Words.
Everything that I want
I want from you,
but I just can't have you
Green Day - Stray Heart
Ci sono fondamentalmente quattro tipi di persone ai matrimoni (escludendo ovviamente gli sposi).
1) I parenti stretti, gli amici e le persone a cui comunque l'avvenimento interessa davvero. In genere loro sono quelli che si commuovono e che fanno dei regali abbastanza guardabili.
2) I parenti che nessuno ha mai visto prima. A loro non può fregare di meno della cerimonia e tutto il resto. Vengono solo per ammazzare il tempo, per il cibo e per poter fare una bella figura nei loro completi eleganti. Normalmente sono quelli dei regali inguardabili, che finiranno nella prossima pesca di beneficenza senza passare dal via.
3) Gli imbucati. Agli invitati dello sposo dicono di essere parenti della sposa e viceversa. Vengono esclusivamente per rimorchiare e per il bar. Ai matrimoni bevono tutti.
4) I bastardoni. Quelli che criticano ogni cosa e fanno scherzi idioti, tipo rovesciare il vino addosso allo sposo, che nelle foto comparirà con una bella macchia rossa sulla giacca.
In due anni sono andata a sette matrimoni. Mia cugina Sabrina è stata la numero cinque e, dal giorno delle sue nozze, sta cercando di trovarmi un ragazzo. Al matrimonio di sua zia mi ha costretto a sedermi di fianco a tale Finch, che ruttava a intervalli regolari (quattro minuti). I miei cuginetti hanno avuto l’infelice idea di offrigli della Coca Cola e i risultati sono stati a dir poco disastrosi. Stavolta, al matrimonio della cugina di non so che grado Cornelia e di tale Thomas, tocca a un altro ragazzo.
Non gli sto dando nemmeno una possibilità: non mi sono neanche avvicinata al tavolo, con la scusa dei cugini cleptomani. In compenso ho trovato qualcosa di decisamente migliore per ammazzare il tempo.
- Solo uno scatto!
- Mi dispiace, non lascio usare il mio gioiellino alla prima ragazzina che passa per strada!
Spero che un piccione ti caghi sull'obiettivo.
- Una foto! Può cancellarla subito se non le piace!
- Non hai nessun altro da tormentare?
Non ce l’ho. E il fotografo con il suo ultimo modello di Canon EOS è una tentazione troppo forte. Non riesco a resistere.
Gli lancio il mio migliore sguardo da cocker, ma quel tizio non ha nemmeno un minimo di umanità.
- Oddio, guardi! – Indico un punto imprecisato davanti a me, sforzandomi di sembrare sconvolta. L’uomo è così ingenuo da cascarci e, non appena gira la testa, io gli sfilo la macchina fotografica dalle mani.
Una sola foto. Ho promesso di scattare una sola foto e così faccio. Poi mi faccio strappare la macchina di mano dall’uomo e mi dirigo verso il mio tavolo.
Quando vedo il ragazzo a cui in teoria dovrei sedere vicino, per poco non svengo. È Andrew, il tizio che è scappato dal 21 dopo essersi presentato. Anche lui mi riconosce e inizia a tossire.
- A..Ali!
- Andrew.
- Chiamami Drew.
Perché mai dovrei chiamare con un diminutivo uno stronzo del genere?
- Che ci fai qui? – chiede, imbarazzato dal mio silenzio.
- Cornelia è mia cugina.
- Io sono un amico di Thomas. – Non faccio nemmeno finta di sembrare interessata. Allontano leggermente la sedia dal tavolo e mi ci lascio cadere sopra. Potrei approfittare del tempo che mi separa dall’inizio del pasto per superare quel maledetto livello di Candy rush saga che mi sta facendo diventare matta da una settimana. Ho appena preso il cellulare quando mi accorgo che qualcuno mi sta facendo ombra. E non si tratta di "Drew".
- Pensavo non sprecasse il suo tempo con le prime ragazzine che passano per strada, – dico gelidamente al fotografo. Lui arrossisce di colpo e balbetta qualcosa di incoerente.
- Potrei aver dato un’occhiata al tuo scatto.
Buon per te.
- La foto è… davvero bella. E poi ho notato che hai usato l’esposizione e la messa a fuoco manuale, perché hai dimenticato di rimetterle sull’automatico…
- Ok.
