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Autore: mikeychan    04/06/2013    0 recensioni
Quattro Pokémon scorrazzano nelle fogne... che succede se le TMNT le scoprono?
Genere: Azione, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Prima che potessero rendersene conto, qualcosa accadde... l'allarme nelle fogne scattò, mentre l'assordante sirena spaccò i timpani ai presenti. Veloce come non mai, Donatello corse nel vecchio vagone ferroviario, accendendo i suoi pc: c'era qualcuno di sinistro che aveva scoperto la loro tana.
-RAGAZZI!- urlò la tartaruga intelligente: -I Foot Ninja! Sono qui!- proseguì.
Ben presto, le sue imprecazioni colorite, vennero totalmente coperte da un costante tonfo alla porta principale della tana... erano sotto attacco e da come continuavano a scalfire la superficie esterna, la porta non avrebbe retto ancora a lungo.
Conveniva combattere, purtroppo.
In fretta, i mutanti, si infilarono il loro classico abbigliamento ninja e sguainarono le armi, pronti a difendere l'amata "casina bella". I quattro Pokemon, malgrado i vani tentativi di farli nascondere, non si mossero dinanzi ai loro "padroncini".
Piacque, poi, sembrava il leader: dalla posa aggressiva che aveva assunto, come un feroce lupo solitario, era disposto a sacrificarsi per Mikey, così come Chimchar per Raph, Squirtle per Leo e Chikorita per Donnie.
Prima che potessero elaborare un ottimo piano difensivo, la porta esagonale cedette e dietro a un polverone, seguito da un assordante boato e macerie, sbucò il perfido Shredder e una schiera di 200 Foot Ninja armati. Non era finita: per fare le cose davvero in grande, alcuni Ninja Elite, pilotavano grosse armature di sei metri l'una. Erano corvine; sotto al parabrezza scarlatto, capeggiava l'emblema del Foot Clan; sulle paia di braccia, vi erano delle potenti mitragliatrici metalliche e cannoncini laser... erano tremendi.
La risata del leader, in possesso della Spada di Tengu, invece, echeggiò nell'intero rifugio, gettando un forte senso di inquietudine nei presenti.
-Non potevate sfuggirmi all'infinito!- ruggì Shredder.
-Pazzo!- gridò Raphael: -Ti presenti a casa nostra pretendendo di farci fuori?- imprecò.
-Appunto! Alle tre del mattino, la gente dorme! Non va a giocare al piccolo dittatore folle!-.
Michelangelo e la sua battuta strapparono una risata agli Hamato, allentando almeno la tensione creatasi.
-Silenzio!- tuonò Shredder, offeso: -Chi di voi vuole perire per primo?- ironizzò.
Divaricò le gambe e strinse nel pugno destro il manico dorato e candido della spada millenaria, creando un mezzo arco, nell'aria. Con la malvagità nel suo cuore, la spada prese presto a brillare di un intenso azzurro cielo, illuminandone la lama, puntata ai cinque mutanti.
-Io la vedo brutta!- rabbrividì Michelangelo, stringendo maggiormente i suoi nunchaku.
-Che facciamo adesso?- seguitò accigliato Donatello, sapendo che con un potere simile della spada, le loro armi erano nulle.
-Attaccare, in questo momento, non è la cosa migliore!- suggerì Splinter, furente.
-Il maestro ha ragione- annuì Leonardo: -Se solo avessi un'idea...- proseguì impercettibilmente.
Pikachu vide le scariche elettriche della sinistra spada e intuendo il pericolo, si voltò verso Michelangelo. Iniziò a gridare con il suo verso, agitando le braccia, sperando di poter essere comandato per un attacco.
-Pikachu, non riesco a capire!- si scusò Michelangelo: -LA SCARICA ELETTRICA!- urlò alla vista agghiacciante del colpo brillante in arrivo.
Il pokémon elettro, sorrise furbamente e spiccò un balzo, interponendosi fra il cannone laser della Spada di Tengu e i suoi amici: dalle sue gote presero forma delle potenti scariche elettriche, le quali brillarono sul corpicino del giallo, scagliandosi, sotto forma di "Attacco Tuono" sul colpo nemico.
In una luce accecante e di grida generali, ci fu una forte onda d'urto che scagliò lontano il povero pokémon, schiacciandolo contro un pilastro portante della tana...
