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Autore: Alice_xD    25/06/2013    1 recensioni
[Seguel di Spezzata]
Sento delle mani coprirmi gli occhi, ma so esattamente chi è. Il cuore mi batte all’impazzata, un profumo di muschio si diffonde vicino a me e il mio stomaco si contorce in una morsa deliziosa.
“So che sei tu, Eddy”, dico.
Rido leggermente quando mi morsica piano il collo. “Lo sai che non mi piace quel soprannome”, dice.
Mi volto e congiungo le nostre labbra mentre le mie mani su posizionano dietro il suo collo e le sue braccia mi stringono a lui.
“Sei in ritardo”, dico sulle sue labbra.
“Lo so, papà voleva farsi bello per tua madre”, dice.
Rido. “Sembrano due ragazzi al loro primo appuntamento”.
“Beh forse perché questo è il loro primo appuntamento”, mi corregge.
Annuisco riappropiandomi delle sue labbra.
“Ti amo”.
“Anche io”.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Rose Weasley | Coppie: Draco/Astoria, Lily/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Quanto tempo è per sempre?'
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INTERA
 

Alice: "Quanto tempo è per sempre?"
Bianconiglio: "A volte solo per un secondo"

 


“Sono veramente cresciuti”.
Lily si volta verso di me annuendo mentre le sue labbra si aprono in un sorriso obliquo. Osservo i suoi due bambini, Calliope e Regulus, entrambi biondi con gli occhi grigi rispettivamente di tre e cinque anni. Dopo tutto questo tempo non so ancora se ho perdonato fino in fondo quello che Lily Luna e Scorpius mi hanno fatto, ma sono semplicemente andata avanti. Ma so per certo di avercela fatta grazie a Edward.
Mi giro cercando di intravederlo tra la baraonda dei miei cugini che si sono “invitati” a casa nostra per la festa di Capodanno e sorrido divertita quando lo vedo in mezzo a tutti i bambini.
Lo raggiungo e lo guardo con le mani sui fianchi tipo stile nonna Molly. “Ma cosa fai? Sembri peggio di loro”, dico cercando di trattenere un sorriso di fronte a mio marito - il più grande Mendimago dopo suo padre - schiacciato per terra da tutti i suoi nipotini.
Lui alza a fatica lo sguardo verso di me. “Amore mio, pensa che non sono tutti. Devono arrivare Albus e Holly e James e la sua nuova fiamma”, dice.
Rido non potendo fare altro.
Suonano la porta e corro ad aprire per essere la prima ad abbracciare il mio migliore amico nonché cugino preferito Albus Severus Potter.
“Severus!”, urlo abbracciandolo come quando eravamo due giovincelli.
Lui ride ricambiando l’abbraccio. “Minerva”.
Gli lancio un’occhiataccia seguita immediatamente da uno scappellotto. “Te lo sei meritato”, dico. Poi mi volto verso Holly, una nostra cara amica già dai tempi della scuola, divenuta moglie di quell’essere che gli sta a fianco. “Oh Holly! Come stai? E il mio nipotino?”, chiedo accarezzandole il pancione.
Lei sorride. “Stiamo entrambi benissimo grazie Rose. Ma tu guardati sei splendida! Come hai fatto a ritornare in forma così in fretta?”, chiede.
“Tanta ginnastica”, rispondo sottovoce maliziosamente. Vedo le sue guancie diventare di un leggero rosso.
“Oh ecco il tuo sciagurato di fratello”, dico notando James che cammina con a fianco una bionda da sballo, di sicura rimorchiata in un bar.
“Ehi Jamie”, lo saluto ricevendo in cambio un’occhiataccia.
“Rosie”, risponde ghignando mentre io lo fulmino con lo sguardo.
“Piacere io sono Tracy. Grazie mille per aver invitato anche a me a questa festa”, dice porgendomi la mano. La stringo e sorrido: almeno questa sa la buona educazione, quella di qualche mese prima ci guardava con la puzza sotto il naso.
“Io sono Rose e non ti preoccupare”, dico.
“Entrate, non stiamo qui sulla porta. L’angolo adulti è da quella parte, James tu devi andare dall’altra parte invece”, dico facendo ridere tutti.
Lui mi fa il verso e si butta direttamente sul cibo, iniziando a parlare con Fred.
“Mamma mia Rose, non ti invidio per niente. Io non riuscirei mai a sopportare tutta questa gente in casa mia”, mi dice Holly guardando la grande massa.
Alzo gli occhi al cielo. “Mi dispiace, Holly ma sposando mio cugino ti sei ritrovato tutta questa massa di persone con cui condividerai il resto della tua vita”.
La vedo sbiancare e le do affettuosamente una pacca sulla spalla.
Vado vicino al box magico creato appositamente per i bambini al di sotto dei due anni che non riescono a camminare e tra queste il mio sguardo si posa subito su due bambini dai capelli rossi e gli occhi blu. Alec e Sebastian hanno solo tre mesi, ma riuscendo già a fare qualche magia involontaria combinano dei disastri! L’altro giorno hanno rotto due tazze e praticamente abbiamo visto l’orsacchiotto di Alec percorrere il tragitto, le scale fino ad arrivare nel suo letto.
