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Autore: danyazzurra    30/06/2013    8 recensioni
Ennesima Lily / Scorpius...ennesima piccola idea che mi frullava in testa...è una mini long, dove Lily dovrà affrontare tutte le sue convinzioni !! bè nelle presentazioni faccio sempre pena...ma spero vogliate provare a leggere e farmi sapere !! un bacione !!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Albus vide Alice aprire la portafinestra del salotto e uscire, sgomitò appena per sorpassare le persone che gli si stavano mettendo in mezzo ed ignorò chiunque si rivolgesse a lui.
Arrivò davanti alla portafinestra e la guardò restando fermo dall’ altra parte del muro: i capelli neri le si scompigliavano al vento e lei si stringeva le braccia attorno al corpo, forse per il freddo o forse per proteggersi.
Non sapeva se era giusto uscire. L’ aveva vista davvero sconvolta e non voleva invadere la sua intimità.
“ Sei solo un vigliacco” si disse tra i denti, era inutile cercare scuse, la realtà era quella, aveva solo paura di quello che avrebbe potuto dirle o peggio ancora di quello che avrebbe potuto dire lui.
“ Scusa” un ragazzo gli pose una mano sulla spalla per spostarlo e afferrò la maniglia per uscire.
Stava per uscire e c’ era solo lei fuori, forse voleva parlare con lei o magari voleva qualcosa di più da lei.
Lo guardò avvicinarsi a lei e mettere le mani sulla balaustra iniziando a parlare con Alice.
Era davvero questo quello che voleva? Stare a guardare?
Avrebbe sopportato tutta la vita lontano da lei, solo per la sua stupida paura di soffrire come avevano sofferto Lily e Scorpius?
Sarebbe riuscito a sopportare di vederla accanto ad un altro?
Vide il ragazzo alzare una mano e accarezzarle una guancia e abbassò gli occhi sulle sue mani, sembravano informicolate per la voglia di toccarla, di sentire la sua pelle sotto le proprie dita.
Non poteva continuare così. Scorpius aveva ragione, doveva almeno tentare, non valeva la pena rimpiangere per tutta la vita, qualcosa che non era neanche nato.
E invece rimpiangere per tutta la vita una serie d’ errori?
Strinse i pugni e aprì la portafinestra “ quindi mi chiedevo…” le stava dicendo quel ragazzo, ma Albus non lo fece finire di parlare.
“ Alice” disse in un sussurro, ma sembrò quasi che l’ avesse urlato, perché entrambi si voltarono verso di lui e lei fissò direttamente lo sguardo nel suo.
Sembrava che volesse piangere, ma non ne avesse neanche più la forza ed Albus si sentì tremendamente in colpa.
“ Scusa” disse, guardando il ragazzo davanti a sé e prendendola per un polso per allontanarsi, lui sembrò voler protestare, guardò un attimo Alice, ma quando vide lo sguardo di lei, si fermò e rientrò dentro la casa, senza dire niente, solo la contrazione della mascella a dimostrazione di quanto la cosa l’ avesse fatto infuriare.
Alice si fermò puntando i piedi e mettendo una mano sulla balaustra “ Che vuoi, Albus?” gli chiese e i suoi occhi erano pieni di tristezza.
“ E’ solo uno stupido gioco” disse lui, cercando di sorriderle.
Alice lo guardò negli occhi, ma non ricambiò il sorriso “ si può essere più di stupidi di così ?” chiese quasi più a se stessa che a lui “ non ho neanche portato la bacchetta, ho lasciato che la portasse solo Lily, perché credevo che saremo rimaste sempre assieme” fece un gesto con la mano, come a voler amplificare il concetto “ ed invece quella…quella…quella che dovrebbe essere la mia migliore amica vuole il mio finale felice ed io invece non so…”
Albus la interruppe prendendole entrambe le mani e bloccandole nel suo gesticolare frenetico “ Alice, puoi calmarti, per favore?” le chiese e Alice fece un sospiro, un po’ per calmarsi e un po’ perché le sue mani racchiuse in quelle di Albus sembravano incastrate alla perfezione “ non sto capendo una sola parola di quello che stai dicendo e dimenticati di quello che ha detto Lily in cucina, ti ripeto, non conta niente, è solo uno stupido gioco” le disse serio.
Alice tolse le mani di scatto.
Non conta niente. Tre parole che sembravano lame affilate nella sua carne.