 
Una volta che il fascio di luce si dileguò, permettendo alle normali luci dei fari di Donnie di illuminare la tana normalmente, Shredder rimase sbalordito dalla forza del piccolo pokémon, ferito e in terra. Un'idea sinistra cominciò a farsi strada nella sua mente, quando Donnie avvampando per la situazione sfavorevole, ordinò involontariamente a Chikorita di eseguire un attacco.
-Dannato Shredder! Se solo... perché non ho con me le mie affilate LAME?!-.
Il pokémon d'erba sembrò ghignare e caricò, con un mezzo giro, la lunga foglia sulla testa; quando fu pronto, saltò in alto e lanciò fulminee "Foglie Lama" contro le armi laser dei Foot, distruggendole all'istante.
-In.. cre... di... bi... le...!- sillabò basito il genio, inclinando il capo: -Chikorita! Usa... ehm... Liana?- tentò, ricordandosi di quelle corde che il pokémon aveva usato per accarezzarlo.
E di nuovo, il piccolo eseguì velocemente; dalle protuberanze sul collo, due laterali si allungarono a dismisura, dirette alla Spada di Tengu di uno Shredder che schivò.
-Maledizione!- imprecò Raphael, mollando un pugno all'aria: -Chimchar... non è che tu sai usare qualche attacco?- domandò al suo pokémon.
Il piccolo scimpanzé inclino il capo, ma Squirtle gli spiegò nella sua lingua, un forte colpo da usare... i mutanti guardavano perplessi i due pokémon incuriositi.
Chimchar annuì e la sua adrenalina, fece accrescere la fiamma sul fondoschiena, mentre spiccò una rapidissima ricorda, proprio verso Saki.
-Che gli hai detto, Squirtle?- domandò Leonardo, con un lieve sorriso.
Il pokémon d'acqua si poggiò una zampa sul petto e mosse la coda, assumendo un'aria snob.
Il pokémon di fuoco era ormai a poca distanza da Shredder; all'ultimo istante, infatti, saltò e alzò le mani a poca distanza da viso, utilizzando l'attacco "Sfuriata". Non contento e soprattutto, incitato da Raphael, pensò bene di usare "Fuoco Pugno".
Con grande forza, il suo pugno destro avvampò di calde fiamme rosse, scagliandosi proprio contro l'elmetto di Shredder, il quale, prima di cadere lo colpì allo stomaco.
-CHIMCHAR, NO!- urlò Raphael, preoccupato per il piccolo, fra le macerie.
 
-A questo punto, Squirtle, mostra cosa sai fare!- ordinò Leonardo, con le katana strette nei pugni.
Il pokémon annuì e strusciò le zampette in terra, alzò le braccia al cielo, iniziando sfumarsi di azzurro lucente. Ben presto, infatti, prese forma un autentico "Mulinello", creato con l'acqua contenuta nel corpo di Squirtle. Ingigantendosi, il piccolo lo indirizzò verso le armature di Shredder, creandone vari e irreversibili corto circuito. Non contento, si richiuse nel suo guscio, iniziando a ruotare velocemente in un "Rapigiro", colpendo i nemici ancora in piedi.
Ricordatosi del nemico che ha colpito Pikachu, fra le braccia di un Mikey in lacrime e Chimchar, ferito e assieme a Raph, da sfogo dapprima a un "Gelo Raggio" e un "Pistolacqua", entrambi cannoni d'acqua, con la differenza che il primo era gelato.
Shredder parò, ma la lama della Spada di Tengu ne risentì. Una grossa crepa si era delineata, con una conseguenza: il potere era, infatti, inutilizzabile; imprecando, Saki, pensò bene di vendicarsi, colpendo un ignaro Squirtle, di spalle per fissare sorridente Leonardo.
-Muori- rise maleficamente, intento ad affondargli l'arma nel guscio.
-SQUIRTLE!- urlò il leader, protendendo inutilmente la mano in avanti.
Prima che potesse accadere l'irreversibile, Chikorita avvolse le sue Liane attorno al corpo della vittima, spostandola via, sotto gli occhi furibondi del nemico.
-Grande!- esultò Donatello, abbracciando il suo amico verde.
 
-Pikachu?- chiamò disperato Michelangelo, singhiozzando come poche volte: -Ti prego... apri gli occhietti belli...-.
Il pokémon ebbe un fremito e lentamente, riacquistò conoscenza, anche se sul piedino destro capeggiava una lieve lesione sanguinante; mosse dolcemente l'orecchio destro, sforzandosi di sorridere, mentre il suo viso venne bagnato dalle lacrime dell'arancione.
-Ciao, piccolo...- gli sussurrò, con un bacio sulla fronte.
