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Autore: serelily    08/06/2013    7 recensioni
[Spin Off di Dimmi che ti importa]
Seth è andato via, al college, pronto a vivere la sua nuova vita! Vuole dimenticare Steve e quello che gli ha fatto una volta per tutte.
Garreth è un ragazzo solare, che ama la musica e la vita.
Ma soprattutto, Garreth ama le persone.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'You can be anything you want to be'
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Capitolo 11


«C-come?» Seth alzò lo sguardo dal collo di Gary, scrutandolo confuso.
Il ragazzo aveva un sorriso sereno dipinto sul volto, mentre una delle sue mani corse a carezzare la guancia del più piccolo.
«Ti amo» gli ripeté in tutta tranquillità. «L’ho capito questa sera, anche se dentro di me ho cominciato a sentirlo già dalla prima volta che ci siamo baciati, sotto la neve.»
«Davvero?» rise Seth. «Ti amo anche io.»
Gary non se lo aspettava; era sicuro del suo sentimento, ma non sperava che Seth fosse già pronto a ricambiarlo. Eppure era da diverso tempo che entrambi lo sentivano; era soltanto la paura del passato, di soffrire ancora, di non riuscire a sconfiggere i propri demoni che non aveva permesso loro di dirselo prima.
«Vuoi sapere dove sono stato?» chiese Gary, continuando a carezzargli la guancia.
«Dimmi solo se eri con lui o no» disse Seth, con gli occhi chiusi e le labbra leggermente aperte.
«No, sono stato con lui nemmeno un’ora, dopo sono andato da mio padre» disse Gary, avvicinando il viso al suo senza però baciarlo.
«Allora non voglio sapere altro» disse Seth, deglutendo. «Adesso baciami!»
Gary fu ben contento di obbedire a quell’ordine così perentorio. Subito unì le labbra a quelle dell’altro, assaporando il suo aroma forte. Sapeva di vino – doveva averne bevuto un bicchiere per calmarsi – e di sigarette. Non aveva mai assaggiato nulla di più buono in vita sua.
«Aspetta» disse Gary allontanandosi per un attimo, senza fiato. «Devo dirti una cosa prima.»
«Non mi importa» Seth ricominciò a baciarlo, senza lasciarlo parlare. «Adesso voglio solo sentirti.»
Gary chiuse gli occhi e lasciò che lo spingesse verso il divano. Seth gli mise le mani sul petto e lo spinse giù, sedendosi a cavalcioni sopra di lui e ricominciando a baciarlo.
Gary mise le mani alla base della schiena di Seth, cominciando ad accarezzarlo su e giù, saggiando i muscoli con la punta delle dita.
Il più giovane, invece, infilò le dita tra i suoi capelli, stringendoli giusto un po’, cercando di non fargli male in alcun modo.
Continuarono a baciarsi in modo sempre più profondo, con le lingue che si cercavano bramose di contatto.
Stava diventando tutto improvvisamente caldo e ovattato; Gary sentiva la testa leggera, quasi non si rendeva conto di dove fosse o di che cosa stesse facendo.
Era tutto troppo piacevole per potergli dare un nome concreto.
Stava diventando decisamente troppo; si rese conto di essere tremendamente eccitato quando sentì la durezza di Seth cozzare con la sua.
Non si erano mai spinti così oltre, visto che l’unica cosa che avevano fatto era stato qualche piccolo bacio e qualche abbraccio.
Ora improvvisamente stavano pomiciando in modo spinto sul divano, eccitati da morire. Avrebbe voluto lasciarsi completamente andare, ma prima doveva dire qualcosa a Seth, o se ne sarebbe pentito.
Doveva farlo finché era ancora in tempo.
Si staccò da lui, sentendo in risposta un verso seccato da parte dell’altro, che cercò di tornare a baciare le sua labbra.
«Aspetta, diamine, Seth, aspetta un attimo.»
Seth si immobilizzò sentendo il tono disperato con cui aveva pronunciato quelle parole. Lo guardò dritto negli occhi, improvvisamente preoccupato di aver sbagliato qualcosa.
«Sono andato troppo veloce?» chiese, timoroso.
«No, no.» Gary scosse il capo con vigore. «Non è questo, credimi. È solo che devo dirti una cosa e non posso farlo se tu continui a baciarmi in questo modo.»
