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Autore: zia Molly    02/06/2013    4 recensioni
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" ALLORA RESTA! Se mi vuoi bene davvero resta! "
Bellatrix non ricordava neanche più l’ultima volta che aveva pianto, anzi credeva di non averlo mai fatto prima, ma quelle lacrime correvano così veloci che sembrava liberala di ogni cosa, di ogni peso che le abitava lo stomaco.
" non posso… "
" Non voglio sposarmi con Lestrange, Sir… " mormorò a mezza voce facendo un passo indietro e ritrovandosi di spalle al muro.
" il tuo destino è già scritto …non puoi cambiarlo "
Bellatrix scosse la testa e lo osservò, lo vide avvicinarsi
" il nostro destino vive dentro di noi, bisogna soltanto avere il coraggio di cambiarlo " mormorò lei a mezza voce, lui si avvicinò ancora e la bloccò per i fianchi.
" cambialo allora... "
a quel punto ...mancava solo l’ultima carta da giocare
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Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Bellatrix Black
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Prigionieri in casa propria

 


Stretti, l’uno all’altra, Sirius e Bellatrix si erano addormentati, ancora una volta, insieme, nel salotto di Grimmauld Place.
La stanza era quasi tutta buia, se non fosse stato per le lucine dell’albero di Natale che con un ritmo frequente si accendevano e si spegnevano, delineando le loro forme nell’oscurità, i loro corpi.
Bella era poggiata al petto di Sirius, stringendolo, tenendo le dita della mano incrociate a quelle dell’uomo, con una certa dolcezza, con una leggera forza, rendendo evidente il desiderio di non lasciarle mai.
Se qualcuno li avesse visti lì, in quel momento, non li avrebbe riconosciuti.
I loro volti erano rilassati, assopiti, tranquilli ed era raro vedere sulle loro facce smorfie così asciutte, vederli stringersi così dolcemente.
Forse chiunque fosse passato di lì, li avrebbe giustificati dicendo che stavano dormendo, che non sapevano chi avevano accanto: ma nel sonno entrambi erano consapevoli di stringere il loro peggior nemico tra le braccia.
Sirius invece, la stringeva in una gelosa, stretta protettiva nel sonno, mentre le teneva la mano, e le loro gambe si intrecciavano.
Di certo non avvertivano il freddo gelido del pavimento, perché tra di loro c’era un certo calore, un certo affetto che allontanava ogni disagio che li circondava.
Ovviamente sarebbe stato molto più comodo ritrovarsi in un letto caldo o sul divano… ma per  loro due non c’era problema, l’importante era aversi, l’importante era ritrovarsi a lottare e a sfogare quel costante odio/amore che si era creato tra loro!
Entrambi sognavano il giorno in cui si sarebbero dovuti scontrare davvero, entrambi si ritrovavano a pensare dove sarebbe successo, cosa sarebbe accaduto, chi avrebbe ucciso chi, in quale modo… erano incubi che facevano riaffiorare nei loro cuori la paura, il terrore, il rancore…
Bellatrix malediceva il giorno in cui Sirius era fuggito, Sirius il giorno in cui lei era stata marchiata.
Se quei due avvenimenti non avessero sconvolto la vita dell’altro loro.. in qualche modo, sarebbero potuti stare insieme! Se non vi fosse stato Lord Voldemort, l’Ordine… in altre circostanze si sarebbero amati davvero, avrebbero lottato per stare davvero insieme.
Ma forse a entrambi l’idea di essere una coppia, forse sposati, forse fidanzati ufficialmente,  non piaceva granché, per diversi motivi: non c’era il divertimento, l’inebriante sensazione che ti avvolgeva quando infrangevi le regole, la soddisfazione di averla fatta franca ancora una volta… c’era la magia del segreto da mantenere.
Era quello il bello dell’essere amanti.
Non dovevano rivelare i loro sentimenti, non c’era bisogno di dire all’altro che l’amava, lo sapevano e basta, ma nonostante ciò indossavano maschere per dimostrare odio all’altro: era un gioco dove non bisognava apparire deboli, una gara a chi dimostrava meno amore ma ne provava di più.
E la cosa…piaceva a entrambi.
Nelle menti di entrambi correvano veloci immagini, sogni, incubi, speranze, pensieri.. preoccupazioni… ma restavano sempre abbracciati, stretti.
