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Autore: Rakion    17/06/2013    0 recensioni
"All’interno del suo piccolo gioiello, oltre a qualche sporadico affresco ormai consunto dal tempo, si trovava un organo. Un organo bellissimo, riccamente intarsiato: le canne dello strumento sfioravano la volta, così alte e ceree, sembrava potessero risplendere al buio. Il legno era molto scuro, le venature correvano lungo esso e si intrecciavano creando complessi disegni armoniosi. Lungo le giunture, decorate con ori e smeraldi, una serie di piccolissimi simboli e disegni ornavano il tutto. Mentre ai lati erano raffigurate le immagini, intagliate nel legno, di un uomo che lo suonava. Sul lato sinistro, egli sorrideva e sembrava bearsi della musica che componeva. Ma sull’altro lato, esso appariva triste, quasi terrorizzato e l’intaglio appariva confuso ed emaciato: si scorgevano solo il viso dell’uomo e le mani poste, in maniera convulsa, sui tasti d’avorio."
Genere: Drammatico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uscirono e camminarono a passo spedito verso l’ingresso, dopo qualche secondo giunsero alla stanza. Aprirono la porta della segreteria e Mike prese in mano la cornetta. Era muta. -Dannazione- proruppe; spiegò agli altri la situazione. Cambiarono direzione e, tornando sui loro passi, ripercorsero il corridoio fino ad arrivare alla porta della sala d’aspetto: era verde e chiusa; tramite il vetro trasparente posto all’altezza della testa scorsero l’ambiente interno immerso nella penombra. La aprirono con cautela, la poca luce che filtrava dalle finestre illuminava a malapena il tutto. Fogli sparsi erano per terra, alcune sedie ribaltate o spezzate. Sulla parete destra era sito un televisore spento, ma il led dello stand by era acceso. Esultarono e corsero verso di esso, Sam, che era il più alto, si allungò e premette il pulsante “POWER”. Rimasero in attesa. Il terminale sussultò, poi una serie di strisce grigie comparvero sullo schermo -Non darti per vinto, prova a cambiare canale.- Lo fece, ma il televisore replicava la stessa immagine, o in altri recava la scritta “Nessun Segnale”. -Merda, se avessimo il telecomando.. – Andy si guardò intorno e scorse, dietro un vetro che fungeva da banco accettazione, un oggetto lucido e nero. Gli corse incontro e girò il banco per poterlo afferrare. Sussultò. Steso a terra, ranicchiato dietro ad esso, c’era una persona, o almeno quello che ne rimaneva: le carni erano state morse in diverse parti del corpo. Il collo era in una posizione completamente irregolare e la testa era schiacciata verso l’alto, con un’apertura da cui era fuoriuscito del liquido celebrale. Ebbe un conato di vomito e si piegò verso destra accasciandosi in ginocchio. I due amici sopraggiunsero subito, e una volta resisi conto della situazione, reagirono nella stessa maniera. Sam fu il primo a riprendersi, scavalcò il corpo e afferrò quello che effettivamente si rivelò essere il telecomando. -Diamoci una mossa, non voglio rimanere qui un minuto di più.- Si avvicinarono nuovamente al televisore e cominciarono a pigiare furiosamente sull’oggetto conquistato. A Mike venne un’idea –Prova a cambiare rete, magari riusciamo a prendere qualche canale straniero.- Impiegarono qualche secondo per capire come il comando funzionasse, poi ci riuscirono. Ma il risultato fu lo stesso, e proprio quando si trovarono sul punto di arrendersi, il canale internazionale della CNN apparve sullo schermo. Nell’immagine vi era un giornalista, visibilmente scombussolato e con una pila di fogli tra le mani, la sintonizzazione non era ottima, ma l’audio si sentiva abbastanza bene “..ione disperata. Non riusciamo a metterci in collegamento con l’Europa, il nord Africa e parte della Russia occidentale. Lo stato Americano,Canadese, l’America del Sud, Cina e Giappone hanno proclamato lo stato di emergenza. Intanto la strana nebbia non sembra diminuire la sua avanzata. I nostri calcoli rivelano che fra meno di 12 ore l’intero pianeta ne verrà avvolto. Ci stanno giungendo testimonianze terribili dalle zone colpite, sembra che le popolazioni, una volta immersi al suo interno, vengano colti da pazzia e raptus omicidi. I segnali radio, satellitari ecc.. non riescono a essere trasmessi, e in questo momento non sappiamo assolutamente cosa sta succedendo all’interno dei paesi colpiti. Le forze speciali dei Marines e il presidente stanno già attuando un piano difensivo per proteggere la nazione americana. Fra due ore presiederà in consiglio co….bbzzzz..bzzzz.. ricordiamo che il disas bzzz..z.zzz. ito dall’Italia con cui… bbzz. Bzbzz.. attacco terrosistico… bbzbbzz… ffzzzzzzzz.” L’immagine svanì e l’audio si distorse completamente. Andy sentì un movimento dietro di se e si voltò di scatto, ma non vide nulla. -Avete sentito? Ha parlato di un attacco terroristico! Cristo Santo! E noi allora che siamo immersi in questa roba? Perché non ci è successo nulla? E se poi ne veniamo contagiati?