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Autore: PhoenixQuill    01/06/2013    8 recensioni
Questa è una Fred/Hermione. Ci troviamo al quinto anno di lei, quando Fred Weasley si accorge che non esiste solo una Hermione studiosa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Un dito percorse i lineamenti facciali di Fred Weasley. 
Quello, con una smorfia, aprì gli occhi. 
"Buongiorno." Gli sussurrò Hermione. 
Con la voce impastata di sonno, il gemello rispose al suo saluto. 
"Dove siamo?" Chiese quello. 
"Nella Stanza delle Necessità." Gli rispose, affondando il suo viso nell'incavo della sua spalla.
"Da quanto tempo siamo qui?" Chiese ancora, questa volta con malizia. 
"Una notte." 
Fred si girò su un lato e cinse il corpo di Hermione con un braccio. 
"Oh, si...Ricordo qualcosa... Solo che sono ricordi un po' confusi... Mi aiuti a renderli più chiari?" Le chiese, con un sorriso malandrino, di quelli per cui lei impazziva. 
 
"No, Fred! E' stato da stupidi, lasciare la scuola a quel modo!" Hermione non aveva dimenticato come l'anno prima Fred se ne fosse andato senza dire niente. 
"Hermione, lo sai. Non sono mai stato portato per la scuola. Guarda questo negozio! E' meraviglioso!" Le disse, indicando con un gesto la parte anteriore del locale. 
"Fred, c'è una guerra là fuori! Pochi mesi fa, ho rischiato di essere uccisa nell' Ufficio Misteri e tu non mi hai mandato neanche una lettera!" 
"Hermione, io te l'avrei mandata, ma-" Tentava di scusarsi il gemello. 
"Ma niente, Fred Weasley! E' stato straziante per me!" Il tono di voce di Hermione non era più autoritario come prima. Ora, iniziava a vacillare. 
"Hermione..." Il gemello la abbracciò. 
"C'è la guerra lì fuori, Fred... Sta' attento... Non vorrei che il tuo negozio potesse-" 
"No, il mio negozio è sicuro. Ci ha pensato Silente. Ha tutti gli incantesimi di cui ha bisogno." Le sorrise. 
"Sta' attento, Fred. Sta' attento." Sussurrò ancora una volta, prima di perdersi tra le sue braccia. 
 
Io e Ron! Io e Ron! Oh, mio Dio, io e Ron! Mi ama! Mi ama!
Possibile che in così tanta tristezza, in così tanta solitudine, in così tanto dolore, ci possano essere cose come l'amore? 
Beh, se Ron Weasley aveva risposto al suo bacio, allora si, c'era!
Entrarono nella Sala Grande. 
Ma in un solo, minimo istante tutta la felicità di Hermione svanì. 
Come quando la fenice prende fuoco, così il cuore di Hermione si sgretolò. 
No, fu solo in grado di pensare. No, no, no, no, no.
Per terra, immobile, pallido e sporco su una spalla giaceva Fred Weasley. 
Le sue labbra erano ancora curvate. L'ultimo tributo a quello che aveva donato a tutti fino alla fine. 
La signora Weasley piangeva in disparte, mentre George era piegato sul suo petto. 
"Fred..." Hermione si buttò sul suo corpo. "Fred?" Accarezzò una sua guancia. "Fred!" 
No, Fred no. Perché proprio lui? Perché non lei? Cosa ci faceva ancora lì? 
"Fred, avanti, ora ti alzerai e mi chiederai se il morto lo sai fare e io ti risponderò che sì, lo sai fare, ma che sei uno stupido a farmi spaventare così!" 
Ma il corpo rimaneva freddo, immobile. 
Avanti, Fred, avanti. 
George la guardava. Aveva gli occhi spenti, ormai. Nessuna risata, nessun sorriso accendeva il suo volto. 
Niente. 
Lo stesso niente che occupava il posto dove prima c'era il cuore di Hermione. 
Perché erano tutti in silenzio? Perché nessuno si alzava e diceva che era tutto uno scherzo? Perché quel silenzio martellava nella testa di Hermione come il più fastidioso dei rumori? 
E perché le sue lacrime sembravano non bastare mai? E perché accarezzava quei capelli, con la testa poggiata sul suo petto, nella vana, inutile, stupida speranza che lo facesse solo per averla tutta per sé? 
Cos'era Ron Weasley in quel momento? Cos'era quel ragazzo che la guardava in quel modo? 
Fred, non può essere vero. Tu non sei morto.
E se lo sei davvero, allora io sono morta con te. 
 
"Expecto Patronum." Pronunciò ancora una volta Hermione. 
Nessuna lontra uscì dalla sua bacchetta. 
"Riprovaci ancora." Le disse Ginny, con un sorriso.
"Expecto Patronum." Dalla bacchetta uscirono solo alcune scintille bianche. 
Ginny guardò sua cognata sedersi e mettere le mani tra i capelli. 
"E' per Fred, vero?" Le chiese. Sapeva già la risposta. La sapeva da anni. 
Con un sospiro, Hermione disse: "Si." 
"Nemmeno George riesce a produrre più un Incanto Patronus." Le disse, sorseggiando la sua tazza da tè. "Eravate molto innamorati?" 
"No, Ginny. Noi non lo eravamo. Noi siamo innamorati." 
 
