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Autore: _Amaranth    26/05/2013    1 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa portò Lavinia, la bella senza-voce dai capelli rossi, a scappare da Capitol City? Se ve lo siete chiesti e siete curiosi, questa è la sua storia.
Spero vi piaccia!;)
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Presidente Snow, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il Pacificatore aveva una mano appoggiata sulla mia spalla, come a trattenermi. Come se potessi avere possibilità di fuga! Digrignai i denti, mentre lacrime di rabbia mi bagnavano le guance. Sentivo il respiro affannato di Elliot dietro di me e mi venne un'idea. Eravamo solo in due, ma i nostri 'accompagnatori' non si aspettavano una reazione. Sperai ardentemente che Elliot capisse in fretta le mie intenzioni e mi seguisse. Feci un respiro profondo e finsi di inciampare, cadendo così in ginocchio. Il Pacificatore che mi teneva si piegò per prendermi e io gli tirai una gomitata sul naso, con tutta tutta la forza di cui ero a disposizione. Con un colpo di reni tornai in piedi, mi voltai e, afferrato Elliot per un braccio, mi misi a correre più veloce che potevo. Le guardie rimasero sconcertate per un attimo poi iniziarono a inseguirci, urlando ordini a destra e manca. Chissà come li avrebbe puniti mio padre, se fossero tornati a mani vuote. Probabilmente li avrebbe fatti giustiziare pubblicamente. Fortunatamente per noi, non erano armate. Corremmo fino alla stazione, dove il treno che dovevamo 'prendere' stava partendo. Con un ultimo sforzo saltammo sul mezzo, riuscendo a entrare in un vagone merci ammaccato. Una volta dentro, mentre il treno prendeva velocità, tirammo un sospiro di sollievo: ce l'avevamo fatta. I Pacificatori non avevano vinto, mio padre non aveva vinto. Una risatina sfiancata mi scosse, contagiando anche Elliot. 
<< Siamo fuori finalmente! >>
Mi rispose con un cenno del capo, ma si vedeva che era preoccupato.
<< Che c'è Elliot? Hai paura che ci possano inseguire? Anche io Elliot, anche io.. ma appena saremo nei boschi potremmo nasconderci e... e.... >>
All' improvviso scoppiai a piangere per via della stanchezza, della tensione, di tutto.... Sentii il mio compagno abbracciarmi e massaggiarmi le spalle, cercando di calmarmi. Anche se non con le parole mi rassicurò a gesti, facendomi sdraiare in un angolo e coprendomi con uno dei nostri sacchi a pelo. Mi sembrava di essere agli Hunger Games, in una fuga perenne e in costante pericolo.... E con questi bei pensieri mi addormentai.
Mi sveglia con la testa che pulsava, come quella volta in cui mi ero sbronzata insieme ad una mia compagna di scuola. La notte più brutta della mia vita, tra vomito e fitte lancinanti alle tempie. Ecco, la sensazione era più o meno la stessa. Mi tirai a sedere con una mano sugli occhi, squadrando quella che sarebbe dovuta rimanere la nostra casa ancora per un po'. C'erano varie casse e sacchi. Concentrandomi, vidi un numero su una parete della cassa: sei. Quella roba, quel treno era diretto al distretto sei. Cercai di fare mente locale, cosa c'era nel distretto 6? Mezzi di trasporto, erano loro che ci davano i treni e le macchine... Ma com'era? Non lo sapevo, non ne avevo la più pallida idea. 'Non ci pensare' mi dissi 'una cosa per volta. E ora la cosa più importante è trovare un modo per non farci scoprire' 
Barcollando per gli scossoni del treno, mi alzai e mi avvicinai alla figura immobile di Elliot. 
<< Elliot? Elliot! Svegliati! Credo che il treno si stia fermando! >>
Con un mugugno di protesta, il senza voce si alzò e iniziò a piegare il suo sacco a pelo, intimandomi di fare lo stesso. Sempre il solito, lui. Sempre di fretta, sempre sull'attenti. Avrei dovuto prendere esempio da lui... Circa quindici minuti dopo eravamo pronti per saltare giù dal treno -che intanto stava rallentando- e iniziare la nostra nuova vita in giro per i boschi. Non potevamo entrare nel distretto, non ne saremmo più usciti, quindi poco prima di entrare nella piccola stazione, ci facemmo coraggio e saltammo. L'impatto non fu traumatico come me lo aspettavo, rotolai sulle ginocchia per attutire il colpo e mi rialzai in fretta. Elliot era già al mio fianco. Lo presi per mano e insieme ci avviammo verso la fitta boscaglia che circondava il distretto. Mille pensieri mi turbinavano nella mente, uno peggiore dell'altro. Il presidente Snow avrebbe mandato qualcun altro a cercarci? Ma soprattutto, ci avrebbero trovato? Non sapevo darmi una risposta e questo fatto mi tormentava. Mi chiesi se anche il mio compagno fosse così preoccupato, ma dato che non poteva rispondere, era inutile chiedere. Quando fummo abbastanza lontani dall'entrata del distretto, ci fermammo a guardarci intorno. Io non avevo mai visto un bosco, se non agli Hunger Games e non sapevo nulla di erbe commestibili o di caccia. Ma per ora avevamo abbastanza provviste, per cui non mi preoccupai. Mi accovacciai vicino ad Elliot e lo abbracciai. Ma in che casino ci avevo cacciato?!

Eccomi di nuovo qui. All'alba del 26 di Maggio, finalmente aggiorno questa fanfiction. Sinceramente non so quando metterò il terzo capitolo, ma spero presto :3 Sono aperta ad ogni critica e consiglio, purché detti con il giusto tono ;)
Baci,
_Amaranth
  
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