Nonostante il rumore assordante che li circonda, Alec è profondamente addormentato mentre Sebastian allunga le sue piccole braccia verso di me. Sorrido e lo prendo in braccio, accarezzando la sua piccola testa piena di ricci rossi mentre lui si porta il dito in bocca e si appoggia delicatamente al mio petto. Dopo qualche minuto, vedendolo addormentato, gli do un bacio sulla fronte e lo risistemo nel lettino improvvisato.
Passo in rassegna a tutti gli altri “Weasley” tra cui Remus - ultimo figlio di Victorie e Teddy, Aaron e John - gemelli figli di Fred e April e infine Gwen figlia di mio fratello Hugo.
Le accarezzo la testa bionda e mi allontano alla ricerca di mio fratello.
Lo trovo sulla terrazza con un bicchiere pieno di Whiskey Incendiario. Mi avvicino lentamente, incrociando le braccia al petto per la brezza leggera che si è alzata mentre il cielo completamente bianco preannuncia una bella nevicata.
Sento una pressione sulle braccia e sorrido riconoscente verso il mio fratellino mentre mi stringo la giacca. “Come sta?”, chiedo.
Alza leggermente le spalle, lo sguardo sempre rivolto verso la foresta. “Le manca la mamma”, risponde. Vorrei porgli l’altra domanda quella che preme per uscire, ma che so esattamente che è anche la più idiota.
“Io sto bene, Rose”, dice anticipandomi.
Lo guardo di sottecchi notando la camicia stropicciata quasi fuori dai pantaloni, i suoi capelli in disordine. Non ci vuole un indovina per sapere che mi ha mentito.
“Dimmi come fare ad aiutarti”, dico.
Lui fa un sorriso amaro. “L’unica cosa che mi aiuterebbe non puoi darmela. Nessuno può”, mi corregge.
Sono sua sorella più grande di due anni. L’ho visto crescere, fare i primi passi, superarmi di almeno dieci centimetri, prendere prima i G.U.F.O. e poi i M.A.G.O., presentarci questa ragazza e aspettarla all’altare.
L’ho visto felice, arrabbiato, triste, annoiato, confuso, raggiante, depresso, ma ho sempre cercato di fare qualcosa, di aiutarlo. Non mi sono mai sentita così impotente.
“Passerà”, riesco solo a dirgli stringendogli il braccio.
Lui si volta verso di me, gli occhi che sembrano lanciare fiamme. “Come? Come passerà? Hai mai provato quello che provo io? Non sarai tu a dover dire a tua figlia che sua madre..che sua madre..”, non riesce a completare la frase.
Ha gli occhi lucidi e cerca di trattenere le lacrime, o almeno credo perché anche i miei occhi sono inondati di lacrime che pretendono di uscire. Lo abbraccio stringendolo a me.
“E’ vero io non so cosa stai provando, ma riuscirai ad andare avanti. Giorno dopo giorno tu ti alzerai e vivrai la giornata per Gwen. E quando sarà grande abbastanza le dirai di quanto fosse coraggiosa sua madre perché ha dato la vita per lei, in modo che potesse vivere felice come lo era lei”, dico tutto questo senza interrompermi, facendo finta di non sentire la mia spalla bagnarsi, di non sentire i suoi singhiozzi e il dolore che sta dilatando il mio petto. Lo cullo semplicemente come quando eravamo bambini e lui aveva un incubo.
“Io..io non so se c’è la farò”, sussurra contro il mio collo.
“So che sarà difficile, ma c’è la farai”, sussurro anche io.
Lui si alzo e mi sorride. Gli occhi rossi e lucidi, ma con un timido sorriso.
Gli accarezzo dolcemente la guancia e lo prendo sottobraccio tornando dentro.
So perfettamente che tutti hanno notato i nostri occhi rossi e gonfi per le lacrime, ma nessuno fa commenti anzi si comportano come se niente fosse e di questo ne sono grata.
“Ehi finalmente! Qui c’è una bella bimba che cercava il suo papà”, dice Edward comparendo con in braccio Gwen.
Gli occhi azzurri di Hugo si illuminano immediatamente mentre prende in braccio la figlia. Guardo il suo papà mentre con la mano gli accarezza la guancia come a volerlo confortare.
“Sei uguale alla mamma, amore”, lo sento sussurrare contro la sua fronte. Sorriso.
Sì, Allison rimarrà sempre con loro. Sarà presente negli occhi verdi di Gwen, nella piccola voglia che ha sul braccio identica a quella della madre.
“Ragazzi siete pronti a contare? Tutti prendano i loro pargoli e si riuniscono”, grida Fred mentre ci dirigiamo in giardino.
Prendo in braccio i gemelli e Edward fa lo stesso con due Robert e Merope mezzi addormentati.
Appoggio la testa sulla sua spalla mentre il conto alla rovescia prosegue inevitabilmente e penso a tutto quello che è successo quest’anno.
La nascita di Gwen, la morte di Allison, la nascita dei due gemelli, il ritorno di Scorpius.
Tutto questo mi passa davanti al rallentatore fino a quando l’ultimo secondo non scocca e la gente applaude e si abbraccia. Sento le braccia di Edward circondarmi mentre i fuochi d’artificio di zio George scoppiano creando parole e immagini per divertire i bambini.
“Buon anno, Rosie”, sussurra.
Sorrido, lui è l’unico che può chiamarmi ancora così. “Buon anno Edward”, dico prima di congiungere le mie labbra con le sue.
Guardo la mia famiglia per un secondo: tutti sorridenti, tutti uniti.
Chiudo gli occhi e sorrido.
Questa è casa mia.
 
