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Autore: effe_95    01/06/2013    4 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò .

37.When my heart is … broken.

 
Luna asciugò frettolosamente gli occhi di Nicola e gli prese il viso tra le mani, avrebbe davvero voluto che il figlio ritornasse nel suo ventre, perché lì era al sicuro e nessuno avrebbe potuto fargli del male. Lo tenne stretto ancora a se e gli baciò i capelli.
Entrambi furono riportati alla realtà, quando sentirono la porta di casa aprirsi e richiudersi velocemente, allora Nicola si alzò, asciugò gli occhi ancora una volta e sospirò, mentre Luna legò nuovamente i capelli nel codino e provò una serie di sorrisi per sembrare naturale.
<< Claudia?! Finalmente sei tornata! >> Disse Luna accennando una voce allegra.
<< Dove sei stata fino a quest’ora? Stasera mi aiuti a ripete qualcosa per il prossimo esame?>> Replicò Nicola dando man forte alla madre, Luna gli sorrise e lui sollevò un sopracciglio in un espressione particolare.
Entrambi aspettarono che Claudia rispondesse, ma la ragazza non lo fece, così si scambiarono uno sguardo preoccupato ed entrambi si precipitarono nel piccolo ingresso, per poi fermarsi sulla soglia come se fossero stati respinti da una barriera.
Nell’ingresso sembrava essere stato dipinto un quadro.
Yulian reggeva Claudia tra le braccia, sorreggendola perché lei sembrava essere svenuta, aveva il viso pallido, i capelli scombinati e gli occhi chiusi erano contratti in una smorfia di dolore, ma non era svenuta, perché appoggiò la testa sulla spalla di Yulian. Dall’altra parte il ragazzo la reggeva forte, cercando di tirarla su, facendola appoggiare su di lui, anche Yulian stava male, e abbandonò la testa sulla spalla della fidanzata come se volesse incollarsi a lei per sempre.
<< Coraggio amore, tirati su, reagisci! >> Mormorava lui continuando imperterrito nella sua opera, ma stava perdendo le forze.
<< Non sento più le gambe Yul >> Bisbigliò lei lasciandosi cadere, e fu a quel punto che Nicola intervenne prendendo la sorella tra le braccia, Yulian gliela lasciò e barcollò all’indietro appoggiandosi con la schiena sulla porta di casa.
<< Che cosa avete fatto? >> Disse Nicola inorridito, sembrava quasi che sia Claudia che Yulian avessero fatto uso di stupefacenti.
<< Ha avuto uno shock Nikolaj, sarebbe meglio se piangesse, ma non vuole farlo perché è testarda >> Mormorò Yulian passandosi una mano sulla fronte, nel sentire quelle parole, sia Luna che Nicola si scambiarono un’occhiata e trasalirono, mentre Luna si poggiava una mano sul cuore. << Ma nemmeno tu hai pianto! >> Borbottò Claudia, sempre rannicchiata tra le braccia del fratello, Yulian si passò uno mano su entrambe le guancie bagnate e scosse la testa. << E come si fa? Me lo vuoi spiegare tu? >> Mormorò trattenendo un singhiozzo, si girò di scatto e aprì la porta di casa.
<< Passo domani va bene? >> Disse, e poi fece per andare via, ma come se fosse stato spezzato l’ incantesimo, Claudia si protese verso Yulian e gli afferrò convulsamente la maglietta, trattenendolo con una forza nuova e inattesa.
<< Lo prometti? Me lo giuri? >> Yulian annuì solamente e andò via chiudendosi la porta alle spalle, ma le parole non dette risuonarono nel petto di Claudia come un tuono, ed ebbero una reazione del tutto nuova, questa volta Claudia svenne davvero, e Nicola fu costretto a portarla d’urgenza in camera sua con il cuore a mille.
 
 
 
