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Autore: zia Molly    27/05/2013    5 recensioni
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" ALLORA RESTA! Se mi vuoi bene davvero resta! "
Bellatrix non ricordava neanche più l’ultima volta che aveva pianto, anzi credeva di non averlo mai fatto prima, ma quelle lacrime correvano così veloci che sembrava liberala di ogni cosa, di ogni peso che le abitava lo stomaco.
" non posso… "
" Non voglio sposarmi con Lestrange, Sir… " mormorò a mezza voce facendo un passo indietro e ritrovandosi di spalle al muro.
" il tuo destino è già scritto …non puoi cambiarlo "
Bellatrix scosse la testa e lo osservò, lo vide avvicinarsi
" il nostro destino vive dentro di noi, bisogna soltanto avere il coraggio di cambiarlo " mormorò lei a mezza voce, lui si avvicinò ancora e la bloccò per i fianchi.
" cambialo allora... "
a quel punto ...mancava solo l’ultima carta da giocare
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Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Bellatrix Black
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Impazzisco per te

 
Le vacanze di Natale erano alle porte e a ricordarlo erano i fiocchi di neve che leggiadri scendevano dal cielo e imbiancavano le vie di Londra.
Londra babbana era completamente decorata da mille e più luci, da più di due mesi si respirava l’aria natalizia tra “coloro che non avevano poteri magici”.
I babbani avevano abbellito la città riempiendola di graziose lucine di mille e più colori, montando piste di pattinaggio nei parchi e nelle piazze più conosciute, dando libero sfogo alla felicità e alla gioia che in quella città, solitamente cupa e tetra, mancava molto spesso.
Una continua melodia proveniva dai megafoni nelle strade, dai negozi e non era insolito sentire la calorosa risata di Babbo Natale echeggiare per i marciapiedi o all’ingresso dei negozi.
I turisti a vagavano per le strade e rendevano quasi impraticabili i marciapiedi, d’altronde venivano da ogni dove per ammirare lo spettacolo natalizio di Londra: 11 mesi all’anno quella città era avvolta dal tetro alone di mistero, dalle nubi e inumidita dalla pioggia… ovviamente era un evento imperdibile quando esplodeva di luci e di felicità!
Ma quei poveri turisti non sapevano che in realtà quelle luci erano tutte una maschera, un modo per distrarre la popolazione dai misteriosi omicidi che avvenivano di tanto in tanto.
Nessuno sapeva, c’era poca informazione su quelle sparizioni.
I turisti non sapevano, gli abitanti sapevano poco e nei corridoi di Buckingham Palace correva il panico ogni volta che il Primo Ministro informava la Regina dei messaggi di Cornelius Caramell, il ministro Babbano.
Anche tra i maghi avveniva un po’ la stessa cosa.
Ma rispetto ai babbani  loro avevano iniziato con gli addobbi verso metà Novembre, ma ora che Dicembre era arrivato gli addobbi erano aumentati e per le vie di Diagon Alley esplodeva un’aria di gioia.
Lucine incantate, piccoli Babbi Natali, grandi quanto un pugno, volavano su slitte incantate o su piccole scope sopra le teste dei maghi che si dirigevano a fare compere e ad acquistare regali.
Piovevano dolciumi per i bambini i tetti dei negozi e non era difficile trovare elfi vestiti da aiutanti di Babbo Natale che distribuivano volantini augurando “Un felice Natale” dal Ministro, oppure che raccoglievano le lettere dei bambini per inviarle davvero a Babbo Natale.
Perché a differenza del mondo Babbano, in quello magico, Babbo Natale esisteva davvero!
E portava i regali a tutti i bambini fino ai 10 anni, ovviamente ai bambini che gli scrivevano ed erano stati buoni.

