Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: LaGraziaViolenta    31/05/2013    7 recensioni
Stufi dei soliti cliché di Harry Potter? Annoiati marci dalle fantastiche avventure sentimental-sessuali di tre generazioni di Serpeverde? Vi sentite smarriti e frustrati di fronte a dei Grifondoro codardi e dei Corvonero dal QI in singola cifra?
Serena Latini è quello che fa per voi. Le avventure di una sfigata Tassorosso alle prese con incantesimi, fanfiction, pony, cucina inglese e delle sue relazioni coi figli dei personaggi che tanto abbiamo apprezzato.
Zuccherosità, storielle amorose e di amicizia, figure da quattro soldi e battute demenziali attendono una povera Tassorosso made in Italy.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dove Serena Latini scopre di non avere un favoloso destino, perché i Tre Manici di Scopa non è il Café des 2 Moulins. Parte 3.



Raggiunsi Scorpius alle spalle e lo afferrai per una manica. Lui si girò e mi trovai i suoi occhi grigi piantati addosso. Lo lasciai immediatamente e abbassai lo sguardo.
«Malfoy…» La voce mi uscì come un sussurro.
«Oh, Latini… A Mielandia anche tu? Allora i dolci dei maghi non ti fanno poi così schifo…»
Mi morsi il labbro inferiore. Lanciai un’occhiata alla folla, sperando di vedere Chelsea.
No, questa volta non avrei potuto contare sul suo sostegno morale, né suo né di Jeanie.
Ero sola, in mezzo alla folla, con Malfoy.
E dovevo parlare.
Aprii la bocca. Secca, nonostante un bicchiere di Acquaviola. Ma questa volta c’era in gioco qualcosa di più grosso. «Malfoy… Scusami. Sai dirmi dov’è Potter?»
Non nominare il nome di Potter invano. Un comandamento era stato violato. Magari però questa volta non era da considerarsi una nomina invano.
«Albus?» Malfoy corrugò le sopracciglia bionde, pensieroso.
Cribbio, che zigomi cesellati. Che capelli divini.
No. Frena l’ormone, Serena, non è il momento.
«Era qui con me un attimo fa. Poi ha rantolato qualcosa ed è scomparso.»
Ragionai. Difficile farlo con Scorpius Malfoy al proprio fianco, ma mi impegnai.
L’unica spiegazione possibile era che Potter serpe, o qualcuno tra i suoi parenti serpenti (e dire che erano tutti Grifondoro! Vatti a fidare!), aveva drogato il mio sciroppo di ciliegia con un filtro d’amore. A quel che ne sapevo funzionavano solo con materia organica proveniente da chi doveva essere oggetto d’amore, e non volevo assolutamente sapere cos’avevano usato. Però io e Chelsea ci eravamo scambiate i bicchieri. E Potter serpe, resosi conto del guaio in cui si era cacciato, se l’era data a gambe. Come Casa Serpeverde prescrive, un codardo patentato.
Ma questa volta Potter si era spinto troppo in là con le sue stronzate. Meritava di essere smerdato pubblicamente. Questo era certo. Magari se fossi stata più calma non avrei sentito questa necessità, ma in quel momento era un bisogno viscerale.
«Potter…» La mia voce tremò. Malfoy mi guardò con aria interrogativa. Io presi fiato. «Potter si è comportato molto male. Eravamo fuori tutti insieme, in allegria. Con fiducia. E lui ha messo un filtro d’amore nel mio bicchiere. Che alla fine ha bevuto Chelsea. E questo è il risultato.»
Alzai un palmo per mostrare la mancanza di Chelsea accanto a me. Malfoy mi fissò per qualche secondo, poi sbuffò. «Non pensavo che sarebbe arrivato a tanto.»
«A tanto? A tanto?» La mia voce tremò. Strinsi i pugni e cercai di prendere un respiro profondo. «Voleva drogare me, e invece ha drogato Chelsea. Voglio dire, a Hogsmeade. Cosa diavolo sperava di ottenere?»
Malfoy emise un verso a metà tra una risata e uno sbuffo e incrociò le braccia. «E te lo chiedi ancora?»