Non conta niente e come poteva essere altrimenti. Lui non era innamorato di lei, era lei quella persa per lui, era sempre stato così.
Patetica. Ecco cos’ era, patetica come una ragazzina alla prima cotta.
Rise sommessamente, una risata nervosa “ non è il gioco ad essere stupido, sono io” rispose mesta.
Albus aggrottò le sopracciglia, il suo viso sembrava nuovamente triste, avrebbe voluto poter leggere i suoi pensieri e capire.
“ Sono stata stupida a farmi convincere a venire qua. Sono stata stupida a giocare a quel maledetto gioco. Sono stata stupida a mettermi questo inutile vestito pensando di poterti piacere…”
Si fermò rendendosi conto di quello che aveva appena detto e agitò la mano libera davanti al suo viso.
“ Lascia perdere, Al, tu non ne hai colpa” disse girandosi per andarsene.
Albus le riprese il braccio e intensificò la presa voltadola verso di lui “ non sei stupida” le disse “ se sei stupida, allora lo sono anche io”
Gli occhi verdi di Albus brillarono riflessi nella luna e Alice rabbrividì.
Albus pensò che fosse un brivido di freddo e si tolse la giacca per metterla sulle sue spalle e Alice mise le mani sopra il colletto, assaporandone il profumo.
Il suo profumo.
“ Chi ha detto che la cavalleria è morta?” disse scherzosa.
Albus rise e le prese la mano e se la portò al petto, proprio sopra il suo cuore. Alice poteva sentire il ritmo del suo cuore e in quel momento sembrava lanciato in una corsa.
“ Io credo che ci siamo fatti limitare anche troppo da quello che è successo a Scorpius e a mia sorella”  disse e alzò esitante una mano.
Accarezzarle il viso, la sua pelle, non c’ era niente che desiderasse di più.
Quando i suoi polpastrelli si posarono sulle sue guance, tutto in lui sembrò vibrare e gridare vittoria allo stesso tempo.
Alice stava ancora cercando di far penetrare le sue parole nel proprio cervello, ma appena le sue dita sfiorarono la sua pelle sentì ogni pensiero coerente abbandonarla e rimasero solo quelli basilari.
Albus era tutto ciò che voleva dalla vita.
“ Noi non siamo loro, Albus” si oppose con un filo di voce “ faremo le nostre scelte, i nostri errori, le nostre esperienze, ma saranno nostre”
Albus sorrise “ con questo vuoi dirmi che sono un coglione pauroso?” le chiese scherzoso, Alice rise e Albus non aspettò neanche che finisse di ridere e spense la sua risata con un bacio.
Aveva aspettato anche troppo. Si era limitato anche troppo, adesso dovevano vivere la loro vita.
Quello che gli dicevano tutti, i suoi genitori e persino Lily e Scorpius, Alice gliel’ aveva fatto capire con una sola frase “ saranno nostre” .
Certo, nessuno era al sicuro da guai, litigi e forse anche rotture e Lily e Scorpius gli avevano dimostrato che anche l’ amore più forte poteva rompersi, ma quella era la loro opportunità e non poteva non coglierla.
Sentì Alice circondargli il collo con le braccia e immettere le mani tra i suoi capelli.
Il suo tocco sulla sua nuca ebbe il potere di eccitarlo e di fargli desiderare solo un maggior contatto fisico, senza staccare le labbra dalle sue le mise una mano attorno alla vita e l’ avvicinò a sé, facendo aderire i loro corpi. Incastrandoli tra loro come se non avessero aspettato altro per tutta la vita.
***
James era seduto su uno sgabello, aveva le gambe leggermente divaricate, quel tanto che bastava per permettere a Nadya di potercisi sistemare in mezzo.
Le passò una mano dietro al collo e l’ attirò a sé, ma prima che le loro labbra potessero trovarsi, la sua spalla fu strattonata all’ indietro “ scusa” disse Lily, guardando la ragazza che aveva sgranato gli occhi come se non potesse credere che qualcuno li avesse davvero separati.
“ Lily, ma che ti prende?” le chiese James, poi la guardò meglio, le sue guance accese di rabbia, i suoi occhi lucidi di lacrime ingoiate “ va tutto bene?” le chiese, alzandosi in piedi “ una meraviglia” rispose Lily spiccia.
“ Senti, hai visto Alice?” gli chiese, non aveva voglia di dar troppe spiegazioni.