Ma tutta quell’atmosfera felice che abitava le strade svaniva all’improvviso quando si entrava nell’appartamento numero 12 di Grimmauld Place.
Il covo dell’Ordine della Fenice era ancora spoglio, privo di ogni addobbo; forse perché lì dentro non c’era il ministro che tentava di far dimenticare a tutti i problemi, le ansie e le paure, che tormentavano le vie e le menti dei maghi e delle streghe.
Lì dentro tutti erano consapevoli che Lord Voldemort era tornato e nessuno lo aveva dimenticato, ecco perché la prima priorità per i membri dell’Ordine della Fenice non era addobbare l’appartamento per Natale, per quello ci sarebbe stato tempo.
In quel momento, la loro prima priorità era sapere, perché Sirius Black aveva dormito nudo nel salotto e soprattutto cosa erano quei violacei segni sul collo.
Molly lo aveva trovato in salotto, completamente nudo, addormentato tra i due divani a pancia all’aria.
Effettivamente, per quanto Sirius fosse un bellissimo uomo e Molly conoscesse bene il corpo maschile dati gli innumerevoli maschi che abitavano la Tana, doveva ammettere che non era stato proprio un bellissimo spettacolo aprire la porta del salone, ignara di tutto, per poggiare gli addobbi acquistati a Diagon Alley per abbellire un po’ Grimmauld Place e ritrovare Sirius in quello stato.
E ora erano tutti seduti attorno al tavolo della cucina: Tonks, Remus, Molly, Arthur, Alastor (che ancora ridacchiava e canzonava Sirius) Kinglsey  e Piton;  che attendevano una risposta da Felpato , seduto a capo tavola che li osservava in carca di una scusa plausibile.
Di certo non poteva dirgli che aveva passato una notte con Bellatrix in salotto.
<< Avanti Sirius! Stiamo attendendo! >> gracchiò Molly stizzita, ancora rossa sulle guance.
<< Si cugino, siamo proprio curiosi >> Esordì Nimphadora ridacchiando, incrociando lo sguardo con Remus che l’ammonì e fece la stessa cosa verso l’amico che boccheggiava in cerca di risposte.
Cosa poteva inventarsi?
Insomma giustificare il fatto che dormisse nudo in salotto poteva sembrare facile, aveva già in mente un paio di motivazioni plausibili..ma i segni sul collo! Come avrebbe giustificato gli evidenti succhiotti sul collo?
<< Sir vorrei ricordarti che questo è il rifugio dell’Ordine! Nessuno può entrare qui! Come ti sei procurato quelli? >>  esordì Remus guardandolo serio, con il suo solito tono autoritario e risoluto, molto simile a quello che aveva quando cercava di far capire quanto fosse rischioso quel che stavano archietettando  a James e Sirius.
<< Allora.. calmi… ora vi spiego tutto >>
Mormorò Sirius guardandoli e cercando ancora di ragionare su cosa dire.
<< Ieri sera… io… io ero annoiato e…>>
<< …e hai organizzato una seratina con Kreacher per astinenza?! >> domandò Tonks ridendo divertita, sentendo le risate di Alastor e Kinglsey alle sue spalle mescolarsi al sogghinare di Piton, decisamente divertito nel vedere Black in difficoltà.
<< n-no… cioè allora dicevo, ieri ero annoiato, mi sono trasformato in Felpato e ho incominciato a giocare in versione cane… e beh alla fine ero stanco e beh sono tornato normale, restando nudo… troppo pigro per andare di sopra a prendere i vestiti mi solo lasciato cadere in terra, in salotto >> si giustificò con voce convinta e ovvia
<< …Sir i tuoi vestiti erano sparsi per la stanza …>> osservò Remus
<< io direi di tenere in considerazione  l’opzione dello Strep teas di Black con l’elfo domestico, d’altronde dopo anni ad Azkaban immagino che la solitudine si faccia sentire  osservò Piton ghignando, sentendo le risate di Nimphadora e Alastor levarsi fragorosamente
<< Sta zitto Mocciosus… avrai la mano destra consumata a differenza mia! …e beh…. Comunque è probabile che mi sia cambiato in salotto ieri prima di trasformarmi in Felpato… non ricordo! >> esordì serio, ghignando leggermente per la frecciatina lanciata a Piton che certamente nelle sue serate di solitudine rivolgeva qualche pensierino alla Evans.
<< …okay…fingiamo di crederci! >> borbottò Arthur ridendo leggermente: era evidente, soprattutto dai segni sul collo, quello che stava combinando Sirius, era evidente che si vedesse con qualcuna.
<< e quelli? >> proseguì Lupin indicando il collo.
<< …Oh avanti Remus! Mi state trattando come un ragazzino! Sembra di essere nelle aule del Wizengamot per un interrogatorio! …su smettiamola e andiamo ad addobbare la casa… questo posto è troppo triste! >> sbottò Sirius alzandosi e sistemandosi la camicia, voltando le spalle a tutti e uscendo dalla cucina, avvertendo un peso sullo stomaco.
Dovevano evitare di vedersi lì, era troppo pericoloso per entrambi! E poi doveva trovare un qualsiasi cosa che mascherasse quei maledetti segni …ovviamente dopo aver strappato i capelli a Bellatrix per non averlo svegliato!
Quella maledetta bastarda!

