Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: darkroxas92    25/06/2013    7 recensioni
E se Harry Potter fosse finito per sbaglio nel mondo di Fairy Tail durante la sua infanzia? E se fosse stato accolto proprio nella gilda numero uno di Fiore? E se un giorno Albus Silente riuscisse a ritracciarlo, chiedendogli di tornare nel suo mondo d’origine? Come si svilupperà la storia del mago più famoso della comunità magica con queste premesse?
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
28: Viaggi, smistamento e platani E finalmente eccomi qui con il nuovo capitolo!
Allora, vedo con piacere che l'idea di un Happy umano ha colpito tutti! E dico senza modestia che anch'io ne vado fiero XD.
Avviso che non so quando posterò il prossimo capitolo, per il semplice fatto che non so quando riuscirò a tornare al pc per scrivere XD.
Ordunque, direi che non c'è molto da dire... perciò ringrazio Liberty89 per avermi betato il capitolo e passo a rispondere alle recensioni!

@ fria: Beh, mi fa piacere sapere che il capitolo ti è piaciuto. Per la ragazzina, vedrai... mentre per il diario, chissà XD
@ Ronnie Stregatto: Eh già, l'idea era proprio quella, e vedo con piacere che è stata pienamente apprezzata XD. Per Allock, è altamente probabile che spererà in una fine veloce e indolore... povero illuso XD.
Per la ragazza dai capelli rosa, si sapra qualcosa di più sul suo conto... ma ti dico solo di non lasciarti ingannare dalle apparenze XD.
Invece per la rissa... il signor Malfoy mi serve ancora, se lo facevo scontrare con il signor Weasley, automaticamente avrebbe affrontato i nostri maghi... e contro di loro avrebbe potuto fare ben poco XD
@ NemoTheNameless: eh già, un bel colpodi scena. E non sarà l'unico, come neppure il maggiore... eheheh... E Harry non poteva stare in silenzio questa volta XD. Per il libro, ho voluto rispettare il libro, dove nessuno se ne accorgeva e non veniva fatto notare neppure al lettore
@ hinata 92: Bisogna sempre tenere nascosto il proprio asso e, come direbbe Kaito, mostrare la propria faccia da poker XD.
- Dubito anch'io che ci tenga in particolar modo XD
- Già, direi che è proprio il caso giusto XD
- Nei libri la McGranitt mi è sembrata abbastanza immune alle guffate... vedremo se manterrà questa carratteristica anche qui XD
- Eh... è ancora presto per rivelarlo, anche se leggendo i vecchi capitoli, potresti trovare un indizio...
- Sì, probabilmente ha pensato quello, oppure ha sperato che fosse solo una frase senza conseguenze... XD
- Emh... Spoiler? XD
- Poi sui mezzi più devastanti dell'universo credo che nessuno possa salvarsi XD
- Ehm... è Happy XD, non c'è altro da dire
- Natsu non è mai stato uno che nota cose strane... effetti collaterali di quando si passa troppo tempo a cercare di fare a botte con gli altri XD
- Il buon vecchio Malfoy non starà mai zitto, anche quando sbaglia XD
Per lo scambio di personaggi... ci possiamo mettere d'accordo allora! XD
@ fenris: Beh, per il viaggio non dovrai aspettare troppe righe, ma sul chi... vedrai, vedrai... XD. E per la lezione, aspetta il prossimo capitolo, poi mi dirai se è andata come immaginavi XD. Per il potere di Ron, sì, è già tutto pronto, ma ci vorrà ancora un po' per la sua rivelazione... diciamo che mi serve l'occasione giusta XD (e no, non lo conosco jojo XD)
@ erol89: Vedo che ti ho proprio sorpresa, eh? XD
Nocturn Alley pensavo di inserirla, ma poi ho preferito saltarla, visto che non avrebbero potuto sbagliare destinazione, visto che erano già stati a Diagon Alley tramite la polvere... ma in futuro, chissà!
La ragazza ce la porteremo dietro per molto, molto tempo, credimi. Per il suo aspetto... beh, diciamo che ricorda diversi personaggi abbastanza famosi XD.
Mira non aveva alcun motivo per prendere la bacchetta, e se non sai già la storia di FT, più avanti spiegherò il tutto... ma per il Natale, ci sono ben altri progetti in corso XD.
Vasta schiera di oppositori? *faccia innocente* Cosa ti fa pensare a una tale improbabile eventualità? Insomma, secondo te riuscirà a fare lezione? XD
@ ganduil: eheheh... e spero di non finire mai di sorprenderti XD.
Il discorso di Harry non poteva mancare. Ironia della sorte, questo Harry, sebbene abbia tutti i motivi per vantarsi, è anche più restio dell'originale a farlo XD.
La ragazza dai capelli rosa... sì, inizia per M, ma non è chi pensi che sia XD
E sì, sarà abbastanza diverso dal secondo anno originale, anche per l'evento che ho in mente per Natale...
E auguri, anche se in ritardo!

Bene, e ora... buona lettura a tutti!

Capitolo 28: Viaggi, smistamento e platani
La fine delle vacanze estive arrivò ben più velocemente di quanto credessero.
L’ultima sera la signora Weasley, aiutata da Mira, organizzò una cena sontuosa con tutte le pietanze da loro preferite –e un bel pesce arrosto per Happy, il quale nonostante il nuovo aspetto aveva mantenuto gli stessi gusti–.
Fred e George conclusero degnamente la serata con uno spettacolo di fuochi d’artificio Filibuster, sebbene fossero stati tentati di usare la loro magia, inondando la cucina di stelle rosse e blu, che ribalzarono dal soffitto alle pareti per una buona mezz’ora.
“Fantastico!” esclamò Mira, battendo le mani. “Simili feste da noi ce le scordiamo! Fred, George, la prossima volta che venite da noi dovete portare un po’ di quei fuochi! Saranno perfetti per i nostri festeggiamenti!”
“Certo! Vedrai, riusciremo anche a crearne qualcuno di nuovo!” rispose Fred, battendo il cinque al fratello.
“A proposito…” intervenne la signora Weasley, guardando Mira. “Sei sicura di voler partire stasera? Non ci daresti fastidio.”
“La ringrazio, ma abbiamo già preparato la passaporta.” Rispose lei. “Inoltre mio fratello è un tipo che si preoccupa facilmente, e non oso pensare a come abbia passato queste settimane senza di me.”
“Probabilmente avrà girato mezzo paese urlando cose del tipo ‘Questo è quello che farebbe un uomo!’ o simili.” Ridacchiò Gray.
“Ma dove vi procurate le passaporte? Al Ministero non arriva nessuna richiesta…” osservò il signor Weasley, sperando di risolvere quel mistero.
“Se ne occupa un mio amico.” Rispose Lucy. “Le manda da me tramite la magia, ma le crea nel nostro paese. Per questo non sono riconosciute qui.”
“Capisco…” fece lui, non troppo convinto della spiegazione.
“Ad ogni modo, me ne andrò in piena notte, così non disturberò nessuno.” Continuò Mira.