Non in quel momento. Non adesso che rischiava di esplodere da un momento all’ altro.
“ L’ ho vista prima, mi sembrava che stesse uscendo..:”
Lily non aspettò neanche che finisse e si voltò verso la portafinestra che era dall’ altro lato, fece due passi, ma una mano la fermò per un polso, Lily si voltò e guardò James “ che c’ è ?” gli chiese “ puoi tornare dalla tua…come si chiama stavolta?” domandò con una punta di rabbia.
Non ce l’ aveva davvero con suo fratello, solo con tutto il genere maschile e adesso le era capitato lui sotto mano.
“ Lily, mi sembri sconvolta” le disse il fratello “ non lo sono, sto benissimo non si vede?” gli chiese ironica, poi si liberò il braccio “ e ora lasciami in pace, voglio solo andare da Alice”.
James annuì ancora poco convinto e Lily era sicura che non avrebbe smesso di osservarla fino a quando non sarebbe sparita dal suo campo visivo, per cui afferrò la maniglia della portafinestra e uscì, senza darsi modo di riflettere o di guardare fuori.
La porta si richiuse con il classico rumore della porta a cerniera, ma Lily non lo sentì “ Oh Merlino” riuscì solo ad esclamare, prima che la sua bocca si spalancasse e si stendesse in un sorriso allo stesso momento: davanti a lei c’ erano Albus e Alice e si stavano baciando.
Appena sentirono l’ esclamazione, si staccarono e si voltarono entrambi verso di lei.
Sorrisero, leggermente imbarazzati, ma lo sguardo con cui la stavano guardando esprimeva felicità in tutto il loro essere, quella felicità che hanno solo le coppie innamorate.
Quella felicità per la quale, a volte, vengono presi in giro e accusati di essere stomachevoli, ma quella felicità che si legge in ogni angolo dei loro occhi e che li fa brillare come stelle.
“ Io…scusa…scusate…torno dentro…anzi vado a casa, immagino ti riaccompagni lui” disse Lily, senza riuscire a smettere di sorridere.
“ Perché vai via?” le chiese Alice, sciogliendosi dall’ abbraccio di Albus e guardandola preoccupata.
Lily sorrise, non era esattamente il momento adatto, non voleva rovinare il loro finale felice, per cui scosse le spalle “ tutto ok, davvero, sono solo stanca”.
La portafinestra si riaprì e Lily s’ irrigidì, aveva riconosciuto il suo profumo senza neanche vederlo.
Sentiva la sua presenza dietro di sé e le sembrava che le sue membra tremassero e forse era davvero così.
“ Ah Scorp, menomale sei arrivato, accompagneresti mia sorella a casa?” gli chiese Albus.
“ Al, sono una strega e mi posso smaterializzare” lo rimproverò, senza neanche guardare Scorpius.
“ Ma se sei troppo stanca e poi…” sorrise e passò lo sguardo dall’ uno all’ altra “ dovete parlare” disse con un sorriso vendicativo.
Lily si sarebbe voluta colpire la fronte con il palmo della mano, suo fratello aveva veramente un pessimo tempismo per le vendette.
Chiaramente lui non poteva sapere cos’ era successo dopo che lui aveva seguito Alice, ma questa frase rischiava di far esplodere una bomba.
Sentì Scorpius inspirare pesantemente e Lily immaginò che avesse annuito, perché il viso di Albus si accese di felicità.
Lily si morse ripetutamente l’ interno del labbro e poi annuì a sua volta “ ci vediamo domani, Aly” le disse “ a dopo, Albus” .
Alice la guardò, la sua voce era rassegnata e lei non era mai così, il suo viso era pieno di dolore e guardò Scorpius, sembrava che la rabbia gli facesse vibrare tutti i muscoli “ Ti accompagno io, se vuoi” si offrì, ma Lily scosse la testa e si rimise immediatamente la sua maschera di donna forte “ goditi la serata” le disse, prima di dare le spalle a tutti e tre e rientrare nel salotto.
Non fece in tempo neanche a fare due passi che una mano le prese il polso, una presa gentile, ma decisa. Una presa che le provocò i brividi puri, si voltò e lo guardò negli occhi “ non toccarmi” gli disse sillabando le parole una per una.
“ Non ho intenzione di ascoltarti più” le disse senza lasciarle il braccio “ mi hai nascosto la verità, Lily” il suo volto solitamente pallido sembrava aver preso colore a causa della rabbia.
