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Autore: _wackowriter_    20/06/2013    2 recensioni
"Ad interrompere i suoi pensieri, fu un lieve fracasso, proveniente dal corridoio; si udiva a malapena, ma, avendo lei un udito fine, lo aveva captato subito.
Man mano che i secondi passavano, il rumore si fece più forte.
Ora, anche altri compagni lo sentivano.
Erano passi, colpi...
Toby sbiancò.
Erano spari."
Genere: Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Here, until the death

 

Toby non era mai stata in quella parte della scuola.
Non era mai scesa nei sotterranei, benché ne avesse sempre visto le scale.
Erano composti da lunghi corridoi angusti e poco illuminati; le pareti di cemento, non pitturate, erano ricoperte di muffa. L’umidità era sovrana in quel posto.
Storse il naso per il forte odore, mentre camminava verso una meta imprecisa.
Ancora non se ne rendeva conto di ciò che le stava accadendo.
Era appena stata presa in ostaggio, l’avevano rapita e la stavano portando chissà dove per chissà quanto tempo.
Un brivido le percorse la schiena.
Fino a quel momento, non aveva mai valutato come la sua vita sarebbe potuta andare peggio.
Ora lo sapeva.
Scorse un bagliore alla fine di uno dei corridoi. Una scala saliva in superficie, spuntando in un campo per lo più desertico.
Schiuse leggermente la bocca, stupita. Sapeva che la sua scuola era antica, ma non pensava avesse perfino passaggi segreti sotterranei.
Pochi metri più avanti, una Land Rover Discovery, laccata di nero, li attendeva, immobile.
Toby sembrò svegliarsi solo ora da quello stato di trance che aveva avvolto i minuti precedenti, rendendosi conto che quello che stava accadendo, purtroppo, non era un incubo.
Cominciò a dimenarsi, percependo improvvisamente la presa ferra delle mani che la trattenevano.
«Lasciatemi, lasciatemi stare! Do-dove mi state portando?» sbraitò, terrorizzata.
Gli uomini, ancora incappucciati, le rivolsero uno sguardo stralunato.
«Tesoro, stiamo camminando da almeno mezz’ora. Te ne sei accorta solo ora di quello che succede?» le chiese Nicho.
La ragazza lo guardò a lungo.
«Che succede, paura di parlare?» riprese l’uomo.
«Che succede, paura di mostrarmi il tuo volto?» ribatté la giovane.
Per la seconda volta, in quella giornata, Toby si rese conto di aver osato troppo con le parole.
Stranamente, a differenza del capitano della squadra, Nicho si mise a ridere.
«Audace la ragazza!» sentenziò «Però, hai ragione. Mi sembra giusto mostrarti il mio viso, dato che staremo a stretto contatto per almeno una settimana».
Detto questo, si sfilò il passamontagna.
Se Toby si era aspettata un uomo con il volto segnato dalla cattiveria, dovette ricredersi.
Davanti a lei, un ragazzo dai ricci castani e gli occhi color cioccolato attendeva una sua qualsiasi mossa.
Non doveva essere molto più grande di lei, ma dalle braccia muscolose poteva giurare fosse mille volte più forte.
«So di essere bello, ma puoi smetterla di guardarmi!».
La ragazza distolse lo sguardo, arrossendo fino alle punte delle orecchie; forse, l’aveva studiato un po’ troppo a lungo.
«Comunque, piacere, Nicholas; ma chiamami pure Nick» disse poi, allungando una mano.
La giovane gliela strinse con riluttanza.
«Tobia; ma chiamami pure Toby».
Dopo un veloce cenno del ragazzo, i due uomini che la trattenevano la accompagnarono poco delicatamente in macchina, e la fecero sedere al posto centrale.
Si accorse che anche loro avevano rivelato le loro facce; loro, però, erano proprio come se li aspettava: due omaccioni dall’espressione dura e impassibile.
Un altro ragazzo era seduto sul posto anteriore del passeggero. Un altro ragazzo, ma, essendo girato, non riusciva a distinguerne il volto.
Il motore ruggì all’accensione della macchina e partirono.
 
