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Autore: LucreziaPo    01/01/2008    13 recensioni
Attenzione spoiler su Harry Potter and the Deathly Hallows! chi non vuole rovinarsi la sorpresa, non legga nulla!!!! e se dopo la morte di Voldemort, Dio decidesse di far esprimere ad Harry il desiderio di far tornare in vita le persone care che lui ha perso nella lotta??? e se lui accettasse?? ci saranno baci, battute e scherzi con i Malandrini di nuovo riuniti, amore, scommesse e risate!!!! mi raccomando ditemi che ne pensate!!! un bacione Lily Black 90
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I protecting you & A new Life'
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“Sono esausto!”
James Potter si lasciò cadere sul divano e chiuse gli occhi, stanchissimo.
Sirius seguì il suo esempio, anche lui esausto.
“Ma non avevate detto che vi mancava la vita terrena?”chiese Lily, appendendo il mantello.
Erano appena tornati dal lavoro; quella era stata una giornata davvero molto pesante.
“Nego di aver detto una simile sciocchezza.”affermò James.
“Beh, allora possiamo anche tornare lassù, che ne dite?”
“NO!”esclamarono James e Sirius, rizzandosi a sedere di colpo all’improvviso pimpantissimi.
Harry rise.
“Siete unici!”fece, sedendosi accanto a loro.
“Già.”
James gli passò un braccio attorno alle spalle.
“Hai intenzione di tornare ad Hogwarts quest’anno Harry?”chiese Lily dalla cucina mentre preparava la cena.
“Non credo. Non ne ho molta voglia.”
”Anche se ritornerà Silente come preside?”chiese Sirius, stendendosi sul divano ed intrecciando le mani dietro la nuca, mettendo le gambe sulle ginocchia di James.
Quest’ultimo lo guardò, alzando appena un sopracciglio, ma lasciò perdere.
Era una battaglia persa da principio, mettersi a discutere con suo fratello.
“E cosa hai intenzione di fare?
Se vuoi diventare anche tu un Auror devi prendere il diploma.
Non credo che il Ministero ti faccia entrare, anche se hai sconfitto Voldemort.”disse James.
“Perché non studi da casa?”propose Sirius all’improvviso.
Tutti quanti si voltarono a guardarlo, anche Lily gli lanciò uno sguardo sporgendosi dalla cucina.
“Che ho detto di così strano?”disse lui, un po’ sulla difensiva.
“E come avresti intenzione di fare, scusa?”chiese Lily, mettendo i piatti a tavola e chiamandoli per la cena pronta.
“Non so, potremmo fargli noi da insegnanti. Aiutati da Albus, Minerva e Remus.
Non mi sembra una cattiva idea.”
“Hai ragione. Che ne pensi, Lil?”
La donna infilzò una foglia d’insalata, sorridendo.
“Per me va bene.”
“Piano, piano! Sareste voi i miei insegnanti?”chiese Harry, guardando James e Sirius.
“Sì, direi di sì.
Io potrei insegnarti Trasfigurazione, Sirius incantesimi, Remus Difesa contro le arti oscure (anche se non credo tu ne abbia bisogno) e per le altre come Erbologia potresti farti aiutare dal tuo amico Neville.”
“E Pozioni?”
“Ti potrebbe insegnare tua madre.”
“Come farete con il lavoro?”
“Tranquillo, troveremo il modo di fare questo ed altro.”fece James facendo un sorriso Malandrino che non sfuggì ad Harry ed a Lily.
“Che hai in mente?”
“In che senso, scusa?”
James tentò di fare una faccia sincera, ma nessuno ci cascò.
“Papà, andiamo! Che cosa hai in mente?
Devi avere un asso nella manica, no?”
James e Sirius si scambiarono una rapida occhiata, sospirando.
“Te l’avevo detto che non saresti riuscito a farla franca!”disse Felpato, saggiamente.
“Ho chiesto questo a Kingsley qualche giorno fa, prima di tornare al lavoro.
In caso ne avessimo bisogno, è molto utile.”