- Michele cominciò a sparare a raffica, in preda a un’altra crisi di nervi. Sam cercò di tranquillizzarlo, mentre Andy si voltò di nuovo: si sentiva osservato. In quel momento il segnale video si riprese, anche se il sonoro ora era troppo confuso e distorto. Sullo schermo comparve un video, girato da qualcuno in maniera amatoriale. L’immagine traballava parecchio e colui che stava riprendendo stava scappando da qualcosa. Girò per un momento la camera e i ragazzi scorsero decine e decine di persone che lo inseguivano. Anche se per un solo istante, tutti e tre distinsero bene i loro volti. A Michele tornò in mente la ragazza, che qualche ora prima l’aveva assalito, e si toccò con la mano la ferita. Gli era stata medicata poco prima dalla ragazza, ora aveva una garza fasciata intorno. L’espressione che quelli avevano era la stessa. Il video continuò per qualche secondo, poi il cameramen cadde, ma non mollò la presa della videocamera. Il video terminò con il ragazzo che cercava di alzarsi, ma che veniva sommerso da quelle “persone”. La visione era terribile: alcuni di quegli che gli saltarono addosso avevano visi tumefatti o grandi ferite aperte lungo tutto il corpo. L’immagine svanì e il televisore si spense. Constatarono che il generatore d’emergenza aveva smesso di funzionare. -Maledizione!- proruppe Sam. Mentre gli altri due imprecavano, Andy fu sicuro di sentire una presenza alle proprie spalle e si voltò di scatto appena in tempo. Il cadavere che prima era rivolto a terra, con la testa spappolata, ora era in piedi dinanzi a lui e aveva spiccato un balzo. La creatura mugugnò qualcosa di incomprensibile, e gli afferrò il collo con forza, iniziando subito a stringere. La testa, da cui provenivano suoni gruttuali, penzolava grottescamente verso il terreno, aprendo e chiudendo continuamente la bocca. Andy, col fiato corto, gli assestò un calcio ai genitali, ma senza apparente risultato. Gli altri due, dapprima paralizzati dal terrore, finalmente si mossero e afferrarono per le spalle la cosa, cercando di staccarla di dosso all’amico. L’urlo che Andy aveva scaturito gli si era strozzato in gola, la vista cominciò a offuscarglisi e le mani che stringevano le forti braccia gli cominciarono a cedere. Il viso gli iniziò a diventare rosso, e proprio mentre cominciò a credere che sarebbe morto soffocato, il ricciolo assestò un forte calcio nella scatola toracica del mostro che finalmente mollò la presa. L’attaccato boccheggiò e si portò le mani alla gola ,l’italiano lo afferrò per un braccio e lo spintonò con forza verso la porta, mentre l’altro assesstò un altro calcio alla creatura che finì a terra. Si precipitarono poi di corsa all’esterno della sala d’attesa, chiudendosi la porta alle spalle e chiudendola a chiave. Non passarono nemmeno pochi istanti che la creatura ricominciò a battere su di essa provocando un gran frastuono. I tre si allontanarono di corsa col terrore negli occhi, senza voltarsi o proferir parola. Improvvisamente l’edificio si animò: dai piani superiori cominciarono a provenire diversi versi, urla e fischi incomprensibili. Le pareti vibravano e il terreno pareva scuotersi, dei vetri andarono in frantumo e delle porte, in lontananza vennero percosse. Mike raggiunse la porta per primo e cominciò a bussare e a urlare, dopo qualche secondo gli venne aperto e tutti si fiondarono all’interno. Laura scalpitava e gemeva, mentre Daiane, che si era seduta vicino al lettino dell’amico, gli stringeva la mano con aria terrorizzata. -Che è successo, che è successo?- Altri vetri andarono in frantumo e poi si senti uno schiantò, seguito da diversi passi che s’avvicinavano. -Cristo hanno aperto le porte!- Le donne scoppiarono a piangere, mentre la situazione precipitò nel panico. Andy, che si stringeva ancora la gola ordinò – State zitti!- Si zittirono, ma Laura continuava a singhiozzare. -Michele, per Dio, falla stare zitta se non vuole che quelli ci sentano!- La tirocinante finalmente smise di piagnucolare, mentre gli altri si misero in ascolto. Andy sentì il proprio cuore martellare, cominciò a temere che il rumore fosse talmente forte da poter essere percepito anche dagli altri. I passi continuavano ad avvicinarsi, le urla e le grida si fecero più insistenti finchè non giunsero direttamente al di fuori della stanza. Rimasero in silenzio per diversi minuti, fermi ad ascoltare e cercando di non far rumore. Finalmente i passi e i versi cominciarono a diminuire, Daiane sperò che i pazzi avessero trovato la porta d’uscita e avessero cominciato ad abbandonare l’edificio. Attesero ancora molto tempo, per essere sicuri che le bestie si fossero allontanate, e poi Michele iniziò a parlare –Cristo, sono dei fottutissimi zombie! Andy sono dei fottutissimi zombie! Porca puttana hai visto che cosa ti ha fatto? Gli abbiamo assestato diversi calci e pugni mentre ti strangolava ma gli facevano solo il solletico!