Qualcuno stava bussando lentamente alla sua porta, i colpi si susseguivano lenti e pesanti, come se fossero delle gocce d’acqua a picchiare sopra il legno, nel loro incessante e monotono movimento. A Claudia girava convulsamente la testa, non ricordava come era finita in quel letto, ma tutto il resto lo teneva stretto dentro il cuore e faceva male, così male da scoppiare, eppure lei a piangere non ci riusciva nemmeno un po’.
Si alzò a fatica con la testa che girava a mille e andò lentamente verso la porta, l’aprì con lentezza e per poco Francesco non le cadde addosso, Claudia si rese conto che l’amico stava picchiando sulla porta con la testa da più di mezz’ora probabilmente.
<< Ti sei svegliata bell’addormentata nel bosco? >> Esordì il moro con la voce roca e graffiante, come se avesse urlato a lungo prima di arrivare lì da lei, Claudia gli esaminò gli occhi e li trovò arrossati, ma non lucidi.
<< Hai pianto Francesco? >> Chiese la rossa facendolo entrare nella stanzetta e richiudendosi la porta alle spalle, Francesco entrò e si lasciò cadere con la schiena sulla porta. << Nemmeno un po’, e tu? >> Domandò, mentre Claudia andava a sedersi sul suo letto sfatto, portandosi le ginocchia al petto e nascondendovi il mento.
<< Non lo so perché, ma non ci riesco a piangere >> Mormorò la ragazza sospirando pesantemente, Francesco scosse la testa e fece scrocchiare le dita.
<< Praticamente io l’ho lasciata >> Disse con aria solenne e la voce incrinata e rotta, prossima al crollo ma ostinata a non permetterlo, Claudia spalancò la bocca e si strinse una mano sul cuore, un cuore che faceva sempre più male.
<< Perché? Non è colpa sua! >> Esplose puntando l’indice contro l’amico, Francesco scosse furiosamente la testa e la fulminò con lo sguardo, come se volesse ammonirla per non aver fatto lo stesso.
<< Che sia colpa sua o no, non ha importanza Claudia! Importa il fatto che se ne andrà non so quanti chilometri lontano da me, che non la rivedrò mai più, che siamo solo dei bambini dopotutto e che anche lei se n’è andata, punto e basta! >> Francesco aveva alzato la voce mano a mano che la frase procedeva, lasciando Claudia atterrita, ma infondo Francesco non aveva tutti i torti, lui l’aveva già provato quel tipo di dolore, perché andare avanti? Perché farla durare più a lungo? Perché lei non poteva farne a meno.
<< Ma non ti fa male? >> Gli chiese supplicandolo con gli occhi, Francesco rilassò il viso e poggiò la testa sulla porta di legno, respirando profondamente.
<< Fa male da morire, ma posso sapere perché devono fare del male sempre e solo a me? Tutte le donne che ho amato Claudia, tutte, sono andate via da me, in un modo o nell’altro, e allora giuro qui davanti a te che non mi innamorerò mai più in tutta la vita >>
Claudia scese dal letto e raggiunse l’amico per abbracciarlo e lasciarsi abbracciare, era familiare quel contatto, era salutare e rimarginava parte delle ferite.
<< Bugiardo >> Mormorò lei e Francesco rise.
<< Hai ragione, sono un bugiardo. Claudia, io davvero non lo so come posso fare a dimenticare questa donna, credo che l’avrei sposata se non fosse andata così, che sarebbe stata la madre dei miei figli, insomma, tutte quelle cavolate lì. Invece se ne va, e l’amore fa schifo! >> Claudia rise a quelle parole, ma rise solo perché non poteva piangere, perché non ci riusciva, rideva perché non poteva piangere per quell’amico che stava soffrendo ancora, e ancora, rideva perché non riusciva a piangere per se stessa, perché aveva già nostalgia del suo fidanzato, rideva perché non le restava altro da fare se non ridere per non morire troppo.
<< Va’ da lei Checco, facci l’amore un’ ultima volta, parlaci un’ultima volta, ricordati tutto di lei e poi lasciala andare >> Disse Claudia stringendolo ancora tra le sue braccia, Francesco appoggiò il mento sulla sua spalla.
<< Si, la lascerò andare e non mi farò mai più del male  >> Claudia rabbrividì, perché qualcosa di bagnato era caduto sulla sua maglietta sfiorandole la spalla, allora seppe che Francesco stava piangendo e che era sempre un passo più avanti di lei.
 
