Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: frisulimite    21/12/2007    29 recensioni
"The human whose name is written in this note shall become a rubber duck" ATTENZIONE: alte dosi di idiozia, usare con cautela.
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Near, Ryuuk
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
soluzione

 

 

Bene, questo è il primo capitolo della mia nuova, stupida storia. Assicuro che è davvero molto stupida, persino per i miei standard, infatti non so nemmeno se la continuerò. Diciamo che è un esperimento, perciò mi piacerebbe sapere la vostra opinione, sia essa positiva o negativa (che è un modo elegante per dire: "Recensiiiiteeeeee!!!"). Detto questo, non mi resta che lasciarvi alla storia…

 

 

DUCK NOTE

 

The human whose name is written in this note shall become a rubber duck.

This note will not take effect unless the writer has the person's face in their mind when writing his/her name. Therefore, people sharing the same name will not be affected.

If the cause of transformation is written within 40 seconds of writing the person’s name, it will happen.

If the cause of transformation is not specified, the person will simply become a rubber duck after a big "Poof!"

After writing the cause of transformation, details of the transformation should be written in the next 6 minutes and 40 seconds.

This note shall become the property of the human world, once it touches the ground of the human world.

The human who uses this note can neither go to Heaven or Hell.

All humans will, without exception, become rubber ducks.

After the transformation, the place they go is CONAD (supermarket).

 

Mondo delle Shinanatre…

Il mondo delle Shinanatre era (ed è tuttora), un’immensa vasca da bagno, in cui tutte le Shinanatre galleggiavano placidamente. (Le Shinanatre sono, nella mitologia del Kiribati del Nord-Est, gli dèi delle papere e vengono raffigurati come delle paperelle di gomma dall’aspetto bizzarro. Secondo la mitologia, possiedono dei quaderni in grado di trasformare gli esseri umani in paperelle di gomma, ma non li possono usare perché non hanno arti. Alcuni studiosi del culto notano che potrebbero comunque scrivere sui quaderni tenendo la penna nel becco, ma disgraziatamente nel mondo degli shinanatre non è stata ancora inventata la biro. Per saperne di più, consultare "Usi e costumi delle Shinanatre, del professor Poggibonsi") Ed è proprio in questo bizzarro mondo che inizia questa strana e triste storia; Dyuck, uno Shinanatra dai graziosissimi occhi rossi, un allegro colorito nero pece e un ciuffo di piume in gomma dritto sulla testa, stava galleggiando proprio sopra lo scarico della vasca, e andava studiando un piano per combattere la noia. "Questo mondo fa davvero schifo. Tutte le giornate a galleggiare, senza poter fare altro. Ma grazie al mio genio, sono riuscito a trovare un utilizzo per questo inutile Duck Note." Pensava Dyuck, quando un altro Shinanatra gli si avvicinò.

(Nota: Le Shinanatre si esprimono in un linguaggio del tutto particolare, fatto di irritanti strombazzate e starnazzi che spesso si avvicinano agli ultrasuoni (Paperino probabilmente parla una forma dialettale di Shinanatrese). Per comodità, quindi, mi sono preso la libertà di tradurre alla meglio i loro versi in italiano, per quanto spesso il senso della frase sia difficile da rendere perfettamente, poiché le Shinanatre adoperano vocaboli che non hanno un corrispettivo in altre lingue. Per ulteriori informazioni sulla lingua delle Shinanatre, consultare "Guida allo studio della lingua delle Shinanatre" del professor Poggibonsi).

- Ehi, Dyuck! Dove stai galleggiando di bello? - domandò lo Shinanatra-Senza-Nome.

- Cerco di raggiungere il mondo degli umani. – rispose Dyuck, oscillando verso lo scarico.

- Perché? – domandò sempre il solito Shinanatra-Senza-Nome.

- Mi è caduto il Duck Note laggiù. Devo recuperarlo. – continuò Dyuck, mentre il tappo dello scarico si staccava e lui cominciava a scendere nel vortice.

- E perché mai? – chiese Shinanatra-Senza-Nome. – Come se a noi Shinanatre servisse qualcosa. –

Ma Dyuck non poteva più sentirlo, visto che ormai era arrivato in fondo alla vasca ed era uscito dal mondo delle Shinanatre attraverso lo scarico.