Tirò fuori dalla tasca una Giratempo.
“Utile? Per cosa, di grazia?”chiese Harry prendendola.
“Con il lavoro, l’Ordine…”
“James, Voldemort è morto! L’Ordine si è sciolto.”esclamò Lily.
“Non lo metto in dubbio, ma alcuni Mangiamorte sono ancora in libertà.
Ricordi cosa ha detto Kingsley?”
Lily chinò lo sguardo.
“Mio padre non scioglierà l’Ordine finchè non saranno tutti ad Azkaban.”
Harry giocherellò con la Giratempo.
“Per quanto riguarda il processo di Sirius, si risolverà tutto, vero?”chiese.
“Certo, ne sono sicuro.”disse James, sorridendo.
Gli prese la mano e gliela strinse spingendolo a guardarlo.
Occhi verdi contro occhi nocciola.
“Andrà tutto bene. Fidati di me. Non permetterò che accada nulla di male.”
“Lo spero.”
“Andrà bene.
Secondo te, lascio nei pasticci Sirius?
E poi senza di me, non saprebbe che fare, vero Sirius?”lo prese in giro.
“Ahahaha! Molto divertente!
Non ho bisogno del baby-sitter!”rispose Sirius con una smorfia.
Per tutta risposta James gli fece la linguaccia.
“Si sa già quando ci sarà il processo?”chiese Lily.
“Tra un paio di giorni.”
Sirius sobbalzò e gli andò di traverso l’acqua.
“Ma non eri tu quello tranquillo?”fece James battendogli una mano sulla spalla.
“Sono solo un po’ agitato.”
“Un po’? Stavi per affogarti!”
“Andrà bene, Sirius! James testimonierà per te ed andrà tutto per il meglio.”lo rassicurò Lily, con la voce dolce.
Chissà come, riusciva a tranquillizzare sempre tutti.
Sirius sorrise.
“Grazie.”
I due giorni successivi passarono in un lampo ed anche se Sirius si era ripromesso più volte di stare calmo, non riuscì a farlo e Lily gli preparò nuovamente una pozione tranquillizzante.
Erano le tre del mattino e James e Sirius erano seduti in veranda con la pozione in mano e i biscotti al cioccolato sul tavolo di fronte a loro.
“Non voglio tornare ad Azkaban, Jamie! Non voglio lasciarvi!”
James lo abbracciò forte, tentando di calmarlo.
“Fidati di me. Non permetterò a nessuno di farti del male.
Nessuno di porterà via da noi! Se no, chi lo sente Harry!”
Sirius ridacchiò.
“Hai ragione, non voglio farlo soffrire. Non ora che è tutto perfetto.”
“Speriamo che questa perfezione duri per sempre.”
Il giorno dopo arrivò fin troppo presto e con esso anche il processo.
Lily, Harry, Remus e Tonks rimasero fuori dalla sala del processo.
Rimasero per quasi due ore quando finalmente Sirius e James uscirono.
“Allora?”chiesero in coro, come se si fossero messi d’accordo in precedenza.
“Assolto! Da tutte le accuse precedenti! Sono libero!”esclamò Sirius, sorridendo.
“Grande!”
Harry corse ad abbracciarlo.
“Sono contentissimo per te.”disse, il viso affondato nella sua giacca.
Sirius gli accarezzò i capelli dolcemente, stringendoselo al petto.
Dio! Come aveva sentito la sua mancanza negli anni che era morto!
“Sto bene ed al sicuro.”lo rassicurò e per la prima volta dopo anni si sentì libero.
Era una sensazione stupenda.
“E per festeggiare oggi Sirius offre a tutti noi il pranzo!”fece James e tutti applaudirono, ridendo.
Anche Sirius si lasciò andare ad una risata liberatoria, senza smettere di stringere a sé Harry.
“Posso anche offrire a tutto il Ministero, oggi, Ramoso.
Sto benissimo, grazie a te.”
“Non ho fatto nulla di speciale.”
“Hai testimoniato per me, mi hai difeso…se per te questo è nulla…”
“Hai protetto Harry.”
