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Autore: Kleio    23/06/2013    7 recensioni
Tom Riddle aveva una vita perfettamente normale, e grazie tante. E una figlia secchiona. E una madre fuori di testa, un'ex moglie rompipalle, un sacco di soldi e una brillante carriera che gliene avrebbe garantiti ancora di più... Sempre che Cornelius Caramell non gli avesse soffiato il posto, cosa possibile, ma decisamente improbabile.
E poi c'era la sua Bellatrix, intelligente, affascinante... e sposata.
Dal Ministero della Magia all'uffico di Silente, dalle atmosfere scintillanti di antichi manieri nobiliari all'antro buio e umido della Camera dei Segreti, le vite di personaggi vecchi e nuovi si intrecciano in una vicenda in cui, da un presupposto di perfezione, si arriverà all'infrangersi di ogni speranza...
Ovvio OOC per Tom Riddle e Merope Gaunt.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Merope Gaunt, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle, Un po' tutti | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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- Questa storia fa parte della serie 'Memorabilia'
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2. Us and them (modificato)





Us and them



-Perché li hai tinti?- chiese Elettra, tentando di farsi largo tra gli studenti e far passare il baule per gli angusti spazi che separavano gli scompartimenti.

-Ero stufa di somigliare così tanto a mia madre.- rispose l'amica con semplicità.
Elettra guardò il suo caschetto con un'espressione indecifrabile.
-E poi ho sempre adorato i capelli di Tonks! Darei la mano destra per poter essere un Metamorfus Mago!-
-Ah... allora è di Tonks che stiamo parlando...- osservò Elettra incolore.
-Sì, è stata lei ad incoraggiarmi a farlo!- continuò la sua amica con entusiasmo. -Insomma, ci pensavo già da un po', ma è stata Tonks a convincermi in maniera definitiva... siamo andate insieme!-
-Capisco.-
-Ehy, adesso non fare la gelosa! Nella vita c'è posto per tutti...-
-Non sono gelosa, Miranda.- replicò Elettra formale. -Penso solo che avresti potuto invitare anche la tua migliore amica.-
-Ma se eri a Parigi!-
-Potevi aspettare...-
-Non saresti venuta comunque!-
-E' un processo alle intenzioni, questo?-
Miranda la guardò esasperata.
-Ma fai sul serio?-
-Dove ci sediamo?- chiese invece Elettra, guardandosi in giro con aria altera.
-Decidi tu.- replicò Miranda, contenta che avessero abbandonato l'argomento. Scartò una Cioccorana, si alzò sulle punte dei piedi e allungò il collo al di sopra della folla, per cercare di riconoscere un volto familiare in mezzo quelle figure anonime.
-Tutti gli anni la stessa storia.- sbuffò Elettra contrariata. -Quelli del primo anno non hanno la minima idea di cosa fare e intasano il treno, quelli del secondo anno fingono di non ricordarselo... e quelli del settimo di non averlo mai saputo!- aggiunse, notando che l'amica era ancora piantata in mezzo allo scompartimento, intenta a guardarsi attorno e masticando cioccorane.
-Ciao, Marcus!- esclamò vivacemente Miranda all'indirizzo di un ragazzo moro e robusto, che le sorrise mettendo in evidenza i denti storti.
-Andiamo, Ellie, rilassati!- aggiunse notando lo sguardo di Elettra. -E' il primo giorno per tutti... guarda c'è Cedric! Ehy!- gli urlò, sventolando il braccio in aria. Cedric le fece un entusiastico cenno di saluto. Elettra sbuffò di nuovo.
-Se non ci muoviamo non troveremo più posto!- la incalzò.
Miranda afferrò il baule e si decise a seguirla lungo il corridoio.
-Ciao, Randy!- la salutarono all'unisono due ragazzi che, sfrecciando tra lei e un'Elettra di pessimo umore, sembravano solo due indistinte macchie di colore rosso.
-Non si corre per il treno!- urlò Elettra, con un'alterigia che la rendeva mostruosamente simile ad un incrocio tra il padre e la professoressa McGranitt.
Miranda rise.
-Sì, e credi che ti abbiano sentita?-
-Sono un Caposcuola.- ribatté Elettra serissima, come se avesse appena annunciato di appartenere alla famiglia reale.