Il piccolino, sgranò gli occhi, indicando Chimchar e Raphael.
Quest'ultimo, infatti, era riuscito a far riprendere il suo amichetto, il quale, non osava staccarsi dall'abbraccio tenero che il rosso gli stava dando. Come un figlioletto, la tartaruga si rimise in piedi con uno strano sorriso; si voltò a Shredder, mutando l'apparente felicità in un ringhio da furioso omicida. Le vene d'adrenalina furono visibili sulle tempie e sui bicipiti.
-LA PAGHERAI!- urlò a pieni polmoni, spaventando perfino il pokémon.
D'altro canto, Saki, rise e pensò bene di attaccarlo: con la semplice katana che era diventata la Spada di Tengu, trovò subito battaglia con il rosso.
-Questi animali hanno un grande potenziale- iniziò, con un fendente rapido: -Dalli a me!-.
Raphael bloccò il colpo incastrando la lama in quelle del suo Sai destro; con tutto l'odio possibile, urlò un bel "no" con tanto di ginocchiata al ventre.
Saki, incassando il colpo, pensò bene di provare con Leonardo, da sempre il suo nemico giurato, per non essersi unito al suo Clan, in precedenza.
Gli comparì dietro le spalle, deciso a tranciargli dolorosamente la nuca.
-Unisciti a me, Leonardo! E il mondo sarà nostro!- sibilò come una serpe velenosa.
La tartaruga esibì una rapida spaccata e sollevandosi sul palmo della mano destra, eseguì un calcio di 100° a piedi uniti, massacrando il mento nemico.
-MAI!- fu la risposta dell'azzurro.
Donatello e Michelangelo, invece, riuscirono a bloccarlo contro un muro, combattendolo energicamente, soggiogati dalla collera; i nunchaku di Mikey fendevano l'aria con le varie giravolte e torsioni del corpo, così come il Bo di Donatello volteggiava, creando forti correnti d'aria.
Una volta caduto nella trappola, Splinter decise di combatterlo: con il semplice bastone da passeggio, iniziò la battaglia, malgrado Donnie e Mikey avessero tentato di tenerlo fermo. Saki, infatti, si era liberato con due calci al ventre per il primo e un calcio al polpaccio del secondo.
-Perirete per mano mia!- ruggì Oroku, lasciando volteggiare la Spada danneggiata.
-Questo è quello che vedremo!- ribadì Splinter, parando e attaccando fulmineamente.
 
Squirtle, Chikorita, Chimchar e Pikachu si riunirono: nella loro lingua, pensarono di creare un attacco combinato in modo da sconfiggere quell'odioso nemico...
Il piano era il seguente: Squirtle avrebbe colpito la Spada di Tengu con un forte Pistolacqua; successivamente, Chikorita gli avrebbe paralizzato il corpo mediante le sue Liane. Chimchar, con un Ruota Fuoco lo avrebbe ridotto in ginocchio, concludendosi con un Tuono da parte di Pikachu.
Fase uno: prima che Shredder potesse ferire mortalmente il maestro Splinter, ecco che Squirtle utilizzò Pistolacqua. La spada rovinò in terra, spezzandosi in due, a causa della crepa che aveva indebolito la lama, grazie anche ai vari scontri.
-NO!- tuonò Shredder, ruggendo di puro odio.
Fase due: Chikorita lanciò le Liane e strinse le braccia e le gambe del nemico, sotto gli sguardi increduli dei mutanti.
Fase tre: Chimchar, per vendicarsi del torto subito, permise alle fiamme dalla sua bocca di avvolgerlo e rotolando in verticale, su sé stesso, eseguì un Ruota Fuoco eccezionale. Come previsto, l'urto contro la corazza, creò un dispendio massimo delle energie di Shredder, riducendolo, per l'appunto, in ginocchio.
-Maledetti! Maledetti tutti voi!- imprecò rabbioso, cercando di liberarsi.
Ultima fase: Pikachu, ignorandola ferita alla zampa, dette sfogo a un potente Tuono, il quale stordì all'istante il nemico, che fu prelevato in stato d'incoscienza dai Foot ancora in piedi, malgrado i vari acciacchi, sparendo.
-Pika! Pikachu!- gridò il pokémon, alzando un braccino in aria, prima che un mancamento lo costringesse a sedersi in terra per riprendere fiato...
 
-Grandioso...- ammise Raphael, accigliato dall'immagine dell'entrata della tana distrutta.
-Sono stati grandiosi...- aggiunse Leonardo, aiutando Michelangelo a rimettersi in piedi.