“Solo per poco e non come avrei voluto.”
“Hai fatto il possibile e gli sei stato vicino. Questo è bastato.”
Harry, accanto a Sirius, annuì.
“Ha ragione.”
“Anche se non mi comportavo da genitore come i Weasley?”
“Sì. Andava benissimo anche se ti comportavi da fratello maggiore.”disse Harry ed i presenti sorrisero con dolcezza.
“E per festeggiare la tua libertà, ho una sorpresa per te.”disse James quella sera dopo il lavoro.
“Che sorpresa?”
“Hai presente la tua adorata moto?”
“Sì, è andata distrutta, no?”
“Sì, ma ho chiesto qualche giorno fa ad Arthur di rimetterla a nuovo e…
TA-DA-DA!”
James lo condusse nel garage e gli mostrò la moto, messa a posto e lucidata da capo a piedi.
Sembrava appena comprata.
“Che te ne pare?”chiese Lily, entrando con Harry nel garage.
“E’…bellissima…grazie…”
Sirius non sapeva proprio che dire più.
“Non fate cavolate con questa moto, mi raccomando.”fece Lily, apprensiva.
“Tu ti preoccupi troppo, mammina.”disse James, circondandole la vita con le braccia e stringendosela a sé.
Harry e Sirius si scambiarono una rapida occhiata nauseata e risero.
Sirius montò sulla moto e l’accese.
Il motore si accese subito e l’uomo sorrise.
“Quanto mi è mancata questa moto!”esclamò, con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro.
“Contento di averti reso felice.”disse James.
Sirius si voltò verso Harry.
“Ti va di fare un giro?”
“Posso?”chiese, voltandosi verso i genitori che annuirono.
“Sirius, niente stronzate o acrobazie.
Se gli accade qualcosa, anche un piccolo graffio, ti faccio fuori.”disse James minaccioso, mentre Lily al suo fianco si batteva una mano sulla fronte, affranta.
“E poi sarei io quella apprensiva.”disse, mentre Harry saliva dietro Sirius.
“Reggiti a me, mi raccomando!”
Sirius gli prese la mano e la strinse.
“Fate pia…”
James non fece in tempo a finire la frase che già Sirius era sfrecciato via, volando.
“Sei troppo apprensivo, James. Calmati! Sai che Sirius morirebbe al posto di far rischiare Harry!”
“Lo so, ma non posso fare a meno di essere preoccupato.
Dopotutto sono un genitore, no?”
“E con questo?”
“E’ mio dovere essere preoccupato!”
Lily rise.
La moto sfrecciava per i cieli velocissima ed il vento schiaffeggiava il viso di Harry e Sirius.
“La prossima volta ricordami di portare un casco o un paio di occhiali!”urlò Sirius, superando il rumore del vento, all’indirizzo di Harry.
Harry si strinse ancora di più a lui, quando il padrino salì ancora più su, infrangendo la barriera delle nuvole ed inzuppandoli.
Ma non gliene importava un fico secco.
Era bagnato ed infreddolito, accidenti a lui che non aveva portato con se il mantello, ma era con il suo padrino.
E quella era la prima cosa che facevano insieme da quando erano tornati i resuscitati.
Prima erano sempre stati con gli altri e solo ora si stavano divertendo insieme.
“E’ assurdo che tuo padre sia apprensivo con te quando hai 18 anni!”
Harry rise.
“Tu non lo saresti se avessi un figlio?”gli chiese.
“Non so. Non credo che sarei così apprensivo.
Non certo come Molly Weasley e meno di James di sicuro.”
“Perché non hai mai avuto figli? Non ti sarebbe piaciuto?”
“Diciamo che non ho avuto la possibilità di farmi una vera e propria famiglia con tutto quello che è successo, come la morte dei tuoi, Azkaban, l’evasione…
Avevo problemi più gravi a cui pensare che a farmi una famiglia.”
“Saresti stato un padre perfetto.”sussurrò Harry piano, ma Sirius lo udì ugualmente e rise.