 

Cosa crede la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi?

Sono passati molti anni da quel giorno. Ho visto i miei figli crescere, frequentare Hogwarts, innamorarsi, spezzarsi, piangere, ridere, stare in ansia e lasciarsi alle spalle un esame.

La platonica unione delle anime?

Ho visto mia sorella Jane crescere e diventare una perfetta combinazione di mia madre e Blaise.
Ho visto Edward portare Merope all’altare e stringermi la mano mentre i miei “bambini” aspettavano la loro futura moglie. Ho visto nascere i primi nipotini dai capelli rossi e gli occhi blu.

Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di incominciare.

Ho visto comparirmi le prime rughe, la pelle cambiare con il tempo, i miei capelli diventare sempre più bianchi e meno rossi.

E’ l’amore che ti spezza.

Tutto è cambiato e quando ci penso mi viene un colpo al cuore. Poi guardo Edward e le nostre mani intrecciate. Anche se più rugose, quelle non sono mai cambiate, perché il mio posto è lì.

Tu sei intero, e poi ti apri in due.

Perché solo con Edward mi sento a casa come se il tempo non fosse mai cambiato.
 

Spezzata.
Intera.

[FINE]


 

Note dell'autrice:
I miei occhi sono diventati lucidi quando ho messo la parola fine a questa storia, sinceramente non pensavo di affezzionarmi tanto dato che non era mia intezione farla. Rileggendo le recensioni di Spezzata una di loro diceva di continuarla e, dopo qualche tempo, ho deciso di farlo. Di prendere la Rose spezzata e farla rialzare in modo da rimettere insieme i pezzi del suo cuore.
Voglio ringraziare le persone che hanno messo questa storia tra le seguite e un ringraziamente particolare a LilsMalfoy che ha recensito ogni capitolo.
Grazie di cuore <3
Alice_xD

  
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