-Non credo che a Fred e George importi... dai, ormai li conosci! E poi non indossi nemmeno la divisa.- le fece notare Miranda ragionevole.
Aprì la porta di uno scompartimento e rivolse ad Elettra un sorriso innocente.
-Visto? E' vuoto!-
Le ragazze caricarono i bauli sopra i sedili e presero posto l'una di fronte all'altra, vicino al finestrino.
-Hai salutato praticamente tutta Hogwarts.- osservò Elettra, sfilandosi di tasca una lucida spilla d'oro e lucidandola con la manica, per quanto la scritta Caposcuola non sarebbe potuta risultare più evidente.
-Addirittura.- commentò Miranda, guardandola incredula mentre l'applicava sul mantello pervinca.
-A breve andrò a controllare che sia tutto in ordine e non voglio fraintendimenti, questa volta.- replicò con una fiera dignità che quasi stonava, in quella situazione così del tutto priva di solennità.
-Se lo dici tu.- disse Miranda perplessa. -Comunque sì... ci sono molte persone simpatiche a scuola.-
-Come Flint?- chiese Elettra levando un sopracciglio.
-Marcus è un grande capitano, ed è simpatico, quando lo conosci meglio.-
-Per favore, quello ha la segatura al posto del cervello.-
Questa volta fu Miranda ad alzare un sopracciglio.
-Non siamo tutti dei geni con la media della E e una O se proprio ci va male. E poi non credo sia solo questione di voti, perché non ti piace nemmeno Cedric.-
-Cedric è piccolo.-
-E allora?-
-E allora è piccolo.- rispose Elettra semplicemente.
Evidentemente Miranda ritenne più opportuno lasciar cadere l'argomento, perché cambiò discorso:
-Hai già pensato a cosa fare dopo la scuola?-
-Mi piacerebbe lavorare al Ministero, ma dipende da mio padre... non voglio che la gente pensi che io venga favorita.-
-Con i voti che prendi non lo penserebbe neanche un Ippogrifo.- affermò Miranda incoraggiante.
Elettra sorrise.
-E tu, Randy?-
-Beh, ho inviato alcuni miei pezzi ad una rivista e hanno detto che appena avrò terminato gli studi potrò partecipare ad uno stage e, se li convinco, potrei essere assunta!- rispose lei tutto d'un fiato, visibilmente emozionata.
-Wow, Randy, è meraviglioso!- ribatté Elettra sinceramente contenta.
-Grazie!-
Miranda sembrava davvero soddisfatta.
-E di che rivista si tratta?- chiese Elettra incuriosita.
-Oh, ne avrai sicuramente sentito parlare.- disse Miranda estraendone una copia dallo zainetto. -Si tratta del Cavillo!-
L'entusiasmo di Elettra si spense immediatamente.
-Non credi che dovresti mandare i tuoi scritti ad un giornale più attendibile?- cominciò Elettra con cautela. -Insomma, il Cavillo è un po'... sopra le righe.- concluse, pensando che quella definizione fosse la più adatta al contesto.
-Mi sembri mia madre...-
-No, davvero, è che... ma dai! Non vedi che il titolo è scritto al rovescio!- replicò esasperata.
-E' il loro stile!- ribatté Miranda risentita, ma per nulla disposta a cedere. -Sono freschi, originali... e riportano le notizie utilizzando un criterio oggettivo, senza lasciarsi influenzare dalla politica.- aggiunse dopo un attimo, come se solo all'ultimo si fosse decisa a pronunciare anche quelle parole.
Elettra sbuffò.
-So bene perché a voi non piace.- continuò Miranda. -Tu, mia madre... Perché non esita a mettere in luce gli aspetti che non quadrano, anche del Ministero, e non sempre condivide le decisioni di tuo padre.-
-Il Ministero funziona perfettamente e così mio padre...- sbottò Elettra scocciata.
-Senti- la interruppe Miranda, cercando di evitare che la discussione degenerasse in un altro dei loro litigi, -non ho niente contro tuo padre. Stavo solo cercando di spiegare perché apprezzo la rivista: la trovo mille volte più trasparente della Gazzetta del Profeta.-
-Certo, se preferisci una brodaglia di informazioni folli e senza senso alla logica dei fatti.-
-Adesso sei ingiusta, però.-
-Parlano di Gorgosprizzi!-
-Soltanto in una rubrica!-
-Oh, ora sì che va meglio.- rispose sarcastica.