Verso le due di notte, un’assonata Lucy uscì dalla tenda, seguita da Mira.
“Sicura che non ci sia nessun problema?”
“No… il re degli Spiriti mi ha concesso un viaggio extra per te…” rispose lei dopo uno sbadiglio. “Dice solo che in cambio vuole il prossimo numero della rivista che ti intervisterà e fotograferà…”
Mira sorrise.
“Un buon cambio quindi.”
“La fortuna di avere una modella in gilda direi piuttosto… e di avere un re che si lascia convincere facilmente…”
Dicendo ciò, alzò lo sguardò, vedendo la classica luce di Virgo apparire.
“Principessa, eccomi qui.” Disse, facendo abbassare sconsolata la testa a Lucy.
“Allora ci vediamo la prossima volta.” Fece Mira, avvicinandosi allo spirito, il quale invece consegnò a Lucy un pacco.
“Questi sono i nuovi mantelli, con le mappe e gli occhiali del vento per Hermione, Ron e Happy. Il vostro Master mi ha chiesto di consegnarveli.”
“Oh, grazie Virgo! Credo che saranno ben accetti… tranne gli occhiali, per Hermione…” commentò la bionda, ridacchiando non troppo forte per non rischiare di svegliare nessuno.
“Allora-”
“Aspettate!” la chiamò Natsu, avvicinandosi.
“Oh, ciao.” Lo salutò Mira.
“Tieni.” Fece lui, consegnandole un mazzo di fiori. “So che torni indietro anche per lei… questi sono da parte mia e di Happy.” Disse serio. “Li ho ordinati a Diagon Alley per fargli arrivare ieri. E chiedile scusa per la nostra assenza.”
Mira prese i fiori, sorridendo triste.
“D’accordo, glielo dirò. Grazie.” Rispose, sotto lo sguardo curioso di Lucy. “Allora direi che adesso posso andare.”
“Salutaci tutti!” fece il Dragon Slayer. “E ricorda a quel bastardo di Luxus che la prossima volta che lo incontro lo prenderò a calci!”
“Io eviterei di riferire questo messaggio…” mormorò Lucy, salutando con la mano Mira, la quale scomparve assieme a Virgo.
“Per chi erano quei fiori?” chiese poi maliziosa a Natsu, guardandolo divertita.
Tuttavia il rosato non rispose, per poi girarsi.
“Beh, io torno a dormire!” esclamò. “A domani mattina!”
“Aspetta! È arrivato quello che abbiamo chiesto per Happy!” replicò Lucy, correndoli dietro.
All’oscuro dei due, all’interno della casa Weasley, due occhi avevano osservato con attenzione la scena.


La mattina dopo ci volle tutta la forza di volontà dei maghi per riuscire a partire.
Si erano alzati al canto del gallo –con sommo disappunto di Lucy–, subito presi da mille cose da fare: la signora Weasley correva di qua e di là in cerca di calzini spaiati e di penne d’oca, mentre i maghi di Fairy Tail controllava che fosse tutto a posto per la partenza. Happy sembrava terrorizzato per l’imminente partenza, soprattutto perché sarebbe stata la sua prima uscita oltre a Diagon Alley, e sapeva che sarebbe rimasto separato dagli altri per lo smistamento.
“Ma come faremmo ad arrivare alla stazione tutti quanti?” chiese Erza al signor Weasley, che stava portando fuori il baule della figlia. “Useremo ancora la Polvere Volante?”
“No, no.” Rispose lui, sorridendo, “Vieni, ti faccio vedere.”
L’uomo la condusse a una vecchia macchina color turchese parcheggiata dietro la casa.
“Un auto? Mi scusi, ma dubito che ci staremmo tutti quanti… senza considerare i nostri bagagli.
Il padre dei Weasley sorrise ancora, aprendo il bagagliaio.
Con grande sorpresa della rossa, lo spazio dentro si rivelò ben più grande dell’esterno, tanto da permettere a tutti di entrare dentro comodamente.
“Un piccolo tocco di magia.” Disse Arthur. “Anche se non proprio a norma…”
“Fantastico!” esclamò Erza, entusiasta. “Devo imparare questo incantesimo! Mi permetterebbe di non portarmi dietro il mio solito carro di bagagli!”
“Carro?” ripeté l’altro, guardandola sorpresa.
Erza restò in silenzio per qualche secondo, pensando se poteva riferirlo.
“Beh, da noi non esistono le automobili. Quindi quando viaggio, sono solita portarmi dietro tutto con un carro, che trascino a forza.”
“Davvero? Non ti aiuta nessuno? Nessuna magia?”
“Lo faccio anche per tenermi in forma. Certo però che così, sarebbe un bel intralcio in meno…”
“Certo che da voi le cose funzionano proprio diversamente. Però devo dire che sembrate felici. Siete stati fortunati che Tu-Sai-Chi non è giunto fin lì…”
“Lui no… ma abbiamo avuto anche noi i nostri guai.” rispose Erza, portando una mano a coprire l’occhio destro. “E non sono stati facili da risolvere…”
“Erza-”
“Ho perso un occhio da piccola per questo motivo.” Disse lei. “Ma in cambio, ho trovato una famiglia che mi ha accolta come loro figlia.”
Il signor Weasley sospirò, non sapendo cosa dire.
“Le chiedo di non rivelare ciò che ha visto questa notte.” Continuò Erza. “Silente ne è conoscenza.”
Arthur si voltò verso di lei.
“Co-”
“L’ho vista alla finestra. Lei avrà visto solo Natsu e Lucy, ma io ero sveglia. E probabilmente anche gli altri.”
“Non dirò niente a nessuno. Ma permettimi solo una domanda: chi siete davvero?”
Erza sorrise, per poi girarsi.
“Siamo maghi di Fairy Tail. Ovvero, siamo tra i maghi più forti del mondo.” Rispose divertita, facendo per allontanarsi.
“Quindi è per questo che Fred e George lo scorso Natale sono tornati feriti: non è stato un incidente, vero?”
“In un certo senso lo è stato.” Fece Harry, avvicinandosi. “Sono venuti con noi senza che lo avessimo messo in conto, ritrovandosi coinvolti in una situazione più grande di loro. Ma hanno saputo cavarsela egregiamente. Inoltre, io e Erza abbiamo fatto in modo che le cose non peggiorassero.”
Arthur ridacchiò.
“Quindi siete voi due a capo del vostro gruppo?”
“Diciamo solo che siamo i due maghi più forti. E non si preoccupi: mi sto occupando personalmente di rendere Fred, George e Ron forti abbastanza per poter contrastare qualsiasi minaccia.”
“Se ci sentisse Molly, non saprei come la prenderebbe… Io però non posso fare a meno di ringraziarvi. Ho visto chiaramente come sono entusiasti di questa nuova occasione. Inoltre se Silente lo sa e non ha nulla da dire, allora anch’io non dirò nulla.”
“La ringraziamo.” Dissero insieme i due maghi di classe S, chinando la testa.