"Mamma sta male! Mamma sta male!" Singhiozzava Rose a Ron. 
"Hermione?" Le chiese quello. 
"Fred..." La donna gli accarezzò i capelli rossi. "Tu non sei Fred!" Gli urlò contro. 
"No, non sono Fred. Non sono Fred..." Rispose Ron, con un'espressione amara dipinta in volto. 
"Fred? Dov'è Fred?" Hermione si mise alla disperata ricerca del gemello. 
"Ma Hermione, Fred è-" 
"Papà! Non glielo dire!" Interruppe Hugo. 
Ron lo guardò meravigliato. 
"Papà, mamma non sta bene. Sono mesi che chiede di zio Fred. E' impazzita. Se le riveli cos'è accaduto a zio Fred, potremmo perderla per sempre." 
"Hermione? Impazzita? Oh, no,no..." Disse Ron. 
Era riluttante a crederci. Certo, mille e mille volte aveva sentito piangere Hermione durante la notte e sussurrare un unico, rimbombante nome.
"Papà... Io penso che mamma sia stata innamorata di zio Fred." 
"Zio Fred? Oh, avanti Hugo, non dire stupidaggini..." 
Perché mentire anche a te stesso, Ron Weasley?
"Cos'altro l'avrebbe fatta impazzire così, se no? Penso che il dolore della perdita sia scoppiato solo ora." 
"Sono passati trent'anni dalla battaglia, Hugo! Tutti ormai ci siamo rassegnati." 
"Ma non mamma. E nemmeno zio George. Zio George sta male esattamente come mamma." 
 
"Mia moglie ha sempre amato un altro."
Ron era ubriaco. Harry e Ginny gli stavano affianco, uno facendolo stare dritto, l'altra passandogli del ghiaccio sulla testa. 
"Hugo, sapete no? Lui fa il Medimago. Ha detto che mia moglie è impazzita. Hermione, mia moglie!" Rise, di una risata piena di amarezza. 
"Dice che Hermione è innamorata di Fred. Ma Fred è morto! E' morto, è morto..." La voce scemava man mano mentre lo diceva.
"Hermione avrà solo un po' di febbre, si stabilizzerà..." Cercò di consolarlo Harry. 
"Anche la notte aveva la febbre? Quando si alzava per piangere e sussurrare il suo nome? Anche allora era febbre?" 
Ron iniziò a versare calde lacrime, finché, sfinito, non si addormentò. 
Ginny si alzò in piedi e si allontanò dal divano. 
"Tu lo sapevi?" Chiese Harry, avvicinandosi alla moglie.
"L'ho sempre saputo." Gli rispose. 
Ci fu un attimo di silenzio.
"Perché non me l'hai mai detto?"
"Hermione mi ha fatto giurare di non dirlo a nessuno." 
Il fuoco nel camino scoppiettò. 
"Perché ha sposato Ron, allora?" 
"Pensava che..." Anche Ginny voleva piangere, ma non era quello il momento adatto. Fece un gran sospiro. "Pensava che, sposandolo, si sarebbe dimenticata di lui." 
"Ma non è stato così..." Continuò Harry, cingendo con un braccio la moglie. 
"No. Non riesce nemmeno a fare un Incanto Patronus. Nemmeno pensando al suo matrimonio." 
Harry la abbracciò. 
Era un momento difficile.
Ora, più che mai, doveva essere forte. Per Ron e per Ginny. 
 
"Ron?" Sussurrò Hermione. "Perdonami." 
Ron le sorrise mestamente. 
"Hugo, Rose, fate i bravi con papà..." Hermione ansimava. 
Rivolse un ultimo sorriso a tutti loro, prima di chiudere gli occhi. 
Ma li riaprì un secondo dopo, viva di una gioia mai provata fino ad allora. 
"Hermione Granger!" Disse una voce alle sue spalle. "Sei una vecchietta, ormai!" 
Hermione si girò, per dirne quattro a chi avesse pronunciato quelle parole. Ma non ci riuscì. 
Davanti a lei, si stagliava la figura di Fred Weasley. 
"Fred!" Hermione si buttò nelle sue braccia. "Oh, Fred! Allora sei vivo, allora-"
Fred, poggiandole un dito sulle labbra, rispose: "Non sono io che sono vivo." 
Un lamento sommesso richiamò l'attenzione di Hermione. 
Ron, piegato sul suo vecchio corpo, piangeva. Hugo e Rose stringevano le mani.
Hermione capì.
Era morta.
Si guardò intorno.
"Siamo al San Mungo. Cosa ci faccio al San Mungo?" Poi notò le sue mani e il suo "corpo". Era ritornata giovane.
"Siamo nel reparto psichiatrico."
"Sono morta di dolore." Concluse Hermione.
La ragazza poggiò una mano sulla schiena inarcata di Ron. L'uomo sentì quel gesto. Smise di piangere e si toccò la spalla. Le sorrise. 
"Dobbiamo andare." Le disse Fred.
"Di già?" Chiese Hermione. 
Fred annuì, porgendole una mano. 
Hermione abbracciò con lo sguardo tutta la scena. 
Poi strinse la mano di lui e se ne andarono via, verso un mondo che nessuno di noi qui può descrivere. 
 
-SPAZIO AUTRICE-
E' finita. Oh mio Dio, è finita sul serio. 
Ringrazio tutti, tutti quanti!
Chi mi ha seguita e chi ha recensito. 
Un particolare grazie va a Sweet_Truffle e Julia_Fred Weasley, che hanno commentato le mie storie con costanza. 
Grazie, grazie, grazie!
Cordiali saluti,
PhoenixQuill
 
P.s. Due cose: appena finirà la scuola, pronta per voi un'altra ff, una Fremione (di nuovo!) e... Mi fate un favore? Cercate su facebook "Un bellissimo posto per stαre con gli αmici."? Io sono admin, Lunastorta per la precisione. :DD
A presto, 
PhoenixQuill
   
 
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