Quando giunse in salotto sentì il sonoro “Pop” che gli ricordava che Piton era finalmente andato via, corso, sicuramente, ad avvisare Silente di quanto successo e a ridere di lui nel suo ufficio.
Quel maledetto doveva proprio andare quel giorno a Grimmauld Place?
Sembrava quasi fatto tutto apposta, sicuramente Bella aveva progettato tutto e di certo non avrebbe esitato a farsi viva per farsi raccontare com’era andato il suo scherzo, cos’era successo.

Dopo che Piton andò via Tonks e Molly iniziarono ad addobbare la cucina; Sirius, Remus e Arthur iniziarono a cercare nella mansarda il vecchio albero di Natale dei Black che alla fine lo trovarono.
Ma l’unica cosa che conclusero in quella mattinata e in quel primo pomeriggio fu solo sistemarlo e donargli ancora un colorito verde vivo e acceso con qualche incantesimo e ad abbellire il vaso in cui l’avevano messo.
Ovviamente Molly e Tonks erano riuscite a fare ben poco, dato che ogni cosa che Nimphadora toccava o sfiorava, rompeva.
Fortuna che esisteva la magia che riparava tutto.

Fu così che arrivò l’ora di cena e infine si ritrovarono tutti nell’ingresso per salutarsi.
Quando Arthur e Molly svanirono smaterializzandosi via, seguiti da Alastor, Kinglsey e Nimphadora, Remus guardò Sirius negli occhi, seriamente e strinse di poco le labbra.
<< non cacciarti nei guai Felpato… ci servi vivo! >> mormorò affettuosamente l’amico, per poi abbracciarlo.
Fu a quell’abbraccio che Sirius deglutì: si sentiva così sporco, così marcio… stava andando con una mangiamorte!
Con sua cugina tra l’altro…con il suo acerrimo nemico e a volte non era sicuro neanche del perché, non sapeva neanche lui perché lo faceva.
Era il desiderio represso in 13 anni patiti ad Azkaban o la bellezza di quella donna ad attrarlo nelle sue grinfie?
…oppure quanto successo molti anni prima, in quella calda notte d’Agosto?
Guardò Remus e annuì sorridendogli piano, anche se forse avrebbe desiderato girargli le spalle e andarsene, fuggire; costa stava facendo?
<< si… >> sussurrò piano
<< ricorda, quando tutto sarà finito tu e Harry sarete una vera famiglia! Potrai uscire di qui! >> disse Remus con enfasi, dandogli poi una pacca, facendolo sorridere.
…Si…se tutto sarebbe finito bene, se non li avessero scoperti.
<< ovvio! Beh… ci si vede Lunastorta! >> mormorò ricambiando la pacca sulla spalla per poi vederlo uscire dalla porta, sentendo in seguito il rumore della sua smaterializzazione.

Immediatamente il silenzio che avvolgeva l’appartamento lo travolse : quel silenzio sembrava urlare.
Mille pensieri, mille parole, mille urla, mille sussurri esplosero nella testa di Sirius quando la porta si chiuse.