“Non credo. Sono fin troppo impulsivo e testardo.
Non sarei affatto un buon padre se mettessi nei pasticci mio figlio un giorno sì e gli altri anche.”
“Anche papà è impulsivo.”
“Io lo sono di più, fidati. E ho messo te nei pasticci tante di quelle volte.”
“Non è affatto vero.”
“Ti ho fatto preoccupare perché ero troppo impulsivo ed hai finito per badare tu a me e non il contrario.”
“Non fa nulla.”
“E poi ti ho fatto rischiare la vita all’Ufficio Misteri.”
Harry provò una stretta al cuore.
“L’ho fatto perché ti volevo bene! Tu non c’entri nulla!
Smettila di parlarne, per favore!”
“Vieni, andiamo a mangiare da qualche parte.”
Sirius posteggiò la moto molto lontano da casa, vicino ad un pub.
“Harry…
Scusami per prima, non volevo farti star male.”
Harry scosse la testa.
“Sono io che sto male anche se voi state benissimo.
Scusami tu.
Devo smetterla di essere sensibile.”
Sirius rise.
Comprò un paio di panini e si sedettero su una panchina.
“E’ una meraviglia essere liberi.”
Sirius si stese sulla panchina, fissando il cielo.
Harry sorrise, masticando lentamente il panino.
“Ora devo solo stare attento a tuo padre.”
“Perché? Che ha intenzione di fare?”
“L’hai sentito, no?
Trovarmi una ragazza! E quando si mette in testa una cosa, è complicatissimo fargliela scordare.”
“Vero! Ma ora avrà da fare con le lezioni che vuole organizzarmi, dato che ha deciso di farmi studiare da casa.”
“Dio sia lodato! Così mi salvo!”
Harry si stese accanto a lui.
Rimasero a lungo in silenzio a fissare il cielo stellato, assaporando la calma e la quiete attorno a loro.
“Ritornando alla mia idea di farti studiare a casa, che ne dici se coinvolgiamo anche Ron ed Hermione?”propose Sirius interrompendo il silenzio.
“Per me va bene.
Secondo me ci sarà da divertirsi avendo i Malandrini come insegnanti!”
Harry rise al solo pensiero.
“Che avete intenzione di fare con la Mappa del Malandrino?”
“Ora è tua, no? Tienila al sicuro e non la dare a nessuno.
È il segreto dei combinaguai di Hogwarts, ormai.
E domani pomeriggio inizieremo con le lezioni. Che te pare? Avvertiamo Ron ed Hermione e prepariamo i libri che possiamo prendere dalla biblioteca della casa.”
“C’è una biblioteca in casa?”chiese Harry.
“Ovvio che sì.
Con Lily in casa che pretendevi? È identica ad Hermione, credimi!”
“Ed ecco a te la biblioteca di casa Potter!”disse Sirius quando tornarono a casa.
Gli indicò una porta che Harry prima d’allora non aveva mai visto o fatto caso.
“Caspita!”esclamò entrando in quella che era una vera e propria biblioteca di Hogwarts in miniatura.
“Senza Madama Pince, però.”disse Sirius intuendo i suoi pensieri.
“Molto meglio, allora!”
“E’ divisa in reparti: c’è quello di incantesimi, trasfigurazione, pozioni, storia della magia, erbologia, miti…
Sono i nostri libri che avevamo a scuola, più parecchi di Lily.”
“Topolino?”chiese Harry, prendendo un fumetto con il topo in questione da uno scaffale.
“Tua madre aveva genitori babbani. Adorava queste cose ed ha finito per coinvolgere anche tuo padre James.”
Harry rise.
“Adorava moltissimo le Pozioni.”disse il ragazzo notando i numerosi libri in questione.
“Non mi stupisce il fatto che sia stata amica di Piton, allora.”disse Sirius raggiungendolo.
“Anche lei prendeva appunti sui libri, vedo.”
Harry sfogliò un libro a caso e vide moltissimi appunti presi con la calligrafia chiara della madre.
“Avevano molte cose in comune e tua madre era ed è bellissima.
