Questa storia parte
da quando Straw ha scoperto che Mark è il cavaliere blu..la coppia..bè a voi
scoprirla, e ricordatevi, non date niente per scontato!buona letture..e
commentate vi prego
Il cielo era limpido
e terso, una splendida giornata di sole, che avrebbe incantato chiunque, anche
Strawberry, se la ragazza non fosse stata come sempre in ritardo per le
lezioni.
-Accidenti..come ho fatto ad addormentarmi anche oggi..yahmm che sonno, ieri mi è toccato lavorare fino a tardi e sono a pezzi, senza contare che non ho avuto il tempo (e la voglia) di fare i compiti..tutta colpa di Ryan..ma quando arrivo al caffè lo distruggo!!- disse ad alta voce la ragazza correndo come una forsennata.
-Strawberry sei in
ritardo anche oggi..hai preso la scuola come optional?!- la voce dell’insegnate
era severa ma rassegnata, sapeva che poteva farle un sacco di ramanzine, ma la
situazione non sarebbe migliorata –Sono davvero mortificata- bofonchiò lei
chinando il capo –eh..va bene, va al tuo posto ora e segui la lezione- -si-. La
ragazza sedette, il suo banco era vicino alla finestra e oltre il vetro era
possibile scorgere il parco. Rimase attenta per circa cinque minuti, dopodiché
la sua mente si trasferì in un'altra dimensione; ripensava alla sorpresa che
aveva avuto, nello scoprire che Mark era il cavaliere blu..già il ragazzo di
cui era innamorata, era anche l’affascinante cavaliere che l’aveva salvata più
di una volta dall’attacco di Ghish e company..Si sentiva al settimo cielo,
anche perché sapeva che Mark sarebbe entrato a far parte della squadra mew, e
quindi avrebbero potuto vedersi, praticamente tutti i giorni. Arrossì
vistosamente, cominciando a sorridere e a lasciare che lo sguardo vagasse
sognante –Signorina Momomiya (è questo il suo cognome?..boh non lo ricordo più
cmq datemelo per buono) a quanto pare oltre ad arrivare in ritardo, non trova
la mia lezione abbastanza interessante..- al quel richiamo la ragazza cadde
come si suol dire dalle nuvole –ecco..io..- -quella è la porta signorina-
aggiunse l’uomo, indicando con un dito l’uscita dell’aula –si professore- disse
la ragazza contrita, ma pur sempre con quella gioia dentro, che non le fece poi
pesare il fatto di essere stata buttata fuori dalla classe.
Era il tramonto, la
giovane aveva passato il resto del pomeriggio a pulire le aule scolastiche per
punizione, ed ora stava camminando per strada come un mulo carico, mentre gli
occhi erano diventati piccoli per la stanchezza –Aiuto..darei qualsiasi cosa
per avere un letto..non ho nemmeno visto Mark , e come se non bastasse sono in
super ritardo al lavoro..quasi quasi non ci vado, per coronare la serata mi
mancherebbe solo una bella sfuriata di Ryan, e sarei veramente apposto..ho
deciso me ne vado a casa- disse volgendo lo sguardo al parco ormai deserto
“quasi quasi taglio di qui, così faccio prima” pensò, quando ad un tratto un
suono la fece sobbalzare, era il cellulare. La ragazza rispose senza badare al
nome sul display –Strawberry!-
-ah..R..Ryan- balbettò la ragazza sentendo la voce del
giovane che pareva piuttosto alterata
-si può sapere
perché non sei al cafè?!? Non ti dimenticare qual è il tuo compito- la giovane
sospirò, sapeva che se gli avesse raccontato della punizione il ragazzo
l’avrebbe certamente derisa, decise così di inventarsi una scusa –Scusami ma
oggi ho avuto molto da fare..- “non potevo inventarmi qualcosa di meglio..”
pensò subito dopo, imbronciandosi –Ma davvero?!- Strawberry comprese il tono
insinuante di Ryan, e indispettita gli rispose a tono –Non sono uscita con Mark
(purtroppo)oggi..se è questo al quale
vuoi alludere..- -Io non alludo proprio a niente, non mi importa la tua
vita privata, ciò che tengo a ricordarti è che nelle tue mani c’è il destino
dell’umanità, perciò finiscila di fare la bambina e comincia a prenderti le tue
responsabilità- da qualche giorno, e più precisamente da quando il cavaliere
blu era stato smascherato, Ryan la trattava anche peggio del solito, mettendo
spesso a dura prova la sua pazienza e la sua sensibilità
-Perché mi devi
sempre trattare in questo modo..credi che non sappia qual è il mio compito?! Mi
sono sempre impegnata per la buona riuscita del tuo progetto e continuerò a
farlo, perciò smettila di trattarmi così, non lo sopporto..egoista!- la ragazza riattaccò, tremando ancora di
rabbia “è un egoista..un dannato
egoista” pensò entrando nel parco. Il sole calante, rendeva rosee le chiome
degli alberi, mentre lo scrosciare della fontana dileguava il silenzio
tutt’intorno –Bip bip- sul cellulare di Strawberry comparve un messaggio: Ciao gattina mia! Oggi mi sei mancata tanto,
ho così tanta voglia di vederti, appena torno dagli allenamenti di Kendo ti
chiamo..per sempre tuo Mark. * La ragazza sorrise “cosa farei senza di
te” sussurrò, cominciando a camminare più velocemente per dirigersi a casa.
