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Autore: Fluffy Jpeg    23/06/2013    1 recensioni
Soldato intanto si era voltato, e lo stava osservando. Skipper e Rico, che stavano giocando a carte in un angolo della stanza, avevano sollevato lo sguardo, e facevano lo stesso.
Re Julien si accertò che tutti lo stessero ascoltando, prima di parlare.
- Maurice non si sveglia più. - annunciò.
Il superiore emise un sospiro annoiato, e tornò alle sue carte. Ma la sua attenzione venne supito ripresa dalle parole seguenti del catta: - E Mortino. E Joey. E Berry. E i camalonti. Non si sveglia più nessuno.
Tutti e quattro ebbero la stessa reazione: rimasero attoniti, i becchi leggermente aperti dalla sorpresa.
- Nessuno? - domandò Skipper. Abbandonò le carte sul tavolo, e si avvicinò al re. Dietro di lui, Rico spiò la sua mano. - Proprio... nessuno?
- Nessuno. - ripeté il catta, sottolineando con la voce la parola.

Fan fiction di sei capitoli ambientata nell'universo dei Pinguini di Madagascar. Enjoy~
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Orecchie Irritate.

Quella mattina, Skipper fu svegliato dal delizioso aroma del caffé appena fatto. Soldato glielo stava porgendo quando aprì gli occhi.
Si tirò seduto con uno sbadiglio. Mentre afferrava la tazza, notò che l'acqua visibile dall'oblò era molto chiara, illuminata dai raggi più caldi del Sole. Batté un paio di volte le palpebre prima di completare il movimento, e finalmente parlare.
- Uomini... - mormorò, strofinando la pinna libera sugli occhi stanchi. - Ma... che ore sono?
- Quasi mezzogiorno, Skipper! - gli rispose Soldato. All'espressione incredula del proprio capo, Rico rivolse un verso d'assenso, come a dire: "Sì! E' vero!".
- Perché non mi avete svegliato? Non possiamo permetterci di dormire così tanto! - esclamò, allargandole pinne per dare enfasi alla frase. Kowalsky tirò fuori il suo abaco, e fece un paio di calcoli veloci, poi lo ripose.
- Secondo i miei calcoli, la maratona dei Ninja a Petto Nudo di questa notte è durata due ore e 57 minuti in più del solito. Di conseguenza, la sveglia è suonata mentre eravamo svegli, e ci siamo dimenticati di puntarla nuovamente. Abbiamo dormito per un totale di 5 ore.
Soldato parve sconvolto da quella notizia.
- Così poco?! - domandò, portandosi le pinne al faccino. Kowalsky annuì gravemente, muovendo le sfere dell'abaco in altri calcoli che non rese pubblici.
Skipper sospirò, grattandosi il capo. - Io mi sono addormentato più tardi. - disse. Lo scienziato alzò lo sguardo dal suo strumento, rimanendo silente nell'ascoltarlo. - Non so quanto dopo... Sono dovuto uscire, mi hanno chiamato.
Rico mosse le pinne, emettendo vari versi. Il suo capo sollevò le spalle, tenendo meglio la tazza.
- Dormivate come ghiri in letargo! Ho provato a svegliarvi, ma non ci sono riuscito! Comunque era una cosa facile, Occhi Tristi era soltanto andato nel cortile di Roy, il rinoceronte... Non sapevo fosse sonnambulo. Ci avrò perso solo un paio di...
- Ore. - specificò Kowalsky, che intanto era tornato a guardare l'abaco e aveva cambiato i calcoli. - Più precisamente, due ore e 14 minuti. Hai dormito meno di tre ore questa notte.
Soldato strofinò le pinne sul becco, ancora più sconvolto.
- Ma Skipper, è pochissmo! - esclamò. - Dovresti dormire un altro po'! Devi recuperare tutto il sonno perduto!
L'altro sollevò una pinna, bloccando le sue parole.
- Niente da fare, abbiamo del lavoro da fare. - disse, irremovibile. - Dormirò quando le tenebre caleranno nuovamente. Con un po' di caffé starò benissimo.
Terminò la frase con un sospiro, e quindi si alzò.
A passi lenti si avvicinò alla televisione, sorseggiando la sua bevanda calda, costantemente sul punto di riaddormentarsi. Il suo sguardo stanco vagò fin sopra la radio; un nuovo sospiro uscì dal suo becco, mentre si voltava in direzione dei suoi sottoposti.
- Rico. - chiamò. - Telecomando.
L'interpellato parve arrossire, poi sputò l'oggetto richiesto con un verso di scuse. Skipper lo recuperò con calma, e accese il televisore sul canale delle news, com'era solito fare ogni mattina.
Il giornalista era ritto nel suo completo elegante blu, il microfono tenuto davanti alla bocca incurvata in un sorriso, per una volta, sincero. Dagli altoparlanti del televisore uscì la sua voce gracchiante e tranquilla:

« Ed oggi, quando calerà il Sole su questo caldo 10 Agosto, si potranno ammirare, aguzzando la vista, qualche stella cadente. E ciò andrà avanti per due giorni, fino al 12 Agosto, notte in cui ci sarà la pioggia di stelle più ricca. Iniziate a pensare ai vostri desideri: in queste magiche nottate, potrebbero avverarsi!... »

Gli occhi di Soldato luccicarono per la durata dell'intero discorso. Le pinne unite davanti al petto, già pensava a quella magia che a breve avrebbee solcato i cieli scuri.
- Le stelle cadenti! - esclamò. - Ohh, è così bello! Voi che desiderio espimerete?
Kowalsky e Rico aprirono i becchi per rispondere, con un entusiasmo paragonabile al suo; ma Skipper li precedette.
- Nessuno. - disse, seccamente. - E' solo una credenza popolare, fantasiosa e falsa come tutte.
La gioia del giovane pinguino si spense all'istante. Kowalsky gli accarezzò la testa, in un vago gesto di consolazione.
- Avanti, Soldato. - gli disse. - Quello che sto per dire andrà contro la scienza, ma sono sicuro che se ci credi davvero, un desiderio si avvera!
L'altro gli sorrise, grato di quelle parole. Ma la dolce scena venne interrotta da Rico, che emise un verso stridulo, indicando verso l'alto.
I due si misero in ascolto, e dopo pochi istanti, captarono un urlo disperato proveniente dall'esterno.
Immediatamente si misero sull'attenti, pronti a scattare fuori al segnale. Skipper sollevò la pinna libera, con una tranquillità innaturale per quei momenti.
- Comodi, uomini. - disse, sorseggiando altro caffé con un sorriso pacifico sul becco. - E' solo Coda ad Anelli.
- Ma Skipper! - intervenne Soldato. - Potrebbe essere in pericolo!
Il capo scosse la testa.
- Fidatevi. Non è niente. -. Indicò prima il lato della propria testa, poi verso l'alto. - Provate ad ascoltare.
Nuovamente, Rico, Soldato e Kowalsky si misero in ascolto.