<< non cacciarti nei guai Felpato… ci servi vivo!>>

<< Ieri sera… io… io ero annoiato e…>>

<< ti piace sfidare la sorte cugino? >>
< ...se mi trovo contro una bellissima, sanguinaria strega... si, in tal caso amo sfidare la sorte >>

<< Beh, bene... io vado, Tonks mi aspetta >> 

<< giusto, mi sembra giusto... hai ragione, bevi ...>>

<< è la stessa sensazione dell’ultima volta…>>

<< Sirius! >>

<< ERI LORO AMICO! ERI LORO AMICO! >>

<< sei ridicola >>

<< che cosa vuoi Bellatrix? >>
<< ucciderti, nient'altro. Sai Sirius non ho dimenticato il tradimento alla nostra casata, come non ho dimenticato ...>> 
 
Mille parole, flash di attimi vissuti, istanti di una vita lontana, ricordi che erano remoti, parole, sussurri spezzati, urla, pianti, ultimi sguardi con cari amici… tutto esplodeva nella sua testa, mentre camminava nel corridoio e si dirigeva in salotto, mentre le tempie battevano e quasi barcollava per quel lacerante dolore alla testa, per quel vulcano di rumori che affollavano la sua mente.
<< Basta! Basta.. >> gemette piano mentre si appoggiava alla prete del corridoio e lasciava cadere la testa indietro dal dolore.
 
 

<< sei impazzito? >>
<< te la fai con mezza scuola! Lei cosa ti cambia? >>

 
<< Sirius abbi cura di lui! …sei il suo padrino!>>
<< Certo Lily, come non potrei? >>

<< ALLORA RESTA! Se mi vuoi bene << non posso… >>
<< Non voglio sposarmi con Lestrange, Sir… >> mormorò a mezza voce facendo un passo indietro e ritrovandosi di spalle al muro.
<< il tuo destino è già scritto …non puoi cambiarlo >>
<< il nostro destino vive dentro di noi, bisogna soltanto avere il coraggio di cambiarlo >>
 

<< Ti amo >> 
<< Ti amo >>

<<È crudele che io abbia passato così tanto tempo con James e Lily e tu così poco.>> 

<< quando tutto questo finirà, saremo una famiglia Harry >>

 
Urlò lasciandosi scivolare nei salotto, raggiungendo il divano e stringendo il cuscino sotto di lui, gemendo leggermente mentre sentiva una corte di sudore freddo bagnargli la fronte.
Era come vivere in uno dei suoi incubi, quando sognava James e Lily che gli andavano incontro o rivivere quei sogni che avvenivano in dormiveglia… sentiva i polpacci tirare e la testa scoppiare sempre più, un sibilo acuto nelle orecchie che lo mandava in bestia.
 