- Non lo dico così tanto per. Sei brava, ragazzina.
- Grazie. Davvero. E, tanto per la cronaca, dovrebbe usare un obiettivo più luminoso.
Si schiarisce la gola. - Ti interesserebbe lavorare part-time nel mio negozio?
Per poco non svengo. Da qualche parte, nella mia testa, qualcuno si è messo a cantare l’Alleluia.
Maledizione, Ali, stai calma! Non mostrarti troppo entusiasta.
- Posso chiedere a qualcun altro, – si affretta a dire, mal interpretando il mio mutismo.
- NON CI DEVE NEANCHE PROVARE! – Prendo fiato. – Accetto volentieri.
L’uomo sorride e deposita un biglietto da visita sul tavolo, esattamente da parte al mio piatto. Poi torna al lavoro.
Cerco di assimilare la notizia. Ho un lavoro. In un negozio di fotografia. Gli angoli della bocca si sollevano involontariamente.
“Dieci anni. Tra dieci anni, quando sarai una fotografa famosissima di qualche rivista, mi manderai una lunga lettera in cui mi descriverai la tua stupenda vita, intesi? All, ricordatelo. Cavolo, ti ho sopportato per tutto questo tempo solamente per poter dire di conoscerti quando sarai famosa! Non deludermi.”
Già, dieci anni. Che per Giselle non sarebbero mai passati. Scaccio velocemente il ricordo dalla testa.
- Scusa per come mi sono comportato al 21, – dice Drew per rompere il ghiaccio.
- Non importa, - mento, – lo fanno quasi tutti dal… funerale.
Forse non si aspettava di sentimi pronunciare quella parola. A dire il vero non me lo aspettavo nemmeno io. Sta di fatto che il ragazzo di fianco a me diventa bordeaux e cerca un modo per sfuggire a quella conversazione. Esattamente come tutti gli altri. Diavolo, perché hanno così paura?
- Non avrei dovuto comunque. Vorrei rimediare.
- Davvero, non…
- Che ne dici di uscire un pomeriggio?
Non ho niente in comune con uno del genere. Proprio niente. Eppure accetto. Drew si rilassa e si dedica finalmente all’antipasto. Nel tavolo da parte, a mia cugina Sabrina brillano gli occhi. Sei fuori strada, vorrei urlare, ma i camerieri fanno il loro ingresso in sala.
Do un’occhiata al piatto: salmone affumicato. Lo sto praticamente divorando quando Drew decide che il suo bisogno di conversazione non è ancora stato colmato.
- Quindi hai appena ottenuto un lavoro?
No, mi stava prendendo per il culo.
- Così sembra.
- Cosa c’è di così eccitante nello scattare delle foto?
Non è una critica. Sembra davvero interessato, poverino. Dall’altro capo del tavolo, una bambina bionda che sono sicura di non avere mai visto sta tirando la pasta addosso a quello che deve essere suo fratello, dato che lui continua ad urlare “Se non la smetti lo dico alla mamma”.
- Non saprei… - inizio. – Ho iniziato quando mio padre mi ha regalato un’usa e getta, a sette anni. Non sapevo nemmeno da che parte iniziare, così andai in biblioteca e lessi praticamente tutto quello che avevano sulla fotografia, nonostante i libri fossero pieni di paroloni. Poi ho iniziato ad appassionarmi. Sono… abbastanza ossessionata, direi. Ti esalteresti anche tu se riuscissi ad immortalare un momento bellissimo e ti assicuro che dopo non vorresti più smettere. È come... non saprei. Guardare nel mirino, riuscire a cogliere quel dettaglio che sembrerebbe assolutamente insignificante, se preso da solo. Quel particolare a cui nessuno pensa, hai presente? E poi guardi la foto. Tecnicamente è solo un'immagine. Eppure trasmette tutto. Il vento. I suoni. Il calore del sole. I profumi. Nell'immagine non ci sono, eppure tu li vedi. Quello è... non c'è niente di paragonabile, ecco.
La bocca di Andrew si allarga in un sorriso dolcissimo. – Quindi sai parlare anche tu.
Arrossisco. – Sai, si vede che ami davvero la fotografia: ti brillano gli occhi quando ne parli. Un po’ come quando tutte le altre ragazze parlano dei gossip di qualche star.