Non mi stupisce che Piton si sia innamorato di lei.”
“Meno male che lei si è innamorata di papà.”
“Già, altrimenti tu non saresti mai nato.”
“Forse sarebbe stato meglio, no?
Voi non sareste morti…”
“E Voldemort sarebbe ancora in circolazione!
Sei stato e sei il nostro miracolo.”
Sirius lo strinse a sé.
“Dici sul serio?”
Sirius annuì.
“Sì, dico sul serio.
Se vuoi frugare un po’ nel nostro passato ti consiglio di andare in soffitta.
Ci sono foto, diari, lettere…se hai bisogno di chiarimenti o di spiegazioni, io sono qui.”
“Grazie, Sirius.”
“Allora, siamo pronti.”
James finì di sistemare gli ultimi libri sul tavolo della sala da pranzo e si guardò intorno.
Remus e Sirius erano comodamente seduti sul divano, leggendo libri di Trasfigurazione.
“Mi darete una mano, vero?”chiese.
Sirius lo guardò, alzando appena un sopracciglio.
Non c’era bisogno di rispondere.
“E poi devi insegnare a tre ragazzi!
Ed uno di loro è tuo figlio!”
“Lo so! Ma se non sono all’altezza?”
Sirius e Remus si scambiarono una rapida occhiata.
“James Potter che ritiene di non essere all’altezza di qualcosa?
Oddio, il mondo si è capovolto!”esclamò Remus ridendo.
Era pomeriggio e la casa era tranquilla.
Lily, Tonks ed il piccolo Ted erano andati al parco e i tre Malandrini attendevano i primi alunni.
James si lasciò cadere sul divano accanto a loro, appoggiando la testa sulla spalla di Sirius.
“Nel nostro reparto è arrivata una sorta di soffiata.”disse Remus, cambiando improvvisamente argomento.
Sirius e James si voltarono verso di lui.
“Che diceva?”
“Parlava di un incontro di Mangiamorte presso un vecchio magazzino abbandonato verso Oxford.
“Chi ci va?”
“Io non posso e neanche Tonks.
Volete andarci voi due?”
“Quando?”chiese James, interessato.
Non vedeva l’ora di mettersi nuovamente alla prova.
“Venerdì.”
“Ma è tra due giorni!”protestò Sirius.
“Che c’è? Hai bisogno di tempo per farti un costume alla Batman?”chiese Remus, ridendo.
James e Sirius lo guardarono.
“Bat chi?”chiesero all’unisono.
“Supereroe, col il mantello, la maschera nera…
Non sapete chi è?”
“E’ babbano, vero?”
“Sì, lo è. Ma è assurdo che non conosciate un supereroe famoso in tutto il mondo!
Sapete almeno chi è Robin Hood?”
Altre facce attonite.
“Calzamaglia, arco, frecce…”
Remus si batté una mano sulla fronte.
“Siete un caso disperato!”
“Chi è un caso disperato?”chiese la voce di Hermione quando la padrona, Harry e Ron entrarono nella stanza.
“James e Sirius.”
“Cos’hanno fatto?”chiese Harry guardando padre e padrino.
“Non conoscono né Batman né Robin Hood!”
“Chi?”fece Ron, mentre Hermione si batteva una mano sulla fronte e Remus sospirava.
“Vedi che non siamo gli unici purosangue ignoranti?”esclamarono James e Sirius all’unisono.
“Ma vi mettete d’accordo per parlare all’unisono?”chiese Hermione, mentre Harry rideva.
“No. Ma capita spesso, credimi.”rispose James.
“Capita spesso ai gemelli, sapete? Li odio quando fanno così.”fece Ron.
“Capita anche alle persone che si conoscono da tutta una vita, Ron. Mi sa che è il nostro caso!”rispose Sirius per James.
“Allora, ho qui il libro del settimo anno di Hogwarts.
Da oggi in poi faremo tutti i pomeriggi qualche lezione di Trasfigurazione, Incantesimi, Difesa contro le arti oscure, Erbologia e Pozioni.