<< TU! TRADITORE! FIGLIO INGRATO! >>

 
<< Bella mossa, James! >>

<< Il mondo non è diviso tra persone buone e Mangiamorte.>>

Riuscì ad aprire gli occhi a stento in quel lacerante dolore alla testa, respirando piano, provandosi a calmare, a non pensare.
Stava impazzendo, sentiva che ne saprebbe uscito pazzo da quella situazione.
Si sentiva sporco, un traditore, un lurido bastardo che stava approfittando dei suoi amici che si fidavano di lui!
I Weasley lo trattavano come un fratello, Molly lo trattava come un figlio quasi, si preoccupava di preparargli spesso e volentieri i pasti e mandarglieli via gufo, di tenere un po’ in ordine quella casa… anche se spesso battibeccavano …
Remus si fidava di lui, Dora si fidava di lui, Kinglsey, Alastor… tutti gli avevano dato una seconda opportunità, stavano lottando contro il ministro per deviare le sue tracce, a volte rischiavano il posto di lavoro!
Silente…  Albus non faceva altro che preoccuparsi per lui.
Minerva McGranitt gli mandava sempre biscotti e care lettere di saluti, ricordandogli che non era solo e che prima o poi, quell’agonia in quella casa sarebbe finita, che prima o poi sarebbe stato libero!
E Harry… il suo figlioccio.
Con quale coraggio l’avrebbe guardato in faccia quando sarebbe tornato da Hogwarts per le vacanze?
Non faceva altro che pensare a Bellatrix ultimamente, a colei che aveva appoggiato l’omicidio di James e Lily Potter, i suoi migliori amici?
Cosa stava pensando James di lui da lassù?
Stava tradendo suo fratello… il suo migliore amico.
Si sentiva così sporco, così sudicio.
Ma allo stesso tempo non sarebbe riuscito a sopravvivere senza quella vipera, senza Bellatrix, sua cugina.
Quei baci avevano un sapore così strano, così passionale, erano un misto di odio e amore, un concentrato di rabbia e dolcezza che lo attirava sempre più nelle sue grinfie, che lo legava ancor più al passato, più di quanto lui già non fosse.
Sirius viveva di ricordi.
Perché alla fine… gli restavano solo quelli.
E ora che sembrava poter avere un’occasione per collezionarne altri,  per vivere! Per superare quel momento di desolazione che erano stati gli anni ad Azkaban non se lo sarebbe lasciato sfuggire!
Ma dannazione… andare contro ogni principio, ogni regola, ogni valore morale.
Non c’era mai stato guaio più appetitoso di quello, “marachella”, “errore” , più divertente di quello… non c’era mai stato nessun gioco così divertente e pericoloso.
Già…pericolo.
Sirius Black rideva in faccia al pericolo.
E così fece anche quella volta.
Lui effettivamente non stava tradendo l’Ordine, doveva stare calmo! E non stava neanche facendo del male a Harry… no, no!
Sorrise rasserenandosi.
Lui si portava solo a letto Bellatrix, non le rivelava mica cosa organizzava l’Ordine o qualcosa su Harry! Doveva stare calmo… forse non era davvero un traditore.
Sospirò e guardò avanti a se, più tranquillo.
Ma intanto si domandava, cercava altre mille risposte:
Perché lo faceva?
improvvisamente ricordò tutti i loro “ti amo” rubati.
Forse non era solo sesso… forse era amore… e se davvero fosse stato ciò?
Non poteva innamorarsi di Bellatrix!
Non poteva tornare a provare quel sentimento… forse non aveva mai smesso di amarla da quella fatidica notte d’Agosto.
Deglutì e chiuse ancora gli occhi.
Scattò in piedi e sentì un crampo allo stomaco quando la puntualità di sua cugina si fece sentire.
Un sonoro “Pop” annunciò il suo arrivo in quel salotto.
Era comparsa proprio d’avanti a lui.