Quando finalmente furono tutti in macchina, la signora Weasley si sedette nel sedile anteriore, per poi guardare dietro, dove uno accanto all’altro c’erano seduti tutti i ragazzi.
Il signor Weasley mise in moto e l'auto si avviò fuori del cortile.
Tuttavia non avevano fatto in tempo a chiedersi quando avrebbero rivisto La Tana che già erano tornati indietro: perché Fred doveva correre a prendere il suo manico di scopa, che aveva dimenticato nel trambusto della partenza.
Avevano quasi raggiunto l'autostrada, quando Ginny, con uno strillo, disse di aver dimenticato il diario. Quando la ragazzina si fu di nuovo arrampicata in macchina erano decisamente in ritardo e gli animi si stavano surriscaldando.
Il signor Weasley guardò l'orologio, poi sua moglie.
“Molly, mia cara...”
“No, Arthur.”
“Ma nessuno ci vedrebbe. Questo bottoncino qui è il Turbo Invisibile che ho installato... che ci farebbe sollevare... e poi voleremmo sopra le nuvole. Arriveremmo in dieci minuti e nessuno ne saprebbe niente...”
“Ho detto di no, Arthur, non in pieno giorno!” decretò lei, sotto gli sguardi curiosi dei maghi di Fairy Tail.
Arrivarono alla stazione di King's Cross alle undici meno un quarto. Il signor Weasley attraversò di corsa la strada per procurarsi i carrelli portabagagli e poi, tutti insieme, si precipitarono in stazione.
“Prima Percy!” disse mamma Weasley guardando nervosamente il grande orologio della stazione, dal quale risultava che avevano soltanto cinque minuti per scomparire tutti quanti disinvoltamente attraverso la barriera.
Percy spiccò una corsa e sparì. Seguirono il signor Weasley e Ginny.
“Forza, andiamo!” esclamò Natsu con Happy, correndo verso la barriera e sparendo oltre essa.
“Sbrighiamoci!” aggiunsero i gemelli, seguendoli.
La signora Weasley gli andò subito dietro, seguita da Erza.
Harry prese un respiro, per poi cominciare a correre verso la barriera.
Il carello passò senza problemi, ma non appena lui toccò il muro, sentì una forza invisibile opporsi al passaggio.
Harry mise maggiore forza, riuscendo finalmente a passare.
Tuttavia non senza conseguenze.
Non appena Majutsu riuscì a passare, dalla barriera si udì un rumore secco, come di qualcosa che si rompeva.
Poi prima che Ron, Gray e Lucy potessero fare qualcosa, un’onda d’urto li fece volare all’indietro, cadendo rumorosamente a terra, disseminando per buona parte della panchina i loro bauli.
“Che cos’è successo?!” esclamò Lucy, rialzandosi, ignorando gli sguardi straniti dei Babbani.
Gray si avvicinò alla barriera, mettendo una mano sopra.
Con sua grande sorpresa, la mano aderì perfettamente sopra, senza passare oltre.
“È chiusa…” mormorò, guardando gli altri due.
Ron alzò subito lo sguardo verso l’orologio, che ormai segnava solo pochi secondi alle undici.
“Non ce la faremo mai a prendere il treno!” esclamò spaventato.
I tre restarono a guardare impotenti i secondi passare, finché la lancetta dei secondi non finì il suo giro.
Lucy si lasciò scivolare a terra.
“Abbiamo perso il treno… e ora cosa facciamo?”
“Harry avrà notato che è successo qualcosa. Credo ci convenga aspettare.” Fece Gray, mentre si allontanavo per non destare ulteriori sospetti.
“No, non credo.” Replicò Ron. “Temo che la barriera si sia rotta. Una cosa del genere non si era mai sentita prima…”
“Quindi nemmeno i tuoi genitori possono tornare indietro?”
Il Weasley scosse la testa.
“Un bel problema…” mormorò Gray, portandosi una mano dietro la testa.
Tuttavia Ron spalancò gli occhi.
“La macchina!” disse, girandosi verso i due. “Possiamo usare la macchina!”
“Andare a Hogwarts fino in macchina? Non è un po’ lontano?” domandò Lucy.
Il rosso tuttavia sorrise.
“Non per la nostra. Credo che papà non vi abbia detto un’altra piccola modifica che gli ha fatto…”
I due lo guardarono.
“Ovvero?”
“Vedrete! Seguitemi!” fece, guidando il carello verso il posteggio, dove una volta giunti alla macchina aprì il bagagliaio con due colpi di bacchetta.
Senza aspettare un secondo, misero dentro i bauli, per poi entrare: Ron al posto di guida, Gray al suo fianco e Lucy dietro.
“E ora?” chiese la bionda.
“E ora partiamo. Tenetevi forte!” rispose il rosso, guardando fuori per essere sicuro che nessuno li stesse guardando, per poi premere un bottoncino d’argento sul cruscotto.
La macchina cominciò a diventare invisibile, assieme a loro, sebbene ciò si potesse capire solo dall’esterno.
“Ho appena reso la macchina invisibile.” Spiegò infatti ai due amici Ron. “Così potremo volare senza problemi.”
“Volare?!” ripeterono i due insieme, vedendo Ron mettere in moto la macchina con un colpo di bacchetta.
Prima che Lucy e Gray potessero dire altro, la macchina si sollevò in cielo, per poi sparire oltre le nuvole.