Oggi inizieremo con Trasfigurazione.”
James si sedette, un po’, imbarazzato, davanti ai suoi alunni.
“Teso?”chiese Harry.
“No.”mentì James.
5 paia di occhi lo guardarono, scettici.
“E va bene! Ma solo un po’!”
“Basterà seguire il programma, professor Potter.”disse Sirius e James gli fece la linguaccia.
“Vedremo tu come te la caverai.”
“Vogliamo scommettere che sarò più sciolto di te?”
Sirius si alzò e tese la mano all’amico che prontamente afferrò.
La lezione di James fu molto interessante soprattutto quando James provò a trasfigurare Sirius in un porcellino d’India.
Sfortunatamente per James, Sirius riuscì a schivare l’incantesimo che colpì Remus di striscio.
“SIETE DUE BAMBINI!”esclamò lui, furioso, mentre si alzava per rincorrerli.
“Trasfigurazione umana?”chiese Harry ad Hermione.
“Non credevo che oltre agli Animagi, ci si potesse tramutare.”
“E’ una magia molto difficile da fare.
Ma essere Animagus è meglio!”rispose James, rifugiandosi dietro al figlio, per sfuggire da Remus.
“JAMES POTTER! NON USARE PIU’ QUELLA MAGIA! E SMETTILA DI NASCONDERTI DIETRO AD HARRY!”
“Perché non deve usare più quella magia?”chiese Ron, mentre Remus si calmava e James e Sirius ridevano come matti.
“Perché…ohi, ohi!...l’ho trovata in un libro a casa di Sirius da piccolo e Remus pensa sia magia oscura.”
“E se lo fosse?”
“Trasfigurare qualcuno in qualcosa?
È uno stupido incantesimo! Chi è morto per essere stato trasformato in un soprammobile?”fece Sirius.
“Tu sei morto attraversando un velo!”esclamò Remus.
Le parole gli erano uscite di bocca prima che lui potesse fermarle.
“Sir…oddio, scusami! Ero solo…arrabbiato!”
“Lascia perdere!”
Sirius se ne andò, sbattendo la porta della stanza.
“Sir…”
“Perché hai detto quella cosa?”esclamò James, arrabbiato.
Harry, Ron ed Hermione si sentivano un po’ di troppo.
“Noi andremo, Harry. Grazie, signor Potter!
Ciao, Remus!”
E si dileguarono.
James rimase a fronteggiare Remus, mentre lo sguardo di Harry passava dall’uno all’altro.
Remus chinò lo sguardo.
“Scusa…io non volevo…mi è scappato!”sussurrò, rivolto più al pavimento che all’amico.
Non riusciva ad alzare lo sguardo su di lui.
Sapeva che era furioso nei suo confronti; dopotutto quando si trattava di Sirius, James tendeva moltissimo a proteggerlo.
“Gli vado a parlare.”sussurrò Remus, lasciando Harry e James da soli.
I due si guardarono.
“Mi spiace che abbia detto quella cosa.”disse Harry piano.
James sprofondò nel divano e gli fece segno di sedersi accanto a lui.
“Era arrabbiato perché stavamo facendo gli idioti. Anche se dovrebbe esserci abituato.”
Harry ridacchiò.
“Si chiariranno?”
“Sì, di sicuro. Capita che quando una persona di arrabbia, tende a dire cose che non pensa ed involontariamente ferisce chi gli sta intorno.
A Sirius capitava spesso ad Hogwarts.
Ci siamo fatti le migliori litigate per questo.”
“Sei parecchio protettivo con lui, eh?”
“Direi di sì. Lo faccio spesso, anche senza rendermene conto.
È che, con una famiglia come la sua, Sirius ha sempre avuto bisogno di qualcuno che gli stesse accanto ed io ho iniziato a comportarmi da fratello maggiore.”
Harry sorrise.
“Sei un bravo insegnante, sai? Professor Potter! Suona bene!”
Stavolta toccò a James ridere.
Sirius e Remus si chiarirono dopo un po’.
