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Autore: LaGraziaViolenta    30/05/2013    6 recensioni
Stufi dei soliti cliché di Harry Potter? Annoiati marci dalle fantastiche avventure sentimental-sessuali di tre generazioni di Serpeverde? Vi sentite smarriti e frustrati di fronte a dei Grifondoro codardi e dei Corvonero dal QI in singola cifra?
Serena Latini è quello che fa per voi. Le avventure di una sfigata Tassorosso alle prese con incantesimi, fanfiction, pony, cucina inglese e delle sue relazioni coi figli dei personaggi che tanto abbiamo apprezzato.
Zuccherosità, storielle amorose e di amicizia, figure da quattro soldi e battute demenziali attendono una povera Tassorosso made in Italy.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Dove Serena Latini scopre di non avere un favoloso destino, perché i Tre Manici di Scopa non è il Café des 2 Moulins. Parte 2.



Quando uscimmo dal bagno trovammo Weasley femmina con le braccia incrociate e la fronte corrugata. Potter femmina rideva con Weasley bis, mentre Potter serpe e Potter bis si erano cambiati di posto. Ora erano uno a un capo del tavolo e l’altro dalla parte opposta.
C’era un non so che nell’atmosfera, come se fosse tesa. Io e Chelsea ci sedemmo e presi in mano il mio bicchiere di sciroppo di ciliegia. Weasley bis, di fronte a me, ridacchiò più forte.
L’omonimo di Foscolo, ricordai. Quindi Hugo. E lei, la timida del quarto anno… Il Giglio. Ok. Perciò Lily. E l’altra femmina rossa, cavolo… Mi sforzai. Rose. Quindi Rose, Lily il Giglio e Hugo. Hugo. Mi chiesi con che coraggio avessero potuto chiamarlo così. Ma dopotutto nel mondo dei maghi esisteva gente che chiamava i figli Scorpione, quindi di che mi stupivo…
Un gomito mi finì nelle costole e squittii di dolore.
«Chelsea!» piagnucolai.
«Ti eri incantata» disse lei. «Tutto a posto?» Con la cannuccia tirò su un po’ di Acquaviola.
«Sì…» fissai il suo bicchiere e lo indicai. «Posso assaggiarla?»
Chelsea mi porse il bicchiere e bevvi un sorso. Buonissima. Guardai Chelsea con occhi imploranti e lei sbuffò. «Dai, scema, facciamo cambio.»
«Grazie. Ti devo un favore.» Spinsi verso di lei il bicchiere di sciroppo di ciliegia.
Misi la cannuccia in bocca e iniziai a bere l’Acquaviola. E qualcosa cambiò. Ci misi qualche secondo a capire cosa.
Sul tavolo era calato il silenzio. Anche Hugo e Lily avevano smesso di ridere. Ad un tratto sentii una sedia grattare e Potter serpe si alzò in piedi.
«Scusate, è che… Avevo promesso a Scorpius di… Sì insomma, devo andare. Ci vediamo al castello.»
«Ehi idiota, il conto!» urlò Potter bis, ma Potter serpe gli diede le spalle e si allontanò. I campanelli della porta tintinnarono e lui uscì dal locale.
Mi guardai intorno, continuando a sorseggiare l’Acquaviola. Chelsea alzò le spalle e in un sorso fece fuori mezzo bicchiere di sciroppo di ciliegia.
Quell’atmosfera mi metteva a disagio. Di fianco a me Rose si agitò sulla sedia. Ridacchiai, nervosa. «Ne avevi di sete, eh, Chelsea?»
Potter bis, dall’altra parte del tavolo, si sporse verso di noi, e io istintivamente mi ritrassi. Potter bis sogghignò. «State alla larga da Mielandia voi due, vi conviene.»
«James!»
Sobbalzai. La voce acuta di Rose aveva perforato il mio timpano.
Lily diede uno schiaffo sul braccio di Potter bis. «James» ripeté, ma il suo tono era divertito. Hugo Foscolo ridacchiò ancora.
Non ci stavo capendo niente. Guardai Chelsea, disperata. La mia amica mi restituì lo sguardo e si strinse nelle spalle.
Decisi di riprovare a fare conversazione. Mi voltai verso Rose, a pochi centimetri da me. «Quindi il negozio dei Tiri Vispi Weasley è, tipo, di parenti vostri?»
«Mio zio» rispose Rose secca.
Fine conversazione. Game over.
Finii di bere l’Acquaviola. Era dolce e buona, ma in quel momento la cosa non mi rendeva felice. Mi chiesi cosa fare per riprendere la conversazione ma non mi venne in mente niente. Hugo Foscolo sorrise a labbra strette.
Ultimo tentativo. Sorrisi al ragazzino. «È successo qualcosa di divertente?»
«Oh, molto» scattò James. I suoi occhi scuri incontrarono i miei, e abbassai lo sguardo. «È Rose che non apprezza l’umorismo e rovina tutto… No, Rosie?»
«James, al diavolo» ringhiò Rose.
Be’, dopo questa, i miei punti per Rose schizzarono alle stelle.
«Serena.»
Mi girai verso Chelsea. La sua voce era stranamente bassa. Vidi che era pallida.
«Usciamo, per favore. Non sto troppo bene.»
Non era rimasta nemmeno una goccia di succo di ciliegia nel bicchiere. Che l’avesse bevuto troppo velocemente?
«Cos’hai, Chelsea?»
