recupererò tutti i capitoli non postati (come vedete oggi è già il secondo che posto) e risponderò a tutte le recensioni che aspettano ancora risposta..
sono imperdonabile, lo ammetto, ma sono veramente al punto di saturazione lavorativa..
scusate ancora.
*Luca*
Mi chiusi nel mio ufficio e accesi il computer.Aspettai che caricasse tutte le impostazioni poi accedetti al sistema di sorveglianza, inserendo la password.
Aprii la sezione della ricerca e impostai la data nel giorno del giovedì precedente. Fortunatamente quel giorno Ronny aveva lavorato solo nel pomeriggio e non mi dovevo sorbire la registrazione completa.
Scorsi le ore e impostai a tutto schermo la sala ristoro. Schiacciai il pulsante della velocità e aspettai di riconoscere la sua figura varcare la porta.
Non mi ci volle molto prima di scorgerla.
In un’azienda di soli uomini non era certo difficile notare una donna.
Tolsi la riproduzione veloce e guardai attentamente.
Tuttavia non vidi nulla di trano.
La vidi prendere un vassoio e posarci sopra due tazze con del caffè dentro per poi uscire, tranquilla, sorreggendolo.
Riattivai la riproduzione veloce..
Era successo qualcosa, ne ero certo..
La rividi entrare, seguita da tutti gli operai, e tolsi nuovamente la riproduzione veloce.
Non sarebbe successo nulla, ma meglio non esserne troppo certi.
La vidi sedersi ed essere accerchiata dai ragazzi.
Ogni penultimo giorno lavorativo del mese Ronny faceva una riunione di un’ora con gli operai. Non era tenuta a farlo ma si metteva li e stilava una lista di tutto quello che gli operai avevano rotto, finito o rovinato in modo che noi potessimo ordinarlo con più semplicità.
Raccoglieva le richieste di permessi, ferie e quant’altro e si faceva dire se avevano obbiezioni su qualsiasi cosa.
Scriveva tutto accuratamente e il giorno successivo ci consegnava tutte le liste.
Anche se non voleva dimostrarlo teneva a quell’azienda..
Si comportava da titolare, senza, però, mettersi in un piano superiore agli altri dipendenti.
Svolgeva compiti che non le spettavano senza che nessuno glielo chiedesse e non lo faceva pesare a nessuno.. ne era, anzi, contenta..
Ci aiutava in tanti piccole cose che messe insieme erano un’enorme mole di lavoro in più.
Svolgeva compiti che spettavano ad altre persone e lo faceva fermandosi oltre l’orario lavorativo solo perché quelle suddette persone non lo facevano. Ma lei sapeva che erano cose importanti ed urgenti e se ne prendeva carico.
Nessun’altra segretaria lo avrebbe fatto.. non senza essere retribuita giustamente..
Lei invece non segnava nemmeno le ore che faceva in più, non chiedeva nulla e non obbiettava mai..
La osservai salutarli, sorridente, e vidi tutti gli operai uscire dalla sala ristoro.
La osservai alzarsi e prepararsi del the caldo per poi risedersi e massaggiarsi il collo rileggendo tutto quello che aveva scritto.
Ovviamente non era successo nulla in quel momento.
Fui sul punto di riavviare la riproduzione veloce quando vidi, nuovamente, la porta aprirsi.
Ci rimasi di sale osservando la persona che si trovò davanti..
Stefano?!
La vidi guardarlo e tornare ai suoi fogli, tranquilla..
Attivai, immediatamente, l’audio.
“toh, anche tu qui per un colloqui di lavoro?” disse. Ronny non gli ripose e lui chiuse la porta. “non sprecarti, ho l’appuntamento tra cinque minuti e non ti assumeranno mai viste le tue condizioni.. chissà, poi, quando gli dirai che hai già un’altra figlia” aggiunse.
“non credo che abbiano nulla da obbiettare sulla mia gravidanza, anzi credo ne siano abbastanza felici” disse Ronny.
“certo, secondo te ti assumono per doverti sostituire? Ti conviene andare via prima di fare una figuraccia” disse Stefano.
“veramente io lavoro già qui” rispose Ronny, guardandolo. “non credo che faresti una bella figura se ti sentissero parlare così a me o di me visto che l’azienda è di mio padre e del padre di Luca” aggiunse.
“ti aspetti, veramente, che io ti creda?”.
Non gli rispose, si alzò, semplicemente, e raccolse i fogli uscendo..
O quasi..
Riuscì ad arrivare solo alla porta poi, quando lo affiancò le afferrò il braccio e la spinse contro alla mensola di vetro.
Ce la rispinse nuovamente.
In quel momento la mensola si inclinò. Capii, dalla smorfia che fece, che era quello il momento in cui si era tagliata.
Ce la rispinse contro per la terza volta e la mensola cadde, rompendosi.
La vidi tenersi il gomito mentre lui uscì poi corse in bagno.
Uscii dal sistema di sorveglianza e spensi il computer.
Non volevo vedere oltre..
Sapevo, perfettamente, che oggi ci sarebbero stati alcuni secondi colloqui per delle nuovi assunzioni..
Sperai che tra quelli ci sarebbe stato anche Stefano.
Questa non l’avrebbe passata liscia.
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Note dell’Autrice:
ovviamente, qualcosa era successo.. ma voi non sapete ancora cosa farà Luca.. lo riuscite ad immaginare anche da sole?