- Maurice! Maurice, fallo smettere! Maurice! Obbedisci al tuo re, Maurice!
L'aye aye sospirò pesantemente, poggiando la testa al bancone con noia.
Era iniziato tutto quando si erano svegliati, qualche ora fa, e ancora non si era fermato. Re Julien vagava da una parte all'altra del recinto dei lemuri, con un nervosismo contagioso, e non faceva altro che urlare ordini al braccio destro. Ordini che, tanto per cambiare, egli non poteva eseguire, perché impossibili.
L'MP3 recuperato agli oggetti smarriti era completamente scarico, la radio era impazzita e non voleva saperne di funzionare, e il catta continuava a strillare, pigiando con le zampe le orecchie ai lati della testa nel vano tentativo di non udire i suoni circostanti.
- Maurice! Mauriiiiice! - continuò a urlare. - Falli smettere!
- Far smettere cosa? - tentò di capire l'aye aye. - Da ore vai dicendo di "farli smettere". Ma far smettere chi di fare cosa?
Il re si fermò di scatto, la zampa posteriore ancora alzata. Voltòla testa con uno sguardo a dir poco sconvolto.
- C-come cosa? - balbettò. - Ma non li senti? Non li senti?!
- Sentire cosa?! -. Maurice iniziava ad essere esasperato. Re Julien aprì le zampe per indicare attorno a lui, ma con un'espressione di dolore ricoprì subito le orecchie. Si sedette quindi a terra, e allargò le zampe posteriori, usandole come fossero le sue braccia.
- Tutto, Maurice! Tutto!! - esclamò, disperato. - Fanno tutti un tale casino! Non li sopporto più! Falli smettere di parlare, di muoversi, di fare tutto questo rumore! Falli smettere!
L'aye aye rimase silente un secondo, poi scrollò le spalle e sorrise, quasi intenerito da quel suo comportamento. Finalmente stava capendo tutto quello che passava lui ogni santo giorno con tutto il rumore che fa.
Un istante più tardi, Mortino gli si era aggrappato sulla testa, e lo guardava dall'alto in basso, con una faccia serissima, completamente anormale da parte sua.
- Non ridere delle disgrazie di re Julien! - lo avvertì, con la sua vocina alta alta. Maurice lo guardò con gli occhi semi-aperti, una tipica espressione di noia.
- Non stavo ridendo. Stavo sorridendo. E' diverso.
- Allora lo stavi prendendo in giro! - azzardò il lemure topo, orripilato dall'aye aye. Di contro, questi sospirò di nuovo, e decise di non dargli più peso, tornando a rivolgersi al catta.
- Re Julien, non posso farli smettere. - affermò. - E' un giorno di festa.
- Festa? - esclamò. - Chi ha organizzato una festa senza dirmi niente, eh? Eh?! Non mi aggrada questa cosa! - riprese il suo solito modo di fare autoritario, pur tenendo le orecchie premute ai lati della testa. - Le feste devono essere approvate da me! A meno che...
Ebbe un'illuminazione, e saltellò tutto felice.
- Mi hanno organizzato una festa a sorpresa!! - urlò. - Fantastico! Ma oggi non è il mio compleanno. Che giorno del Julienario è oggi?
Maurice scosse la testa, sorridendo nuovamente.
- No, no. Non è nessun giorno di festa nel tuo calendario. - spiegò. - Oggi iniziano le serate delle stelle cadenti.
- Stelle cadenti?
L'aye aye sospirò.
- Le gocce di luce ballerine.
Re Julien spalancò gli occhi, sorpreso dalla notizia e al contempo felicissimo.
- Le gocce di luce ballerine! - esclamò, con grande gioia. - Non ne vedo da... da... da quanto tempo non le vedo, Maurice?
L'interpellato appoggiò le zampe al bancone del bar, e il muso su di esse.
- Un anno. - annunciò. - Un anno esatto.
- Maurice! Stanotte si farà veglia per vedere le gocce di luce ballerine! - annunciò convinto, annuendo anche. Ma una nuova espressione di disgusto si dipinse sul suo volto, e scosse la testa borbottando qualcosa che ben presto venne urlato: - Ma come posso godermi lo spettacolo con tutto questo rumore?! Maurice! Maurice, falli smettere!!
L'aye aye sospirò nuovamente e decise di lasciar cadere l'argomento. Appoggiò la testa al bancone e chiuse gli occhi, con Mortino ancora tra le sue orecchie, che continuava a rimproverarlo per non star eseguendo gli ordini del re.