Ma quella stretta si spezzò quando nella notte un urlo preoccupato squarciò il silenzio.
<< Sirius! Sirius! Maledizione Black! dove sei? >> la voce di Phineas Nigellus Black, bis-bis- nonno di Sirius e Bellatrix, nonché vecchio preside di Hogwarts  echeggiava per la casa.
L’uomo chiamava a gran voce dal suo ritratto, nel quale era stranamente comparso, di solito passava le giornate nella copia custodita nell’ufficio del Preside a Hogwarts.
<< Sirius! Sirius! >>  urlava. Sotto ordine di Silente stesso era stato mandato in quell’appartamento per avvisare di quanto successo al ministero.
Arthur Weasley, che era di guardia nell’ufficio Misteri, era stato attaccato da Lord Voldemort, l’Ordine doveva esser informato!
<< SIRIUS! >> urlò ancora e svegliandosi di colpo nel sonno, l’uomo scattò sui gomiti, obbligando anche Bella a svegliarsi.
Vide la cugina mugugnare qualcosa, mentre Felpato si guardava attorno con occhi sbarrati, impaurito, timoroso che qualcuno dell’Ordine fosse arrivato e li avesse visti insieme.
La donna si passò una mano tra i capelli e mugugnò qualcosa, spostandosi da sopra di lui disorientata:
cosa era successo?
Lo vide scattare in piedi e rivestirsi velocemente.
<< Sir…che succede? >> domandò accigliandosi, alzandosi anche lei, decisamente assonnata.
Erano soltanto le 4 del mattino.
<< SIRIUS ORION BLACK DOVE SEI? >> urlò Phineas chiamando il nipote.
A quel  punto anche Bellatrix si voltò a guardarlo disorientata, non capendo, pensando anche lei, immediatamente, che fosse arrivato qualcuno.
Incrociò lo sguardo del cugino, che stava indossando la camicia velocemente, in cerca di spiegazioni e afferrò immediatamente l’intimo, iniziando a rivestirsi: doveva andare via di lì!
Il moro Black incrociò lo sguardo con sua cugina, il cuore in gola; sapeva che non dovevano vedersi lì, che era pericoloso per entrambi!
Per l’Ordine!
Lei avrebbe potuto scoprire che quello era il rifugio dell’Ordine della Fenice!
<< Aspettami qui! >> disse scoccandole un veloce sguardo mentre lei cercava nella stanza il suo corpetto: chissà dove era andato a finire!
Sirius corse fuori, salì velocemente le scale e quando si ritrovò al cospetto del bis-bis nonno incrociò il suo sguardo; era evidente che ci fosse qualcosa che non andava, sembrava preoccupato, alterato e anche leggermente infuriato: a nessuno fa piacere esser svegliati di notte, anche se si tratta di cose urgenti e importanti!
<< Arthur Weasley è stato attaccato al ministero, Lord Voldemort ne è l’artefice,  i figli lo raggiungeranno immediatamente alla Tana, Harry sarà con loro… avvisa gli altri >> e detto ciò svanì.
Sirius restò qualche secondo a osservare lo sfondo nero del ritratto nel quale la figura del vecchio parente era svanita.
Come faceva ad avvisare l’Ordine se Bellatrix era in salotto? Come poteva mandarla via senza farle recare sospetti?
Corse di sotto e fu proprio mentre scendeva le scale che udì la porta di ingresso sbattere, forse era andata via da sola, forse aveva captato il pericolo, d’altronde era molto acuta.
Ma invece no!

Quando arrivò nell’ingresso le mani iniziarono a sudare, un brivido gli percosse la schiena quando vide entrare Remus, Alastor, Kingsley e Nimphadora.
Sgranò gli occhi e il cuore mancò qualche battito vedendo Alastor far roteare l’occhio per la casa.
Era evidente che aveva captato qualcosa di pericoloso, qualche presenza estranea.
Immediatamente Nimphadora si avventò su di lui, rischiando di inciampare sui suoi stessi passi, mentre Remus, le afferrava il polso e le impediva di cascare, accompagnandola nei movimenti e facendo si che si ritrovasse tra le braccia di Sirius e non cascasse.
<< Sirius! Hai saputo vero? …Sai cos…>>
Ma la donna dai capelli colorati non riuscì a terminare la sua frase, Alastor aveva estratto la bacchetta.