 
Claudia guardava la pasta nel piatto e le sembrava che si stesse muovendo, che fosse diventata congelata perché si trovava lì dentro da esattamente due ore, solo che lei non aveva fame e si scocciava anche di alzarsi da quella sedia e buttare tutto nella spazzatura.
Stava diventando intollerabile quella situazione, perché non poteva ridursi in quello stato, non poteva diventare una nullità vivente, e allora perché non ci riusciva? Perché non riusciva ad alzarsi in piedi? Il campanello di casa suonò, Claudia si ricordò di essere sola in casa, così, facendo violenza su se stessa si alzò e andò ad aprire la porta.
<< Dov’è Claudia? >> Le chiese Yulian non appena la vide, Claudia lo fissò con un’aria inebetita e contrasse le sopracciglia perché quella domanda non aveva assolutamente alcun senso. << Sono qui >> Rispose allargando le braccia, Yulian fece un passo dentro casa, si chiuse la porta alle spalle e scosse la testa.
<< Risposta sbagliata, lei non c’è. La ragazza che ho davanti non è Claudia >> Non c’era assolutamente nulla da ridere nelle parole di Yulian, e infatti lui non era stato minimamente scherzoso, aveva detto solo la verità e basta.
Claudia abbassò gli occhi e gli diede le spalle, andando in direzione della sua camera, Yulian sospirò rumorosamente e la seguì poco dopo.
<< Che cosa ti aspettavi Yulian? >> Domandò allora lei, sistemandosi a sedere sul letto sfatto e disordinato, Yulian si appoggiò con la schiena alla porta e contrasse le sopracciglia affilando gli occhi che erano più turchesi che azzurri.
<< Non questo. Che tu reagissi понятый?! >> Ponyatyy … Capito …
<< E come dovrei reagire scusa? >> Domandò Claudia nascondendo la faccia nelle ginocchia, anche se nessuna lacrima stava bagnando il suo viso, Yulian sospirò animatamente e la raggiunse inginocchiandosi davanti a lei.
<< вы улыбаетесь моя любовь, для меня>>Vy ulybayetes’  moya lybov, dlya menya … Sorridi amore mio, per me …. Claudia gli chiese che cosa avesse detto e Yulian glielo tradusse, per poi allargare le braccia e aspettare che lei vi si precipitasse dentro, e non tardò molto a farlo. Lui la strinse forte, anche se lei non piangeva.
<< Voglio stare con te >> Gli sussurrò Claudia nell’orecchio, Yulian la spostò leggermente per guardarla negli occhi, era serio e non scherzava come al solito, ma annuì lo stesso, come se non volesse negarle anche questo.
<< Va bene Claudia, ma tu non vuoi fare veramente l’amore con me, tu vuoi solo distrarti >> Replicò il biondo sfilandosi la maglietta, Claudia lo guardò con una faccia da funerale e scosse furiosamente la testa, come per togliersi quell’idea, come se volesse far credere a Yulian che non era vero.
<< No, non è così >> Disse lei, allora Yulian allungò una mano per sbottonarle il pantaloncino, ma fu allora che lei indietreggiò, e non l’aveva mai fatto prima d’ora, non l’aveva mai fatto quando facevano l’amore perché volevano, si sentiva a disagio come se stesse facendo qualcosa di sbagliato, a quel gesto Yulian sospirò.
<< Piangi Claudia, per favore piangi >> Mormorò lui accarezzandole una guancia, lei lo guardò con gli occhi completamente disperati.
<< Non ci riesco Yulian, ti prego aiutami >> Claudia aveva solamente mormorato quelle parole, ma erano arrivate alle orecchie di Yulian come un vero e proprio grido di aiuto, il ragazzo le afferrò il viso con entrambi le mani e la baciò con passione, facendola cadere dal letto tra le sue braccia.
<< Questo è l’ultimo bacio che ti darò >> Commentò a un centimetro dalle sue labbra, Claudia rabbrividì e si aggrappò furiosamente alle braccia di lui, cercando di baciarlo ancora, ma Yulian si scostava ogni singola volta.
<< Perché? >> Chiese allora lei, con il cuore a mille che le sbatteva nel petto.
<< Perché da domani sparirò dalla tua vita, perché tra un mese me ne andrò >> A Claudia stava praticamente venendo un attacco di panico, scuoteva furiosamente la testa e si aggrappava a lui con tutte le forze che aveva, senza capire che Yulian stava facendo di tutto pur di farla piangere.
<< Non puoi! >> Protestò lei debolmente, ancora con il viso asciutto, Yulian sospirò e si alzò in piedi.
<< Non ti bacerò più così, non faremo mai più l’amore, non andremo più insieme da nessuna parte io e te. Non sentirai più la mia voce, ne io sentirò la tua, non riderò più per te e non ti chiamerò, non correremo più sotto la neve e tu non cadrai … >> Qui Yulian si interruppe perché Claudia era scoppiata a ridere nel ricordare la caduta che aveva preso sulla neve in mezzo alla strada, a Yulian era costata una fatica immane pronunciare quelle parole, non del tutto false, e si girò esasperato, ma la sua esasperazione passò presto.
Claudia rideva, ma molto presto il suo riso si trasformò in veri e propri singhiozzi, fece sprofondare la faccia nelle mani e il suo corpo sul pavimento, piangendo finalmente tutte le lacrime.
Yulian sospirò sollevato e la raggiunse per farla piangere tra le sue braccia, cullarla e farle capire che la vita andava affrontata così, e a volte piangere non era peccato.
<< Non è vero quello che ho detto Clo, l’ho fatto solo perché volevo che tu piangessi >>
<< Lo so >> La voce di entrambi era quasi un sussurro, Claudia si asciugò la faccia inondata di lacrime e appoggiò la testa sulla spalla del fidanzato.
<< Adesso vuoi fare davvero l’amore con me? >> Le domandò, accarezzandole una spalla.
<< Si >> Rispose lei, sapendo che poteva essere una delle ultime volte.



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Effe_95


Buonasera :)
Comincio subito queste note, con il dire che il titolo del capitolo è tratto dalla canzone di Pink che si chiama " Please don't leave me", è veramente carina, ve la consoglio.
Per quanto riguarda il capitolo, non credo ci sia veramente molto da dire, Claudia finalmente si è decisa a piangere e questo, nonostante tutto, può essere solo un passo avanti.
Lascio a voi i commenti per il resto.
Alla prossima.  

  
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