Harry cadde in avanti, lasciando scivolare il carello per qualche metro.
“Che cosa-” fece, guardando indietro, mentre i signori Weasley correvano verso di lui.
“Tutto bene Harry?” chiese Molly, aiutandolo a rialzarsi.
“Sì… credo di sì… ma c’è qualcosa che non va con la barriera.” Disse.
Il signor Weasley si avvicinò al varco, poggiandosi una mano sopra.
“Già. Non è più in funzione…” affermò, senza nascondere un po’ di preoccupazione.
“Ci sono ancora Ron, Lucy e Gray dall’altra parte!” esclamò Harry. “Non faranno in tempo a prendere il treno.”
“Non preoccuparti, ci pensiamo noi a quello. Tu ora vai, o rischi di perderlo pure tu.” Fece Arthur.
Harry restò fermo per qualche secondo, per poi annuire.
Senza mostrare alcun sforzo, sollevò il baule e la gabbia di Edvige, per poi correre verso la porta più vicina del treno, giusto in tempo prima che si chiudesse.
Il moro si guardò indietro, vedendo i signori Weasley, ora affiancati da altri maghi, cercare di riaprire il passaggio.
“Che cosa diamine può essere successo?” mormorò, per poi guardare a destra e a sinistra nel corridoio.
“Sono andati verso la testa.” Rispose una voce.
Harry si voltò, ritrovandosi a guardare la ragazzina dai capelli rosa, in piedi nel corridoio, appoggiata al muro mentre leggeva ‘Storia di Hogwarts’.
“Come scusa?”
“I tuoi amici sono andati avanti. Li ho visti passare prima.”
“Ah… grazie… Scusa, temo di non averti chiesto il tuo nome prima.”
“Aisu, Potter. Ma sinceramente, dubito parleremo ancora.” Rispose fredda lei.
Harry la ringraziò lo stesso, per poi seguire la direzione da lei indicata.
Pochi minuti dopo finalmente vide la testa di Natsu uscire da dietro una porta.
“Harry, siamo qui!” lo chiamò.
Majutsu annuì, accelerando il passo e raggiungendolo.
Assieme a Natsu c’erano tutti gli altri.
“Finalmente! Credevo aveste perso il treno!” esclamò Hermione.
“Io no, ma Ron, Lucy e Gray sì.” Rispose lui, sollevando il baule per metterlo assieme agli altri.
“Come scusa?” domandò Erza.
Harry li raccontò cos’era successo.
“Beh, allora direi che non ci resta che aspettare. In fondo, non possono fare altro che attendere che qualche adulto li porti a Hogwarts in un altro modo.” Fece George.
“Già. Dopotutto, non possono di certo venire a scuola in volo, no, aye!” disse Happy, facendo sbiancare i gemelli Weasley e Ginny.
“Che succede?” chiese Natsu.
“Beh… a dir la verità… sarebbe possibile…” mormorò Fred. “Ma Ronald non credo possa arrivarci… o almeno, lo spero, perché in quel caso supererebbe anche noi gemelli…”
“Di cosa state parlando?”
“La nostra macchina… può volare, quindi tecnicamente, potrebbero raggiungerci con quella… ma non sarebbe legale…”
Il gruppo restò in silenzio.
Fu Erza a interromperlo.
“G-Gray e Lucy dovrebbero avere sufficiente buon senso per non fare una simile idiozia… spero…”


“Stiamo per morire! Stiamo per morire! Stiamo per morire!!!” urlò Lucy, aggrappata al sedile, mentre la macchina perdeva drasticamente quota.
Erano trascorse diverse ora da quando erano partiti, e ora la macchina sembrava non riuscire più a reggere la quota.
“Riparti per piacere… non piantarci in asso proprio adesso!” esclamò Ron, continuando a schiacciare il pedale dell’acceleratore, mentre Gray cercava di restare il più impassibile possibile.
“E io che credevo che Natsu fosse l’unico ad avere delle idee stupide…” mormorò, ignorando le grida di terrore di Lucy.
Per loro fortuna, la macchina riprese lentamente quota, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti e tre.
Ron mise la testa fuori dal finestrino, guardando l’espresso per Hogwarts sfrecciare sotto di loro.
“Per il momento, a parte quello che è appena successo, non ci sono stati troppi problemi…” fece.
“Ringrazia che stai guidando, o ti avrei già strozzato!” gli urlò contro la bionda. “Ho perso dieci anni di vita!”
“Concordo… Senza pensare che non oso minimamente a cosa ci faranno stavolta Harry e Erza…”
“M-Magari si congratuleranno con noi…” fece speranzoso il rosso, nemmeno lui troppo convinto delle sue parole.
Il viaggio proseguì tranquillo, finché il sole non cominciò a tramontare.
“Ci conviene scendere un po’ di quota…” disse Gray. “O queste nuvole non ci permetteranno di vedere quando arriveremo.”
Ron annuì, obbedendo.
“Là!” urlò Lucy, indicando un punto di fronte a loro.
I due maghi seguirono la direzione, vedendo finalmente le torri del castello che si stagliavano sulla rupe sopra il lago.
“Ci siamo!” esclamò Gray, mentre la macchina tremò nuovamente, abbassandosi di quota e perdendo velocità.
“Dai, su…” la incitò Ron con fare persuasivo, dando una piccola scossa al volante. “Dai, ci siamo quasi.
Il motore gemette, mentre da sotto il cofano cominciarono a uscire sottili getti di vapore.
Lucy non attese un secondo ad aggrapparsi nuovamente al sedile.
“Non di nuovo!” urlò sull’orlo di una crisi di nervi.
L’auto ebbe un fremito sinistro.
I tre guardarono fuori dai finestrini, un miglio sotto di loro il lago, mentre il castello si faceva sempre più vicino.
“E dai, su…” sbottò Ron, pigiando sull’acceleratore.
Ci fu un rumore di ferraglie, un crepitio e il motore si spense del tutto.
I tre maghi si guardarono per un secondo, mentre il muso della macchina si abbassava, per poi prendere velocità, diretta verso il suolo.
“Siamo morti!!!” urlò Lucy con le lacrime agli occhi mentre la velocità la schiacciava al sedile. “Sono troppo giovane per morire schiantandomi a terra!!!”
La macchina ignorò le sue suppliche, dirigendosi verso la massiccia muragli del castello.
“Fatti da parte!” urlò Gray, scambiandosi di posto con Ron e prendendo il volante, sterzando vigorosamente e riuscendo così ad evitare l’ostacolo, sebbene la macchina fece un giro della morte.
“Aiuto!!!” gridò ancora la bionda, mentre l’auto sorvolava le serre, poi sopra l’orto, per poi andare oltre.
“Fermati!” urlò Ron, puntando la bacchetta contro il volante, senza però ottenere alcun risultato.
“Albero in rotta di collisione!” avvertì Lucy, lanciandosi in avanti per aiutare Gray a controllare il volante.

“Uh?” fece Natsu, alzando lo sguardo, mentre si dirigeva assieme agli altri, ad esclusione di Happy e Ginny, verso delle carrozze trainate probabilmente da dei cavalli invisibili.
“Che succede?” chiese Erza, guardandolo curiosa.
“Mi è appena sembrato di sentire un botto…” rispose lui, mentre i gemelli si guardarono.
“Ne sei sicuro? Che tipo di botto?” chiese uno di loro.
“Come di qualcosa che andava a sbattere.”
Harry si girò verso i due Weasley.
“Non state pensando quel che penso, vero?” chiese speranzoso, ben conscio della verità.
“Non saranno veramente Ron, Lucy e Gray, vero?” fece Hermione, senza ottenere risposta.