Calmai il respiro. Fissai gli occhi grigi di Malfoy. Dopo qualche secondo Malfoy spostò lo sguardo sulla folla e le sue labbra sottili si sollevarono in un sorriso di scherno.
«Davvero, Latini, sei una Tassorosso perfetta. Potter ti muore dietro da una vita. Come fai a non capirlo?»
Continuai a fissare Malfoy. Non incrociai più il suo sguardo. A ogni respiro sentivo la gola chiudersi. Strinsi i pugni talmente forte che le unghie mi si conficcarono nei palmi.
«Dimmi dov’è Potter, per favore.»
Malfoy schioccò la lingua, irritato. «Ti ho detto che non lo so.»
Il suo volto pallido non sembrava più divertito, neanche per scherzo o per scherno. Scossi il capo.
«Non fa niente, grazie lo stesso.»
Mi feci largo tra la folla e mi allontanai. Se trovavo per prima Chelsea, allora Potter serpe aveva ancora qualche speranza di uscirne vivo. Se invece trovavo prima lui mi sarei dichiarata incapace di intendere e di volere. In Italia funzionava.
La gente si affollava attorno agli scaffali e ai tavoli espositivi. Ignorai il profumo di zucchero e biscotti e mi diressi verso la cassa. Scorsi la coda ma non trovai nessuno dei due.
Mi sembrò di sentire un suono familiare. Sembrava la voce di Chelsea, lontana. In tutto quel frastuono di gente vociante?
Ebbi un’intuizione.
Mi diressi verso l’uscita del negozio e mi scontrai contro un paio di ragazzi. Non mi scusai e mi fiondai sulla porta.
In piedi, in mezzo allo spiazzo del negozio, Potter serpe si passava una mano tra i capelli neri spettinati. Chelsea, di fronte a lui, stava cantando una canzone che non conoscevo. Esibì la sua voce potente e allungò una sillaba su più note.
Dovevo zittire la sua prodigiosa voce, altrimenti una volta tornata in sé se ne sarebbe pentita.
«Chelsea!» ruggii.
La nota si spezzò e sia Chelsea che Potter si voltarono verso di me.
«Che c’è?» chiese Chelsea. «Niente d’importante, vero?»
«Sì invece.» Mi avvicinai e la presi sottobraccio. «Jeanie Joy ha bisogno di noi. Non sta bene, dobbiamo rientrare al castello.»
«Oh.» Chelsea sporse in fuori il labbro inferiore, come una bambina delusa.
Sperai con tutto il cuore che Jeanie Joy fosse in grado di rimediare a quel pasticcio.
«Andiamo, Chelsea, per piacere.» Il mio braccio scheletrico non era in grado di trascinare via quello ben tornito della mia amica. Pregai perché non facesse resistenza.
«È proprio necessario?» Mi guardò implorante.
«Vai, Shields.» Era la voce di Potter serpe. «Non ti preoccupare… Sarà per la prossima volta.»
«Mh… Vabbè. Ciao, Potter… Ci si vede. A presto.»
Passammo di fianco a Potter serpe. Incontrai i suoi occhi verdi.
Era di poco più alto di me, ed era magro. Forse quanto me, difficile intuirlo sotto il maglione. Magari, se non avessi saputo di essere debole, in un confronto fisico avrei anche potuto avere la meglio.
Avrei voluto attaccarlo al muro. Prenderlo a cazzotti. Ficcargli la bacchetta su per uno orifizio qualunque, a sua scelta, purché fosse in profondità. Vederlo pieno di sangue come se avesse divorato una scatola di Torrone Sanguinolento. Sarebbe stato il primo uomo al mondo col ciclo mestruale, dopo il mio trattamento.
E invece lo fissai per un secondo, mentre gli passavo di fianco.
Mossi lentamente le labbra senza tirar fuori un briciolo di voce, perché Chelsea non mi sentisse.
Fai schifo.
Ci avviammo lungo la stradina. Le mie scarpe bianche, a furia di correre a destra e a sinistra, erano tutte macchiate.
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LaGraziaViolenta