Miranda non replicò, ma voltò la testa verso il finestrino, guardando in ostinato silenzio il paesaggio che sembrava muoversi insieme al treno.
-Non intendevo offenderti, Randy. Mi dispiace.- disse Elettra, dopo qualche attimo di esitazione in cui aveva giocherellato impacciata con il bracciolo del proprio sedile.
-Sei una stronza.- fu la risposta di Miranda, che ormai sorrideva.
-E tu sei fuori di testa.- ribatté Elettra, in quello che sembrava uno scambio di battute diventato abituale.
-Ma è il motivo per cui funzioniamo.-
-Non scordiamocelo mai.- concluse Elettra come da copione.
Detto questo si andò a sedere vicino all'amica.
-Mi piacciono i tuoi capelli, sai?-
-Non ti credo, ma sei stata gentile a dirlo.- osservò Miranda con un sorriso.
-Dai, passami il Cavillo.- disse Elettra, sorridendo di rimando.
-Solo se non lo butti fuori dal finestrino.-
-Affare fatto.-


-Ma ... quanta ... roba ... mi ... ha ... messo ... qua ... dentro ...- ansimò Draco, cercando di issare il baule sulla reticella al di sopra del sedile.
-Ti serve una mano?- chiese Patrick in tono piatto, mollemente abbandonato sulla poltrona, con una mano negligentemente a penzoloni e la testa inclinata da un lato, appoggiata al finestrino.
-No, ce la faccio.- rispose Draco con il fiato mozzo. Colpì il baule con la spalla, ma questo, già in equilibrio precario, cadde con un pesante tonfo sul pavimento, mancando Draco per un soffio.
-Come preferisci.- replicò Patrick tranquillo.
-Tiger, Goyle, pensateci voi!- disse a due ragazzini grossi che per tutto il tempo se ne erano rimasti sulla porta dello scompartimento con espressione imbambolata, aspettando che Draco desse loro il permesso di entrare.
Draco prese posto vicino al cugino e osservò divertito i due che cercavano goffamente di sollevare il baule; Patrick, dal canto suo, sembrava più interessato a leggere i messaggi che qualche studente prima di loro aveva lasciato incisi sul suo tavolino pieghevole.
Tiger e Goyle riuscirono finalmente a portare a termine il compito e si andarono a sedere con andatura ciondolante di fronte a Patrick e Draco. Nonostante i quattro ragazzini avessero la stessa età, la differenza non sarebbe potuta essere più abissale. I due cugini avevano entrambi l'aspetto tipico di chi è stato molto curato, persino adorato, dai genitori, ma differivano nettamente nel portamento e nei modi. Draco, come la madre, ostentava sul viso pallido e affilato un'espressione di arrogante superiorità, Patrick, invece, dava l'idea di essere incredibilmente disinvolto per la sua età, ma, allo stesso tempo, perennemente annoiato e scarsamente coinvolto in tutto ciò che lo circondava. L'atteggiamento distaccato di Patrick sembrava essere per Tiger e Goyle fonte di stupore misto ad ammirazione, motivo, questo, per cui continuavano a fissarlo con sguardo vitreo.
-Hai visto un Dissennatore?- chiese Draco sprezzante, notando che Tiger continuava a tenere la bocca aperta.
Tiger la chiuse di scatto, rimanendo in silenzio.
-Vi ho già presentato, no?- chiese di nuovo Draco, rivolto a nessuno in particolare.
Tiger e Goyle si guardarono come se volessero mettersi d'accordo sulla versione da fornire ad un poliziotto e annuirono in silenzio.
-Ho già avuto questo onore, sì.- rispose Patrick senza enfasi. Rivolse una fugace occhiata a Tiger e Goyle,  guardò Draco e poi ricominciò a fissare un punto lontano al di là del finestrino.
-Conosci già anche Zabini e Nott?- continuò Draco.
Patrick si sedette un po' più dritto sulla sedia.
-Sì, mia madre è amica della madre di Blaise, mentre il padre di Nott lavora al Ministero.- rispose tradendo per la prima volta una lieve curiosità. -Dove sono ora?-
Draco alzò le spalle.
-Non lo so. Probabilmente li vedremo dopo.-
In quel momento entrarono nello scompartimento due ragazzini che non potevano avere più di undici anni; uno con i capelli rossi e la faccia piena di lentiggini, l'altro, castano e occhialuto, che trascinava, oltre al baule, una civetta candida in una grande gabbia.