Il minore, infatti, aveva subito un trauma al polpaccio e ora, purtroppo, zoppicava. Nonostante ciò, si rallegrò alla morbida coda ribelle di Klunk, miagolante accanto al polpaccio buono.
-Ehi, piccolo! Dove sei stato? Ti sei perso tutta l'azione!- sorrise Mikey, notando come l'amico a quattro zampe avesse tra i denti quello che dava tutta l'aria di un...
-Un fumetto?- chiese Donnie, inarcando il sopracciglio.
-Non è un semplice fumetto...- mormorò incredulo l'arancione: -Questo è il 100esimo fumetto della Justice Force! E' rarissimo da trovare! Klunk, come hai fatto?!- urlò di gioia.
Il micio gli saltò il braccio, facendo le fusa; il minore lo riempì di coccole, pur sapendo che non avrebbe mai ottenuto la risposta alla sua domanda. Era consapevole che, però, il suo micio gliel'aveva portato e basta.
Klunk era un gatto davvero molto intelligente.
-Come va? Ti fa molto male?- chiese Leonardo, notando come il fratellino spostasse il peso corporeo sull'arto inferiore in buono stato.
-No, sto bene... ma... ora come faremo con Pikachu e gli altri?- domandò, scurendosi in viso.
Raph e Donnie si scambiarono una flebile occhiata; poi, un'idea catturò principalmente la mente del genio, accendendogli la classica lampadina...
-Se non vado errato, Leadtheread ha ancora un Transmat a disposizione: lo adopera nei suoi viaggi tra il mondo degli Utrom e il nostro- spiegò energico.
Preso sulle spalle, dato era molto leggero, Raphael fu il primo a uscire dalla tana, conoscendo la scorciatoia fra la 39esima e la 41esima. Infatti, il coccodrillone, dopo essere sopravvissuto alla caduta del soffitto fognario, a causa delle bombole d'ossigeno di Baxter Stockman, aveva trovato una nuova casa: una vecchia metrò abbandonata...
 
Una volta alla tana, ovviamente vuota, di Leadtheread, Donatello notò un fattore davvero molto strano: il Transmat era attivato e dalla luce blu che emanava dallo specchio al centro, era evidente che qualcuno lo avesse appena usato. Escluse all'istante il coccodrillo scienziato, perché era partito da poco... in genere, lui rimaneva un mese con la sua famiglia Utrom.
Stranamente, Pikachu, Chimchar, Chikorita e Squirtle saltellarono dinanzi alla costruzione metallica, arcuata. I loro tipici versi cominciarono a intensificarsi quando Raph con Mikey sulle spalle, si avvicinarono loro.
-Che c'è? Volete dirci qualcosa?- domandò Raphael.
-PIKACHU!- chiamò una voce, dalla stessa timbrica di Michelangelo.
-Non vedi che è qua davanti? Perché gridi il suo nome?- imprecò il rosso, rivolgendosi al fratellino.
Michelangelo aggrottò la fronte: -Guarda che io non ho aperto bocca! E poi lo so che Pikachu è qua davanti!- sbottò imbronciato.
-PIKACHU?! DOVE SEI?- gridò nuovamente la voce misteriosa.
-Visto?- ribatté Michelangelo: -Che ti avevo detto?-.
Soggiogata la voglia di sbattere il fratellino in terra, per l'incredibile irritabilità che gli aveva dato, dovette ricredersi quando una figura sbiadita si accostò quasi alla parte opposta del Transmat.
Era un ragazzino di circa undici anni: aveva dei corti capelli ribelli corvini e gli occhi ramati. Indossava un cappellino rosso e bianco, con un tic verde al centro. Una polo nera su un paio di jeans azzurri, delle scarpe rosse e nere, un giacchettino sbottonato blu. Uno zainetto verde appoggiava sulle sue spalle. Sulle mani, capeggiavano dei guanti privi di dita verdi.
Pikachu batté le manine sul Transmat, volendone attirare l'attenzione.
-Ehi, ragazzi!- chiamò Michelangelo, indicando i pokémon agitati di felicità.
Donatello, immediatamente, pigiò rapidamente vari tasti sul tastierino numerico del Transmat, permettendo, con un fascio di bianca luce, l'apertura del loro mondo con quello del ragazzino.
 
-Pi-pikachu!- esclamò Pikachu, saltando in braccio al ragazzino, il quale non ci pensò due volte a varcare quel portale, comparso dal nulla, per riprendersi il pokémon.