«Non avevamo deciso di parlare dopo?» chiese Seth in un sussurro, carezzandogli le guance senza però riavvicinarsi per baciarlo.
«Sì, ma io ho bisogno di parlarti adesso. Prima che… prima che accada qualunque cosa debba accadere.»
«Va bene» Seth si allontanò dal suo viso, senza però alzarsi da sopra di lui.
Si sistemò per fare in modo che le due erezioni non venissero a contatto, visto che non dovevano lasciarsi prendere troppo la mano.
«Che cosa devi dirmi di tanto importante da interrompere questo momento così piacevole?»
Seth l’aveva detto con tono scherzoso, ma si rese conto che per Gary non era lo stesso, quando il ragazzo sospirò pesantemente ed abbassò il capo, triste.
«Ecco, io… non voglio raccontarti nel dettaglio cosa ci siamo detti io e David. Ci sarà tempo per quello. Però devo dirti di una cosa che è successa nel suo studio.»
«Eri nel suo studio?» chiese Seth, perplesso. «Che cosa ci facevi là?»
«Ero andato a riprendere le mie cose» disse Gary, tristemente. «Lui cercava ancora di convincermi a tornare insieme, facendo leva sul desiderio che abbiamo l’uno per l’altro. Gli ho detto chiaramente che questo non può bastare a tenere in piedi una relazione, che questo non è che desiderio sessuale che si può provare per chiunque, ma l’amore è un’altra cosa… ma sto divagando. Il punto è che lui mi ha baciato.»
Sollevò lo sguardo, cercando di capire la reazione di Seth, e si stupì molto di non trovare in lui alcuna traccia di fastidio o rabbia.
«Era questo che volevi così disperatamente dirmi? Pensavo fosse qualcosa di grave» scherzò il ragazzo.
«Ma lo è» disse Gary, deglutendo pesantemente. «Lo è, perché io ho risposto al bacio, almeno per qualche attimo prima di allontanarlo e dirgli che non volevo. Io…»
Una lacrima scese lungo la sua guancia, prontamente asciugata dalla mano di Seth, che continuava a sorridere.
«L’importante è che tu lo abbia respinto» disse con sincerità. «Non posso negarti che dentro di me mi irrita parecchio il pensiero che le vostre labbra si siano anche solo sfiorate, figurati il fatto che tu gli abbia risposto… ma lo hai respinto, lo hai rifiutato nonostante lui conti ancora molto per te.»
«Mettiamo in chiaro che io non lo amo» protestò Gary.
«Ok, non lo ami, però per te è stato e sempre sarà importante. Io posso capirti, visto che continuo ad andare alla tomba di Steve, nonostante tutto. Non ti giudico per avergli risposto, visto che poi sei tornato in te e lo hai allontanato. Ora so che sei mio e di nessun altro, se hai avuto la forza di dirgli di no.»
Gary sospirò, molto più rilassato ora.
«Temevo che ti saresti arrabbiato e che mi avresti lasciato, dopo averlo saputo.»
Seth ridacchiò davanti alla faccia sconvolta dell’altro.
«Non potrei mai» disse, baciandolo dolcemente sulle labbra con un contatto lieve. «Non dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per arrivare sino a qui. Ci amiamo, siamo liberi. Non permetterò che un misero bacio con il tuo ex rovini il nostro futuro.»
«Ne sono felice.» Gary era molto più tranquillo, ora.
«Quindi, stiamo insieme?» chiese Seth con un sorriso, mentre Gary spalancava gli occhi.
«Io…»
«Hai detto che avevi paura che io ti lasciassi, quindi cosa siamo, una coppia?»
Gary annuì.
«Direi che ormai possiamo renderlo ufficiale. Stiamo insieme.»
Il viso di Seth si illuminò a quelle parole, sorridendo felice.
«Allora basta con i brutti pensieri, direi che ti sei meritato un po’ di coccole. Tu che ne dici?»
Gary annuì semplicemente, incapace di proferire parola.
Seth, intanto, era sceso a baciare il suo collo, lasciando che la lingua lo stuzzicasse, segnando un percorso bagnato dall’orecchio alla clavicola. Sembrava volesse assaggiarlo.