“E così sei il fratellino di Natsu, eh?” fece Hagrid a Happy, mentre lo conduceva assieme agli altri del primo anno su per il sentiero, diretti all’ingresso del castello.
“Già, aye!” rispose lui sorridendo, mentre dietro di lui Ginny restava in silenzio, troppo emozionata per parlare, come gran parte dei presenti.
“Non mi aveva mai parlato di te. Credevo fosse figlio unico.” Continuò il guardiacaccia. “Lo scorso anno mi ha davvero aiutato…”
“Beh, Natsu ha un talento naturale con il fuoco… non poteva tirarsi indietro, aye!”
‘Se dico che è stato lui a scaldare il mio uovo mi prendono per pazzo, aye…’ aggiunse mentalmente.
“Sei un tipo curioso.” Disse una voce.
Happy si girò, ritrovandosi a guardare una ragazzina dai capelli biondo sporco, con pallide sopracciglia e occhi sporgenti che le davano un’aria perennemente sorpresa, in quel momento fissi sul gatto trasfigurato.
“M-Me lo dicono in molti… aye…” rispose lui, leggermente intimorito da quello sguardo, che non venne interrotto nemmeno per un secondo.
“Non sei abituato a stare tra molta gente, vero?” continuò la ragazza. “I Gorgospizzi intorno a te sembrano felici di poter banchettare…”
“I cosa?” ripeté Happy.
“Gorgospizzi.” Ripeté lei. “Creature invisibili che ti entrano nel cervello e ti confondono-”
Ma la ragazza si interruppe quando vide Happy cominciare subito a colpirsi la testa, spaventato.
“Uscite dalla mia testa!” urlò nel panico, sotto lo sguardo degli altri.
“Non hai avuto alcun dubbio nel credermi?” chiese la ragazza.
Il gatto si fermò subito.
“Volevi dire che era uno scherzo?”
“No, ma di solito nessuno mi crede.”
“Perché? Se mi metti in allerta, devo solo esserti grato, aye.” Rispose lui, mentre Ginny lo guardava come un pazzo. “Comunque io sono Happy! Tu come ti chiami?”
“Luna Lovegood.” Rispose lei. “Piacere.”
“Luna?” ripeté lui, guardandola leggermente spaventato. “Non è che ti succede qualcosa di strano con la Luna, vero? No, perché ti avverto, non voglio avere più niente a che fare con la Luna per molto, molto tempo.”
“Oh.” Si limitò a dire lei.
“Ma se è solo un nome, allora non c’è alcun problema!” si affrettò a dire Happy, temendo di aver combinato un guaio. “A proposito, dovevo dirti anche il mio cognome, vero?”
Luna lo guardò ancora, per poi fare una piccola risata.
“Sei strano.” Disse, facendo ridere anche l’altro.
Il gruppo poi si fermò, osservando Hagrid bussare sull’enorme portone.

“Ahia…” si lamentò Lucy, riaprendo gli occhi pochi secondi dopo l’impatto.
Si trovava a terra, buttata fuori dalla macchina per la forza d’urto.
Poco lontano da lei, Gray si stava rialzando, mentre Ron giaceva ancora a terra, sebbene sembrava conscio.
La macchina invece giaceva inerme a terra, con il cofano fumante, dal quale si riuscivano a sentire distintamente i versi di terrore dei loro gufi.
“State bene?” chiese la maga degli spiriti, cercando di ignorare il grosso bernoccolo che le stava venendo fuori sulla testa.
“Sono stato meglio… Ohi… anche se in confronto alla battaglia contro Leon, sono incolume…”
“La mia bacchetta!” esclamò Ron, mettendosi seduto e osservando il suo strumento di magia. “Guardate la mia bacchetta!”
I due si avvicinarono, accorgendosi che era spezzata praticamente in due, tenuta insieme solo grazie a qualche scheggia.
Tuttavia un rumore costrinse i tre a zittirsi, spostando lo sguardo verso l’albero, il quale aveva alzato un grosso ramo, il quale poi colpì in pieno la macchina, facendola volare più in là di diversi metri.
“Non di nuovo!!!” urlò Lucy, guardando la pianta, i cui rami sembrarono voltarsi verso di loro. “Io non ho mai fatto niente contro il regno vegetale! Perché gli alberi mi prendono sempre di mira?!”
Prima che qualcuno potesse rispondere, l’albero cercò di colpirli, e solo la prontezza di riflessi di Gray, che prese di peso gli altri due per poi correre via, riuscì a evitargli di finire spiaccicati.
“Via da qui!” urlò Lucy non appena tornò con i piedi per terra, allontanandosi il più possibile, seguito dai due compagni.
Raggiunsero la macchina, sospirando di sollievo quando si resero conto di essere fuori dalla portata di quell’albero assassino.
“P-Per un pelo…” ansimò Ron, guardando l’auto, la quale tuttavia sembrò riaccendersi.
Con tonfi sordi aprì il bagagliaio, sputando fuori i loro bagagliai: le gabbie dei gufi si aprirono, lasciandoli volare via.
Poi, ammaccata, scorticata e fumante, l’automobile si immerse rombando nell’oscurità, con le luci posteriori che lampeggiavano di collera.
I tre maghi di Fairy Tail restarono in silenzio.
“… Credo che l’auto ci ha appena mandati a quel paese…” fece Gray infine.
“Q-Questa mi mancava…”
“Papà mi ammazzerà!” esclamò invece Ron, portandosi le mani sulla testa, ignorando Crosta, il quale li stava mordicchiando la tunica dalla tasca.
“A questo ci penseremo più tardi… ora ci conviene tentare di entrare a scuola inosservati, per quanto possa essere possibile…”
Prendendo i loro bagagli, i tre si diressero verso i grandi portali di quercia dell’entrata principale.
Tuttavia il trio si fermò sugli scalini che portavano all’ingresso, avvicinandosi a una finestra illuminata.
“Credo che la festa sia già iniziata.” Fece Ron, guardando dentro. “Temo ci perderemo lo smistamento…”