D’un tratto però avvertì una strana sensazione, le sembrò che il paesaggio
circostante si deformasse, si sentì barcollare, poi un bagliore la costrinse a chiudere gli occhi, un tonfo, e si
trovò per terra con il fondo schiena dolorante –Ahio- mugolò, riaprendo gli
occhi, tutto era tornato normale “possibile che io me lo sia immaginato?”
–Mamma!- una vocina dolce e squillante la fece sobbalzare, abbassò lo sguardo,
trovandosi una bambina aggrappata al grembo –una..una bambina- esclamò sorpresa
Strawberry, osservando la piccola –Mamma..- sorrise la piccola, stringendosi a
lei –Mamma?!? No tesoro ti sbagli io non sono la tua mamma..- disse la ragazza
alzandosi e prendo in braccio la piccina, la quale le buttò le braccina al
collo,”Ma da dove sarà spuntata??” –Senti piccola da dove vieni?- -Casa- -Ah bene
e dov’è la tua casa?- -Casa mamma- esclamò come se fosse ovvio, -già..e dov’è
la tua mamma- -mamma- -si esatto la tua mamma..allora dov’è?- la piccola non
rispose ma sorrise strofinando il viso sul petto di Strawberry
-la mia mamma- disse
contenta, mandando la mew mew nel pallone –no..io non sono la tua mamma- disse
dolcemente Strawberry, ma la piccola sgranò gli occhi che poco dopo si
riempirono di lacrime –uaaaaaa..mamma no vuole- -no no per carità non piangere-
la ragazza non seppe più che fare, iniziò a cullarla per farla smettere di
piangere e per l’ansia le spuntarono le famose orecchie da gatto, con coda al
seguito, la piccola smise di piangere, sporgendosi per toccare le orecchie
scure che spuntavano dai capelli rossicci –beh per lo meno hai smesso di
piangere..forse mi conviene portarti a casa..mia madre saprà cosa bisogna
fare-.
Giunta a casa,
Strawberry non trovò nessuno, sul tavolo della cucina vi era solo un biglietto
“ Tesoro io e tua
madre siamo dovuti ripartire, perché a quanto pare tuo nonno è in crisi con la
nonna, e hanno richiesto il nostro aiuto, speriamo di essere di ritorno tra
qualche giorno..fai la brava e NON PORTARE MARCK IN CASA!!” –Ma per chi mi ha
preso..è proprio vero mio padre non si smentisce mai..eh, e ora io che faccio
con te?!- si domandò ad alta voce, guardando la bimba beatamente seduta sul
divano –Ho bisogno di una doccia..- sbottò infine, la bambina le si avvicinò a
piccoli passi, perché ancora faticava a camminare bene –bagnetto- esclamò,
facendosi prendere in braccio –vuoi fare il bagnetto anche tu- chiese
allegramente Strawberry, mentre la bimba annuiva, portandosi un ditino in bocca
–ok..allora andiamo a preparare una vasca con tanta bella schiuma.
Entrambe si
rilassarono nella vasca, la piccola soffiava via la schiuma, ogni volta
emettendo una sonora e dolce risata, poi si avvicinava alla mew, poggiando la
guancia sulla sua –mamma- sussurrava, con un sorriso, Strawberry, anche se un
po’ imbarazzata, avvertiva un’incredibile tenerezza verso quella bambina, la conosceva
da poche ore e già le si era affezionata –dovremo trovarti anche un nome..come
ti chiami?..lo sai piccolina?- la piccola la guardò, e con ennesimo sorriso
esclamò –Anna- -Anna..è davvero carino lo sai..io sono Strawberry- -mamma!-
disse tutta felice.