Gary tremò sotto al suo tocco, consapevole che si stavano spingendo verso un nuovo territorio. Ormai era pronto, ma…
«Sei sicuro?» disse, con la voce un po’ affannata.
Seth continuò a baciarlo dolcemente.
«Sì, sono sicuro» rispose con tono fermo, mentre le sue mani correvano ai bottoni della camicia di Gary.
Erano veloci mentre slacciavano bottone per bottone; quando l’indumento fu aperto, il ragazzo saggiò con i palmi delle mani i muscoli ancora coperti dalla canottiera.
«Ti voglio così tanto» sospirò il più piccolo.
«Ti voglio talmente tanto che sto male al solo pensiero» disse Gary mordendosi forte il labbro. «Non sai quanto ho desiderato questo momento…»
Sì interruppe quando la bocca di Seth raggiunse il suo capezzolo, bagnando la maglia e facendolo inturgidire.
«Sarà meglio che tu mi porti in camera» disse Seth con un sorriso malizioso. «Altrimenti non resisterò a lungo e lo faremo qui, su questo divano.»
Gary allora infilò le mani sotto il sedere di Seth, issandolo e premendoselo contro. Si alzò, cercando di fare attenzione e di non ribaltarsi. Senza lasciare per un attimo le labbra dell’altro, arrancò verso la camera da letto.
Caddero insieme sulle coperte, mentre Seth continuava la sua opera. Gli sfilò la camicia e prese i bordi della canottiera per togliere anche quella. Quando Gary fu a petto nudo, Seth lo fece stendere e si abbassò su di lui per slacciargli i pantaloni. Li tolse insieme all’intimo, lasciandolo completamente nudo.
«Così va meglio» disse.
Gary cercò il suo sguardo e in quel momento fu consapevole che non avrebbe mai dimenticato l’espressione ingorda di Seth che guardava il suo membro eccitato, leccandosi le labbra.
Non aveva mai visto l’altro così, era una novità assoluta per lui e doveva ammettere che gli piaceva parecchio.
«Dio, quanto ti voglio» sospirò Seth prima di abbassarsi e prenderlo in bocca.
Gary non riusciva a ragionare; Seth era così appassionato che stava riuscendo a fargli dimenticare tutto il resto, tutto quello che non era loro due chiusi in quella camera.
D’istinto infilò le mani tra i suoi capelli, stando attento a non tirarli troppo forte. Seth era molto bravo, tanto che dovette allontanarlo prima di venire.
Non voleva che finisse così in fretta.
Il più piccolo si allungò su di lui, baciandolo dolcemente sulle labbra e rallentando il ritmo per calmarlo.
Si era reso conto che stavano andando troppo veloci, per la foga di essere presto l’uno dentro l’altro.
«Vado a prendere quello che serve» gli sussurrò, prima di alzarsi e dirigersi in bagno.
Si appuntò mentalmente che avrebbe dovuto spostare lubrificante e preservativi in camera, per evitare ogni volta di doversi interrompere.
Nel tragitto, si tolse ad uno ad uno tutto i vestiti, tornando verso il letto completamente nudo.
Gary sembrò apprezzare lo spettacolo, perché gli tolse dalle mani il lubrificante e il preservativo, lanciandoli sul letto, per leccare il suo petto ed eccitarlo ancora di più.
Non ebbero bisogno di domande; Seth capì al volo cosa desiderava Gary e lo accontentò.
Lasciò che si stendesse sotto di lui e che allargasse le gambe. Lo preparò con cura, consapevole che erano entrambi un po’ impacciati, nonostante il desiderio.
Gary non era più andato a letto con nessuno, dopo David, e le esperienza da attivo di Seth erano davvero pochissime e avute tutte con Jimi, che aveva saputo guidarlo al meglio.
Sì infilò il preservativo con le mani che tremavano, ma quando Gary gli depose un bacio rassicurante sul naso, si tranquillizzò a sua volta.
Fu bellissimo entrare finalmente in lui; lo fece con calma, totalmente in contrasto con la foga che aveva avuto prima.
Quando fu totalmente dentro, attese qualche istante per farlo abituare, ma già Gary premeva perché si muovesse, dicendogli che era tutto a posto.