Happy restò in silenzio.
Il Cappello Parlante aveva appena finito di cantare la sua canzone di inizio anno, e la McGranitt ora era in piedi di fronte a loro, con la pergamena in mano.
“Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati.” Spiegò, usando le stesse parole dell’anno precedente. “Aisu Melody!”
La ragazza dai capelli rosa si fece largo tra i suoi compagni, raggiungendo lo sgabello e prendendo il cappello, mettendoselo sulla testa senza mostrare alcuna emozione.
Il Cappello Parlante si mosse leggermente, come se si fosse piegato su se stesso per pensare meglio.
“Veramente difficile…” borbottò, facendo cominciare a parlottare diversi studenti, dato che difficilmente faceva commenti ad alta voce.
Passò un altro minuto.
Melody digrignò i denti, muovendo le labbra come per dire qualcosa, salvo poi cambiare idea.
“GRIFONDORO!” urlò infine, facendo scoppiare il tavolo in esultazione.
Tuttavia la ragazza si tolse il cappello senza mostrare alcuna soddisfazione.
“Come vuoi.” si limitò a dire appoggiandolo sullo sgabello e attraversando l’intera sala, ignorando i suoi nuovi compagni che stavano applaudendo, andandosi a sedere in fondo, dove c’erano meno persone.
“Ehi, che razza di modo di fare è questo?!” urlò Natsu. “Unisciti almeno alla tua casa per festeggiare!”
Non fu l’unico a reagire così: diversi Grifondoro la guardarono, chi increduli, chi un po’ arrabbiati.
Nel frattempo la vicepreside, cercando anche lei di non far caso a quella singolare reazione, continuò a chiamare qualche altro studente, per poi fermarsi a “Dragonil Happy!”
Happy deglutì, avvicinandosi allo sgabello sotto lo sguardo della professoressa, che lo incitò con un sorriso appena accennato.
Il falso umano annuì, prendendo il cappello e infilandoselo in testa, isolandosi dalla Sala Grande.
Oh!” esclamò la voce del Cappello Parlante nella sua testa. “Questa sì che è una sorpresa!
Aye?” replicò telepaticamente Happy.
Il cappello ridacchiò.
In tanti anni di onorato servizio, questa è la prima volta che mi capita di smistare un gatto… anche se sotto mentite spoglie. E per di più, un gatto nato da un uovo. Singolare, veramente singolare…
È-È un problema?
No. Sei a ogni modo un mago, il che è ciò che ti serve per venire smistato. Vedo che hai un profondo legame con Natsu, tanto da decidere di farti passare per suo fratello per questa missione…
Già. È come se fossimo veramente fratelli, aye!
Sei fortunato. Con te non ho alcun dubbio su dove metterti.” Disse, per poi urlare. “GRIFONDORO!”
Il tavolo esultò ancora, questa volta ricambiato dal nuovo arrivato, il quale si tolse il cappello e corse al tavolo.
“Ottimo lavoro!” esclamò Natsu, battendoli il cinque, mentre il ‘fratello’ si sedeva nel posto che il Dragon Slayer aveva occupato per lui, sicuro del risultato.
“Grazie, aye!” rispose lui sorridendo. “Ma ho avuto una paura…”
“Beh, è andato tutto bene.” Fece Harry, tornando a guardare lo smistamento. “Cosa che non sarà per quei tre…”
Fred e George deglutirono, provando a immaginare che cosa sarebbe successo a loro fratello.
Lo smistamento proseguì.
Luna venne assegnata a Corvonero dopo pochi secondi.
“Peccato… mi era simpatica…” borbottò Happy.
L’ultima della lista fu Ginny, la quale si unì al tavolo dei Grifondoro, andandosi a sedere vicino a Percy.
“E con questa, tutta la famiglia è ufficialmente a Grifondoro!” esclamò George.

“Menomale!” sospirò felice Lucy, vedendo Ginny andare a sedersi al tavolo con gli altri. “Siamo sempre tutti insieme.”
“Già…” fece Gray, mentre Ron guardava l’intera Sala.
“Però manca qualcuno…” osservò lui, attirando l’attenzione dei due amici.
“Chi?”
“Piton.”
I due guardarono il tavolo degli insegnanti, accorgendosi del posto mancante.
“Forse è malato…” azzardò Lucy.
“Un professore di pozioni? La vedo dura…”
“Forse è stato licenziato?” fece Ron.
“O forse…” disse una voce dietro di loro, che riuscì a congelare anche Gray. “…sta aspettando di sapere come mai voi tre non siete arrivati con il treno della scuola!”
I tre maghi voltarono lentamente la testa, ritrovandosi così a guardare Severus Piton, il cui sorriso gli fece capire all’istante che erano nei guai.
“Seguitemi.” Ordinò.

“Che cosa succede?” domandò Natsu, guardando i professori, i quali stavano parlando tra di loro, ignorando Allock, il quale cercava inutilmente di attirare l’attenzione dei colleghi raccontato le sue avventure.
“Forse hanno scoperto di Ron, Gray e Lucy…” azzardò Harry, mentre si metteva nel piatto un pezzo di arrosto, cercando di ignorare Happy, il quale si era fiondato su tutto ciò che era pesce.
“Di cosa state parlando?” chiese Neville, seduto lì vicino.
“Diciamo che hanno fatto una cosa tanto stupida quanto geniale.” Rispose uno dei gemelli. “Ah, il nostro fratellino sta crescendo bene. Presto potrebbe sperare di raggiungere il nostro livello…”
“Mi auguro proprio di no!” esclamò Hermione, guardandoli male. “Sarà giù un miracolo che non vengano espulsi!”
“Il fatto che forse non sono tanto sani e salvi non ti tocca minimamente, vero?” domandò Natsu, guardandola di traverso mentre infilava in bocca un intero pezzo di carne.
“Dopo quel che ho visto, l’unico per cui avrei motivo di preoccuparmi è Ron. Ma qualcosa mi dice che non gli è successo niente.”
“Non ancora. Aspetta che lo incontriamo io e Erza e potrebbe non essere così fortunato…” fece Harry, per poi mostrare un sorriso sadico, imitato subito da Scarlett, i quali fecero sbiancare tutti i presenti, anche chi ignorava la situazione.