«Niente di che, un po’ di nausea. Usciamo, per favore. Ho bisogno di una boccata d’aria.»
Lasciò qualche moneta sul tavolo e mi affrettai a fare altrettanto, poi si alzò e si avviò verso la porta.
«Ehm…» guardai la tavolata di capelli rossi, eccetto Potter bis. Accennai un piccolo inchino e unii le mani come in preghiera. «Scusateci, scusateci tanto… Non vogliamo essere scortesi.»
Uscii e trovai Chelsea che camminava avanti e indietro, nervosa.
«Ehi… Tutto ok?»
«Presto.» Le sue dita si strinsero intorno al mio polso e mi tirò lungo la via.
«Ehi!» protestai. «Chelsea, si può sapere…»
«Ti spiego strada facendo» tagliò corto lei. Imbucò una via laterale e mi costrinse a seguirla. «Ho… Ecco… Sono arrivata a una conclusione.»
Il suo viso, ora, era rosso. Non sapevo se era a causa del passo veloce o per altro. «E cioè?»
«Cioè che… Albus Potter… Mi piace. Mi piace da impazzire.»
Piantai i talloni per terra e diedi uno strattone alla mano. Chelsea mi lasciò andare e si fermò.
«Che cavolo combini, Serena? Dobbiamo andare!»
Albus Potter. No. Di tutte le persone che a Chelsea, mia amica fin dal primo anno, di tutti gli studenti fighi e gnocchi e intelligenti che le potevano piacere…
Albus Potter.
«Chelsea… Tu hai fumato.»
«Fumato cosa?»
«Non lo so cosa, ma di certo è roba forte! Cambia spacciatore, per l’amor del cielo!»
Chelsea mi guardò con gli occhi scuri sgranati. «Serena… Cos’ha Albus Potter che non va?»
Mi stava prendendo in giro? «Chelsea… Veramente.» Mi misi le mani nei capelli. Cosa stava succedendo alla mia amica? «Ti piace Potter serpe, e me lo dici così? Lui, che è sempre attaccato a Scorpius, in mezzo alle scatole, arrogante…»
«Arrogante è James. Albus è gentile.»
«Gentile un corno!» sbottai. Mi resi conto di aver alzato la voce, e cercai di abbassarla. «Non ricordi la figuraccia che mi ha fatto fare davanti a Scorpius, in biblioteca, quando gli avevo chiesto se aveva i compiti per Pozioni?»
Chelsea alzò le spalle. «Be’, non è proprio arroganza, quella… E non è colpa mia se mi piace… Mi piace, punto. E se possibile vorrei incontrarlo, e trascorrere quel che resta del pomeriggio con lui.»
Scossi il capo. Non pensavo che Chelsea si sarebbe mai potuta comportare così. Non era da lei. Poteva anche piacerle Potter serpe, questo nessuno lo impediva, ma perché tirava fuori questa cosa proprio adesso? All’improvviso? Quando eravamo stati ai Tiri Vispi Weasley tutti insieme, e anche ai Tre Manici di Scopa, non era sembrata particolarmente interessata a Potter serpe.
Viscida serpe, non gli bastava Scorpius Malfoy, ora voleva portarmi via anche la mia amica. Gli occhi iniziarono a bruciarmi.
«Quindi, mi accompagni o no?»
E che potevo fare? «Dove pensi che sia?»
«A Mielandia. L’allusione di James è stata molto chiara.»
Chelsea si avviò in direzione del negozio e io la seguii. Rimasi di fianco a lei ma la mia testa viaggiava da tutt’altra parte.
L’allusione di James. Di Potter bis. In effetti Rose si era arrabbiata. Io e Chelsea sbucammo nella via principale piena di gente. Ma per quale motivo Rose si doveva arrabbiare? Non c’era nulla di male nel far notare dove si era recato Potter serpe. Intravidi, al lato della strada, l’insegna di Mielandia, e Chelsea accelerò il passo. Eppure Rose se l’era presa, e Lily e Hugo Foscolo ridevano. Che Potter serpe avesse un motivo speciale per recarsi a Mielandia?
D’un tratto ricordai il biglietto. Il biglietto dorato che Rose mi aveva dato. Ormai eravamo davanti al negozio.
«Chelsea, aspetta!»
Chelsea si fermò. «Cosa c’è?»
Frugai in tasca alla ricerca del buono. Lo tirai fuori e qualcosa cadde per terra con un tintinnio. Tesi il buono a Chelsea, poi mi chinai. Raccolsi una fialetta con su un cuoricino.
«Lo vedo, Serena, è dentro, è dentro! Con Malfoy!»
«Sì… Arrivo.»
Entrai nel negozio con la fialetta ancora stretta in mano. Ricordai la gomitata di Chelsea. Me l’aveva infilata in tasca lei, in quel momento? Era l’unica spiegazione possibile. Ma non poteva pianificare di venire a Mielandia, ancora non lo sapeva. Poi avevamo scambiato le bibite, e…
Intravidi Scorpius Malfoy tra la folla e strinsi la fialetta con più forza. Potter serpe era accanto a lui. Io e Chelsea iniziammo ad avanzare, sgomitando tra la folla. Per un momento i miei occhi incontrarono quelli di Potter serpe. Un istante dopo lui si voltò e sparì tra gli scaffali. Chelsea si staccò da me e lo seguì.
Continuai ad andare verso Scorpius Malfoy.
  
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