- si mise la testa fra le mani –Ci lasceremo tutti le penne.- -Qualcuno vuole spiegarmi che diavolo è successo?- La voce di George attirò l’attenzione di tutti. Aveva una voce roca, quasi calma e il tono era stato bassissimo. Sam cominciò a raccontare -Abbiamo trovato il telefono, ma le linee erano mute. Poi siamo riusciti ad accendere un televisore che si trovava nella sala d’attesa del pronto soccorso. In quella sala c’era anche il cadavere di un uomo. Era morto e aveva la cervicale spezzata, la testa ridotta a un colabrodo. Non ci abbiamo fatto troppo caso.. Al televisore abbiamo trovato funzionante solo il canale della CNN. Hanno detto che c’è qualcosa nella nebbia che si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo. L’Europa ne è completamente sommersa. Durante la trasmissione Andy si è.. beh ritrovato il morto alle spalle che l’ha aggredito. Siamo riusciti a tirarglielo via a fatica e poi siamo scappati. Ma il rumore provocato dalla lotta deve aver richiamato quelli che stavano di sopra e ora.. eccoci qui.- Mike ripetè la storia all’infermiera, che riprese a singhiozzare, cominciando a far saltare i nervi ad Andy che si trattenne a fatica. -Ti ha morso?- la voce roca si rifece sentire –Ti hanno morso Andy?- -No non mi hanno morso, ci è mancato poco, tuttavia mi sono..- si bloccò, aveva capito cosa intendeva George. Il suo sguardo si posò sul collo di Mike e lentamente tutti gli altri fecero la stessa cosa. L’amico parve spaventato e si portò le mani alla gola: aveva capito anche lui. -Non vorrete mica dire che…. Cristo io sto bene ragazzi, sul serio! Non diventerò uno di qui cosi, poco ma sicuro!- -Michele stai calmo noi non..- -Oh si invece! L’avete pensato eccome! Beh signori non me ne fotte un cazzo delle vostre strampalate idee! Non siamo in un fottuto film! Hanno parlato di un attentato! E poi perché diamine noi non siamo ancora stati tramutati cosi secondo voi? Non scherziamo su!- la sua risata isterica proruppe come un tuono nella stanza, Andy si lanciò su di lui e gli tappò la bocca, facendosi subito attento. -Cristo stai zitto! Non ti preoccupare! Non ti faremo niente ci mancherebbe, ma se cominci a stare male, se ti senti strano o roba simile ce lo devi dire subito mi hai capito?- Mike lo guardò dritto negli occhi -Mi hai capito?- -Si ho capito- Sbuffò, e gli tirò via la mano dalla bocca. -Ora direi che dobbiamo parlare di altro. Questo luogo non è sicuro e ce ne siamo resi conto. La domanda è: aspettiamo i soccorsi, che dubito arriveranno in fretta, se mai arriveranno, o ce ne andiamo? E se ce ne andiamo dove andiamo? Dove ci rifugiamo?- -Io mi sento sporca- L’amica di viaggio aveva parlato, con gli occhi piantati sul terreno e ripetè la frase. Sembrava quasi non avesse ascoltato. Andy scoppiò -Io ci ho quasi lasciato le penne prima, un cadavere mezzo marcio mi ha afferrato per il collo e sono vivo per miracolo, adesso che dobbiamo decidere in fretta cosa fare tu mi dici che ti senti sporca fottendotene di brutto? Qua rischiamo di essere tutti sbranati e tu ti senti le ascelle che puzzano? Ma vaffanculo!- si avvicinò alla ragazza minacciosamente, ma il suo ragazzo si frappose fra loro –Bada a come parli, se non vuoi ritrovarti d’urgenza in odontoiatria!- -Ragazzi, calmatevi! Non è il momento di litigare! Andy, è scioccata come vuoi che reagisca? E’ assolutamente normale che faccia così, è un meccanismo difensivo, Michele calmati anche tu! Su ragazzi!- Mise l’unico braccio funzionante in mezzo ai due ragazzi e cercò di calmarli. -Ascoltate, la situazione è schifosa, lo so. Ma siamo tutti distrutti e abbiamo bisogno di farci una dormita. E visto che non conviene uscire ancora l’unica cosa da fare è rimanercene qui. Cercate di dormire su, farò io il primo turno di guardia.- Andy gli scoccò un’occhiata furente, ma riuscì a riprendere il controllo -No la faccio io, dormite voi. Io ho troppe cose per la testa per dormire.- Girò loro le spalle e si sedette accanto alla porta. Fissò il soffitto e non degnò più nessuno di loro. Intanto all’esterno decine e decine di corpi mutilati si muovevano, si attaccavano a vicenda. I loro sguardi erano carichi di morte. Di una morte che nessuno avrebbe mai voluto desiderare.
  
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