 

Mondo degli umani…

Light Yagami era un diciassettenne come tutti gli altri. Certo, era molto più bello della maggior parte dei suoi contemporanei, aveva un Q.I. superiore a quello di chiunque altro (o così si vocifera), era uno studente modello, probabilmente il migliore in Giappone, con ottime probabilità anche il migliore di tutto l’oriente, forse il migliore del mondo, e comunque una delle prime cinque menti della Terra; oltre ad essere un secchione, andava benissimo anche in qualsiasi altra attività in cui si cimentasse, aveva tutte le ragazze dell’universo ai suoi piedi, riusciva a ridere sguaiatamente nei momenti in cui una qualunque altra persona sarebbe scoppiata a piangere e aveva la curiosa capacità di cambiare il colore degli occhi e dei capelli da castano a rosso accesso. Una persona così, quindi, era logicamente annoiata.

Il nostro eroe si trovava a scuola, dove, essendo uno studente modello, passava il tempo a guardare fuori dalla finestra, magari facendo le boccacce ai passanti. All’improvviso vide cadere un quaderno nero, e poi sentì qualcuno urlare: - Hai buttato il tuo quaderno dalla finestra? Mai sei scemo?! – Light sospirò: quegli stupidi scansafatiche dell’aula sopra la sua erano davvero puerili quando lanciavano i loro quaderni e libri dalla finestra. All’improvviso, però, cadde un altro quaderno nero. Una persona normale avrebbe ignorato quel quaderno, senza pensarci più di un minuto, una persona con un’idea del divertimento un po’ particolare avrebbe sperato che cadesse in testa a qualcuno, ma Light non apparteneva a nessuna delle due categorie, infatti la prima cosa che pensò fu: "Devo assolutamente prendere quel quaderno. Non avrò pace finchè non l’avrò preso e non avrò scoperto di che cosa si tratta.".

Appena uscito da scuola, Light corse a prendere il quaderno; però, quando lo sollevò da terra fu terribilmente deluso.

"Death Note…" pensò guardando la copertina. "L’umano il cui nome verrà scritto in questo quaderno morirà" lesse Light aprendo il quaderno, dentro al quale qualcuno aveva scritto delle regole.

"Che scherzo di pessimo gusto. Chi potrebbe mai credere a una cosa del genere?"

E così pensando poggiò di nuovo a terra il Death Note; ma, mentre si allontanava pensando a quanto fosse ridicola l’idea di un quaderno in grado di uccidere le persone, gli cadde in testa un altro quaderno.

- Questa storia dei quaderni che cadono comincia davvero a infastidirmi! – esclamò Light raccogliendo il quaderno da terra.

Anche questo quaderno era nero, ma la scritta in copertina stavolta era "Duck Note". Light aprì il quaderno e notò che anche all’interno di questo c’erano delle regole.

"… "L’umano il cui nome verrà scritto in questo quaderno diventerà una paperella di gomma"?" lesse Light, poi sollevò la testa e ghignò. "Accidenti, che fortuna che ho avuto a trovare un quaderno con un simile potere!"

E con la gioia nel cuore Light si diresse verso casa, saltellando e fischiettando un allegro motivetto (requiem di Mozart).

- Bentornato a casa, Light. – disse la madre di Light a Light, che la spinse da un lato con un piede, evitò la stanza dove la sorella guardava la televisione, per poi rifugiarsi in camera sua dicendo: - Tranquilla mamma, ho preso solo ottimi voti! Ora vado a studiare. – appena entrato si chiuse in camera, abbassò le serrande e spense tutte le luci, poi accese la televisione e prese il Duck Note. "Se il potere del Duck Note fosse reale…" pensò Light aprendo il quaderno. "… sarei praticamente invincibile! Però devo fare un test…" e così pensando cercò qualche personaggio inutile, finchè non capitò su Italia 1 e lo vide… Mr. Lui, intento a fare l’imitazione di una papera.

"Costui è perfetto per il mio test." Pensò Light prendendo una penna e iniziando a scrivere il nome, ma all’improvviso si fermò.