«Ti voglio» gli sussurrò nell’orecchio.
Così Seth prese a muoversi dolcemente, non intenzionato ad aumentare il ritmo. Voleva che fosse una cosa dolce, piena d’amore.
Era la loro prima volta e doveva essere indimenticabile per entrambi.
Ma quando Gary cominciò a pregarlo di spingere più forte, di prenderlo di più, non riuscì a fermarsi; le spinte divennero più secche e più potenti, mentre sentiva diffondersi nel basso ventre il calore che sapeva precedere l’orgasmo.
Venne dentro al preservativo, completamente appagato. Senza aspettare altro tempo, si sfilò da lui e subito lo riprese in bocca, facendo arrivare al culmine anche Gary.
Stanchi ed appagati, si stesero l’uno di fianco all’altro; non avevano nemmeno la forza di rivestirsi o di fare alcun che. Non potevano dormire in quello stato, però. Seth costrinse se stesso ad alzarsi e prendere alcune salviette per ripulirsi almeno dal sudore.
Gary era poco collaborativo, visto che non faceva altro che mugugnare di lasciarlo riposare in pace. Sorrise e scosse la testa; gli ricordava un po’ un orsacchiotto che voleva andare in letargo.
Buttò il preservativo nel cestino sotto la scrivania, poi si accoccolò contro Gary, che già si stava facendo prendere dal sonno.
Avrebbero avuto tempo per parlare la mattina dopo, con calma.
Ora volevano soltanto dormire abbracciati.
 
Seth lasciò che l’acqua tiepida lambisse il suo corpo, mentre stirava piacevolmente i muscoli al ricordo della notte appena passata.
Si era svegliato presto, non riuscendo più a prendere sonno. Tutto quello che aveva fatto era stato guardare Gary ronfare accanto a lui, mentre un sorriso idiota gli si era dipinto sul viso.
Gli aveva accarezzato i ricci scuri e aveva baciato le labbra schiuse, senza però svegliarlo. Dopo un po’ aveva deciso di alzarsi per farsi una doccia e preparargli la colazione.
Era così felice ed innamorato che niente sarebbe riuscito a rovinargli quella giornata.
Si stava insaponando i capelli quando sentì qualcuno che apriva la doccia ed entrava dietro di lui.
«Buongiorno» la voce di Gary lo raggiunse, calda e carica di promesse.
«Buongiorno» rispose Seth, girandosi per baciarlo sulla bocca. «Che ci fai nella mia doccia?»
Gary ridacchiò.
«Dovevo lavarmi anche io, così ho pensato di farti compagnia.»
«Ne sono davvero felice.»
Passò più di un’ora prima che i due uscissero dal box doccia e andassero a rivestirsi, ma entrambi avevano un grande sorriso sulle labbra quando si sedettero al tavolo della colazione, pronti a bere il caffè.
Gary occupò gran parte della mattina a raccontare a Seth tutto quello che era successo il giorno prima, mentre Seth ascoltò in silenzio lasciandolo sfogare.
Quando tutto fu chiarito, un nuovo sorriso, ancora più potente, apparve sui loro volti.
«Non posso credere che siamo davvero liberi di stare insieme» disse Gary euforico «Dobbiamo fare un’uscita a quattro con Sam e Clara, ne sarebbero molto felici, scommetto.»
«Lo penso anche io» rise Seth, andando a sedersi sulle sue gambe e lasciandogli un dolce bacio sulla fronte.
«Possiamo fare tutto quello che vuoi» gli disse. «Ora stiamo insieme per davvero.»
«Dovrei portarti a casa, e voglio che vieni al matrimonio di mio fratello. Con me, ovviamente. E poi ci sono tante di quelle cose che ho sempre desiderato fare e ora possiamo farle insieme…»
Seth rise davanti al suo entusiasmo. Era così anche per lui, anche lui sentiva quella spinta verso il fare cose nuove.
Un po’ lo spaventava, perché non aveva mai provato simili sentimenti, ma ora era tranquillo e sereno perché Gary era con lui, non l’avrebbe abbandonato, non l’avrebbe lasciato indietro.
Si sarebbero impegnati a proteggersi a vicenda e sarebbero sempre stati lì l’uno per l’altro.