Finito il bagno,
Strawberry le mise una delle sue magliette di quando era piccola, che parve
piacere molto ad Anna, che si mise davanti allo specchio a rimirarsi –ti
piace?..ti sta davvero bene- nello stesso istante suonò il campanello, e la
ragazza corse ad aprire seguita dalla piccola –Kyle!- esclamò trovandosi il
ragazzo davanti alla porta –Buona sera, scusa il disturbo- -ma no figurati-
-Sono passato per
darti questo..- il ragazzo le mise in mano una sorta di ricetrasmittente dotata
di un computerino – l’abbiamo messa appunto da poco, con questa ti sarà più
facile comunicare con le altre mew e con il cafè, e il computerino e dotato di
uno speciale dispositivo per individuare l’acqua cristallo- -grazie ma..come
mai me lo hai dato stasera, avrei potuto prenderlo io domattina al cafè-
-è vero.. ma Ryan ha
insistito che ognuna di voi le avesse già da stasera..è per maggior cautela-
-E ha mandato te a
fare il postino- -a dire il vero ci siamo divisi i compiti, lui le ha portate a
Pam e a Lory, mentre io ho pensato a te, Mina e Paddy- “Poteva passare lui e
chiedermi scusa..” pensò la ragazza, non accorgendosi che intanto Anna era
arrivata alla porta –E questa bella bimba chi è?- domandò Kyle, accucciandosi
per guardarla meglio –Ah..lei è Anna- esclamò Strawberry, -bel nome..è una tua
parente?!?- -a dire la verità, l’ho trovata oggi nel parco..non so niente di
lei- -L’hai trovata e non hai chiamato la polizia?- -Beh no- -Devi
farlo..magari i genitori ne hanno denunciato la scomparsa..- -già che stupida
non ci avevo pensato- -io ora devo andare..ci vediamo domani mattina..ciao ciao
Anna- disse il giovane salutandola con la mano –Tao tao- ricambiò la piccola
tutta contenta. Strawberry la prese in braccio, dirigendosi verso il telefono,
compose il numero della polizia, mentre Anna emetteva dei piccoli versetti
–Centrale di polizia..- -Pronto..buona sera, vorrei sapere se per caso stamani
avete ricevuto una denuncia sulla scomparsa di una bambina- -un momento
prego..no qui non risulta nulla..signorina vuole fare una denuncia.?- -Ecco io
avrei trovat..- senza capire perché, la ragazza incontrò lo sguardo solare
della bambina, e questo le impedì di dire altro
-signorina?- -n..no
nulla..la ringrazio- riattaccò velocemente “che sto facendo?devo essere
impazzita..” –mamma?!?- -eh?..oh scusami ero sopra pensiero..è ora di andare a
nanna non trovi?!-
-..si tanta
cionno- -lo credo..su andiamo a
dormire-. Si addormentarono, strette l’una all’altra.
Il cafè era già
pieno di gente di prima mattina, le ragazze andavano avanti/indietro dalla
cucina con i vassoi pieni di dolci e cioccolate fumanti. Quando Strawberry
arrivò. Le sue amiche furono sorprese di vedere ciò che teneva in braccio –Oh
che amore..chi è quest’angioletto?- esclamò Lory avvicinandosi alla piccola
–Ecco è una lunga storia..poi ve la racconto- -Che visino dolce- disse Pam,
accennando ad un sorriso, Paddy invece cominciò a fare alcune acrobazie,
facendo ridere di gusto Anna –Avete visto le sono piaciuta!!- dichiarò la
biondina saltellando, anche Mina si sciolse in complimenti, cosa che lasciò
Strawberry sbigottita. –Vedo che la nostra principessina è ancora qui- Kyle si
avvicinò pizzicando dolcemente una guancia alla bambina –Tao!- fece lei,
battendo le manine –non deve avere più di uno-due anni..ma dimmi hai chiamato
la polizia?- -Si ma non risulta nessuna denuncia..e poi..prima di incontrarla è
accaduto una cosa strana- -ovvero?- -non so di preciso cosa fosse..sembrava uno
sbalzo temporale..ho avvertito un capogiro, e un bagliore mi ha accecato- (cosa
ti sei fumata??nda) -potrebbero essere
stati gli alieni..magari è una loro complice- affermò Paddy con aria sospetta
–ma va non dire sciocchezze- ribadì la mew rosa, dando un bacio in fronte alla
piccola –no non credo centri nulla con gli alieni, anche perché altrimenti Mash
lo avrebbe captato- disse Kyle. –Cosa avrebbe captato Mash?- al suono di quella
voce Strawberry avvertì una strana ansia seguita da nervosismo, il giovane dai
capelli d’oro e gli occhi acqua marina, si avvicinò al gruppo con fare non
curante –niente..stavamo ipotizzando le origini della nostra nuova amica-
affermò Kyle sorridendo, -nuova amica..?- lo sguardo di Ryan si posò sulla
bambina, la quale sgranò gli occhi che
le si illuminarono di gioia –papà!- esclamò, lasciando tutti i presenti a bocca
aperta, -co..come?- balbettò Ryan con
imbarazzo e sorpresa –papà..papà- continuò Anna, allungando le braccia verso il
ragazzo –ti..ti ha chiamato papà- mugolò Paddy incredula, ma la più incredula
era Strawberry . Senza rendersene conto, Ryan allungò la mano, in modo che Anna
potesse prenderla con le sue, –papà- esclamò nuovamente, tutta contenta, poi il
suo visino si posò su Strawberry con gli stessi occhi gioiosi –mamma-. I due
ragazzi arrossirono all’uniscono. –Cos’è questa storia?- domandò Lory, che aveva
l’aria un po’ contrariata, -Già che ci nascondete?!? Ohoho è la vostra figlia
illegittima?’- -Ma..ma non dire sciocchezze Paddy- sbraitò Strawberry rossa
come una fragola –E allora perché vi chiama papà e mamma?- chiese Mina,
portando le braccia converse al petto –Forse perché..beh..ecco..- la ragazza
non sapeva dare una risposta, aveva letto che gli animali riconoscono come
madre la prima cosa che vedono, che quella storia valesse anche per i bambini??