Il viaggio non sembrava affatto corto.
Stava durando più di un’ora, durante la quale la ragazza tentò inutilmente di capire in quale parte della Grande Mela si trovasse.
Non vedeva niente intorno a sé, se non la strada su cui sfrecciavano e qualche cespuglio qua e là.
Sconsolata, appoggiò la testa allo schienale e chiudette gli occhi.
Una marea di domande, che non l’avevano assillata prima, ora si riversavano nella sua testa come un uragano incontrollabile.
Una in particolare, più delle altre, le lampeggiava in testa: perché non era triste?
Perché non provava nessun tipo di ansia o paura per la situazione in cui si trovava?
Al momento non seppe rispondersi, ma se ci ripensasse ora, risponderebbe: “Perché non avevo niente da perdere”.
In effetti, era così.
Cosa aveva da perdere? Niente.
Non aveva un amore familiare da non ricevere più, non aveva amici da non rivedere più, non aveva luoghi che avrebbe rimpianto di frequentare.
Non aveva niente.
Sentì la macchina fermarsi. Finalmente, erano arrivati.
Aprì gli occhi e scese dalla vettura, sempre scortata dai due energumeni.
Di fronte a lei si stagliava un alto edificio, simile ad un palazzo di uffici, circondato da un piccolo giardino.
Vi fece il suo ingresso titubante, e, a differenza del paesaggio desertico che lo circondava, rimase sorpresa dal frenetico via vai di persone che vi trovò all’interno.
Non fece in tempo a guardarsi completamente attorno, che una mano si poggio sulla sua schiena.
«Vieni, tesoro. Ti porto a fare un giro turistico» disse Nick.
Perché continuava a chiamarla così? La infastidiva, e non poco.
La condusse verso un ascensore e salirono di due piani.
«I primi due piani sono uffici e sale da riunione, niente che ti riguardi. Tu starai al terzo, e non ti muoverai di lì. Sono stato chiaro?» sentenziò il ragazzo.
Toby annuì, intimorita da quel tono così severo.
Le porte dell’ascensore si aprirono, rivelando un breve corridoio al termine del quale c’era una porta.
Vi si diressero, mentre il ragazzo tirava fuori dalla tasca un mazzo di chiavi.
Aprì la porta, mostrando un ampio appartamento ad un piano.
La stanza cui si faceva ingresso dalla porta era la più ampia, e comprendeva una piccola cucina con tavolo e il salotto; esattamente di fronte all’ingresso, si trovava un’apertura ad arco, che portava alle camere e ai bagni. Il tutto arredato con gusto e ordine.
Nicholas si avviò verso le camere e ne indicò una alla ragazza.
«Quella è la tua stanza, a tempo indefinito».
La ragazza lo guardò spaesata.
«Non... non capisco. Perché lo fai?» gli chiese.
«Credevi che ti avrei rinchiusa in uno sgabuzzino e nutrita con pane e acqua? Per l’amor del cielo, no! Sono un gentiluomo io» rispose lui.
«Per quanto dovrò rimanere qua, con voi?» domandò ancora.
«Finché non raggiungerò il mio scopo; può essere una settimana, se tuo padre si dà una mossa, come può essere un mese, nel caso se la prenda comoda. Dipende tutto da quanto vuole bene alla sua... bambina».
«Allora mi toccherà rimanere qui fino alla morte...» sussurrò Toby.
Il ragazzo la guardò a lungo, non intuendo cosa volesse dire con quella frase.
«Non credo di aver capito...» proruppe infine.
«Se stai chiedendo a mio padre di scegliere tra me e gli affari... stai pur certo che sceglierà sempre gli affari».
«Oh, andiamo! È tuo padre, ti ha messo al mondo, e sei la sua unica figlia; quale genitore farebbe mai una cosa simile?»
«Tu non lo conosci...» concluse Toby.
Nicholas alzò le spalle, rassegnato, e si diresse verso un’altra stanza.
Davvero non capiva le affermazioni della ragazza. I suoi genitori erano sempre stati presenti e amorevoli con lui.
Ma una cosa era certa: qualcosa, in quel tono così affranto, gli era arrivato dritto al cuore.
 
 
 

Omg, ho davvero scritto il terzo capitolo?
Ma certo che l’ho fatto!
Okay, sto vomitando arcobaleni per l’ultima frase; ma quanto sono romantica?!
Bleah.
Però almeno sappiamo che Nick ha dei sentimenti.
Va bene, la storia è ancora in fase di sviluppo.
Però, OMMIODDIO.
Due capitoli, la scorsa volta: un prologo, un capitolo.
4, BEN 4 RECENSIONI, 2 PREFERITI E 2 SEGUITI.
Il cielo si sta aprendo, lo vedo, lo sento.
Io vi amo.
Vi AMO.
Con la A, la M e la O maiuscole.
Quindi:
un grazie super speciale a
xnickmasterpiece che ha recensito entrambi i capitoli.
Garzie a
CRIloveNJ
e a lety_Tommo243 che hanno recensito il secondo capitolo e hanno inserito la storia tra preferite/seguite.
Grazie a
Evevevva e a JasMe che hanno inserito la storia tra preferite/seguite.
Voi avete fatto la mia giornata <3
A questo punto mi avete illusa, e mi aspetto (per favore :3) altre recensioni anche a questo capitolo (è colpa vostra, eh!).
 
Okay, mi dileguo.
 
Ai lov iuuuuuu.
 
Be A WACKO!

  
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