-Possiamo sederci qui?- chiese quello con i capelli rossi. -Gli altri scompartimenti sono tutti occupati.-
-Non c'è posto per te, Weasley.- rispose Draco con un sorrisetto beffardo, suscitando delle sciocche risatine da parte di Tiger e Goyle.
-Ci conosciamo?- replicò immediatamente l'altro, guardandolo male.
-Capelli rossi, lentiggini, un vecchio mantello di seconda mano... siete facili da riconoscere.-
Tiger e Goyle ridacchiarono di nuovo e Draco sfoderò un ghigno compiaciuto. Patrick, intanto, osservava il ragazzino con gli occhiali che, a sua volta, assisteva alla scena e ne sembrava piuttosto seccato.
-Esattamente- riprese Draco con lo stesso tono beffardo, -quale dei Weasley saresti?-
-Sono Ron.- rispose quello irritato. -E tu devi essere il figlio di Malfoy.-
-Draco, per la precisione. E adesso vattene.-
-Lo scompartimento non è tuo.- intervenne l'amico di Ron, visibilmente infastidito dal suo atteggiamento.
Draco stava per ribattere, ma Patrick lo precedette.
-Lascia che facciano quello che vogliono.- disse spiccio. -Come ti chiami?- chiese all'altro ragazzino.
-Mi chiamo Harry. Harry Potter.- rispose quello con circospezione.
-Non l'ho mai sentito.- s'intromise Draco.
-Ma sì, è il figlio della Evans.- replicò Patrick, che sembrava deluso dalla risposta. -Io sono Patrick. Patrick Lestrange.- aggiunse, facendogli un pigro cenno con la mano.
-Tua madre è Bellatrix Black?- chiese Harry riconoscendolo.
Ron si illuminò.
-Ma certo, avrei dovuto saperlo! I tuoi genitori sono Auror! Ma allora conoscerai Neville!-
-Di vista. E non ho nessun interesse ad approfondire.-
Draco scoppiò a ridere e Tiger e Goyle lo imitarono.
-Conosco Neville.- replicò Harry gelido. -E' simpatico.-
-E' un imbranato.- ribatté Draco. -Uno così potrebbe anche finire in Tassorosso.-
-E allora?- chiese Harry con aria di sfida.
-E allora?!- gli fece verso Draco. -Ma lo senti, Patrick?-
-E' chiaro che non sai come funzionano le cose.- disse Patrick senza slancio, ma con uno scintillio negli occhi grigi che, tuttavia, scomparve quasi subito. -Grifondoro è la casa del coraggio, Corvonero quella dell'intelligenza e Serpeverde di entrambe...-
Draco annuì soddisfatto.
-A Tassorosso finiscono quelli che non hanno né l'una né l'altra cosa.-
Harry alzò un sopracciglio.
-Sapete cosa vi dico? Voi due e le due scimmie che vi stanno appresso, siete tutti dei gran...- cominciò Ron furente.
-Tutto a posto qui?-
Un ragazzo alto e allampanato, sui quindici anni, con corti capelli rossi e degli occhialetti cerchiati di corno, era appena entrato nello scompartimento.
-Ma è un'invasione!- esclamò Draco, a metà tra il divertito e il contrariato.
-Percy! Che ci fai qui!?- soffiò Ron.
-In qualità di Prefetto di Hogwarts è mio dovere controllare che sia tutto in ordine.- replicò Percy altero e tranquillo.
-Sì, va tutto benissimo!- sibilò Ron, che avrebbe voluto scomparire davanti alle occhiate divertite di Draco e all'espressione indecifrabile di Patrick.
-Tutto bene qui?-
Un'altra ragazza era entrata nello scompartimento.
-Di nuovo!?- Draco non avrebbe potuto chiedere di meglio. -E tu chi saresti? Una Weasley formato Premium?-
Patrick gli tirò una gomitata, ma Draco non ci fece caso.
-Elettra! Non sapevo fossi qui!- disse Percy, le cui orecchie erano diventate più rosse di quelle del fratello.
-Che cosa stai facendo?- chiese Elettra brusca.
-Beh... sai... controllavo che...-
-Non è compito tuo, questo.- lo interruppe lei seccamente.