“ Adesso voglio che tu mi dica tutto” le impose e i suoi occhi in quel momento erano tempesta pura, sembrava che il grigio dei suoi occhi fosse divenuto cupo.
“ Cosa vuoi sapere?” gli chiese “ se domani farà bel tempo? O se i Cannoni di Chudley vinceranno…”
“ Smettila” la interruppe lui “ non voglio più menzogne, non voglio più cambi di discorso, voglio la verità e subito”
Lily sentì la rabbia invaderla e il sangue ribollirle nelle vene.
Scosse violentemente il braccio fino a quando lui non lasciò la presa e lo fissò con occhi lampeggianti di rabbia.
“ Anch’ io avrei voluto la verità da te, molto tempo fa, ma come vedi nessuno di noi può avere quello che voleva” gli disse dandogli le spalle, ma non fece un passo che lui la riprese e stavolta le afferrò entrambe le braccia con le sue mani, portandola verso di sé.
Lily quasi aderiva al suo petto e il suo profumo le stava solleticando le narici, fin quasi a farle girare la testa.
“ Ho il diritto di sapere cosa è successo al mio bambino” la sua voce era quasi un soffio, ma la rabbia in essa era talmente evidente che Lily ebbe quasi la percezione che avesse urlato.
“ E cosa te ne dà il diritto? Non eri un padre per lui, ti eri dimenticato persino della sua esistenza e di avere una ragazza che aspettava un figlio, quindi…cosa? Cosa ti dà il diritto di voler sapere?”
Scorpius la lasciò di colpo, sul suo viso sembrarono passare mille emozioni diverse e le sue mani tremavano.
“ E’ per questo che mi odi? È per questo che mi hai mentito per tre anni? “ le chiese, cercando di controllare le sue emozioni.
Era inutile cercare di spiegarsi in quel momento. Non gli venivano in mente le parole, tutto era così confuso nella sua testa, riusciva solo a pensare che, forse, c’ era ancora un bambino.
“ La legge è dalla mia parte, devo far parte della sua vita”  si oppose.
Lily rise nervosamente mentre gli occhi le si riempivano di lacrime “ non c’ è nessuna vita di cui far parte” gli disse semplicemente.
“ Ma…ma le pustole”
“ Lui è morto, ok? “ gli disse alzando la voce “ non l’ ho ucciso io, ma è morto…” si asciugò una lacrima, non voleva fargli vedere quanto ancora soffrisse e lo trafisse con uno sguardo pieno di rabbia.
La musica si abbassò e Lily prese un respiro, sentendo le orecchie ovattarsi. Doveva andarsene, ma Scorpius non era d’ accordo e la riprese per un braccio.
“ Tu non te ne vai, fino a quando non mi spieghi tutto” le pupille sembravano lampeggiare nei suoi occhi e correvano da un lato all’ altro del suo viso come se la stessero studiando.
Sembrava non importargli che fossero ad una festa, che questa fosse piena di gente e che adesso che la musica era bassa, molte testa si fossero voltate verso di loro.
“ Sei stata così egoista da tenermi all’ oscuro e adesso…”
Egoista? Il suo sguardo s’ indurì.
Aveva il coraggio di dirle che l’ aveva tenuto all’ oscuro? Lei? Dopo tutto quello che aveva fatto lui?
Le sembrò di vedere rosso per la rabbia che provava in quel momento, le sembrò che non esistesse più nessuno al di fuori di loro due.
Di lui e dei suoi occhi ghiaccio che la stavano guardando con rabbia.
“ Vuoi sapere tutto, giusto?” gli chiese, ormai la sua rabbia era oltre e non riusciva a fermarsi.
“ Bene. Ricordi quando ti vidi baciare quella? Ricordi di avermi chiesto una seconda possibilità? E ricordi che cos’ hai fatto il giorno stesso? Dove sei stato?”
Sentiva le sue gote infuocate ed i suoi occhi gonfi di lacrime non versate “ non pensavi di poter essere beccato, vero? La tua stupida e patetica ragazza incinta, come poteva venirlo a sapere, giusto?”
Scorpius ebbe uno scatto di rabbia “ che stai dicendo?” le chiese, muovendosi verso di lei, ma Albus si frappose tra loro “ forse è meglio se andiamo tutti a casa” disse, indicando con la testa le persone che li stavano guardando e il silenzio che si era creato nella stanza.
