la marina attaccasse, facendo il modo che il mio piano funzionasse così perfettamente!” disse, per poi ritrovarsi a supplicare Zoro a non lasciarla andare, quando sotto i suoi piedi vide solo acqua del mare. Lo spadaccino infatti l’aveva sporta fuori dalla nave.

“Dammi una sola ragione per non lasciarti!” disse l’uomo.

“Perché poi tanto dovresti buttarti a recuperarmi!” disse Umi.

“Sempre ammesso che venga a riprenderti Umi!” disse Zoro piano.

La ragazzina divenne pallida, temendo la minaccia dello spadaccino, ma si rilassò quando vide il resto della ciurma tranquilla, ricordandosi delle mille minacce di morte che le aveva spesso fatto il suo Zoro per spaventarla, per poi non metterle mai in atto.

Era quasi una sorta di gioco fra i due. Lei gli faceva i dispetti e lui si vendicava facendole prendere qualche spavento.

Shhh, non dire quel nome, Rufy non deve sapere chi sono!” disse la ragazzina sussurrando, quando lo spadaccino gli fece toccare nuovamente il ponte della nave.

Zoro sogghignò “Fammi un altro scherzo del genere e accidentalmente spiffero tutto a tuo padre!”.

Umi annuì, temendo questa volta che la minaccia venisse attuata.

 

  
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