I tre maghi di Fairy Tail deglutirono.
Piton li aveva portati nei sotterranei, per poi farli entrare attraverso una porta in quello che doveva essere il suo studio, come si poteva dedurre dagli scaffali carichi di grossi vasi di vetro dentro i quali galleggiavano oggetti rivoltanti di ogni genere.
“E così…” cominciò Piton. “Voi tre non vi sentite degni di viaggiare sul treno come gli altri comuni studenti, eh?”
Lo sguardo del professore gli esaminò uno ad uno, soffermandosi sul Weasley.
“N-No, signore…” cominciò Lucy, cercando di trovare il coraggio sufficiente per parlare. “È-È stata t-tutta colpa della b-barriera di King’s Cross, altrimenti noi-”
“Silenzio, Heartphilia!” intimò gelido l’adulto. “Che ne è stato della macchina?”
“M-Macchina?” ripeté Gray, sperando di poter almeno evitare quella parte.
Speranza che si infranse quando Piton li aprì davanti agli occhi una copia dell’edizione serale della Gazzetta del Profeta, dove si vedeva chiaramente una foto della macchina volare.
“Siete stati visti!” sibilò, mostrandogli il titolo di testa: Una Ford Anglia Volante Sconcerta I Babbani.
Poi girò il giornale, cominciando a leggere a voce alta.
“Due Babbani, a Londra, affermano di aver visto una vecchia automobile volare sopra la torre dell'ufficio postale... a mezzogiorno, a Norfolk, la signora Hetty Bayliss, mentre stava stendendo il bucato... il signor Angus Fleet, di Peebles, ha riferito alla polizia...”
Piton abbassò il giornale, guardando Ron.
“Sei o sette Babbani in tutto. Sbaglio o tuo padre lavora nell'Ufficio per l'Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani?” chiese con un sorriso ancor più maligno. “Per tutti i gargoyle... proprio suo figlio...”
I tre non seppero come controbattere.
Solo in quel momento Ron aveva realizzato che usando la macchina aveva fatto scoprire che suo padre l’aveva modificata con la magia.
“Inoltre, mentre ispezionavo il parco, ho notato che il Platano Picchiatore, una pianta di valore inestimabile, sembra essere stato gravemente danneggiato.”
“Se posso permettermi, quell’albero ha rischiato di fare più male a noi…” lo interruppe Gray.
“Silenzio!” tuonò nuovamente Piton. “Con mio grandissimo rammarico, voi non appartenete alla mia Casa e la decisione di espellervi non compete a me. Ora vado a chiamare qualcuno cui spetta questo felice compito. Voi restate qui.”
I tre restarono in silenzio mentre il professore usciva, per poi guardarsi.
“Q-Qualcosa mi dice che siamo spacciati…” mormorò Lucy. “Il Master ci schiaccerà come mosche quando li riferiremo che siamo stati espulsi!”
“Più che il Master, mi preoccupano Harry e Erza.” Fece Gray, deglutendo. “Se l’abbiamo scampata a Galuna, questa volta per noi non c’è via di scampo…”
“Credetemi, niente in confronto a quel che spetta a me… mia mamma sa essere peggiore anche di Deliora se vuole… e stiamo parlando in un demone alto decine di metri!”
“Ti ricordo che la mia città e la mia famiglia è stata distrutta da Deliora, perciò so bene com’era fatto.” Replicò il mago del ghiaccio.
Il rosso aprì la bocca, per poi abbassare lo sguardo.
“Scusa.” Mormorò.
I tre restarono in silenzio per i dieci minuti successivi, finché la porta non si riaprì, lasciando rientrare Piton, accompagnato dalla professoressa McGranitt.
“Spiegatevi.” Disse lei, con bagliori sinistri negli occhiali.
Ron si lanciò nel racconto, cominciando dalla barriera della stazione che si era rifiutata di lasciarli passare.
“...e quindi non abbiamo avuto altra scelta, professoressa, non potevamo prendere il treno.”
“Perché non ci avete mandato una lettera via gufo? Penso che almeno uno di voi abbia un gufo.” chiese la McGranitt gelida.
“E-Ecco… non ci… abbiamo pensato…” rispose Lucy.
“Questo” continuò la professoressa “mi pare evidente.”
Si sentì bussare alla porta e Piton, che in quel momento sembrava più felice che mai, andò ad aprire: era Silente.
I tre maghi si sentirono gelare il sangue nelle vene.
Non per il preside, ma per la piccola figura dietro di lui, che sbatté con forza il suo bastone a terra.
Mararov guardò i tre, i quali deglutirono sonoramente.
“Potremo sapere esattamente che cos’altro avevate in mente voi tre idioti?” chiese, ignorando lo sguardo sorpreso della McGranitt e quello invece soddisfatto di Piton.
Gray prese aria, per poi cominciare a spiegare tutto quanto, tranne il fatto che il signor Weasley possedeva un'auto stregata, facendo sembrare che a loro fosse capitato per caso di trovare un'auto volante, parcheggiata fuori della stazione.
Quando finì di ripetere anche al Master e al preside la storia, restarono in silenzio.
“Andiamo a riprendere la nostra roba.” Disse infine Ron con un filo di voce.
“Di che cosa stai parlando, Weasley?” domandò la McGranitt.
“Beh, penso che saremo espulsi, non è così?” replicò il ragazzo.
“Non oggi, Weasley.” Decretò Silente. “Ma intendo ribadire la gravità di quel che avete fatto. Stasera scriverò alla sua famiglia. Devo inoltre avvertirvi che se rifarete una cosa simile, non avrò altra scelta che espellervi. Per quanto riguarda voi due, essendo già qui il vostro tutore legale, discuterete con lui tra poco.
Fu come se avessero detto a Piton che il Natale era stato soppresso, il quale infatti si schiarì la gola.
“Professor Silente, questi ragazzi si sono presi gioco del Decreto di Restrizione delle Arti Magiche tra i Minorenni, hanno danneggiato gravemente un antico e prezioso albero... senza dubbio, atti di questa natura-”
“Sarà la professoressa McGranitt a decidere la punizione, Severus.” disse con calma Silente. “Loro appartengono alla sua Casa e quindi la responsabilità è sua.” Poi si rivolse alla McGranitt: “Io devo tornare al banchetto, Minerva, devo dare alcuni annunci. Venga, Severus, c'è un dolce alla crema dall'aspetto delizioso che non voglio perdermi. Makarov, ti aspetto al mio ufficio. La accompagnerà minerva.”
Piton scoccò un'occhiata di puro veleno ai tre mentre veniva trascinato fuori del suo ufficio e i due rimasero soli con la professoressa McGranitt e Makarov.
Il Master sospirò.
“Veramente, cosa devo fare con voi? E stavolta non c’era neppure Natsu…”
“Ecco… noi…”
“Mi dispiace dover arrivare a tanto, ma non mi lasciate altra scelta. Lascerò che siano Harry e Erza a pensare alla vostra punizione. Per Ron invece ci penserà la vostra professoressa.”
La McGranitt fece per protestare a quella decisione, ma si bloccò quando vide Gray e Lucy assumere l’espressione più terrorizzata possibile.
“La prego, ci ripensi! Possiamo rinunciare ai prossimi compensi! Ma non ci lasci nelle mani di quei due assieme!” esclamò Gray, diventando pallido.
“Ho ancora troppe cose da fare per andarmene così giovane!” urlò invece Lucy, facendo sospirare Ron.
“Forse a me è andata decisamente bene…” mormorò, ripensando a come Harry e Erza avevano sistemato un’intera banda di pirati da soli.
“P-Professoressa…” cominciò Lucy, guardando l’insegnante. “Quando noi abbiamo preso la macchina, il semestre non era ancora iniziato e quindi... quindi in realtà al Grifondoro non dovrebbe essere tolto nessun punto, giusto?” concluse, guardandola con ansia, non osando pensare a come sarebbe sopravvissuta a un trattamento come quello che era stato riservato lo scorso anno a Natsu, Ron e Hermione.
La McGranitt gli lanciò un'occhiata penetrante, ma per un istante ai tre parve quasi stesse sorridendo.
“Non toglierò punti al Grifondoro.” Rispose infine. “Ma non mi opporrò alla punizione decisa dal vostro tutore. Parlerò con Molly per scegliere la punizione per il signorino Weasley, mentre per voi due chiederò indicazioni a Potter e Scarlett. Qualcosa mi dice che è meglio se non lascio fare direttamente a loro.”
“Forse sì… sarebbe troppo traumatizzante per gli altri studenti.”
La McGranitt sollevò la bacchetta magica, puntandola verso la scrivania di Piton. Con uno schiocco apparvero un vassoio di tramezzini, tre calici d'argento e una caraffa di succo di zucca ghiacciato.
“Mangerete qui e poi ve ne andrete direttamente al vostro dormitorio.” disse.
“Spero di non venire ancora disturbato per simili motivi.” Aggiunse Makarov. “Ora, spero solo che gli altri non abbiano fatto troppi danni in mia assenza… E poi, dimenticavo di dover ringraziare la professoressa McGranitt per il lavoro che ha fatto a Happy.”
Quando la porta si fu richiusa dietro di loro, Ron emise un lungo fischio soffocato.
“Pensavo di essere spacciato.” Fece, afferrando un tramezzino. “Ma vi rendete conto di quanto siamo stati sfortunati? Fred e George devono aver fatto volare quella macchina almeno cinque o sei volte lo scorso anno e nessun Babbano li ha mai visti, a loro.”
Inghiottì e dette un altro grosso morso al tramezzino.
“Ribadisco che voi avete troppo timore delle conseguenze. Dovreste rivelare al mondo intero la vostra esistenza. Vedete, da noi non abbiamo nessun problema di convivenza, anzi, collaboriamo perfettamente. In fondo, ci sono cose che i maghi non possono fare mentre i non magici sì.” Fece Gray
“Ma perché non siamo riusciti a passare attraverso la barriera?” domandò Lucy.
“Ora che ci penso… la barriera ha avuto qualche problema mentre l’attraversava Harry…”
Ron restò in silenzio per qualche secondo, finendo di masticare il panino.
“E se qualcuno l’avesse chiusa volontariamente?” azzardò, guardando gli altri due.
“Può essere… ma chi e perché l’avrebbe fatto?”