-Mi dispiace!- si difese Percy, che stava arrossendo sempre di più. -Non pensavo...-
Draco stava per morire dalle risate, Ron sembrava sul punto di sprofondare, Harry era leggermente confuso, Tiger e Goyle assistevano alla scena come due doccioni e Patrick studiava attentamente Elettra.
-Non pensavo che ce ne fosse un'altra!- osservò Draco ad alta voce, con la chiara intenzione di farsi sentire da lei.
-Smettila.- sussurrò Patrick.
Draco lo ignorò.
-Non sono una Weasley.- ribatté Elettra irritata.
-Non c'è bisogno di mostrarsi così offesa.- borbottò Ron più a se stesso che a lei.
Elettra non lo sentì.
-E non usare questo tono arrogante con me.-
-Oooooooh- la canzonò Draco. -Perché? Chi è tuo padre? Il Ministro della Magia, per caso?-
-Precisamente.- replicò Elettra trionfante.
Draco sgranò gli occhi.
-Idiota.- mormorò Patrick.
-Ma non è questo il punto, Malfoy.- riprese Elettra.
-Mi conosci?-
-Sì, ti conosco. E sono un Caposcuola, quindi ti conviene cambiare atteggiamento.-
-Più che giusto!- asserì Percy con vigore.
Elettra lo fulminò con lo sguardo.
-E ora, se non vi dispiace, torno nel mio scompartimento.- concluse, non abbandonando la sua consueta compostezza. -Ah! Ciao, Patrick!- aggiunse, accorgendosi di lui solo in quel momento.
-Ciao.- rispose Patrick con il solito tono piatto.
-Buona giornata a tutti.-
E se ne uscì facendo ondeggiare la lunga chioma rossa.
Percy la guardò andare via, imbambolato.
-Percy!?- lo richiamò Ron dopo qualche istante.
-Eh?-
-Vattene.-
-Oh... sì... certo... buona giornata!- e anche lui uscì dallo scompartimento.
Tra i sei calò il silenzio.
-Come fai a conoscerla?- chiese Draco poco dopo, in imbarazzo.
Patrick scrollò le spalle.
-Io e mia madre andiamo a mangiare a casa loro, ogni tanto.-
-E perché?- chiese Draco, che sembrava quasi offeso dalla notizia.
-A quanto pare lei e suo padre sono amici.-
-Mio padre non è mai stato invitato.- osservò Draco risentito.
-Poverino!- commentò Ron.
-Chiudi il becco, Weasley!-
-Se ti consola, neanche mio padre è mai venuto; aveva sempre da fare in quei giorni.- replicò Patrick.
-Certo però che avresti potuto dirmelo prima!-
Patrick gli lanciò un'occhiata significativa.
-Davvero, Draco?-
Harry e Ron si scambiarono un sorrisetto e Patrick ricominciò a guardare fuori dal finestrino; da qualche parte, ben oltre l'orizzonte, Hogwarts li stava aspettando tutti.



Kleio dice:
EFPiani, cari colleghi e onorati Mangiamorte (questa viene diretta da Fatidious Notes ^^), eccomi tornata con il secondo capitolo di questo esperimento malefico. La trama inizierà a delinearsi e a diventare più chiara con il procedere della storia, per adesso devo introdurre i personaggi (anche se li conoscete tutti), sperando di non risultare troppo noiosa!
Come sempre vi invito a RECENSIRE, non per un patologico bisogno di attenzioni, come direbbe la nostra Rita Skeeter, bensì perché ho bisogno delle vostre opinioni e dei vostri consigli; sto dando vita alla Fiera delle Mary Sue? DITEMELO State piangendo e non certo perché trovate tutto questo molto commovente? FATEMELO SAPERE Pensate che un bambino della materna, il vostro pesce rosso o una badante ucraina parlino un italiano più correggiuto (sì, correggiuto) del mio? NON FATEVI SCRUPOLI. Dopo questo sfogo illuminato ci tengo a ringraziare zeke per i complimenti e l'incoraggiamento, Marty Evans e Queen Black per aver inserito la storia tra le preferite e saeko94 per averla inserita tra le seguite. Grazie mille ragazzi, sono contenta che la long vi piaccia e spero che questo capitolo non vi abbia deluso!
Hasta Luego
(No, non sono Suino Giallo...)

riferimento titolo: Us and them dei Pink Floyd
  
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