Il resto della giornata proseguì in modo piuttosto monotono.
Appena c'era un po' di calma, gli occhi dei pinguini si chiudevano da soli, e venivano abbracciati dai sogni quasi senza che se ne accorgessero. Ogni tanto entrava qualcuno urlando che c'era bisogno di aiuto, quando Marlene perché la lingua di Berry la rana era rimasta di nuovo attaccata ad una cicca da masticare, quando Maurice per avere un po' di calma, quando - il più delle volte - re Julien per cercare di convincerli a zittire tutti gli animali dello zoo; alla fine, venne liquidato con una coppia di tappi per le orecchie, sperando che la finisse.
Cosa che non è successa.
Skipper cercava di rimanere sveglio per non avere il sonno sballato, ma finiva sempre per il cadere per terra addormentato. Alla fine si arrese, e optò per una bella dormita ben fatta.
Calò la sera, e tutti gli animali dello zoo erano eccitati per la prima serata delle stelle cadenti. Ci fu una festicciola alla quale parteciparono quasi tutti, e tentarono di rimanere svegli per intravedere almeno qualche piccola stellina. Sapevano tutti che quel giorno ce ne sarebbero state poche, e solo i più bravi osservatori, e soprattutto i più fortunati, sarebbero riusciti a scorgerne una. Alcuni la chiamavano abilità, e tra molti di loro erano partite le scommesse.
A mezzanotte, nessuna stella cadente aveva ancora solcato i cieli, e quasi tutti, troppo stanchi, decisero di andare a letto.
Gli unici che non lo fecero furono i pinguini, che avendo dormito tutto il pomeriggio non riuscivano a prendere sonno e quindi andarono in missione fuori dallo zoo, e re Julien.
Questi si era arrampicato in cima alla palestra gonfiabile, alla cui base invece Maurice e Mortino dormivano. Sospirò, guardando il cielo con una certa tristezza, come faceva da tutta la serata.
Era una cosa strana. Di colpo, il rumore non gli piaceva più. Maurice gli aveva detto che forse aveva ascoltato la musica dell'MP3 troppo alta, e che gli aveva dato fastidio alle orecchie. E' una cosa temporanea, gli aveva assicurato. Passerà presto.
Ma come può passare, con tutto quel rumore? Era una domanda assillante, a cui Maurice aveva risposto con un semplice sorriso. Il rumore avrebbe continuato ad irritare le sue regali orecchie! Se non avesse sentito nessun rumore, sarebbe guarito molto prima: anziché impiegarci dei giorni, sarebbero bastate poche ore, magari addirittura pochi minuti.
Chiuse gli occhi, con un nuovo sospiro.
- Non voglio sentire nulla. - mormorò. - Solo la mia musica... Se solo tutti stessero zitti!
Si guardò intorno. Tutti dormivano beatamente, nel loro mondo di sogni. Calmi, tranquilli.
Silenziosi...
Tornò a osservare il cielo. Ancora nulla lo solcava: solo la Luna gli faceva compagnia, insieme a qualche piccola stella che, però, stava ferma, e non si trasformava in una goccia di luce ballerina.
Abbassò la testa. Sperava di vederne una, ma evidentemente gli dei del cielo non volevano esaudire i suoi desideri quella notte. Ma volle provarci lo stesso: magari, chissà, l'avrebbero ascoltato.
Si tirò in piedi, lottando appena con il traballare della struttura, poi incrociò le dita delle zampe, e le tenne di fronte al muso, gli occhi chiusi.
- Dei del cielo. - chiamò. - Per favore... Ho bisogno di silenzio. Ho bisogno di un desiderio!
Aprì gli occhi, guardò a destra, a sinistra, verso l'alto.
Nessuna stella cadente.
Ritornò alla posizione iniziale, con un'espressione di leggera preoccupazione.
- Ci sarebbe un così bel silenzio, se solo chi si addormenta non si risvegliasse più... - mormorò.
Abbassò le zampe, e si accoccolò sulla comoda cima della palestra gonfiabile, con un leggero sospiro.
Sopra di lui, senza che se ne accorgesse, passò, rapida e silenziosa, una stella cadente.






 

Eeed eccole qui, le note d'autore scritte piccine picciò alla fine del capitolo.
Ho finito di scrivere questa storia mesi e mesi fa a dire il vero, ma mi ero, diciamo, "dimenticata" dell'esistenza di EFP e non l'ho mai pubblicata. Poi per una qualche ragione evitavo di farla leggere, chi lo sa cosa mi passa per la mente-
Comunque! E' la prima storia a capitoli che ho effettivamente finito e ne vado immensamente fiera. Comunque, metterò immediatamente gli altri capitoli. Fino a qui, e per i capitolia  venire, buona lettura e spero che vi piaccia!

   
 
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