"Ma… forse trasformare le persone in paperelle di gomma è un crimine. Dovrei controllare, prima di fare questo test, non voglio diventare un criminale, no? No?" attese un po’, con aria meditabonda, poi si rispose:

"Invece sì" e scrisse sul Duck Note il nome "Marco Lui".

"Secondo le istruzioni contenute nel quaderno, Mr. Lui dovrebbe trasformarsi in una paperelle di gomma tra quaranta secondi." Pensò Light, osservando l’orologio.

Dopo quaranta secondi esatti, apparve una nuvola di fumo intorno a Mr. Lui, si sentì un sonoro "Puff!", e subito dopo al posto del mimo c’era una paperella di gomma gialla, con dei graziosi occhi azzurri.

Light sentì la sorella al piano di sotto esclamare:

- Accidenti, stavolta l’imitazione gli è riuscita davvero bene! –

"No, non è possibile. Deve trattarsi di una coincidenza." Pensò Light, terrorizzato dallo spaventoso potere del Duck Note. "Devo assolutamente fare un altro test" si disse cambiando canale in cerca di un’altra vittima, finchè non capitò sulla televendita dei Miracle Blade. "Mmmh… Chef Tony… pochi sanno che il suo vero nome è proprio Chef Tony." Rifletté Light, poi scrisse sul Duck Note "Chef Tony. Si trasforma in una paperella blu a pois verdi durante le registrazioni della televendita, dopo aver fatto qualche aggraziata piroetta qua e là", dopodiché attese i canonici quaranta secondi, guardando fisso lo schermo, ma non perché avesse desiderio di verificare il potere del Duck Note, bensì perché era affascinatissimo dal coltello per tritare. Il nostro Light aveva già preso la cornetta del telefono in mano, pronto a comprare l’intero set per coltelli, quando Chef Tony iniziò a fare qualche aggraziata piroetta qua e là, per poi trasformarsi proprio in una paperella blu a pois verdi in seguito al solito, sonoro "puff!". 

- Perdincibaccolina! Il Duck Note… funziona davvero! - esclamò Light. Tra le altre sue caratteristiche, infatti, c’era l’abitudine di parlare ad alta voce con sé stesso.

- Però… potrebbe trattarsi di una coincidenza… meglio fare un altro test… - continuò a dirsi Light. – Forse, però, dovrei colpire solo i criminali, e non tutti quelli che non sopporto… diciamo che colpirò ANCHE i criminali. – e così dicendo iniziò a trasformare in paperelle i peggiori criminali, i suoi professori, pluriomicidi, i suoi compagni di classe, terroristi di fama mondiale, il tizio che all’asilo gli aveva rubato la merenda e altre centinaia di persone, il tutto con la scusa di testare il potere del Duck Note.

Dopo giorni e giorni passati a sperimentare il suo nuovo potere, Light si disse:

- Beh, pare che il Duck Note funzioni davvero… forse, però, dovrei fare un altro test. – e con una luce folle negli occhi, prese il suo amatissimo quaderno, pronto a trasformare in paperelle di gomma tante altre persone. Ma una forza superiore intervenne, e Light dovette posticipare l’ora del suo giudizio divino: la forza superiore si chiamava Sachiko Yagami.

- Liiiight! Oggi devi farti un bel bagnetto! Se hai bisogno di aiuto per lavarti la schiena, chiamami. – gli gridò la madre, e Light, controvoglia, si trascinò nel bagno protestando debolmente contro il dispotismo materno.

Light si immerse nella vasca, pensando a quanto la sua vita fosse diventata bella da quando aveva raccolto da terra il Duck Note, quando vide qualcosa di terrificante galleggiare in mezzo alla vasca, vicino a un cumulo di schiuma particolarmente grande: una paperella di gomma nera, con gli occhi rossi e un ciuffo sulla testa. Dyuck.

- YEEEEHEEEEEK!!! – strillò Light ritraendosi terrorizzato, mentre la cuffietta da bagno gli saltava via dalla testa.