<< Fuori le bacchette, orecchie indiscrete sono capitate qui nel momento sbagliato >> Detto ciò il cuore di Sirius sprofondò.
La sua mano vagò automaticamente nella giacca e prese la bacchetta, non potendo fare altro.
La porta del salone fu aperta all’improvviso e quando entrarono l’unico rumore fu il ghigno di Alastor che si ritrovò nuovamente al cospetto della famigerata Mangiamorte, la quale restò spiazzata e immediatamente guardò Sirius.
Era disarmata, le sue armi erano poggiate sul camino, che era nella parte opposta della stanza, era riuscita a vestirsi giusto in tempo.
Sul suo volto era dipinta una smorfia di sorpresa, gli occhi sgranati, le labbra socchiuse e le mani erano ovviamente scattate sul porta bacchetta sul fianco, restando paralizzate quando si resero conto che non c’era nulla.
Sirius la osservava, con la bacchetta puntata: ora cosa sarebbe accaduto?
<< Incarceratus! >> ruggì Moody mentre Bella tentava di fuggire alla presa della corda smaterializzandosi e cercando di fuggire per la casa diventando una nube di fumo nero.
Ma fu quando fece per prendere il volo che ricadde in terra ai loro piedi, ai piedi di Sirius che guardò negli occhi amaramente.
Dal suo punto di vista era evidente che era stato tutto organizzato, che Sirius Black era riuscito a tendergli una trappola!
<< TU! Feccia della terra… lurido Traditore…come hai osato? >> sibilò guardando Sirius: negli occhi neri, Sirius, mentre la osservava leggeva la delusione, la sorpresa la rabbia... non sapeva cosa dire, cosa fare, guardò Remus e poi Tonks.
<< chiudetela in una camera, quando arriveranno gli altri decideremo cosa farne…>> sibilò Alastor con un ghigno soddisfatto.
Era evidente che se fosse dipeso da lei Bellatrix poteva già ritrovarsi sul treno di sola andata ad Azkaban, lui la odiava, Alastor era un grande amico di Frank Paciok e avere un’occasione di vendetta come quello sembrava unica e inimitabile.
Era forse l’unico modo per rimandarla ad Azkaban.
<< Salutami mammina, lurida Mezzosangue >> sibilò Bellatrix scoccando uno sguardo a Tonks che risentita la guardò amaramente, inorridita e si limitò a darle le spalle, ad andarsene infuriata.
Sapeva quanto sua madre piangeva per aver perso le sue sorelle, sapeva quanto desiderasse rivederla, quando avrebbe pagato per rivedere sua sorella, Bellatrix, la sua amata sorella maggiore.
Sapeva quanto orgogliosamente Andromeda nascondeva il dolore che avvertiva per colpa dei quella donna che ora giaceva legata sulla soia del salotto.
Remus e Sirius si guardarono, si chinarono e l’afferrarono per le corde, che le bloccavano le braccia, l’aiutarono ad alzarsi.
A sua volta Bella non faceva altro che dimenarsi, urlare, chiamare il suo signore, evocare il morsmorte e soffrire perché il marchio aveva incominciato a bruciare fortemente, a lacerare la pelle: l’Oscuro li stava chiamando a raccolta e lei era bloccata lì.
Era stata presa in ostaggio dal cugino, da quel maledetto bastardo che era riuscito ad ingannarla.
Provarono a farle salire le scale, tentarono, ma Bella iniziò a dimenarsi, rifiutandosi di salire.
Così la chiusero nella stanza dell’Arazzo.
La gettarono dentro e quando la donna si ritrovò in terra si limitò a guardare Sirius e a sputargli contro.
<< mi fai schifo, feccia della terra… traditore >> sibilò guardandolo con Odio, iniziando a scuotersi, a provare a liberarsi dalla presa di quelle corde, provò anche a smaterializzarsi, ma sembrava impossibile: quella casa era incantata e lei troppo arrabbiata per concentrarsi e svanire in una nube di fumo.
Quando aveva vissuto per la prima volta quell’anno ciò non era accaduto, non era accaduto perché odiava Sirius Black, perché aveva soppresso l’amore per sempre… desiderava, in quel momento, svegliarsi e rendersi conto che tutto era tornato come prima…che non era mai avvenuto nulla, che non era mai tornata indietro nel tempo con Potter.