<< cagnaccio ti vedo pallido, cos’hai? >> domandò ghignando la donna, togliendosi il mantello con disinvoltura, lasciandolo cadere sul divano.
<< niente… comunque.. pensavo! Non possiamo vederci qui…è pericoloso per te, per me…per tutti! >> esordì serio, avvicinandosi a lei.
<< qualcuno ha avuto difficoltà a spiegare come mai ha dormito nudo in salotto? >> domandò Bella ridendo e lasciandosi cadere seduta sul divano accanto, accavallando le gambe ghignando, osservando Sirius in piedi dinanzi a lei.
<< per colpa tua Piton pensa che mi faccia Kreacher… >> borbottò l’uomo accennando un piccolo sorriso.
Doveva ammettere che alla fine, con Bellatrix, si divertiva… indipendentemente dalle provocazioni e dal sesso o amore, doveva ancora definire quel dettaglio, ma si divertiva e forse… si stava rendendo conto che le voleva bene, ma davvero molto bene.
La sentì ridere e la vide alzarsi, dirigendosi verso il mobile degli alcolici poco distante, aprendolo e servendosi.
<< Sono un genio…avrei desiderato esserci >> mormorò ridendo versandosi del Rum in un bicchierino, bevendolo in un solo sorso, per poi tornare da lui.
<< Umh..meglio che non ci sei stata.. comunque ero serio poco fa… non possiamo vederci qui >> mormorò prendendole una mano e baciandone il dorso, per poi attirarla a se e ripetere il gesto sul collo.
Era incredibile ma…la sua pelle era così attraente, lei era completamente attraente!
<< e come mai? >>
<< a casa mia potrebbe comparire qualcuno dell’Ordine >>
<< da me qualche mangiamorte… >> mormorò lei cercando le sue labbra, incrociandole, mordendole delicatamente per poi cercare la sua lingua, sfiorandola con dolcezza e passione, sogghignando nel sentirlo rispondere al bacio e lasciar correre una sua mano sul fianco.
<< vorrà dire che non potremmo vederci Trix! >> borbottò lui contro le sue labbra, scherzando
<< NO! …ho bisogno di te cugino! >> mormorò lei ghignando.
<< ma guarda… Bellatrix Lestrange dipende da me e dal mio corpo >> esordì ridendo Sirius, mordendole il collo.
<< tu anche dipendi da me… e allora? Non vantarti tanto! >> sbottò lei allontanandosi da lui e facendo un giro per il salotto, mentre lui a stento riusciva a toglierle gli occhi di dosso e continuava a fissarla.
<< dipendere da te? Cosa te lo fa pensare? >> domandò Sirius accigliandosi, avvicinandosi all’albero di Natale poco distante, raccogliendo un paio di palline che erano in terra e iniziando ad appenderle .
<< come mi guardi Black >> sibilò lei, avvicinandosi a lui, poggiando delicatamente le labbra al suo orecchio, sogghignando.
Sirius rise e si voltò baciandole la guancia, passandole una palla, vedendola accigliarsi osservando la sfera di cristallo tra le sue mani accigliata.
L’uomo rise e ne prese un’altra, continuando ad addobbare l’albero.
<< mi pare che con le palle ci sai fare! Datti da fare Bella! >>
esordì sogghignando, vedendola sgranare gli occhi a quelle parole e poi sogghignare maliziosamente, per poi appendere una palla di Natale all’albero.
Ed ecco che… sembrava di vivere un Flash-Back.
A Grimmauld Place erano sempre loro due da ragazzi a fare l’albero, a volte di aiutava anche Andromeda e Narcissa, ma spesso erano solo loro due… soprattutto perché tra i Black non tenevano particolarmente al Natale.
Era vista solo come una festa per organizzare balli per mettersi in mostra con gli altri purosangue.
Iniziarono ad appende le varie palline colorante sull’albero e ma mano che tutto diventava più colorato sui loro volti comparivano piccoli sorrisi quando i loro guardi si incrociavano.
Ma non erano sorrisi qualunque… erano sorrisi veri.
<< Ricordi quando lo facevamo da ragazzi? >> domandò Bella arrossando leggermente sulle gote. Sir la guardò e le sorrise leggermente << certo! La stella in alto dovevi metterla sempre tu >> mormorò incrociando il suo sguardo, per poi vederla sorridere ampiamente e ghignare, beffarda.
<< giuuuusto >>
mormorò la donna afferrando la stella e avvicinandosi a Sirius, prendendolo per le spalle, vedendolo osservarla interrogativo.