- Beh? – domandò Dyuck oscillando verso Light. – Non hai mai visto una paperella di gomma? Con cosa giochi quando ti fai il bagno? –

Light si rilassò un pochino, si rimise la cuffietta e balbettò:

- I-io… io gioco con le barchette, di solito… - vedendo lo sguardo perplesso (per quanto possa essere perplesso lo sguardo di una paperella) di Dyuck, aggiunse, a mo’ di spiegazione:

- Faccio il mostro di mare, io. Attacco le… le barchette, le faccio affondare nello scarico… poi però se lo otturo mamma mi sgrida… e insomma…- tossicchiò imbarazzato e domandò:

- Benee! Chi sei, e cosa vuoi? –

Dyuck galleggiò un po’ più vicino a Light e disse:

- Io non sono una semplice paperella di gomma. Sono uno Shinanatra, colui che ha fatto cadere il Duck Note nel tuo mondo, il suo vecchio proprietario, colui che ti seguirà ovunque per il resto della tua vita, la tua nuova paperella, il principio e la fine, l’alfa e l’omega, la bis-prozia della nipote della moglie del fratello del cugino acquisito, l’estrema risposta all’estrema domanda… per gli amici Dyuck. –

Light, ancora scosso da quella apparizione, decise di fingere onniscienza, per non perdere quel po’ di dignità rimastagli.

- Ho sospettato dal primo momento che il quaderno fosse di uno Shinanatra. Ne ero assolutamente certo, non sono affatto sorpreso, e non ho avuto un infarto vedendoti. –

- Ottimo. – disse Dyuck. – Anche perché non hai nulla da temere. Non c’è nessunissima conseguenza nell’usare il quaderno, a parte l’orrore e il dolore che solo un Duck Note può dare, il fatto che quando diventerai anche tu una paperella non andrai né all’inferno né in paradiso, tutte le pratiche da sbrigare e tutte quelle formalità burocratiche. –

Light era incredulo:

- Non c’è nessuna condizione per utilizzare il Duck Note? – domandò, sorpreso.

- No, niente. – rispose Dyuck sorridendo.

- Non mi ruberai l’anima? – insisté Light.

- Ma proprio no! – esclamò Dyuck, con aria scandalizzata.

- Non ti vendicherai su di me e sulla mia famiglia? – continuò Light.

- No, niente di tutto ciò. –

- Non devo pagarti per utilizzarlo? Nessun pagamento anticipato? –

- Ho detto di no! – disse Dyuck saltellando, schizzando acqua un po’ ovunque.

- Non devi darmi nemmeno lo scontrino? – disse Light.

- Beh, non esageriamo… lo scontrino ci vuole. – rispose Dyuck tirando fuori dal nulla uno scontrino e passandolo a Light.

In quello stesso momento Sachiko fece irruzione nel bagno, senza prima bussare, dicendo:

- Con chi parli, Light? C’è qualcuno con te? –

- M-mamma, posso spiegarti, non è come sembra! - rispose affrettatamente Light, terrorizzato all’idea che la madre lo vedesse insieme a una paperella di gomma, per giunta una paperella di gomma parlante!

- C’è ben poco da spiegare, Light. – intervenne Dyuck, con voce rassicurante. – Quella donna non può vedermi. L’unico che ne è in grado sei tu, che possiedi il Duck Note. –

Light fece finta di non aver sentito le parole di Dyuck per non insospettire la madre, che disse:

- Stavi di nuovo parlando da solo dei tuoi progetti di conquista del mondo? Ti ho detto mille volte di non delirare di onnipotenza, o no? –

- Ma mamma! – protestò Light. – Ormai sono grande, sono libero di delirare quanto mi pare! –

- E invece no, signorino. – rispose Sachiko. – E ora finisci il bagno, ne riparleremo dopo. – e così dicendo se ne uscì dal bagno.

Light si girò verso Dyuck, che era finito in mezzo a un cumulo di schiuma, lo prese in mano e gli domandò:

- Dimmi, perché hai dato a me il Duck Note? –

- Non ti ho mica scelto io. Ho fatto cadere il quaderno nel tuo mondo e tu l’hai raccolto. – rispose semplicemente Dyuck.