Lily ansimava per lo sforzo e la rabbia e anche Scorpius sembrava non riuscire più a controllare il suo respiro.
Si sentì una stupida. Era esplosa, sembrava una di quelle patetiche scene da film, quando entrambi si confessano e tutti li guardano, solo che poi, nei film, i protagonisti tornavano assieme, mentre adesso Scorpius la stava guardando come se non l’ avesse mai conosciuta veramente.
“ Era più facile farti credere di aver abortito, più facile spiegarti che me ne andavo perché non m’ importava di te, invece di dirti che ti avevo visto e che ero caduta per le scale, scappando da te”
Gli occhi di Scorpius si dilatarono e Lily sorrise “ sei felice adesso?” gli chiese, si portò una mano alla bocca continuando a ridere istericamente e Alice le si avvicinò prendendole la mano e intrecciando le dita alle sue.
“ Una banale caduta, neanche un bernoccolo e la vita del mio bambino mi è scivolata dalle mani”
Lily non aveva neanche più lacrime, così come Scorpius non aveva più parole, riusciva solo a guardarla.
Non credeva di essersi mai sentito così in vita sua, era sempre rimasto stupito di quanto fosse legato a lei, di quanto riuscisse a sentirla e a sentire quello che provava, ma in quel momento avrebbe voluto non fosse così.
Sentiva il suo cuore che sanguinava, poteva sentire il sangue nelle sue vene scorrere in modo quasi doloroso.
“ Lily…” iniziò, ma prima che potesse anche solo avvicinarla entrambi i fratelli Potter fecero da muro tra lui e la loro sorella “ credo tu abbia detto abbastanza, Malfoy” gli disse James con aria minacciosa.
Scorpius lo guardò con rabbia “ togliti di mezzo, Potter” gli disse, mettendogli una mano sul braccio per scansarlo, ma Albus gli afferrò il polso e gli fece abbassare la mano prima che la cosa degenerasse “ credo davvero sia meglio che ne riparliate in un altro momento, Scorpius”  lo ammonì in un sospiro.
Poi entrambi si voltarono e raggiunsero Lily e Alice per smaterializzarsi a casa, lasciando Scorpius al centro del salotto con gli occhi di tutti addosso.
Scorpius si passò una mano tra i capelli.
L’ aveva odiata. L’ aveva odiata davvero, o almeno ci aveva provato e invece adesso aveva scoperto che lei non aveva fatto niente?
Che aveva perso il bambino fuggendo da lui? Ma fuggendo da lui per cosa?
Ricordava il bacio con Bridget, il suo più grande errore, ma ricordava anche il giorno successivo e non aveva fatto niente.
Eppure lei era fuggita da lui come dal peggiore dei mostri?
Perché?
Tirò un calcio alla sedia davanti a lui e questa volò per qualche metro, schiantandosi rumorosamente contro il pavimento.
Il rumore della sedia nel silenzio della stanza lo fecero infuriare ancora di più.
Sentiva il cuore galoppare come un cavallo imbizzarrito “ non avete niente di meglio da fare?” chiese con rabbia, guardando le persone davanti a lui, poi afferrò la bacchetta e si smaterializzò.

COMMENTO: OK, QUESTO CAPITOLO E’ STATO DIFFICILISSIMO, COME SI FA A FAR RENDERE SU CARTA QUELLE CHE SECONDO ME SONO EMOZIONI TANTO INTENSE? CIOE’ SPERO DI ESSERE RIUSCITA A RENDERNE ALMENO UNA MINIMA PARTE : )) SCORPIUS ADESSO SA LA VERITA’ …ANCHE SE NON RIESCE A CAPIRE A COSA SI RIFERISCA LILY PER IL TRADIMENTO…CHE AVRA’ COMBINATO SECONDO VOI? E ALBUS E ALICE VI SONO PIACIUTI? VOLEVO RESISTERE ANCORA QUALCHE CAPITOLO PRIMA DI FARLI BACIARE, MA NON CE L’ HO FATTA…SI SONO PRATICAMENTE SCRITTI DA SOLI ; ))  SPERO MI FARETE SAPERE COSA NE PENSATE !! RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO OVVERO ICEPRINCESS / LUISA 21 / ARYELLE / HUNTER / MIKILILY / HUMOR / OLIVIA101 / ALESSANDRA CORTESE / CE / TATA MATTA E ALYX !! GRAZIE DI CUORE !! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTI !!
   
 
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