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Autore: telesette    13/06/2013    3 recensioni
Purtroppo, malgrado la buona volontà, neppure la Cacciatrice poteva andare al lavoro in quelle condizioni.
Neppure il tempo di indossare le pantofole, Buffy sentì le gambe molli per l'influenza e ricadde a sedere sul divano con la vista appannata. Dawn le ficcò nuovamente in bocca il termometro, avvolgendole la coperta addosso, e ribadì che doveva starsene calma e riguardata.
Prima che Buffy potesse replicare, Spike uscì fuori dallo scantinato con il nero cappotto sottobraccio e la sigaretta in bocca...
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, Nuovo personaggio, Un po' tutti, William Spike
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Quando Spike tornò a casa Summers, sia Buffy che gli altri lo videro rientrare tranquillo come se niente fosse.
Nonostante avesse il cappotto macchiato di sangue in più punti, l'occhio destro chiuso e dal contorno violaceo, per non parlare dell'odore fetido che aveva addosso... Il vampiro si limitò ad unirsi alla bella compagnia raccolta nel soggiorno, recando con sé una busta di farmacia.

- Chiedo scusa per il ritardo - esclamò. - Ho dovuto girare praticamente tutta Sunnydale, per trovare l'aspirina non effervescente...
- E il mostro? - domandò Giles.
- Ah, quello - rispose Spike, tirando fuori con noncuranza dalla tasca del cappotto un arto sanguinante provvisto di lame. - Sì, ha fatto un po' di capricci, ma niente di che!

Xander e gli altri deglutirono.
Malgrado la tosse, Buffy non poté fare a meno di sorridere divertita.
Era così bello quel suo sorriso, quella vena di spontanea serenità a lei propria, e a Spike bastava quello per sentirsi almeno in parte rinfrancato da tutto quanto.
Del resto non poteva pretendere qualcosa, né intendeva farlo in effetti, e ripensandoci gli andava pure bene così.
Già il fatto che Buffy riuscisse in qualche modo ad accettarlo, nel bene e nel male, significava molto. Ognuno di quei brevi attimi di intesa tra loro era importante, su questo non c'era dubbio, e tutto sommato Spike sentiva che la "vera" Buffy non era poi completamente insensibile nei suoi confronti.
Indovinando come probabilmente lui e la sorella preferissero stare da soli per un po', Dawn fece mostra di un provvidenziale intuito e, con una scusa, convinse Giles e Xander ad uscire fuori dal soggiorno assieme a lei.
Giles era ansioso di confrontare quel resto umanoide con le immagini riportate nei suoi libri, cercando di stabilire la natura di quell'essere, mentre Xander non vedeva l'ora di farsi una doccia e dimenticare quella brutta esperienza assieme a tutte le altre. Mentre uscivano dalla stanza, Dawn strizzò l'occhio a Spike il quale ricambiò con un lieve cenno d'intesa.
Non appena rimasero soli, uno di fronte all'altra, Buffy spezzò il silenzio e mormorò qualcosa di appena udibile.

- Grazie - disse sinceramente. - E' stato... gentile, da parte tua!
- Figurati - rispose imbarazzato il vampiro, tastandosi il gonfiore dell'occhio con due dita. - Per così poco!

Buffy sorrise.
Spike attraversò la stanza, prendendo una sedia e sistemandosi accanto a lei a fianco del divano, dopodiché si limitò a guardarla con occhi colmi di affetto.
Buffy conosceva benissimo quello sguardo.
Quello era un aspetto di Spike a lei non molto chiaro, eppure incontrovertibilmente autentico, la parte più dolce e sensibile che di rado veniva fuori dalla sua rude scorza di vampiro sanguinario e ribelle.
In passato, i loro unici contatti erano sberle e pugni, mossi solo dal desiderio di farsi fuori l'un l'altra.
Ora invece, per quanto semplice e complesso fosse allo stesso tempo, il loro rapporto passava anche attraverso questi lievi ed impercettibili momenti.
Uno sguardo.
Un sorriso.
Una parola gentile, o anche in silenzio, ed entrambi percepivano il reciproco affiatamento.

- Ti fa male? - domandò Buffy, alludendo all'occhio dell'altro.
- Non più del tuo pugno - rammentò ironicamente Spike.
- Io non ho le lame alle braccia!
- Infatti hai una lingua molto più tagliente!
- Oooh... Brutto e antipatico!

Di nuovo Buffy gli assestò una cuscinata sulla spalla, senza tuttavia l'astio di prima, e subito dopo accettò di buon grado la mano con cui Spike prese a stringerle teneramente le dita.
Per un attimo rimasero così, senza parlare e senza commentare alcunché.
A contatto delle dita morbide di lei, Spike sentiva di non avere alcun rimpianto.
Se lei era capace di accettarlo, anche solo come amico ma in modo sincero, per lui era più che sufficiente.
Di nuovo Buffy lo ringraziò, non tanto per l'aspirina quanto per tutto il resto, e Spike replicò con una frase chiara come la luce del sole.

- Per te questo e altro, Buffy!

 

FINE

   
 
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