- L’hai fatto cadere di proposito? E perché avresti rinunciato all’enorme potere di questo quaderno? – domandò Light, incredulo.

- Guarda che a noi Shinanatre non serve a nulla un Duck Note. Non abbiamo arti né penne, quindi non possiamo usarli per trasformare umani in paperelle, e, logicamente, non possiamo usarlo contro i nostri simili. Insomma ci annoiamo a morte, per questo ho buttato il Duck Note. – spiegò Dyuck. – Meglio farlo usare a un essere umano, almeno passo un po’ di tempo, mi sono detto. –

Light poggiò di nuovo sull’acqua lo Shinanatra dicendo:

- Quindi non rivuoi indietro il Duck Note? –

- Ti ho detto che non so che farmene. E inoltre, ne ho un altro. – rispose Dyuck facendo apparire nel suo becco un altro Duck Note. – Ora sei tu il proprietario del quaderno. Se non lo vuoi puoi darlo a qualcun altro, ma in quel caso dovrò cancellarti la memoria. –

- Ah sì? – chiese Light con aria scettica. – E come fai a cancellarmi la memoria, sentiamo? –

- Così. – rispose Dyuck, e in quel momento apparve dal nulla un’enorme mazza da baseball che colpì in testa Light.

- Oh, accidenti! – commentò Dyuck vedendo ciò che aveva fatto. – Ora che gli ho cancellato la memoria che cosa faccio? – si domandò, poi arrivò un’illuminazione. – Senti, Autore, non potresti far tornare un po’ indietro la storia? Poco prima della botta in testa, intendo. –

Poco prima…

- Ah sì? – chiese Light con aria scettica. – E come fai a cancellarmi la memoria, sentiamo? –

- Non ho voglia di dirtelo, ora. – tagliò corto lo Shinanatra. – Comunque sappi che, al momento della tua morte, io scriverò il tuo nome sul mio Duck Note. Così, giusto per divertirmi. – Dyuck s’interruppe, poi proseguì: - Vedo che hai scritto molti nomi sul Duck Note. –

- Dove lo vedi, scusa? Ho lasciato il quaderno nell’altra stanza. – disse Light, e Dyuck fece apparire nel suo becco un altro Duck Note, proprio quello che possedeva il nostro "eroe".

- Sai, questo tuo far apparire gli oggetti dal nulla comincia a infastidirmi. – dichiarò Light, al che Dyuck rispose:

- La colpa non è mia, ma dell’Autore, che non sapeva come farmi interagire con l’ambiente circostante. – poi riprese il suo discorso. – Dicevo, hai scritto tanti nomi sul Duck Note… ma perché hai specificato il tipo di paperella solo per quel tal Chef Tony? –

- È il principale vantaggio del Duck Note, Dyuck. – disse Light, d’un tratto baldanzoso, visto che si parlava di qualcosa che sapeva. – Anche se non specifichi la causa della trasformazione e l’aspetto della paperella, la vittima si trasforma lo stesso. –

- E chiamalo vantaggio… - commentò Dyuck. – Scrivendo tutti questi nomi attirerai l’attenzione, sai? –

- Esatto! È proprio quello che voglio: far sapere a tutti della mia esistenza. – disse Light battendo allegramente le mani.

- E perché fare tutto ciò? – domandò Dyuck.

- Perché mi annoiavo. Mica solo tu hai l’esclusiva della noia, sai? – rispose Light. – Ho iniziato a trasformare in paperelle tutti quelli che mi stavano più sulle palle e i peggiori criminali, e continuerò fino a che non avrò creato un mondo abitato solamente da persone che io giudico buone e gentili, cioè nessuno. –

Pausa carica di suspence.

- E a quel punto… - altra pausa carichissima di suspence. - … diventerò il dio di un mondo di papere di gomma! –

Dyuck inarcò un sopracciglio di gomma, poi commentò, ridacchiando:

- Come immaginavo… gli esseri umani sono proprio… - pausa carica di suspence, ma meno della pausa di prima. - … degli imbecilli completi! –

Ma Light non lo ascoltava più, impegnato com’era ad asciugarsi, dopo essere uscito dalla vasca.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

  
Leggi le 29 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: frisulimite