Il primo si era divertito a fare l’offeso ed a mettere il broncio per un po’ ed era intervenuta Lily che rideva come una matta per riappacificarli.
“Siete proprio stupidi se litigate per baruffe come queste!”disse, abbracciandoli.
Il giorno dopo era stata programmata la lezione di Pozioni tenuta da Lily e da…
“Piton!”esclamò James.
“Sì. Gli ho chiesto di aiutarmi con i ragazzi.
Che c’è di male?”disse Lily, mentre sistemava dei fiori in un vaso.
“Nulla.”sussurrò James a denti stretti.
Lily si voltò verso di lui sorridendo.
“Non…”
“Non sono geloso.”
James intuì la domanda.
“Sei adorabile quando ti preoccupi per me e quando fai il geloso.”
Lily gli mise le braccia attorno al collo.
Ormai i loro visi erano vicinissimi.
“Ti piace, eh?”sussurrò James piano, diminuendo la distanza tra loro.
“Sì, sei un vero amore.”
James la baciò con dolcezza, annullando la distanza che li separava.
La strinse a sé e le accarezzò i capelli rossi, perdendosi nei suoi occhi…quegli occhi che lo avevano ammaliato e perseguitato sin dal primo momento in cui li aveva visti…
“Sirius! Harry! Venite qui in secondo!”
Poco dopo James afferrò i due poveri malcapitati e li trascinò in una stanza vuota.
“Che hai? Hai una faccia!”chiese Harry.
“Non è migliore del solito, direi.”
Sirius si sedette sul divano.
“Che ti serve?”
“Il vostro aiuto. Oggi verrà anche Piton ad insegnare Pozioni.
Lily ha chiesto il suo aiuto.”
Sirius si rizzò meglio sul divano e lo guardò.
“Ha chiesto il suo aiuto?”ripetè.
James annuì.
“E con questo? Che c’è di male?”domandò Harry, appoggiando la schiena al muro e fissando il padre.
“Harry, Harry…sei troppo giovane per capire certe cose.”disse James, ma ad un’occhiataccia del figlio chinò lo sguardo.
“Tuo padre è geloso! Vero, Jamie?”
James annuì e si sedette su una poltrona.
“Non ci posso fare nulla.”
“Non ti fidi della mamma?”
“Non di lei, di Piton.
Io amo Lily e mi fido di lei ciecamente, ma lui è innamorato di lei.
Se ci provasse mentre non ci sono? Le facesse un incantesimo, una pozione d’amore…”
“La tregua è finita, eh?”fece Harry.
“Diciamo che inizia una piccola battaglia e vi vorrei avere come alleati.
Ci state o no?”
“Io sì.”disse Sirius.
“Harry?”
“Dimmi prima cosa vuoi fare, poi decido.”
“Solo dare un’occhiata a Piton e riferirmi qualche comportamento strano.
Tutto qui.”
“Niente magia contro di lui?”
“Solo se è strettamente necessario. Ti do la mia Parola di Malandrino.”
James mise una mano sul cuore ed Harry sospirò.
“Ci sto! Anche se ho la netta sensazione che mi pentirò di questa scelta!”
Harry si arrese.
E quando James se ne andò sorridendo dalla stanza, lui e Sirius si guardarono per un attimo.
“Inizia la battaglia. Speriamo che non accada nulla di male.”disse Sirius.




Ecco! Anche questo chappy è finito e lo posto proprio in questi primi giorni del 2008!!!
Anche se in ritardo auguri a tutti voi!!!
So che lo posto molto tardi, ma l’avevo promesso ad una mia amica, quindi….
Grazie a tutti voi che avete commentato ed inserito la storia tra i preferiti!!!!!!!!!!
Spero vi piaccia questo chappy!!!!!!
l'idea delle lezioni da casa me l'ha data una mia carissima amica Dragon Ball93!!!
grazie, tesò!!!!
Commentate in molti mi raccomando!!!!
Un bacione a tutti voi!!!!!!!!
Ciaoooooooooooooooooooooooooo
Lily Black 90
  
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