Stava iniziando in quel momento la loro nuova vita, anche se ancora non avevano idea di quello che avrebbe significato.
«Ho lezione nel pomeriggio» disse Seth all’improvviso. «Ma se vuoi questa mattina possiamo uscire un po’, che ne dici?»
«D’accordo» rispose Gary. «Io non ho alcun impegno oggi, posso accompagnarti a lezione e poi riportarti a casa. Stasera ti va di andare a mangiare fuori o devi lavorare?»
Seth scosse la testa.
«Non lavoro più» gli annunciò. «Josh e Lucas hanno deciso di darmi una quota del ristorante, visto che hanno istituito un fondo per lo studio per i bambini che aspettano, per cui non ho alcun bisogno di denaro. Preferiscono che io mi dedichi completamente allo studio, piuttosto.»
Gary gli prese una mano tra le sue.
«Perfetto, allora» era davvero allegro in quel momento. «Permettimi di portarti in un posticino molto carino, questa sera. E, pensa, non ci sarà nessuno questa volta che rovinerà il nostro appuntamento.»
Seth annuì felice. Gli bastava essere con lui, il luogo non gli importava poi molto.
 
Con il passare delle settimane, Seth si rese conto che stare con Gary era diventato qualcosa di naturale.
Come era naturale per lui andare a passare da casa del ragazzo dopo le lezioni, o aspettarlo direttamente in facoltà i giorni in cui i loro orari coincidevano.
Era naturale dormire insieme il venerdì e il sabato sera, andare al cinema, andare per locali, fare cene a quattro con Sam e Clara – che finalmente avevano ceduto e si erano messi insieme sul serio.
Dopo il loro fidanzamento, per Gary era stato facile decidere di passare quasi tutte le notti a casa di Seth, così un mese dopo tutti e tre i coinquilini avevano deciso di lasciare l’appartamento.
Sam e Clara trovarono un piccolo monolocale adatto ad entrambi, mentre Gary andò a stare da Seth, dividendo l’appartamento con lui.
Erano un po’ spaventati dall’idea di convivere così presto, ma Josh aveva detto a Seth che se Gary era quello giusto, ce l’avrebbero fatta.
E così era stato, sebbene litigi e discussioni non erano certo mancate.
Seth fu ben felice di conoscere la famiglia del suo ragazzo, che lo adottò come se fosse un figlio loro.
Così iniziò anche un’altra tradizione, quella dei pranzi domenicali in casa Bailey.
David era solo un brutto ricordo, ora, anche se ogni tanto lo incontravano in giro. Jimi aveva raccontato loro che continuava a vivere con Sonia, sebbene continuasse a tradirla con dei ragazzi, tutti molto più giovani di lui.
Una volta uno di questi si presentò a casa loro per fare una scenata di gelosia a Gary, visto che aveva trovato una sua foto nel portafoglio di David.
Quel giorno David stesso gli aveva mandato un messaggio per chiedergli scusa e per dirgli che aveva tolto la foto, per evitare incidenti futuri.
Gary non rispose, perché ormai era un capitolo chiuso ed aumentare le speranze di David su un ipotetico riavvicinamento non era il caso.
Era felice, adesso, e tutto quello che poteva minare la sua felicità con Seth era bandito dalla loro vita.
Insieme erano felici come mai lo erano stati, e sembrava appartenere ad altre persone quello che prima avevano vissuto con altri.
Seth riuscì, per la prima volta in vita sua, a convincersi di meritare la felicità che gli era stata data.
Gary si godette il vantaggio di una relazione che poteva essere vissuta all’aria aperta, stentando a credere quanto bene si sentisse ora che poteva godersi appieno il suo ragazzo.
Già stavano programmando le prossime vacanze in Iowa, dove Seth non vedeva l’ora di tornare per conoscere le figlie di Josh e Lucas.
Ne avrebbero approfittato, cogliendo l’occasione del matrimonio di Nate e Oliver. L’annuncio, giunto qualche giorno dopo che si era messo con Gary e non proprio inaspettato, l’aveva fatto felice ancora di più.
Nate, come lui, ne aveva passate fin troppe e sapere che anche lui stava trovando il suo spazio non poteva che farlo sentire felice a sua volta.
 

   
 
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