Le adolescenti che conosco io non passano esattamente tutto il loro tempo a pensare alle star, ma evito di farglielo notare. Dopotutto quella frase voleva essere un complimento.
- Ali, mi dispiace sul serio interromperti, ma Cornelia sta per tagliare la torta… - Sabrina è dispiaciuta sul serio. Per quello che ne sa lei, potrebbe aver appena rovinato il primo appuntamento con il mio futuro marito.
- Non importa, - dico, – io ed Andrew ci conoscevamo già.
Quando finalmente mi libero dei tacchi mi sembra di sognare. Mi massaggio i piedi doloranti e accendo il computer. Facebook mi comunica che ho una richiesta d’amicizia, un messaggio e qualche notifica. La richiesta è di Andrew. Mi scappa un sorriso mentre accetto e clicco sull’icona dei messaggi.
Cercasi un’opinione sincera: Ti piace?
White lips, pale face
Breathing in snowflakes
Burnt lungs, sour taste
Light's gone, day's end
Struggling to pay rent
Long nights, strange men
And they say
She's in the Class A Team
Stuck in her daydream
Been this way since 18
But lately her face seems
Slowly sinking, wasting
Crumbling like pastries
And they scream
The worst things in life come free to us
Cos we're just under the upperhand
And go mad for a couple of grams
And she don't want to go outside tonight
And in a pipe she flies to the Motherland
Or sells love to another man
It's too cold outside
For angels to fly
Angels to fly
Ripped gloves, raincoat
Tried to swim and stay afloat
Dry house, wet clothes
Loose change, bank notes
Weary-eyed, dry throat
Call girl, no phone
And they say
She's in the Class A Team
Stuck in her daydream
Been this way since 18
But lately her face seems
Slowly sinking, wasting
Crumbling like pastries
They scream
The worst things in life come free to us
And we're all under the upperhand
Go mad for a couple of grams
And we don't want to go outside tonight
And in a pipe we fly to the Motherland
Or sell love to another man
It's too cold
For angels to fly
Angels to fly
To fly, fly
Or angels to die
Rileggo le parole più volte, immaginando il possibile ritmo e le note. Apro un’altra finestra. Le mie dita volano sulla tastiera mentre aggiorno lo stato.
Stuck in her daydream
Cit. Qualcuno.
Nuovo messaggio:
Ed Sheeran - Lo prendo per un sì (:
Ali Crawford - Fai come vuoi
Ed Sheeran – It’s too cold outside for angels to fly.
Ali Crawford – Non è un po’ da megalomania autocitarsi?
Ed Sheeran – Sono stato ispirato, quelle parole non sono esattamente mie.
Ali Crawford – Allora non ti dovrebbe interessare la mia opinione.
Ed Sheeran – Come fai a spegnere sempre tutti?
Ali Crawford – Un vero mago non rivela mai i propri trucchi.
Ed Sheeran – Quindi non devo dirti chi sia stato ad ispirarmi?
Ali Crawford – Non te l’ho mai chiesto. Anche perché la canzone potrebbe benissimo essere sulla prostituzione.
Ed Sheeran – Ma ti interessa?
Bloccata nella sua fantasia. Non vuole uscire. Ha provato a nuotare e a restare a galla.
Ali, non essere stupida. Non puoi pensarlo davvero.
Cercando disperatamente di allontanare quel pensiero, mi disconnetto.
È inutile, non riesco a concentrarmi su niente. Salgo sul tetto senza neanche pensare. Conto sette tegole a destra dal comignolo e sposto la numero otto e nove. L’album con la copertina rossa è ancora lì, esattamente dove l’avevo lasciato. Il sorriso di Ed sull’ultima pagina fa accelerare i battiti del mio cuore.
Di sicuro so chi ha ispirato me.
HOLA!
Scusate per il ritardo madornale, il liceo mi sta uccidendo e ho avuto anche problemi di connessione.
Spero che questo capitolo vi piaccia :)
Non ho molto tempo e non so nemmeno quando riaggionerò çç Con le vacanze sarà molto più costante, ve lo giuro.
8 recensioni. OTTO. Nel fandomi di Ed. Io vi amo ♥
Basta, devo salutarvi
tantissimissimi bacioni,
Gaia