-Pikachu! Piccolo mio! Che gioia rivederti!- esultò, strofinandogli la testolina gialla.
Michelangelo, notando come il suo pokémon si fosse riunito al suo padrone, intensificò la morsa delle sue dita sulle spalle di un Raph, demoralizzato internamente. Sapeva che questo avrebbe lasciato il segno nel cuore del fratellino.
-Ehm... Pikachu appartiene a te?- chiese Leonardo, non turbando minimamente il ragazzino.
-Sì e anche gli altri!- rispose sorridente, inginocchiandosi per avvolgere le braccia anche agli altri festosi pokémon: -Ragazzi, ero così in pensiero per voi!-.
Pikachu aveva già preso posizione sulla spalla destra del suo padroncino, sistemandosi per bene anche sullo zainetto.
-Il mio nome è Ash Ketchum e vengo dalla regione di Kanto- si presentò l'umano, porgendo la mano a Leonardo.
-Dì un po', ma il nostro aspetto non ti crea nessun problema?- domandò Donatello, a braccia conserte.
-Certo che no! Anche se, devo ammettere che Pokémon parlanti non ne ho mai visti in giro!- sorrise l'altro.
-Pokémon?- ripeté Raphael, inarcando il sopracciglio destro: -Che cosa sono?-.
Ash si grattò meravigliato il viso con l'indice della mano, sorridendo nervosamente; poi, optò per raccontare della sua ambizione di diventare un Grande Allenatore di Pokémon, gli "animali guerrieri" che popolano il suo mondo e delle sfere Poké. S'infilò una mano nella tasca, estraendo delle mini-ball, grandi quanto palline da golf. Pigiò il piccolo interruttore al centro di esse, ingrandendole alla grandezza di un arancio.
Rosse a metà, così come bianche all'altra. Un anello di metallo le congiungeva, con quell'importante interruttore, che serviva a catturare e richiamare Pokémon.
-Interessante!- ammise Donatello, seduto sul pavimento, come gli altri: -Il mio nome è Donatello. Posso vederla?- chiese, incapace di placare la grande sete di sapere in una materia del tutto nuova.
-Certo!- rispose Ash, porgendogliela.
Non appena Donatello puntò la sfera accanto a Michelangelo, pigiandone il tasto principale, un raggio rosso avvolse il corpo del poverino, facendolo sparire nel nulla!
-MIKEY!- gridarono i tre fratelli, sbalorditi.
La Sfera Poké, rotolata accanto al piede di Ash, si muoveva come fosse viva, mentre il pulsante lampeggiava di rosso, a intermittenza. Senza smettere di sorridere, non disse nulla, conoscendo cosa sarebbe accaduto in seguito.
-Che diavolo hai fatto?!- imprecò Raphael, scuotendo Don per le spalle.
-Calmatevi: guardate, piuttosto, la sfera!- suggerì bonariamente l'allenatore di Pokémon.
La sfera di aprì da sola, mentre Michelangelo comparì nuovamente, nello stesso punto dove era stato "risucchiato". Non appena il raggio rosso lo materializzò, l'arancione gattonò, nascondendo dietro al guscio di Raphael, massaggiandosi il polpaccio ferito.
-Mondo pizza! Che paura!- esclamò il minore, rabbrividendo ancora.
-Com'era lì dentro?- chiese Ash, curioso.
-Uhm... non so... mi sembrava volteggiare in un mondo fatto di nero e rosso... come cascate d'acqua... solo senz'acqua!- ironizzò, prendendo un bel respiro.
-Sta bene- tagliò corto uno sghignazzante Raphael, visibilmente sollevato.
-Bene!- esclamò Ash, con il suo timbro di voce identico alla tartaruga arancione.
-Ora devi andare?- chiese Leonardo, avendolo compreso dal fatto che il ragazzino si fosse rialzato in piedi.
-Sì, infatti. Molte Palestre attendono me e i miei pokémon per vincere le Medaglie e proseguire nel mio viaggio!- spiegò determinato l'altro, mentre Pikachu sollevò la manina destra.
-Di già?- piagnucolò Michelangelo, mentre Raphael se lo rimise nuovamente sulle spalle.
-Temo di sì... ma prima di andare, mi sapreste spiegare come hanno fatto i miei pokémon ad arrivare qui?- formulò un Ash abbastanza confuso al riguardo.
-Questo non lo sappiamo dire- si scusò Donatello, alzando le braccia: -Forse, il portale deve essere rimasto aperto e da come lampeggiano quei pulsanti, deduco che la mia ipotesi è corretta-.