Non voleva tornare ad Azkaban, preferiva morire!
Lei doveva aiutare il suo Signore, sarebbe stata inutile chiusa in quel carcere!
Ma era certa che se vi fosse tornata l’avrebbero portata via.
Urlò ancora, ruggì di rabbia, mentre qualche lacrima rigava il suo fiso dal nervoso: odiava Sirius Black, quel maledetto bastardo si era approfittato ancora una volta dei suoi sentimenti!
Maledetto cuore, maledetti sentimenti! Avrebbe desiderato strapparsi il cuore dal petto e gettarlo via! Inutile organo!
Si era innamorata e lei non poteva amara! Lei non doveva! Doveva odiarlo quel cane maledetto!
Doveva odiarlo come stava facendo in quel momento: se solo avesse avuto la sua bacchetta o il suo coltello l’avrebbe ucciso!


Intanto, erano passate circa due ore e tutto l’Ordine della Fenice era riunito in cucina, tutto eccetto Piton che data la presenza di Bellatrix e la riunione dell’Oscuro a villa Malfoy, si era recato lì per non recare sospetti: se fosse mancato sarebbe sembrato strano e se fosse stato a Grimmauld Place e Bella l’avesse sentito ugualmente.
In cucina, Silente era seduto a capo tavola che silenziosamente pensava, Sirius accanto a lui, di fronte Remus e poi seguiva il resto del tavolo.
<< Arthur come sta? >> domandò il preside guardando Kinglsey che era di ritorno dal San Mungo.
<< ha ripreso conoscenza, la sua famiglia è lì ad assisterlo >>
<< Bene >> mormorò pacato, mentre Alastor Moody osservava la scena da un angolo, nervosamente.
<< Albus cosa ne faremo della pazza? >> sibilò in un lieve ruggito.
<< mi sembra ovvio, la manderemo ad Azkaban! >> esordì la voce risoluta della McGranitt che era accorsa anche lei.
Intanto Silente rifletteva silenziosamente, guardandosi attorno, mentre tutti parlavano e esponevano la sua; eccetto Sirius, che silenziosamente osservava la scena.
Lui glie l’aveva detto che non dovevano vedersi lì, che doveva andare via, se lo sentiva che sarebbe successo, e ora, ora si ritrovava a piangere sul latte versato mentre osservava quella scena che gli ricordava uno di quei film babbani dove la polizia decide cosa fare del condannato.
Nessuno, in quella stanza, sembrava sospettare di lui,  sembrava aver capito che lui c’entrava qualcosa nell’accaduto e ciò era un bene… ma non poteva permettere che finisse ad Azkaban.
<< Minerva non dobbiamo esser  frettolosi nelle decisioni  >> mormorò pacato Silente, vedendo la faccia sbigottita della cara amica, della collega, che lo osservava accigliato.
<< ma, Albus, Bellatrix Lestrange è una seguace di… tu-sai-chi, non possiamo lasciarla in circolazione… >>
<< la farebbero evadere comunque e darebbero la colpa a Sirius… ciò non ci aiuterebbe e non migliorerebbe la sua situazione! >> la interruppe Silente.
Sentendo quelle parole Felpato levò la testa e guardò il preside: per un secondo pensò che l’avrebbe rilasciata, per un istante la speranza lo avvolse ma allo stesso tempo una goccia di paura bagnò il suo cuore: e se le avessero fatto qualcosa di peggiore?
Ovvio che no, l’Ordine non era come l’esercito oscuro.
<< Cosa intendi farne allora? >> domandò Kinglsey
<< …tenerla qui e cercare di scoprire cosa sta tramando Voldemort >> mormorò ancora pensoso, lasciando tutti spiazzati, Sirius stesso.
<< ma abbiamo Severus che ci informa… >> controbatté Remus flebilmente, accigliato.
<< io non mi fido di Lui, interrogare Bellatrix potrebbe essere utile >> disse Sirius, incrociando le braccia al petto.
<< Sirius smettila con le tue fissazioni per quell’uomo! Non siamo più ai tempi della scuola >> lo ammonì la McGranitt, che ricevette soltanto un’occhiata torva di risposta.