<< Su prendimi in braccio! Così la metto ora e non se ne parla più! Tra poco devo anche andare! >> disse lei ridendo leggermente, vedendolo ancora perplesso: non che Bellatrix fosse grassa…anzi, aveva un corpo perfetto, ma Sirius non era molto sicuro che col mal di testa che ancora rosicchiava le sue tempie e spappolava il suo cervello sarebbe riuscito a tenerla e soprattutto a reggersi in equilibrio.
Nonostante ciò  si chinò e la prese.
<< Bella non muoverti molto >>
ma lei si limitò a ghignare mentre si allungava per mettere la stella sulla cima dell’abete incantato.
<< A destra…>> mormorò sentendo Sir sotto di lei spostarsi << No! Scusa.. sinistra >> e Sir obbedì
<< Sir sei un incompetente! Avevo detto Destra! >> sbottò lei vedendolo sgranare gli occhi mentre lei si sbilanciava per guardarlo << ma Bella hai detto a… no! No! Non sbilancia…>>
ma Sirius non fece in tempo a terminare la frase, si ritrovarono in terra, l’una sopra l’altro.
<< Ops, ma guarda! Sono caduta su Sirius Black >> squittì lei con un tono isterico nella voce, con un risolino acuto.
Lui scosse la testa e si sporse per baciarla, ridendo.
<< Sei sempre la solita Trix! >> mormorò quasi con dolcezza
<< Non chiamarmi Trix! …è orribile! >> disse lei mordendogli il collo, mentre lui faceva una smorfia: doveva trovare davvero un modo per mascherare quei morsi e succhiotti..magari qualche cosmetico!
<<  …perfetto… micia ti piace ?? >> domandò lui guardandola.
D’altronde Bellatrix era così oscura, così tetra e buia, intrigante che molto spesso l’associava a un gatto nero, soprattutto quando sentiva le sue unghie graffiargli la schiena. Probabilmente se fosse stata un animagus sarebbe stata perfetta così.
<< Mia0>> mormorò lei imitando un gatto, imitando gli artigli con le unghie e sgraffiandogli leggermente la guancia, ridendo, per poi baciarlo dove aveva tentato di graffiarlo.
<<  è meglio di Trix… anche se è troppo dolce >> borbottò mordendolo sulla mascella.
<<  quanto sei esigente >>
<< e tu privo di fantasia cagnaccio >> mormorò tornando a incrociare le sue labbra con leggera foga mentre gli accarezzava le spalle e giocava con qualche ciocca dei suoi capelli.
Ancora una volta confermava a se stessa che la sua vita sarebbe stata diversa accanto a Sirius, che forse nel suo cuore non avrebbe albergato tanto odio e rancore come ora che viveva con Lestrange, che detestava.
Sirius la faceva sentire donna, la faceva sentire amata, coccolata, apprezzata.
Accanto a Lestrange viveva costantemente sulla difensiva, mostrando una maschera per difendersi dagli scatti di rabbia di quell’uomo, per tenergli testa.
Accanto a Lestrange era una macchina da guerra, una magiamorte spietata pronta a uccidere con le sue stesse mani…
ma accanto all’uomo che amava…come poteva mostrarsi così? Avvertiva uno strano calore al cuore, come se si stesse sciogliendo, delle strane farfalle allo stomaco, come se non avesse mangiato…
non si riconosceva neanche lei.
…Ma nonostante ciò bastava tornare a casa per ritrovare se stessa, sembrava come se soffrisse di due personalità: con Sirius buona, col resto del mondo un mostro.
Ma cosa sarebbe accaduto quando avrebbe dovuto far conciliare le due personalità? Quando avrebbe dovuto mettere da parte l’amore e lottare contro l’amato lasciando libero sfogo a quella minima parte d’odio che provava ancora per lui?
E tra quei baci, che pian piano si facevano sempre più passionali, Sirius si domandava esattamente le stesse cose, mentre ancora una volta, quel salotto, come la Luna molti anni prima, tornava a ospitare un altro piccolo segreto (al quale Sirius, l’indomani, avrebbe dovuto trovare una spiegazione, così come Bella con suo marito, che non restava indifferente ai segni violacei sul collo).
Quella notte, ancora una volta, i due, si ritrovarono a fare l’amore.
 
 
 

SdA: ecco cari lettori un nuovo capitolo.
Spero non vi abbia deluso e soprattutto spero che apprezziate un po’ di dolcezza tra i due…che d’altronde vivono sempre di foga e passione per non mostrarsi deboli e non si abbandonano alle bellezze dell’amore, alla dolcezza del sentimento.
Vi ringrazio tutti per le care recensioni e le visite.
Un caro saluto,
Zia Molly
 
Ps: attendo un vostro parere :3
   
 
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