No era assurdo, anche perché se così fosse stato,il primo ragazzo che Anna
aveva visto era Kyle, e allora perché non aveva chiamato lui “papà” ?? Ciò che
Strawberry sapeva è che si sentiva imbarazzata..molto imbarazzata. –Si vede che
gli piacciamo entrambi, e magari non ricordando i suoi genitori, o avendo paura
di rimanere sola identifica noi come tali- tagliò corto Ryan, che in quel
momento ebbe tutta la gratitudine di Strawberry. –Mi sembra plausibile..-
aggiunse Pam seguita dalle altre –meno male- sussurrò Lory –Hai preso paura eh
Lory?!?..Temevi che Ryan..- non la lasciò finire, le mise subito la mano sulla
bocca -accidenti a te Paddy, perché
devi sempre aprire la bocca quando non devi- urlò la ragazza arrossendo
–ma se lo sanno tutti che Ryan ti piace da impazzire- -taci..taci-, in mezzo a
quella confusione, la voce del bel biondo tuonò
-Insomma la volete
finire! Forza tornate al lavoro, il locale è pieno e non c’è nessuno che serve
i clienti- -Subito- dissero in coro squagliandosela. Strawberry intanto si era
diretta verso gli spogliatoi sempre con Anna in braccio –Strawberry..-.la
ragazza si bloccò, inarcò le sopracciglia, girandosi poi arrabbiata verso il
suo interlocutore –che c’è?- -Sempre con quel tono da mocciosa imbronciata-
ribatté lui stizzoso –Non sono una mocciosa..e comunque non ho scordato il modo
in cui mi hai trattata ieri..- -e va bene..ti chiedo scusa..sei contenta-, la
giovane non credette alle sue orecchie, Ryan che chiedeva scusa, era davvero
molto raro –sono piuttosto nervoso ultimamente, perciò..non avrei dovuto
prendermela a quel modo-. Lei abbassò lo sguardo –vabbè..facciamo finta che non
sia successo nulla- -Perfetto..allora, qui c’è la lista di quello che devi
fare: c’è l’ingresso da spazzare, la cucina da pulire, la credenza da
sistemare, le casse di farina da mettere in magazzino, passare la cera nella
sala principale, spolverare..- -Argh..scusa tanto, ma perché queste cose le
devo fare tutte io???- -Beh visto che ieri non sei venuta, mi pare giusto che
tu debba recuperare il tempo perso..- sbottò lui, incrociando le braccia al
petto, mentre la ragazza sentiva il fumo uscirle dalle orecchie –lo sai Ryan
sei uno schiavista..e poi il cafè non è solo una copertura?- -si ma gli affari
sono affari e questo posto deve essere sempre presentabile- -ma tu sei già
ricco sfondato- -che centra..il guadagno va sempre bene, più ce né meglio è..-
-questi discorsi da imprenditore non li sopportò- borbottò tra se la ragazza
–mamy..pappa- -Come? Ma Anna hai appena fatto colazione..-
-uh pappa- -
daccordo..ora vediamo cosa offre la cucina- -Non credi che dovresti cominciare
a cercare i suoi genitori?- -Bella idea..il problema è..che tra scuola, lavoro
al cafè e chimeri in giro, il tempo non me lo permette..tu guarda che strano!!-
-ok non ti scaldare..vedrò di aiutarti- -stai dicendo sul serio..?- -quando mai
ti prendo in giro?..- -praticamente
sempre- -quello è fare dell’ironia su di te..che è diverso- -grazie per la
precisazione- la ragazza si voltò sdegnata, mentre sul volto del biondino
comparve un sorriso ironico.