<< Tenere Bellatrix qui… >> iniziò Albus piano, attirando l’attenzione di tutti << significherebbe scoprire se dubitano di Severus e se c’è dell’altro che noi non sappiamo. Vi ricordo che Severus è impegnato ad Hogwarts, non può recarsi sempre agli incontri con Voldemort >>
<< ma Albus… tra poco la scuola finirà, Harry verrà a Grimmauld Place… >> sussurrò con tono sommosso e preoccupato l’insegnante di Trasfigurazione.
<< Harry sarà protetto dai membri dell’Ordine, Bellatrix non potrà far nulla… resterà per la maggior parte chiusa nella sua stanza >>
<< dovremo organizzare dei turni di guardia allora …potrebbe fuggire dalle finestre! O Smaterializzarsi via!>> mormorò Nimphadora accigliandosi
<< la casa è incantata… nessuno può uscire, solo entrare >>
A quelle parole il solito nodo alla gola travolse Sirius, sentire ciò gli ricordò solamente che era ancora in prigione, era imprigionato in casa sua.
Aveva dimenticato quel particolare da quando aveva iniziato a frequentare Bella… le giornate trascorrevano più velocemente con la consapevolezza che l’avrebbe vista, passare il tempo con lei faceva passare più velocemente le giornate.
<< Albus se scapperà giuro che manderò te ad Azkaban al posto suo >> sibilò Alastor, ovviamente in disaccordo con quella scelta, svenendo in un sonoro “Pop”.
Dopo quel “Pop” la riunione poteva definirsi conclusa.
<< Harry arriverà tra due giorni, non voglio che resti mai solo, dite a Ron e Hermione di stargli vicini e non lasciarlo con Bellatrix per nessuna ragione.
Oltre tutto nessuno dovrà entrare dalla porta d’ingresso… si entra solo dai camini!
Ora slegatela e illustratele la sua camera>> e date le ultime istruzioni sia Albus che Minerva scomparvero, lasciando soli Remus, Sirius, Tonks e Kinglsey.

I quattro si guardarono e fecero una smorfia.
Era calato il silenzio, era evidente che ognuno stava ragionando su quanto successo e esprimeva dentro di se le sue considerazioni.
D’improvviso Sirius si alzò e si recò in salone, senza posare lo sguardo sugli angoli di quella stanza che erano complici dei loro giochi si avvicinò al camino e prese le armi della cugina, tornando in cucina.
<< Dora.. credo che sia meglio che queste le tieni tu >>
<< no, non posso… se le dovesse trovare mia madre sai quanto ci resterebbe male >> mormorò prendendo tra le mani il coltello, osservandolo.
La lama era tagliente e su di essa c’era scritta la frase “Mai perdonare. Mai dimenticare”.
Sapeva bene, la giovane donna, che se l’avesse trovato sua madre sarebbe scoppiata in lacrime e la povera Andromeda aveva sofferto tanto per colpa di sua sorella Bellatrix.
<< Bene, allora vorrà dire che li terrò io >> disse Kinglsey facendosi avanti, prendendo le armi della mangiamorte e nascondendole nelle tasche interne del mantello.
E finito quel piccolo dibattito si separarono e si avviarono nella sala dell’arazzo.
La trovarono in terra, stesa, addormentata nella rabbia, in un angolo.
Sembrava che si trovasse ad Azkaban,  era certa che si sarebbe svegliata lì, Sirius lo sapeva, ed era per quello che già aveva assunto la tipica posa insofferente di chi combatteva il freddo in quel carcere.
Fu Sirius stesso a prenderla in braccio e a portarla nella stanza che di solito le veniva affidata quando lei e la sua famiglia andavano a trovare zia Walburga a Grimmauld Place.
Era d’avanti al sua stanza, così poteva tenerla meglio d’occhio.
La slegarono, la adagiarono sul letto e la lasciarono addormentata lì, chiudendo poi la porta della sua stanza.
Mentre Sirius scendeva le scale però faceva una considerazione: almeno avrebbero passato un po’ di tempo insieme, senza problemi!





SdA: Bene cari lettori, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Mi scuso sin da subito per aver caricato un po’ tardi ma tra scuola, comunioni e battesimi non ho avuto tempo di aggiornare!
Spero non mi crucerete <.<
Attendo vostre opinioni sul capitolo.
Ringrazio tutti i lettori e tutti coloro che mi fanno sapere la loro opinione sui capitolo, lasciando
bellissime recensioni.

Un caro saluto,
Zia Molly
   
 
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