Quando ebbero mangiato quanti più tramezzini potevano, dato che il vassoio tornava a riempirsi da solo, si alzarono e lasciarono la stanza, percorrendo il familiare tragitto fino alla torre dei Grifondoro.
Il castello era immerso nel silenzio; segno che la festa doveva essere terminata. Oltrepassarono i ritratti brontoloni e le armature cigolanti, salirono le anguste rampe della scala di pietra e finalmente raggiunsero il passaggio dove si trovava l'ingresso segreto alla torre dei Grifondoro, dietro al quadro a olio della Signora Grassa nel suo vestito di seta rosa.
“Parola d'ordine?” chiese lei una volta che le furono di fronte.
“Ecco… mi sembrava ci fossimo dimenticati di qualcosa…” sospirò Gray.
“Tipo di chiedere la parola d’ordine?” domandò una voce dietro di loro.
“Sì, proprio quello. E poi-”
Ma il mago del ghiaccio si bloccò, vedendo il viso dei due compagni, che stavano guardando dietro di lui, diventare bianco.
“E poi che la mia vita è probabilmente giunta al termine…” concluse, girandosi per ritrovarsi a fissare Harry e Erza, i quali non erano proprio al settimo cielo.
“Riconosco che la barriera ha avuto qualche problema.” Cominciò il moro, alzando una mano per fargli star zitti. “Ma la vostra soluzione non è stata un po’ esagerata?”
“Ecco… Noi…”
“Il Master ci ha già avvertito che dobbiamo decidere una punizione per voi due.” Continuò Erza. “È un peccato che non possiamo usare il trattamento di Fairy Tail… la mia spada aveva sete di sangue…”
I tre deglutirono.
“Ma direi che per stasera ne avete passate fin troppe.” Decretò la rossa, sospirando. “La parola d’ordine è Colibrì. Ma sappiate che-”
Ma le sue parole vennero interrotte da un'improvvisa raffica di applausi non appena il ritratto della Signora Grassa lasciò aperto il varco.
Sembrava che l'intero dormitorio di Grifondoro fosse sveglio: erano tutti pigiati nella sala comune circolare, in piedi sopra i tavoli sbilenchi e sulle molli poltrone, in attesa del loro arrivo.
“Eccezionale!” gridò Lee Jordan. “Un vero colpo di genio! Che arrivo spettacolare! A bordo di una macchina volante dritta dritta sul Platano Picchiatore! Se ne parlerà per anni!”
“Certo che potevate dircelo che avevate intenzione di divertirvi.” Fece Fred, sorridendogli. “Vi avremo aiutato più che volentieri!”
“Già… avete volato senza di me… Potrei offendermi, aye!” esclamò Happy.
“E avete quasi distrutto un albero e una macchina senza chiedere la mia consulenza! Questa non la dimenticherò facilmente, sapete?” aggiunse Natsu.
Ron era paonazzo e sorrideva imbarazzato, ma Lucy vide qualcuno con l'aria tutt'altro che allegra.
Percy sovrastava alcuni ragazzi del primo anno, eccitatissimi, e sembrava assolutamente intenzionato a fare a tutti e tre una lavata di capo.
“Ecco… ora noi andremo a dormire… siamo un po’ stanchi…” fece il mago del ghiaccio, cominciando a farsi largo verso l’altra parte della stanza, dove si trovava la porta che conduceva alla scala a chiocciola e ai dormitori, seguito dai compagni.
“’Notte.” Dissero a Lucy, Hermione e Erza, le quali, ad esclusione della prima, avevano messo su un cipiglio come quello di Percy.
Riuscirono a guadagnare il lato opposto della sala comune, sempre accompagnati da sonore pacche sulle spalle, e poi, finalmente, raggiunsero la pace della scala a chiocciola. Salirono di corsa fino in cima e, come dio volle, ecco la porta del loro vecchio dormitorio, che ora portava un'insegna con su scritto ‘Alunni del secondo anno’.
“Lo so che non dovrei essere così contento, però-” cominciò Ron, interrompendosi quando vide entrare gli altri compagni di dormitorio, Seamus Finnigan, Dean Thomas e Neville Paciock.
“Incredibile!” esclamò Seamus radioso.
“Fantastico!” commentò Dean.
“Strabiliante!” disse Neville reverente.
Harry sospirò, per poi lasciarsi sfuggire anche lui un largo sorriso.

Immagini Personaggi:
Luna Lovegood
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: darkroxas92