-Spiegati meglio, Donatello- suggerì il maestro Splinter, appoggiato sul suo bastone.
-E' semplice- annuì il genio: -Vedete, questi pulsanti, se premuti nella giusta sequenza, permettono un'apertura e una chiusura temporizzata del Transmat. Ultimamente ci sono stati dei forti sbalzi di corrente, dovuti ai forti temporali; questo deve aver manomesso la dimensione sul quale era tarato il portale, aprendosi su Kanto-.
-Brillante intuizione, Don!- concluse Leonardo, a braccia conserte.
-Sei molto intelligente!- si complimentò Ash, notando come i suoi pokémon fossero saltati tra le braccia dei quattro mutanti: -Vedono in voi degli amici- spiegò.
Pikachu strofinò il suo naso contro quello di Mikey, abbracciandolo con le sue corte braccine; la tartaruga non trattenne le lacrime e gli stampò un ultimo bacio sulla fronte, come addio.
Chikorita, invece, avvolse le sua liane attorno al viso di Donatello, il quale, ridendo, lo abbracciò dolcemente, accarezzandogli il dorso.
Chimchar non risparmiò un pianto di tristezza; stretto contro il pettorale destro di Raphael, singhiozzava sempre più forte. Il rosso, gli accarezzò il capo, sorridendo, in modo che le lacrime rimanessero barricate dietro le sue palpebre.
Squirtle, invece, fece un bell'occhiolino a Leonardo, facendo il segno dell'OK con il suo minuscolo pollice opponibile; fra le braccia del leader, non esitò a un abbraccio e a un piccolo bacio con il naso, sulla guancia. Con gli occhi lustri, percependo come l'azzurro fosse il maggiore dei suoi fratelli, utilizzò l'attacco "Bolle" per cancellare le lacrime che stavano rischiando di scorrere lungo le guance.
-Grazie...- mormorò il mutante, permettendo al suo amico di ricongiungersi ad Ash.
-Voi che pokémon siete?- chiese ancora l'umano, curioso di saperlo, dato che il suo Poké-Dex (più o meno, un database elettronico con tutti i pokémon esistenti), rosso non aveva informazioni al riguardo.
-Siamo solo delle tartarughe mutanti ninja- ridacchiò Donatello, lasciando andare Chikorita.
-Semplici tartarughine mutate da un liquido radioattivo, circa sedici anni fa- aggiunse Raph, salutando Chimchar.
-Protettori di New York dal male- completò Michelangelo, porgendo Pikachu fra le braccia di Ash.
-Interessante... ora dobbiamo andare, purtroppo...- sospirò il ragazzo, avvicinatosi al Transmat, di nuovo in funzione: -Spero di rivedervi, un giorno!-.
-Anche noi! Ciao, Ash!- salutarono in coro i mutanti, mentre una luce brillante lo avvolse, cancellando la sua presenza e quella dei piccoli pokémon.
Con un senso di sofferenza, Michelangelo affondò il viso contro nell'incavo del collo di Raphael, fremendo al forte senso di lacrime pungergli gli occhi... non voleva farlo, però... sapeva che Pikachu, Chikorita, Chimchar e Squirtle erano felici con il loro padroncino...
-Andiamo a casa, ora...- mormorò Leonardo, strofinandosi gli occhi con il dorso della mano.
-Sì, hai ragione... ho una porta da riparare!- aggiunse Donatello.
-E io ho un paio di incontri di match da rivedere!- ghignò Raphael.
-Io... devo assolutamente coccolare il mio Klunk!- mormorò lievemente l'arancione: -Oggi ho imparato un'importante lezione-.
-E quale sarebbe, figlio mio?- domandò Splinter, lasciando il covo di Leadtheread.
-Che super o meno, il mio Klunk è un gatto ninja degno di nota!-.
-Sei sempre lo stesso!- ironizzò Raphael, notando la gamba gonfia e calda: -A casa, meglio se ti fasci la gamba, ok? E guai a te se ti ritrovo dinanzi al televisore!-.
-Sta tranquillo, perché visto che non potrò muovermi, ho uno speciale trattamento riservato esclusivamente a te!- minacciò giocosamente l'arancione.
-Provaci e sei morto!-.
-Tutto è bene quel che finisce bene...- mormorò Donatello, voltandosi un'ultima volta al Transmat, ormai spento.
-Puoi ben dirlo, fratello...- sorrise Leonardo...
 
THE END

  
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